La Difesa della Razza - anno II - n. 18 - 20 luglio 1939

ì--- -- ,. Uomini icifllt>, ,, no11 /Jf'cure mollf'. / sì che 'I Gimleo di a:oi '::'-.at:~: ~,on rida:·· ~l•t1rudi,0VI I) I Il •: T T O Il E T E L E s I O I I\ T E Il L \ ;-..D I SCIENZA•DOCUUENT4Z POLEUIC4 • OUESTIONARI LIRE l :\ .\

ANNO Il N, 18 SOMMARIO 20 LUGLIO XVII SCIENZA A. TRIZZINO: LA «MINORANZA> ITALIANA IN FRAt, CIA; GINO SOTTOCHIESA; LA RAZZA ITALIANA NELLA PREISTORIA; ETTORE DE ZUANI: PROBLEU., RAZZIALI NELL AMERICA LATINA, GUIDO LANDRA: GLI STUDI RAZZIALI IN POLONIA E IN RUSSIA POLEMICA J. EVOLA: PSICOLOGIA CRIMINALE EBRAICA. T SALVOTTI: I GIUDEI CONTRO ROMA; PAOLO RUBIU: SARDI CONTRO FRANCESI DOCUMENTAZIONE GIORGIO ALMIRANTE: UN «PATRIOTA> EBREO GIUSEPPF: REVEAE; RICCARDO MICELI: UNA MANOVRA. GIUDAICA CONTRO VINCENZO GIOBERTI, CESARE ZUMAGLINI: CONFLl'rTI DI RAZZA NELL'ANTICA ARTE EGIZIANA; PASCAL PASCAU: MAOMETTO E GLI EBREi; CLAUDIO CALOSSO: LA CARTA DI HEREFORD. QUESTIONARIO IL VELTRO DANTL!;(...0; LO STATO ETICO DEI Ml:H, CANTI, flCHTE; NAPOLEONE; IL TALMUD, AUTORITA E LIBRI DI TESTO ecc. ecc PENSIERI DI LEOPARDI: SANGUE E G!:NIO DELLA AAZZA. IL RAZZISMO IN LIBRERIA MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO SOCIETÀ ITALIANA PERLESTRADEFERRATE MERIDIONALI SOCIETÀ ANONIMA SEDENTE IN FIRENZE CAPITALE L. 340.500.000 INTERAMENTEVERSATO ,AMMORTIZZATO L. 7.415.000

ARRIGVIIORNALIERI D PESCAELI MENTANO C NTINUAMENTE Gli SPACCI. SAPPIA TELOCUCINARE CHIEDERGERATUITAMENTE IL COMPLETROICETTARAIOL: CENTRONAZIONALE PROPAGANDA PESCHERECCIA· ROMA . VIA REGINEALENA 68 TELEFON1O85.291 Rendete più saporita ed allettante la vostra tavola, facilitando nello stesso tempo il vostro compito in cucina. con un più largo consumo di pesce. Preparato in cento modi differenti: in bianco, fritto. arrostito, bollito, con salse o senza, il pesce è sempre molto apprezzato perilsµogusto squisito, la delicatezza della sua carne e la sua facilissima digeribilità. Il pesce inoltre è un alimento sanissimo ed economico. "

Pura 1•ol1u1 di frutta e zucclte1·0 B NCA COMMERCI lE ITALI NA MILANO CAPITALE L. 700.000.000 INTERAMENTE VERSATO RISERVA L. 155.000.000 AL 30 APRILE 1939 -XVII

\Ni\011 - i\UMEIIO 18 20 LUGLIO !939-XVII ,.~l,· Il.~ E Il. s• 01 Qt,<il ,u.. iH l" 'L)liP;MO !>IIPA.ATO LI• ► I ~••o,••a:,To "'"ilJO 1.1••· 2• ,1!1110-.:,1•1 l'o'TO -...-o:sn ...u IZ t. !io I 1, N O I I O O I' I' I V IJir.-110,e: TELESIO I 'TEHLAi\01 to1111t■to di ~du.1on": 11rof. dott. GUIDO LA~ORA pro( doli LIDIO CIPRIANI· dou. I.EONE PRANZI dou \IARCELLO RICCI. don. LINO BUSINCO ,,..,,.,■ ,io di ,,.1luinnr (,IORGIO .AL\I IR \NTt SCIENZ.l•DOCUUENT4ZIO POLEUIC.4 • OUESTIONJ\RIO lii ITALIANIELLAFRANCIA MERIDIONALE UNA"MINORANZA" CHE È UNAMAGGIORANZA

