LACARTADI HEREFORD I carmi omerici dimo!'ìlrano già un iu• tl'reMe etnografico, specie per quanto concerne le popolazioni pcri(eriche. pen$81C come esseri meravigli0$i. Il mondo. così com'è imaginato da Omero, rl5J>«Chia in ultima analisi la concezione monogenetica della superficie terrestre com'era intesa dai popoli del tiacino del Mediterrirneo, dalla Magna Grecia all'Asia Occidentale e fin&nco all'India. intorno al se· colo X a. C. La terra è un grande continente discoide. situato nel mezzo di una corrente circolare, l'Oceano. che da ogni parte lo bagna e racchiude. Sulle rive dell'Oceano sono poi i Cimmcri, avvolti da nebbia eterna. popolo infelice dalle cui regioni si accede ag:i Inferi; al Sud stanno invece i Lotofagi, i mangiatori del fiore della dimenticanza ed i Pigmei. Anche la stes.sa Odi,sea è ricca, secondo il Drerup, di miti astrali. e terreatri e di saghe (JN.rinare, la eui origine è da ricercarsi nella imaginosa feracità spi• rituale dei popoli Egei, eredi delle leggende asianiche e p08$CSSOrdi i un patri• rnonio di ~periem:e loro particolari, che permettevano la finzione duratura di un mondo magico. concretato più tardi in mirabili fantasmi di poesia. Pure l'En~ide virgiliana è do\•itiosa di !!imili argomen• ti e ci parla di popoli feroci e mo,.truO• :ii, della gente delle Arpie. dei Ciclopi, sià trattati nell'Odi.ue<r, dei mostri ser- \ itori di Vukano, di Scilla e Cariddi. SO· 11> per citare i falli più isalienti. ~fa se l'antichità fu dedita in partico• lar modo a tali finzioni, cui diedero grande importanta Plinio e Solino. l'epoca regina in propGSito rimane ancora il Medioevo. che per particolari condizioni socialì, civili e culturali è riuscito ad organizzare tutta la materia caotica tramandata dall'antichità, in un quadro pie• no di atrocità e di orrori, i quali lrovarono una spinta alla coordinazione sopra tutto atlraverto la sete delle scoperte ~grafiche e la brama a « divenir del mondo aperto>. Tra tanto concorso di elementi, in cui gli studi09i non l'idero altro te non il prodotto dell'ignoranza geografica o la necoieità di dare un'interpreta.r.ione a «rti fenomeni fili~, o la costruzione di menti alterate, 1i delinea sebbene con(uumente, un fatto di capitale importanza: il IOOncettodi una civiltà e di una rauo .!luperiore, che si trovano da O@:ni faro (':Ìrcondate da un mondo ignoto, colmn di pericoli e popolato -da gente orril,ilt'. mi 29
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