- ~ ~~ .._liEis=- f' qua.si :.empre alfidala la dktruzione del mondo. lm1>licitamen1c ,engono così rarfon:ati i ,alori di raua. t.salt.ali i fattori della grandcua ci.,,ilc per poter organi.i• 1.arc non .olo la rcsi.stniza contro proba• t-ili invasioni, ma anche il p&Maggio c,cnluale al contrattacco. Urto, ed un esame particoluruiato, ogni mito preso a eè. gah·o forse pochi di grande re&Jliro,afuggc alla legge generale, trallando 50lo di un dato fatto e 50ff'ermandosi aull'~tto più importan• te di esso. Ma qualora noi pouiamo \'enire in p0MC:s80 di un documento geografico, che tratti in gmerale dei fatti ,u riferiti, allora la ruhà ci fa ~rti dcll'es~tenza intrinseca, pres.,o op;ni popolo, dei ,·alori nuistici, che, eotcie.ntemente o no, agiM:ono come difesa e perpetua• ~iont: della rana. Un >documento di tale tipo, e certo tra i più curioei, esiste: è la carta di Hcreford. stesa nel secolo XIII da Riccardo -di Haldingham. Il geografo inglese si oc• cupa qui di una quantità dì problemi, s1>ttialmente dnogra.6ci., derhando gran parte delle nozioni dai e C.Oll«tanea rerum memorabilium > <li C. Giulio Solino. Le carta rh·ela l'interesse del 1empo per questi quesiti, intetfll&e adallato anche allo 11pirito imaginifico dell'ambit:nlc. ~ illustrazioni fantasiose di cui il do- <"U~nto i corredato ci dànno un'idea ao abba.~tanza chiara della ddorrnuione a cui l'immaginazione §0II01>one,a ,tli abitanti del mondo ignoto. Della Carta offrirò ~lo il framme.nto più intercgante, in specie quello che rÌ• guarda l'India e le regioni limitrofe. In alto, è ra1>presentata la larga fa&cia dell'Ottano, o,·c si getta, con due lunghiMirnc braccia, il fiume Gangc (e Riccardo riporta qui le 1)arole di Solino in LII. 7J, il quale racchiude alla µropria sinM!tra. contro il monte taucuo, una regione di solitudini: qui vivono gli Schiapodi o Monoteeli. Sono mostri dotali di uu solo, immenso piede, che ad un tempo strviva loro per correre ,elocl96.imanentc eJ anche per riparar dal sole. lm.rnediatamente sotto tono rappresentate le aorgie:nli del Gange; !e popoluioni che le abitano aono descritte ancora COII le parole di Solino: Gangi, fonte& qui accolunt... odore vivunt pomorum tih·e• ~lrium ... 'Ut olractu alanlur. Quod si taetriorem spiritum forte truerint, euni• mari eot certum est (Sol. LII; 30) (3). A desara, ai piedi di una utena, che Riccardo designa col 5efllplioe nome di monti dell'India. aono rappresentati i famosi Pigmei, quelli 1teui che Omero pone ad On&& dell'Egitto e eh~ in un p&5&0 del• l'Iliade (lii, 3-7J. ci detcrhe elernamen• te in lotta con le battagliere gru, dal far del mattino. Solino li fa ,enire da regìoni po,-te ai <"on6ni della Tracia. e prttbamente da una città detta Gerania. donde \fnnero cacciati dalle gru: oelebranl quondam urbcm Geraniam {C.thizon ,o. cani barbarH unde a gruibut P)gmaeo-iftrunl 1)ul&0&(Sol. X. 11). Poco distanti da costoro, oltre il cono di due fiumi ~melli e nelle , icina.nu del Paradiso Terrestre, imaginato come un'i&ola aor• gente dall'Oceano. ed ai cui centro ger• mina l'albero della vita contt'mporaneamente con lo zampillare delle acque dei quattro fiumi biblici. popolano la con• trada altri mostri: i Cinocerali. di cui parlano Ctesia e Plinio. Qui appunto ci tro,·iamo in ptt:Knu di un fatto reale tramutalo nel euo valore intimo dalla leggenda. Plinio li deacrh-e come uomini dalla tietla di cane. privi di favella, nnmiti di artigli, color fOM:ola pelle; abitano i monti dell'India fino all'Indo, ma non sono del tutto igno• ranli delle abitudini civili, intendendo e!IÌ la lingua indiua e mantenendo rap• porti con i popoli de.la vallata gangetica. 08car Pe8Chel, che parf«hie decine di a1111ifa ha pubblicato un erudito lavoro sui conoeni geografici del Medioe,o, •fTerma di 1>oter riconoscere nei pretesi Cinocd'ali, un ,popolo di 11irpe ,dh,eraa da quella Aria. tale da distinguerei nella lingua e nei costumi dai dominatori dell'India 6Cllentrionale. Dtl rNIO anche il
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