seie11za JLA ••~l1lN40► 1RlANZA .. 1l'lrAJL1lANAUN 1F1RlAN4C1lA 11 h:nomeno della J>Cllttra1.1011c italiana in Francia ha raggmnto tale espansione numerica, c tale import:uu.a economica e sociale, da assumere ormai aspetto e riflessi d'ordine politico l 1ntcrnazionalc. ,\\ confine occidentale ddl'haha. 111co11t111uità territoriale con essa, si è formata una vera e propria « m1110ranz;l, 11:1zionalcitaliana, dentro i confini politici della Francia; 111111or:111za, cht ha fisonomia etnica evidentissima, e che in modo :iltrcttanto evidente pone ormai 11problema della )Ila protcz1onc. rcS<>acuto dalle 1K"rscc111.ion)icmprc maf:'giori di cui è faun oggetto. Cna grossa corrcmc d'ltalia111 si rh-cr:)a da d<-ccnni nd\'allro \Tr~me delle Alpi occidentali, secondo la kgge del troppo-pieno. In soli 21) anni - dal 19()9 al 1937 inclusi - gli espatri d'ltaliaui 111Francia e a scopo di la,·oro • hanno raggiunto la cifra di 2.059.000); 0011una media annuak - vuol dire - 'di 71.000 1.crsone. Per chi voglia più particolar<'ggi:ue notizi<', si dà il s<'· guente prospetto dcuagliato (\'. 1'ubclk1 /,). Le \'ariazioni in diminuzione verificatesi in questi 29 anni - dovute a morii, rim)latri e na111ralizzazioni - non hanno imJ)cdito che il numero degl'ltaliani installati in Francia ,mmcntasse di anno in :umo. Il c<'nsimeuto del 1921 segnalò la pr<'senza in Francia di 450.900 Italiani; ma <1uello succcssi\"O <lei 1926 ne nlc,·ò 76<>.116;e quello del 1931, r8o8.038. Del censimento cffct• mato nel 1936 non è staio 1mbblica10 finora che il primo \'Olume, e pertanto non si è in possesso dei dati di esso che imcressano il nostro argomento. Delle cifr<' debbono ritenersi esatte? Per molte ragioni. no; ma errate in difetto su qudlc re.1.li. Per il censimento del 1926 - ad csem1>io - Charlcs Lambcrt, deputato e già .\ho Comnussario all'lmm1grazio11c e alle Naturalizzazio111, ha segnalato la segu~nte contraddizione, nel suo libro /,(! Fru"'" et ks élr,,". !}as. Quel censime1uo. cioè, rilevò complcssi\'am~nlc 2.498,.230 )lranieri in Francia, mentre al Ministero deJJ'lnlerno ne risultcwano 350.000 in più, cioè 2.8.f5.214 (0/fi<id !\. 05Ji9 <lei 10 no\·embre 1926). Un po' per difficoltà tecniche uel catalogare la popoluione siranicra, e forse 1)Crnaturale inclin;u:ionc, da parte ANNI ElrATRI ASCO,o 01 UVORO ANNI ESPATRI A SCOPODI LAVOflO O'ITAUAI! 1• FRAICtA D'ITAUAII Il FIIHCI). 1909 5'.000 Riporto 1,087.000 1910 60.000 1924 201.000 1911 63.000 1925 145.000 1912 74.000 192" 111,000 1913 83.000 1927 52.000 1914 68.000 1928 49.000 1915 36.000 1929 51.000 1116 44.000 1930 167.000 1917 22.000 1931 74.000 1911 16.000 1932 33.000 1919 98.000 1933 35.000 1920 157.000 1934 20.000 1921 44.000 1935 11.000 1922 99.000 1936 9.000 1923 167.000 1937 14.000 1.087.000 Tot. 2.059.000 o DIPARTIMENTI NUMERO DIPARTIMENTI NUMERO ITALIANI ITALIANI ALPI MARITTIME 99.600 HERAULT 5.146 ALPI BASSE 3.72G AUDE 4,327 ALPI ALTE 3.036 VAR 37.919 SAVOIA 16.604 ALTA GARONNE 10.237 ALTA SAVOIA 13.258 PUY DE DOME 2.789 BOCCHE DEL RODANO 93.165 TARN 3.365 VAUCLUSE 8.986 TARNETGARONNE 6.291 DROME 3.370 LOT ET GARONNE 12.081 ISERE 37.605 LOZERE 107 AIN 8.692 ALTA LOIRA 850 GARO 9.704 LOT 827 AROECHE 2.791 CANTAL ••• LOIRA 11.036 AVEVRON 1.049 SAONE ET LOIRE 3.338 CORREZE ... RODANO 28.787 GERS 8.494 delle •mtornà pro1JQste, ,1, urar d1 grosso 111 questo cam1>0, )i dc,·,. ritenere che il numero di nostri connazionali ria. scm1lrcnote,•olmente superiore a quello denuncialo dalle cifre dl·i ,·ari ceusnnenti. Ragim1e per cm, tenuto co1110di ciò, e degli aumcnli an1tisi dopo il 1()30. si può calcolare che non meno di 1.000.000 ~ono oggi gl'ltaliani che si tr.o,:a,!o iii Francia. In 11uali luoghi <lclla Francia si è 1>rlllCIJk11mentefermata que- ~ta im1xmcnte corrente coloniuatricc? Evidentemente, ove tro· , al'a • ,•uoto •· Se si aggiunge che il e vuoto, stava. immcdia1amen1e alle porte dell'halia, e c1uindi - per così dire - alk 1>rime tappe del trasferimento; e che in esse s0incontr:wano, cOmt: prolungate, le condizioni climatiche e ambiemari delle provincie di prO\'Cnienza, si spiega facilmente il motivo per cui gli Italiani si sono andati ammassando essenzialmente nella zona ddlc Alpi e del i\'lczzogiorno della Francia. Diamo, <1uidi segui• to, i risultati del censimento del 19J1 per 30 dipartimenti di della zona attigua al nostro territorio (v. Tabella Il). Delle cifre, come si t: detto, v.11111o0pponunamente aumentale di un certo indice per ravvicinarle alla situazione di fatto esistente al 1931 e di una certa aliq1101a per a"erc approssimati.,·amente la situazione di oggi. · I..:. potenza di <1uesto impetuoso fluuo di energia italiana stra· rÌJ:>ato 111 Francia può rile,•arsi in si111esi da questo magnifico lpisodio, tra i t-anti che riferisce Stephanc \Vloce\'ski, nel suo libro L'INSlollalù)N dcs llalitHS '" FruNU. e Il villaggio La Te- :,tère. nel Gers, - egli scrive - coma,•a (uel 1921) 85 Francesi iu lutto. Ricc,·ette una sola famiglia italiana, ma composta di 112 meml,ri. Perfino la nonna si è mossa a 93 anni, per venire 111 Francia. a presiedere l'installazione dei suoi llgli, ni)Kìti ,. pronipoti,. E similmente si ripete per centinaia e ce111in.1ia,h , 1lfa~gi e paesi della Francia meridiouak. e I Bretoni se Il{ ,.-ra. 110 ri10rna1i nei loro pal'si - continua il Wloee"ski -; gli S,·izzcri fallirono nei loro tentati\'; per iì11pia111are l'industri,1 <lei formaggio, e riguadagnarono i loro paesi dopo a\'cr lit1uidall i loro po~sessi; gli Armeni e i Rnssi ritornarono \•crso l'officina; 1 Bdgi sonn s1:1ti 5coraggia1i d:,I calore e dal clima mni.Jim1ak;

NUMERODEGLITALIANIIN CIASCUN DIPARTIMENTO DU~~ERIDIONALE ~ CANIIJ. !Wl • r l! / LOZERE lll!ll '""'-. Ai~ON l 'TARH IJITTJ ;:h :--11.tJ.:nl})ieram, lrOJ>po po,c1) num<:ro\1, lrOi>IJ'UI"''' <:n \' ior,c 1111)Ml' troppo 1ntr,11>rcndc11U ... Si pçnsù allora agl'haliani •· J~ documtnta. in ba~c a dati e cifre, l'on<fala di ,·it.- pori:ua dat:li i1aliam, la ri,·alori:ru.zione dt·1 beni t dcllc- co~ che <.1 tbbc doJ''° 11loro arri,·o, in 111ttauna r~ionc desolata e 5quallida J)er f<'<-lln uont kma e J'elOdo cominuo della popolazione indigena. OIPAATIIIIIENTI ALPI MARITTIME BASSE ALPI ALTE ALPI SAVOIA ALTA SAVOIA TA K~l,l,A 111 Proprietari ·~:r.-.. 2.588 1.5&7.89 324 1,731.70 144 295.90 299 540.40 20t 311.32 ~l;t 11dato csscrnialc che confer1scc all'impre~a dcgl'ltaliani 111 Francia il carattere di un'au1cntica grandio!,a opera di colomz zazionc, è il stgucnte: c,s1 s1 sono finati alla terra, l'hannn acquistata - con nsparnu JlOrlati dall'Italia. o accumulati gr,i ndlo a granello sul posto - e ne sono diH"nu1i proprittan. Oppure l'hanno 1>rcsa in affitto a grandi distese, t'b1qu~te s11r lu NraHgers du,u l'agricolturl', fatta c<11eguiredal '.\linist~re de l'Agncolturc francese nel IQJ'S, ha rilna10 sp«tficatamente, dipammcn10 per d1p.1nimcn10. quanti erano in quell'anno , pro pne1ari di terre. o affinaiuoh e mcuadrt naliani 111Francia. con gli ettari di ttrra da ess, posseduti o coltivati. Riporuamo le cifre cM rigu.udano i 30 d11l.utimcmi meridionali (\. Tab. lii). BOCCHE DEL RODANO 1.122 4.925.47 Pn quanto n:ramcntc enorme pou.a apparire la i,uant1tà d1 1erra francese che è m mano degl'itahani, bisogna tener pre<11en11 che I dat, riportati sono del 19.17: t:ioè, di circa 12 anni fa. Da allor:i ad oggi il 1ra1>asso. o esproprio o cessione, è continuato, t'd h.t ct'rtamentc r 110tc,·ohnente aumentato il suo ,·olume, per cht 1~ri1<111ono, anzi , icpp1i1 " aggr:rivano, le au,e che lo hanno m1z1almtnte dc1crminato. Che cnutà a,·rl og,:1? Quanta 1crra d, Francia è uucstata agl'haliani, come riconosciuti le,::-it11m1 propriuari? '.\la t lecito chiedersi ~ c-ffc11i,·amc:111c sono ,,oW qlK"lh cht· abh1amo , 1sto gl'luhani. nt1 tnnta d1Jl.'\rtime1111della Fu11c1a0 mcmhonalc. Qm entrano 111..cena i cosiddetti e n;uurahuau >. E liii Cjll('SÌIO,. 1)(111{': qudlo ili sap<'r(' ~(' lt\110 cu\ che \'Il '()tlf) VAUCLUSE CROME tstRE AIN GARD AROtCHE LOIRA RODANO HERAULT IAOHE ET LOIRE AUDE VAR ALTA GARONNE PUY DE DOME TARN TARN ET GARONNE LDT ET GARONNE LOZtRE ALTA LOIRA LOT CANTAL AVEYRON CORRtz.E GERI 37S lto.00 40 150.17 1N 744,01 11 IS2.71 20S 433.20 " 11.25 S7 71.21 18 32.0I 251 244 .. 1 5 IOl.77 .. 71.00 3.214 $.070.59 721 5.114.74 14 22.00 3 17.12 151 4.2'0.00 1.832 1.114,21 "' 233.71 3 o.so 1,046 1O.519,to Amttah1oll I Uztldri ,~ ........ li ·111.ttwt•- 5,937 3.225.11 :m 1.554.IO 142 392.14 1N 294.34 111 43.0' 1.143 4.910.42 S10 1.389.00 17 311.00 133 500.24 ., 20UO 142 1.IM.IO 21 42.22 11 173.00 34 St.21 21 115.30 21 21,00 42 ""·"" 1.961 &.909.51 2.741 14,188.22 32 193.00 ... 3.307.12 1. . , 12.2$7.00 2.741 12.451.k 1 35.00 5.20 271 1.101.11 • 109.00 31 142.15 2.493 17.675.36 7

1 nomi d1 e san~uc >, e razza>, e patria•· e terra madre->, e tra· du:1011>1, c hngua >. e origini>, ccc.. se tutto ciò, dunque, reste• rebbe cancellato detìnitivamc111c e soppresso col mettere una firma in cake ad un foglio di carta bollata. L'esperimento che couduce la Francia sembra così mostruoso. enorme cd assurdo. da richiedere non una, ma centomila conferme prima di poter affer• mare che col metodo ddlc naturaliziazioni in massa, per la prima \'Oha mtrodotto nd mondo dalla Repubblica francese, o con c1ualsiasi altra brutale 1mp0sizione, si giunga veramc111e a seppellire e sopprimere i valori eterni dell'umanità, qudh m cui l'uomo ha sempre creduto. fondato la sua "ita e la ragione di essa e per essi lottato. Come si ~ detto, mancano ancora i nsuhati del censimento del 1936. Bi,ogna, dunque. limitarsi, anche per i naluralizzati, a quelli del 1931. Li ripartiamo accanto ai risultati del ecnsime1110del 1926, pcrchè si ,·eda chiaro quale serietà debba. in iondo, essere attribuita ad un'operazione che ha 1ut1a l'aria d1 ..:sserc niwt'altro che una forzosa iscrizione nei registri dell'anagrafe francese (v. Tabella. IV). Il totale. dunque, d·Jtaliani naturalizl1\ti, che nel 1926 era :.lato .::omplessivameme. \>CT i 30 dipartimc111i. <11 46.48o unità. risultò di 73,021 nel 1931; \'aie a dire che in soli 5 anni s1 ~ a,·uto un ;rnmento di ben 270.000 unità. Non di -rinuncia in massa alla Pairia evidentemente si tratta. ma di doloroso espediente, pura• mente formale, imposto da dure necessità di ,,ita. Accanto alla massa <l'ltaliani ,che figurano ufficialmente iu,liani, e oncs10 e giu• ,to contare anche quest'altro contingente di essi eh.. debbono far finta di fare i france-si. Ludovic ;-laudeau, nel suo libro la FraNa se rl'garde, dà una pittoreKa immagine a proposito d1 assimilazione. Se in un caffè .,I latte - egli scri\'C - s, continua a versare latte senza aggiun- ~ac caffè. succede per forza che il miscuglio, chiamato .J)CT la circQ<:fanza e caffè al latte,, non ha più il gusto uè di caff~. nè d1 latte. ~è a,•rà le qualità stimolantì del caffè. nè il ,·alorc nu- ·rinrn del latte: :.aggiunge Wlocevski. L'c assimilazione> è il grande equivoco sul quale :.pccula la Fr.incia. 11a chi do\'Tcbbe assimilare gl'haliani? Il misto di stra• s DIPARTIMENTI ALPI MARITTIME BASSE ALPI ALTE ALPI SAVOIA ALTA SAVOIA BOCCHE DEL RODANO VAUCLUSE OROME ISt.RE AIN GARD AROtCHE LOIRA RODANO HERAULT SAONE ET LOIRE AUOE VAR ALTA GARONNE PUY DE DOME TARN TARN ET GARONNE LOT ET GAAONNE LOZERE ALTA LOIRA LOT CANTAL AVEYRON CORREZE GERS meri di tutti I colori e di tutte le origini e lingue. che vivono acc:1n10 a loro in départrmcnts, 11rrondissnncnls, t:ilks, 1·ilfogu della Francia? Oppure i francesi, figli di padre nato :::.ll'est~ro resi• dente in Francia. o di padre na10 in Francia da genitori stranieri, secondo la complicata lcgislaz1011c francese? Perchè la storia non dala da ieri; ma è da circa un secolo che il miscuglio si fa sempre più eterogeneo, secondo J'immagmc del Naudeau. L'assimilazione non è che .usorbimcnto di un orgam• ~mo pil1 debole da parte di un altro più forte. Quale compagine razziale t' più forte di quella italiana. nelle città e nelle campagne del sud della Francia? Come si 1mò parlare più d, assimilazione quando in un paese - Blanqueiort nel Gers - si arriva ad avere iO Italiani su 127 abitanti? E nel circondario di Nizza la p0p0\azionc_ italiana è del 47%: in quello di Grasse, del 5;:<p? Il problema ormai è posto: ne• g-arlo è inutile, continuare la vioknza contro di esso è peg~o. Ot'ntro i COJ1fini. politici dclfo PranC'ia, a i111mc-diatocontatto dl'i• l'/tolia, .si i i:enu/a a formarl' una a mitwnuu:a > na:ionale ilalitrna, du come e minoran=a > 1.'tl <011sid.:ra/ti dal j,lfnlo di 1-ista dr/ 1/irillo e delle cont.·tn=ioni inITALIANINATURALl2ZATI CUI. UH CUS. IHI 8.361 18.290 461 735 2117 429 816 1.511 451 825 20:240 23.892 ... 1.833 367 482 1.873 4.117 552 1,110 583 ... .. 201 378 526 2.007 3.792 1.477 1.669 142 213 148 226 7.154 11.118 108 249 92 246 so 135 22 105 48 147 18 18 25 .. 13 21 13 35 44 82 14 40 39 175 tana=ionali no,cchè tfrgli obbligJii t·crso di l'Ua dt1 purtc tic-Ilo stato che la c::onlicn.-. Violcn=t e- l'Ot:rci:ioni e pusa11::i0Ni CON· tro di essa. noH risolt-oNo ,mliii d11t lato rl1tico e ru;:ialc. Si è a, ,·l'rato quello che na nd p,ensiero del Once fin <lai 1923: e la vacifica espansione morale t'd t•conomica della Patria Italiana>. A. TRIZZINO

I I classico e memorabile motto del Duce: e 1:,- l'arauo che tracci<) il solco. mo. ( la spada che lo difende>, affonda le sue radici e le ragioni del suo &t1pien1e significalo nella ~toria più remota della nostra razta. cioè .addirittura nella preistoria. Questa nOstra dh·ina Italia - dii.s sacra - reca sul blasone della sua storia " della sua gloria il duplice e lll$Cindibile emblema dell'arme e dell'aratro. dt-lla guerra e dell'agrie$)hura, e innalza ql!C!IO tuo fiammeggiante emblema. al di s<,pra dei secoli e dei 1>opoli, con mano forma e pura, 1 glorifìcando se stessa e la ~ua gente, a esaltazione e ad ammonimento. E' la pe~nne e interminabile teo- ,·ia dei t,wrrieri e degli tJ[l.ricoltori ila• lici. che. in marcia ,erso i più luminosi clt>slini. formano la più eletta coorte e 111 piì1 ferrata milizia della Penisola. dalla prei,loria fino ad oggi, a.s&icurando il presente e l'anenire. Dalla preistoria. :Jicuramente. Ch~ note\oli e preziO:!i oltre ogni dire sono g:i aJ>porti. rect:nlemente acqui!liti alla scienut. per il patrimonio etnologico Jel noslro Pa~, in seguito alle !I.Coperte.falle in Valcamonica. di ,arie e inter~antis- ~ime pareti rocciose istori<Ju, che costi• luiscono oramai un centro archeologico di primo ordine: ricca miniera di elementi per la ri~truzione delle , ittnde p1eis1oriche e J>rotostorich,.. d'Italia. e 11011 ,iolamente d'Italia. La &eoperta. dovuta alla sapiente e minuziosa cura del prof. Gio\'anni Marro -- scienziato di sicura rama. direllore dell'Istituto di Antropologia della R. Uni- ,·ersità di Torino - viene in eostanza a sratare la leggenda ehe raceMero presso di noi difetto :molte fra le più espressive operosità dell'uomo prei!lorico, come se I~ prirbiti\'e genti ·della Penisola - e in ispecie quelle delle zone alpine - non al-es,sero p01!!6edutoe non pre&enta!!ero i contra.Megni di una civiltà, che invece, sempre secondo quella ingiusta leggenda creata a n()!tro dallJlO, &arebbero di esclusiva spettanza d'ahri popoli. Le esploruioni e le scoperte del prof. :\·larro - illustrate con una serie di arpratico e s.imbolic<t, capanne per abita. zioni «I anche per a.:tri u5i (molte delle quali su pali o su pilastri in muratura), utensili agricoli ecc.: il tutto rappresentante un'arte in genere, e ,una rilrauistica in particolare. di geniale rattura, e ri• producente - al pari di una descrizione letteraria - il tipo ~gionale di un'epoca lontana: elà che, 'SCCOfldolo scopritore, deve rl!alire !licuramente alla preistoria, ~rtamente al primo periodo dell'età del ferro, e. for1e, anche al periodo anteriore. Sta di fatto che tali incisioni rupestri denotano una ci"iltà in perfetta armonia con le risultanze dello studio geofisico della rtgione di allora. E' da ammettere la rpo!!8ihilitàche il monumen- ------ ~ -::::::-'i ~ .-... licoli sul:a Rivista di A111ropolot,ia e in di\ersc dotte memorie a stampa. che suscitarono anche all'cslero vi\.·ointeresseforono compiute (e non sono per anco ultimate, sulle arenarie ro!!Signe e l-'ÌO· lacce affioranti su ambedue le pendici montuose che. in Valcamonica. costeg• g1ano il fiume Oglio. e precisamente nei territori di Cemmo, Capodiponte, Cim1,ergo. Nadro. Paspardo, PC:9Carzoe Selltro. ad un'altitudine ,·ariante fra i 400 :t oltre i 1000 metri sul lh·ello del mare. Le figure rup~tri, la cui incisione è ben oonsen·ata e visibilissima, riguardano in modo .speciale figure antropomorfiche e ioomorfiche, alcune delle quali ritraile con magistrale vigoria realistica, tipi molteplici di armi. suppellettili di uso 10 etnologico della Va:camonica si colleghi con il problema della pro,c-nienza e della diffusione degli Etruschi in quel- ),.. regioni: ma questa. della 1>resenzadi grnte etrusca nell'Italia settentrionale. è una questione che allende nuo"i elementi di .9ehiarimento). Il fatto princi1>ale e inconlron:rtibile è questo: che nella preistorica eti del ferro, in queste terre settentrionali della Penisola. fioriva con particolare intensità l'agricoltura. allato all'esercizio delle armi, e queste, molto probabilmente, a direu delle coith•uiooi e dei raccolti. Di !tutte le incisioni messe in luce, meritano una speciale illustrazione quelle che raffigurano il oorro e l'aratro: due fondamentali fattori del la\'oro agricolo.

(lltrf'modo ..jgnihcatha ~ la pr~rnu dt'I• ru,aJro ,t pt'tt"i che ~iamo nel:'ttà del rf'rro! 11f'gnot'\idente d1e .. j irro t1unli 1ii ad una gra11dt' ri\olu:tiont' ne;. l"ai.:ricohura. e doè il lramonto della \ nn,-a <'Ome &olo t'd t-,.clu"'h o ..trumt'nlo ,li hl\ora:tiont' dt"lla terra. Ora rt<'O 1111 dt--crii.ion" cht' il pror \larro ra tld ,,,,o e dell't1ru/ro, in<'i--i "-llllt' part·li ro<'cio-.t' dt'lla \ alcamoniu. Il ror,o: e Il <'arro (' a quallrn rook t·p1ali. di c-ui una i la po ..tt>riort· di 111 111•tra1(' 11ua... i ,-omple1a111C"nl<' ora --com l'ar--.a ~r t'ro-.ion(' ddla r()('('ia. \J t"---o 1iuni:w il limonr dopo «'".... er--i liifor<'alo 1ffaltt:ua dt'~li arti pO•lt•riori dt'irli ani- ~aali in dut' altri tralli più .. ouili I l-1 lu11.2"h('J1adella parlt' indi\i......t (· di ('/Il. l:li: quf-o.lÌdut' 1ralli eh<' intt"ru:·ltano u11 d.ll[t:Olo di 55·. ,i interrompono dof'O --<'i cm. <'irca ed un ter7o 1r11110 tra· ,\u-.ale lai no,.lri occhi ,,erlic.ile c-;;unt· il ,:io,r:ol ,e prt"lt-O a poc:o c,:ualf' ad """'I i, lun~IH"ua li riuui,ce. Ht'"'-ta <'0i-i 11.'"limitaloun 1riangolo equìlatf'ro. il mi lilllO p,o,-tf'riort' f)UÒ imma(!:ina..,._i co--11· tuir<' l'all.~ dt"llc ruote anlt'riori dt"I CU • ro. chie ~rò appaiono <1Ctnplittme111e 11'ln~nli ad b-'O. Si a, rd>~ ~r tal modo 11ui JHt"lt'ntc quella particolarità di for• n1aziont nt'1l'aur<"rtO id('!l.lina1a a dart' -olidità. alrattacc:o dt'I timoni,: C'Oll'a•-.c delle ruote anlt'riori,. quale $i riscontra. tohoh1-. anrora ouidi nei <'arri dcli<' no--lrt campagnt" ,e e~ corri.--1>ondt", in n·ahà. 1td UJ\ tipo primitho >. E l'aratro: e l..'aratro ~ ancora più ru lunt"nlalmentc- ..1iliua10. o P<'' n~,:lio IO S1crtuettcr cb età primiti•cr (Mentone) Gueniero ,o don.aa bellico 1ci• nn.-e,-., to i.n Va.lco:mo"lkOJ thrt' t.ehiematiu.a.10, poiclW- Ìn!!it'mt' ai due haUi raffi,uranh il giogo t'd il timon<' null"altro compare di es.so ttct:llo un tt'r· rn !rallo, J•urc rt'llilineo, che ci ,i pro- !IJ)t'lta c,i<kntcmt"ntc per il ,omtf<'. lnrat11. tale tratto rt-ttili,,e,o. lungo cinque l'I ntimetri, 11i dipar1c inferiormente italla portionc poctcriore del timone t' .si dirigt' in ha--~o ied in a,anti formando col me• de-.imo m1 angolo acuto. di JS•, aperto antNiormtntt". Il limone ~ qui 1101e,olnm,1e pili lungo cht' nel carro 1,~1li• -t'tlt' cm. cir<'a). aorpa-!:;Ando <:osi di mollo il corpo dei due buoi . ..econdo ~iu• .-.1eua di criterio; e nel terto ~teriore "-i -.olle,a un po' dalla oriuontalt'. alquanto più marcalafflt':nte nt'II' ultimo trailo di cinque cm., dopo l'impianto dt"I ,onw-rt. Quttto limone l<'rmina poslerior• m(lllt' con un·e:.1remiti libt'ra come l'<"- -.tremità inrcriore del ,omcre >. Crandt" importanza ti&Umono poi i di• '-(_",ni dt'llf' CO!lrut.ioni pt'r ahit111.ione o per l•~i 11:pttiali - per dirie-so. ~r ,e<leua. 1u·r la cOJ)!Ct\a:tionc dC"i 1,rodotti a.gric:·oli. per il l)t'«.tiame. ecc. ~flrallulto c1uelle dl"I tipo /H,lafi,rirolo. ci()(' quelle ..d!1·\dk 011 •1•J-OtJtlJlt' --Ol'r• fa~-1 tli 11.1h O --11 pil.Hri. Qut---lt• ,-i raf!'vrup1,a110 111· l◄-rJ iu pau't·! hi" J.lf"rdart- 1.- \i .. iouf" di un 11/lt,~~I,, P9la/1lllrolu. i111•ldw wha r.1\\Ì\BIO dm una fauna ac-(rualica. ~. ha co .. ì un <1uadro... ja 1mrc rudinwnlale. drlrt'"C.!ili.i.ia J>rt"i--1oricadi •111rll<" ,.,.,ioni. con cos1ru1ioni di(' ~i prt>•1,.•.mo ro1on• dt", <111adratt', r<'tlangolan. voli,rouali, con lcili -.pio,cnti n anchf' • cupola. ora K,llili e .,hmciate, orn ba»~f' I"' larghe. Ui <1ue-la Ci\ihà J"imp. ,,.,. la('u-.1re. le inl'i~ioni rup('-.lri di \'a1\ .. 1. ,nÌ('a mt'I· tono in luce molti tipi d'oggelli J·u~o pra1ico e rilualc. e di armi, none:hi nu• JU('r~ -5eene dal tOggeuo ~ ... i di--pa. rato: agricole, pastorali, H~natorie, gucr• rcsche. di lotta, di danu.. rtligi~. f'C('.: e tulle hanno il loro ,alort <,torico l>t'r• chi documentano us-i e coslumi di quelle l(\ntani~imc ~ntj. E' in ~Cbtania la do• cumwtazionc di una , ita idillica t' pa• ~toralt". di rcn•ida opero,ità agricola, r,ammezz.ata da manirt"Stuioni belli~. La l'pada l'he direndt" il '°lro. 1ruci110 llull"aratro. IIJu..lrando que-tt ..._11.• prniosc -.c::oper• lt'. 1iu"t&mt'nlt' il pror. \larro l'.lf!-~ru1: e Do\t111que \i "'ili dc-Ila terra da rc-c:-011dart" ("01 sudore umano e rolle -.t"rntnli. do\1111quc \ i :i1ianozolle da r<'dimt"rt'. ben di rado , ed i amo moncure l'affermariont' della n05-lra razza: qu~i ..cmpre lì ,,e. tliamo ,ipieia1a tutta la pa ...~ione dt'I no- ..,ro contadino che m bre,(' \Olgt'rt' di tempo lrL,forma la nuo,a ...cde di eliezaone. come in un lt1nbo della 8UII Pa• tria: in un'oui -di italiani1à per sè e per la propria fami.-lia. " ~r tulli coloro che , i -.opraggiungono. L'amore per ;·airi• <'ohura ha profonde radici ndla preistor;a pr('C.'IOla razza italiana, ino;.iemt ron l"amore per lt' armi; an.ii. ahhiamo JITer111110,iulla ha!>t di una doc-urnenta,iont' ori,tinale, d)(' 1ali dut' p~ioni N>no --1att' fo, d'allora inlimamente colle~ate '"ul uo- -.1ro !luh~trDIO~1>iritu1lf' •· Do,<' o;.j,ffl<' - ('"()n(':lu<lt'r<'monoi che i <'aralleri P"'ichif"i de:la no,i,tra rana hanno ~li e ~li di , ita. ~ balzano '°loquf'ntì hn dalla pr<'is.toria per ,iun• iere fino a noi. intatti e mt"ravi~lio"i. GINO SOTTOCHIESA

PROBLEMI RAZZIA NELL·AMERICA LATIN e Dio ho (alto il l,i1111co e il nero, il dia,olo ha fallo il meticcio>. Que,;to prO\erbio l'ho '-t'ntito per la prima ,olla da un amico t'ilt"nO. uomo p0litico e Krittorc. un paio d"anni fa. \li tro,a,o in quell'epoca a S.ntiago. fra le Ande e il Pacifico. l'Aq(f.'lllina e il Cile; l'Argentiua pere!~ all'arri\O tlei conqui, 4lalori il territorio t'ra pro.sochè de4t'rlo e le poche tribù di intti,eeni a poco a J)OCO ._j disper&ero e si ritirarono nell'interno. \l"f""6 1,-montagnl" e nellt' fo~tt'; il Cile perclloè Jli Araucani, fieri.!i!limi f.' hf.'lliro-,i, ~i op• po-.ero con tan1a , iolenu agli SJ>agnoli, che per con• qui;itarne il pante ei do,el• lt' ammu.urli qua-,i tuni. '\C'1li altri pae-.i in,ett del l"i.ntuno e dtlle NHe del PaC'ifico do,e ,r indig,eui non Oj>JlO"cro alcuna re!li• ..1enza e accol-.fro anzi amie he,olmenlt' ,:li Spagnoli i frafltt'i.CO Pizarro conqui• ..,o tulio l'immtn!IO impero dr-l?;li lnc~ con 30lj ttnto• cinc1uanta ca\alieri, in una hallaglia in cui non fu spar• ~ neanche una ,oc-eia di •anpie bianNJ la facilt' conqui~ta ie:bbe 1>iÙtardi lt più Il r a \ i con-<pienu-. lmf'rica <"<!PIU. !li potrel,l}t' 1lire. /erum t1('/0rem Mpit e... il bianco 11011 ,;alo di ,rnne color del cuoio. dc-I ramf' -.udicio. citi pan hi ,w,0110,ma prt~ anc-he tulli i , izi dt'_el'indi1eni; lo ~te--• "0 parlar :111•('1:noloera una etichetta fal-.a; dietro &pun• ta,a ~mpr<' la IM'lllalità ,lei di--cendt'ntr- d,-,11 Inca ... rana iml){'l1<' t' paeio--• . ..ull'orlo dt-i fallimento t· ,1tià ,1uas.i moriho11da (in dai tempo ddl'arri,o dt'1t:li Spa•noli. r !"amico -crillon:-. Jmaro Prieto. 011 cilt"110 di M:hitlta ori11int" lali1111 (un i,UO roma11l0. < Il ,-ocio >. ~ ~ta10 tradolto auche in italiano! rra tornato (la poco da Koma doH· ira rahro aH·• ,a 1r11uto una confrrf'nta per dimo,trare la uett,,.silà d1t 111111110,0 Colombo tor11a,,r a ..coprire l'America; IX'rd~. dicc,a. ~ continuiamo di <lll""lo ,,~'°- •·Qn una in,oluzionc anti• diè e-onuna e-,oluzione ra:r ,iale. il meticciato d ro, ina e I' .\.n~rica du· ancore. ,oeliamo chiamar Ialina u iu malora. Quakuno inorri- ,li,a al -.t"ntir que--te lro• 1 ie. ,1111-..tt' tr1re prc, ,.. io• 11i. ma Jt'nnro l'rit·lo in..i ..,e,a. tf'nf',a 1luro. Il torlo de:di 'pnnoli al temJ}O ,ldla ronqui ..1a. diN-,a. non ; ..1:1101a1110di anm1anar !?li indio-., quanto di "'J>O· ..ar .. i i·ou lt- loro do111w Oeholl'ua dl'I la jtente ilH" ,K"a... an1rnifma e r••,.io11a• le; i ..oldati ..pa~noli non !,aduano a: rolo~; parlili Il aH('IIIUrd, ..enza lrOf'))I •<'rupoli e ('Oll una di~crela {IO"t:,li ...pirilo hriiaul~<'O, r.un ,·t-tta\ano c-he a\\("ll· !u ra. «- ~ nelle nozze e-on le- donrit indi~ene tro,a lndioe meticci d•I V•nv•lc E f>f'!!l!:ioaC"l·add, quando ,ano farilr- lwne-~re e , ila comoda. non ~1 IHt•ot.TUpanano d'altro. E' ,c·ro del re~to che per moho tfml}() nou ehht'rO altre donne; 1>rima che la Spaftna si deciJe ..-.(' a mandare in An~- rica fanc·iulle nuhili ~r i 'iUOi Mlldati. pa..~....rono molti anni; e inlanlo le nuo,c 1crre conqubtale "i erano andate popolando di meti«i. e creature tk:1 dia,olo :t, e la difesa della laliniti ,eni,a affidata a genie dal ..angue mi.sto, guasta e corrotta. Se l'indio 1>uro. infatti, nel liLIOclima e nel euo ambiente, r ancora m e~~rf' --ano. l'incrocio, il meticcio è ::i,empre 1JII f.''-~re abae:lialo. t'hf.' prl"ndl" il J>(.'11:giodalle dul" razze da t'ui dl"ri\8. I pae--i ffll"nOcolpiti dai 1ra,i malanni ckl meti«ia10 furono -.oprai,i:iun"'('rO ahr,r- razze. palli t" neri: ..aha,0110 fuori i più innedihili inc-rO<'i:non .,j ,-al, \&\a pitì niente: irricouo:-;cibili i <'On<1ui~tatie i conqui ..tatori: ma -.0110~otto\ ince\a l'ambiente. , ini;-e,a la pi,i:ri:ria de:lla raua infrriort' t"he ,.pe,nna anche ,~I più litro -.oldato o~ni audacia NI opni ..pirito ~erriero; l'indi.-tttO -.ron6110 t' domato .. j \t'n dica,a l\\ele:nando il ~gue dt"l hianro e nl"lle iio,ani nationi che: i-i \t'lmero formando al lt'mpo dtllt' tt:randi c-orrtnli migra• loric europee. il meli«iato r';sJ:1e:a C'Omeun tumore: mali,no. \'t<k-te ora que:I che ac:cadl" in C'f.'rli paoi dr-I Suda~rica: pe:rirolo,.,- correnti comunhte. ttierra i,arda alla lati nit i; ,.i ttre:a 11

12 di affcn11ure la ,iupcriurit• tlctrimlio imi hiuuco. 11,id1(-.: u11er• tamentc d,'~"° rapprei,enta non già il pa~lo ma l'nH•tiirr. ~i wol cancellare :•~p~ione e A~rica Ialina > JM:r~lituirla con l'altra e lndo-Amtrica >. !li risu--<-itanoanclM: i miti dellt" primi1hc ttligioni incaiche per contrapporli alla Bibbia e ai Vanicli (e Viracocha, cioè l'antica dhinità degli lneaa ho letto rectnlementc in un libro che ho trovalo nel Perù - è imperiore a JchO\'a, perchè n1entre quetiti ha fatto l'uomo di fango. quello :o fabbricò addirittura di 1•ietra •t !IÌ \UOI dar battaglia iMOmma.alla nO&lrach·ihi in nome di un naiionali- !lmo che \-Orrebbe rundtere in onore tt:li antichi ordinamenti &0eiali, a tipo comunitta, degli lncu. In tutti iqucsti movimenti, naturalmente, l'indio non ha nulla a che ,edere: l'indio dorme. l'indio mutica la coca. l'indio muore; è il meticcio che •i ribella. che nega la chiltà dei bian• chi; Nha fuori il dia,olo del pro,cfflio ricordato dal mio amico cileno; e il meticcio \Mtniito è pqgio del meticcio incolto: ~i sene della cultura che ha male aMimilato come di un'arma di ribellione; è il ttlvaggio che ha imparalo a lt'(t.gcrr e a !ICrh·cre, d1c è entrato nel nOAtromondo, ma è ancora tulio <li là. calato coi irnoi istinti feroci nella rana inferiore dilla quale l'incrocio l'ha 1r11ttofoori • fona. Alcuni ,i tono già accorti del pericolo e si difendono; l"Argentina e il Cile in parlicolar modo che t',0110 i paesi più latini del Sudamt'rica; ma in altri ha già ,into il numero e non f' po64ihile opporre alcuna resi.Menu.; in molti paesi delle CO'-le del Pacifico e dcll'intcmo del contillfflle la popolHione metic,.:ia supera di gran lunga quella bianca. Di5cile u~r dati statistiri preclti, ma si può lutta,ia calcolare che 11ell'AO)('ricacentrale

~ mt•ridio111:1le.tlMI Hio Br•H> mt"niCMnoall.t Terna (Id Fu11t·u. -.u una popoluione tot.aie di cirta nounta milioni. ci :i,iano ~le milioni di indios. dieci o dodici milioni Ji negri fra il Brasile e le Antille e circa \trnti milioni di meticci: la po1>0lazione bianca •i •Mir• intorno ■i quaranta mi:ioni.. non u~•lmtnle distribuita, ma ■a-entrala neile grandi cillà co:etier<"del Brasile. dell'Argentina e del Cile. Il mdicei■to, cht è un■ eecuaone nell'America del nord. t' imtte la rtgola dell"Amuica del 11ud; i H:nti milioni di n<"gri e i no,e di mulalli ~lei Nordamtrict1, inseriti nei ttnlo ruilioui li bianchi, formano un■ popolazione mlbt■ ma non n~littia; ~ono due mondi diu~ni e di,·l!i; ~r i mulaui ,algono le (l:lt!I~ lel{""i dei negri: nel Sudamerica imett il libero intercambio malrimonlale tehdc ad unif,care I■ popolazione col Mn,i~ r non &0ltan10 con la economia e l,1 politica; ma il meticcio ha comincialo ormai ad alzar la ,0tt e a farla da padrone; .11i pari■• rome dtce,o. di rinbe."imcnto culturale indigeno autoc• tono: ma anche viii 1>ericoloeo è il fauo cl1e !dietro questa h· "'Urda preleaa di rilornare all'antico. alle mostru1M1ità azteche o al tetro orient■Ji3mo incaico ~i na~nde un■ pericol09U!.. im■ propaganda prototanle e comunista. Difficile pa1 lardi razu nell'America del ,uJ che è $lata ,.empre chiamata la lerra di lulli: ma poichè ~..,. ha ■\UIO la '-Ua forza, la ,-ua ricchena e la ,ua grandena dalle corrt:nli migra• roric europee. e in particolar modo italiane. ~ più che mai r1Ctt----■ rio che ora ,i difend. daile in!-idie e dai ,eleni ckl mt'lic• dato jM't Nihart almeno lo spirito della lalinità P del callo liC'etiimo con cui i: appa"'a nella ~lori.a -~~o ' ,). I ' :' ~ 13

Montanaro polacco l4 Minatori polacchi Jolnnn di Glof:(aU, c-;,e in:..eµnò n~I \ \ I ..h:olo ,111.l nì,('r-,.it,ì •li l•rnco,ia può t"- .. ert." (.'On-.iderato •·omc il prerur .. ore d(.'~li :!-ludi razziali in Polonia, i·~di f.' noto ~oprnUullO come fi~iognomi,;ta. \ lui •t';rnirono nel Xl\ ..crolo il n1edico e hio:ogo ,li \\ ilno J. Sniadttki. I. \1aicr 1· l..idor Kop<'rnid,i. Fu appunlO nrl 187,-J a quanto riferiSC(' lo &,h\\i, ,l,·111..., d1e \i'rme fonc'31a una ('OmmihiOni' ;111• 1ropolol-!:ira11rt".'.-o rarcadi'mia delle ..cient:i' li C,a11 \laicr '-' il "-01.H:rnieki diedero l!-lll>ito.., iluvvu ta11h1 allr r1«-r<'he craniologichc c1uan1O a quelli· ...,1 ,i1enlc. \t>l;a IH1rtc- cldla Polonia. in quel lcmiJo •ntlo il dominio f'll'-•O, gli i.ludi rouiali chl~ro i11,1'<'(' uno •1iluppo più ritardalo. Va tutta,i:i ri ( ordalo comt- gii1 nel 1905.(, K. Stot) ln"o fond(I l'r<'"•O il \tu,eo di \ ar-<11,·ittuno "Pttialc lahoratorio anlro(Joloti<·o. l'opera ,lei "-opcruirki a CracO\ ia fu continuala -wl 1908 ,la Fuljan Talko-Hr)nce"icz. mentr,· po• d,i anni do1,o ,ors.:e\a a Leopoli una llUO\ll "l'UOla a11tropolo,1i:ica. per merito del Czekano"ski. La ;:uerra inlerrupJH' l'e,oiuzione degli studi ral t:iali iu Polonia. ma ron la formazione dello ~Ildo polacro qut•-~ti ~ludi ripr~ro a fiorire. Tanto lit ..mola di Leopoli rhe CJU<'lladi CracO\ ia ripre,.ero la loro anli<-a atti,ità; a VarM\Ìa l'btituto .li antropolo~ia della '-O('ietà delle 9eienze cli\enne prt'•lo 1111 imporlaule cc~11trodi -<.ludi sotto ia dirt'zione dd \"1)cllar:ki. A Vansavia ancora si and1uano or• lani:r.zanclo due altri importanti ttntri di ricen·a. qut"llo dirt'lto dal Loth con indirizzo pre\·alente• mente morfolo~iro-anatomico. e quello !.pttialiv:ato 1){"r i IHohlemi p:iudaici e con pt'n;onale ~iuclaico. tlirt"llo dalla Lipi«. Ct'nlri minori sorsero a Posen e a Wilno. ~atehht" troppo lungo qui rias.sumere il compJes ..o delt·a11i1 itft ani ro1•ologica polacca. basterà rid1iamart' i".'.lllt-nziom· ..u alcuni capitoli moderni:,~imi <leg.lì •lucli rn:u:iali. quali quelli relatili alla fi,iolop:ia. Monia.nari

Conlachne polac~ p•it'olo~iu f" •O< 111101:ia ddle raa.e. dit• hanuo dHllo 111Pol,111L;1un 1••rticolar<' ...,iluppo. \d ca1111,odt";lo •ludio dt•1 tipi rn-.lih11im13h 1 drllo fi•iolo~ia ,auialt~ f' inte-re,-...-..anlr notart· c-01111• --JK""'-IO ~li auhm JkJl■c-1·hi ahhiano 1t·11t11todi ich 11tifi(·Mt· i tipi <"'->--titu11onalicon <tuelli razn.tli. Co-i fH.'r e"t'lllfliO il \l~dlar,ki in .. f'(Utito a 1111111t·ro-t i11d1i~I(' .. ullc n·dute. (' all'o.,.-.('n.1,iont- d("llt· c-vr r1"la1io11itra aitt•no t·ori>orea ,~ indio c-tfali1·0. rJ1 naif'. t' na,.alf". ha rilMmlo di polrr idrnlifi,·arr il lipo a-.fnlic-o ton imfoidui di 1ana nonli(·a e-di 1111rica, il tipo atletico fon la ran;a .. uhnordifa ,. 11rf'lu.i. f" infow il IÌIIO pK•uiro ron la rana la1• 1>011oih•. \l,i, l.tH)ri di altri autori 110lac-<hi hanno mo-.trato ,-omr non -.ia po-."ilulc- allaHn idr11tih, a1T l,1 t·o ..lilULtOnt· fOII la raua e-eomr imfr(• 111 O:,UJ rnna .. j 1k•hl1:rno di-.tinyuf"r(" ,lifft·n•nli 1i111l'O•II• lu1ional1. l."antropolo$,!ia del:o ,port ha au1to f'Orrlt -.110Nhort' pre o l'au·adffflia di t"<lut·azi<>nt" fi..., u lo Stojauo\\:-ki. <' l"a11tro1mloi::ia dcllt" rt'<·lut(' c!ÌU• daichc il U.ao, 11-.L.1. l..t" difftrc-n11.• fi-.iolo1dcht- ,li raua tdimf"n-.ion, 1lt'I cuort. frt'l1m•n1.a dd poi~. ,:rup1m "Anp:ui1,uu•. for1..t mu"'"°lart. t"tt.l ..,mo .. late inda,:ate tlal \hd, l1u,ki .t /...iL.01,ant". U riC'1"rchc rompiute d111io ,-tt, •• o auton:- --ui fHup1•i .. anJruie:ni di 11.588 rt'f'lutt" ha m,rtrah) il l I. 1~1: di ,rupv-o .\. il :H. I';, cli t!ruppo O, il 17.Y'} di p:ru11po A, 1.· inlim• 1°8.1"( tli e:ruJIIM.) .\U l'cr il rapporto tra p-u11po .\ t' ,ruppo n la l'olonia 0<-cupa <1uindi una po'"izio11t" u11i•rnte·di11tra n.urop11 occidentale (' quf'lla oritn• tait-. Pa .....ando aJ:i ,.,udi di p•irolo~ia rau.ialf' f' iu• ff'rf"-....a11I(' notarf' come lo Stojano,,.,.,_lr..j abbia potuto di"lin~utre in un iru1>po di l61 all~,i di una ""<'uola milirue di,cr-i tipi J)'\irolo~ici quantf' '°"o lr ,arianli rauiali ,,ol11oc:he. Il Ro ..iniilr..i a que--lo pro~ilo l1a JJOluto afT!"rnia~ che il tipo nordico ra1,p"""'"11ta 1w-r la Polonia un buon clen~nto 01 ,:1111iz1.111orr. 1liff,•rf"nli,.,ima ~ imecf' la JJ"lt'Oloizia dt",i:li c-ll"1\lt'lll1 prt'--la\ i NI alpini. \toho impor• Contadino della Groade R\a!Nia

tante per la con~nza delle \ariazioni razziali in seno alle classi ~ociali w110 i riimltati degli studi del Hosinski !)tesso e del Ctekanov.sli; la tabe li a riprodotta i11 questa pagina mostra appunto come wno distribuiti nella popolazione di Na- -.ielsk i tipi raz:i:iali a seconda dell'origine nobile o contadina. Non possiamo terminare il noetro ra• 1,ido esame degli studi ra:i::i:ialin Polonia !'ìenza accennare a q~llo che è uno dei più importanti problemi dell'antropologia r.szziale polacca. Il problema cioè di ciere una esatta posizione si~teanatica al tipo detto daili autori polacchi e subnordico > e che costituisce :arga J>arle ddla popolazione della Polonia. di tipo chiaro e hrachieefalo. Lo S1ot)hv.o ~stie.ne che qut:$10 dt•· mento da lui detto lfomo fanobrach)kephalus {osteuropidel costituisca la ba-.e rouiale della Polonia e debba 6-"Cre considerato a sè. Il Czekanow11ki ill\ece èdell'opinione .clie gli indi\'idui biondi e brachicefali siano il prodotto della rm:• !<:Olanza della razza nordica con altri elementi e che quin<li la Polonia debba e,.. sere considerala in de6niti,a come una terra ra:i:zialmenle nordica. Le più recenti notizie sullo Malo deili studi razziali nell'Unione So\'iclica si de• \ ono a Lidio Cipriani che ebbe modo nel 1932 <li \'i!itare quegli istituti scientifici. Nei primi anni dopo la Rh·oluzionc oggetto principale degli antropologi rm:~i fo di inda~are le condizioni di , ila ma• NOBILI 1930 1984 I- ---- NORDICI 34.78 SUBNORDICI :- . 22,61 MEDITERRANEI 22,60 ARMENOIOI 16.09 LAPPONOIDI . 3,91 PRESLAVI . - ALPINI - teriale dei vari popoli che compon~o110 i" mru;aico rauiale della Ru'"-«ia.Centinaia d: la\'Ori sono poi apJ)af""licon lo ~copo 1.pecialt>di ser\'ire di elemento alla pro• 1)aganda antireliiio--a: le piccole repuhhliche nazionali hanno naturaln)("nte apPOF~iato gli studi rauiali dal punto ,ii , i,.ta naz.ionalistico. e non 110110 cosi man• cati antropologi tungusi, O!liacchi. ~amo• jedi, lapponi. jakuti ecc. Fra i r~ultali più importanti degli ,-ra• , i compiuli nell'Unione So\ ietica . .,ono d., ricordarsi il rill\·enimenlo di numero,-t> .;;.talueltedi pietra femminili con e,identi ,cgni di steatopigia. Per quanto riiuarda i iluhstrati etnici della popolazione russa nella preistoria è interessante leggere quanto ha 9eritto nel 1936 il Ba~lma• koff: e Passiamo ora a 1rauare llella Ru~ia d'Europa. In ogni tempo la natura del paese aveva creato un limite naturale che coincideva approssimall\ament.- con il 50'' di latitudine: 31 nord le fo. restt' impenetrabili, al sud di questa lino, la steppa. ,·asla oome il mare. In generale. prima dell'anivo molto tardi,·o dello Sino che pare non sia uscito dal Jluo torpore !lui. bordi del Pripet che al principio dell'era "olgare, il prcariuno nella zona delle for~te eb finnico. Al contrario il "-ubstrato prei!llorico dal !alo della $1Cf)J>a-fino al litorale del .\1ar 59,0 - 12,0 9,6 19,8 - -

I CONTADINI , ... 1aao 1834 31,01 2Ul0 54,7 21,11 21,11 - 31,41 31.,1 17,2 14,07 1",07 0,0 3,52 3,52 18,8 - - - '\ero. è ,tato un pre-.ariano di lìpo particol■re la cui natura non può CNelT com1,rna che &tudiando le eue relaUoni con i popoli del Cauca-&0. !\oi dobbiamo quindi affrontare la queflione 60lt0 due aapdli: o) ]'infiutn• u del tubetrato preariano ,ugli lrani che giungono nel paeee ,erwo il 1500 a. C.• b) l'influeni.a di que&tomede.imo -&lralo primor-Jiale ,o,ul proto.lavo che appare ,erao il ·lSO•· C. ma die rftta inerte al• meno per un migliaio d'anni dopo que- "-lll dal■. ~oliamo 11ubito che lo stato inerte e amorfo non è ■ff"atlo un oslacolo per La 1)()!1t;ibilitàdi una profonda im• prontA etnica deri,·■nte dal eubstrato pri• mordiale ... in queste condii.ioni non c'è da meraviglianii ae e&ata una intenaili l'T•duale di questo mi&terioso elemtt110 prulu·o e preari.ano che 1i può osscn ■.11' nelle vme del popolo n18IO, partendo da Kie( o da Boltava. tra,·enando il Kouban e anl\ando fino• Vladicauca.,o. Supponiamo che il 5Ub,o,tratopreari.ano 11ia nrlla pt:rorntuale del 2 o 3% sulle rhe Jrl Dnirpre n&0 salirà al I~ nrll■ popolar.ione ruMa dei Cosacchi del Kou• ban. e arri\'ali sui bordi de:J Tettk. ,oi av-rete la ttnM11ooe di vhere in un am• bimi.e in rui e:siMa almeno il 20St' di ~hstrato preari.ano>. GU!DOLANDRA C-.tadioo polacco

,toeu 1ne11taziont1' UN "PATRIOTA"EBREO Vi è una gravissima lacuna nelle nostre cognizioni sull'attività degli ebrei in Italia. Per oltre un secolo, dai pri• mi anni dcU'Ottoccnto - dall'emancipazione - a tutto il primo quarto <kl Novecento - al Fascismo - non abbiamo che monche e disorganiche e spesso contrad<littorie notizie, li che significa, per chi consKlcri a fondo il problema. che dclrattività degli ebrei in Italia non Slt..ppiamo effettivamente nMfla; giacchè quel che fecero gli ebrei finchè le mura dei ghetti rimasero in piedi, rivcstc un intercs• se minimo, ai fini di una r('ah~tica valutazione del problema giudaico. nei confronti di quel che fecero o si proposero di fare quando l'emancipazione permise loro di entrare nella nostra società, di impadronirsi di molte leve di comando, di irre• tire gli affari, di spargere il mal seme delle loro dottrine. La nostra ignoranza al riguardo non dipende soltanto dalla pigrizia dei rict!rcatori e neppure dal fatto - de~lore,•ole fatto - che i nostri studiosi del Risorgime11to non han ritenuto oppor• tuno fermarsi sopra un problema di tanta rilevanza; ma anche dalla confusione che fin dagli inizi è esistita, e si è andata dt mano in mano aggravando, fra il risorgere della prepotenza t'braica in Italia e il Risorgimento d'Italia. Vi fu, tra i due procusi storici, una concomitanza puramente formale, una coincidenza di date, giacchè le strade era[\ diverse, anzi opposte; ma ~~r!~k~i:~:• o 3 1de•;~~b~~f ri!~~~aor~~~~~~:i:1/ c!~~ci~c;::~ri~ tentativo ebraico - quasi sempre riuscito - di avaflare le spe• culazioni d'Israele con la validi!'.sima firma delle aspirazioni nazionali italiane e di gabellare per e patriottismo> quel che in realtà non rispondeva che 11d interessi ebraici, Come recentemente - e cioè prima che e scoppiasse•► secondo l'immaginoso termine u"!iatoall'estero, il razzismo italiano - vi fu taluno che cercò di dimostrar possibile la conciliazione fra giudeo e fascista; così nel secolo scorso parve i,ossibifc conciliare giudeo con patriota; o addirittura si accettò a priori l'ibrido connubio e si parlò di patrioti senz'altro, a qualunque rau:a e confessione appartenessero; qualunque fosse l'Italia da essi va• gheggiata, come se sì fosse trattato di metter su un'llalia pur• chessia, e non questa Italia, degna delle proprie tradizioni e ad esse coerente. Troppi attestati di patriottismo sono stati oonces!!i alla leggera. lJna revisione s'impone e tenteremo di farla. caso per caso; convinti che non soltanto il probleroa ebraico in Italia s.1.rà da essa chiarito. ma che talune complesse questioni relati\'C al nostro 18 k1'orginwnl0 ne ricc,·e ranno nuo,·a e- non mutile luce. :\"on patriota soltamo, ma addiriuura e mac~trO di patriottismo agli 1ta· lia111 d·oggi , fu definito 11 giudeo Giuse1,rc Rcvcrc dalla e Rassegna men. s1lc di lsrnel > (ottobr·• IQ.l]). Xè soltanto IX"lllle <:hraiche s1 atlatiearouo in lode del R~,·ere; eh~ di lm scrissero mira.bilia ti kondani. il Dc Guhcr- ,1atis, il Guerrazzi, tutti iodandone l'acceso l"' tr1ot11smo. Ecco d1111que, a prima \"ÌSta. u11asolcn110 smentita a c,uanto sopra dicc::\'amo circa rinconciliabilità tra giudeo c. patriota. Kon fidiamo• ci. peraltro, delle aJ>Parcnzc; e obbieui,·amcntc cerchiamo di giudicare. Alcuni ottimi elemcmi di giudizio cc li forni sce lo stesso encomio della e Rassegna mensile di lsrad , ; enco11110 non troppo accorto, poichè tende ad esaltar,: oont<."fTlporaneamente. nel Rc\"cn, l'ebreo e l'italiano; e s'ing~rbuglia malellcttamcnte, come dimostra la seguente frase; e Il Reverc portò nel fulto dell;l indipendenza italiana la nota ebraica, la sua psiche spiccatamt'ntc israelita:>, Adunquc, l'indipendenza i1aliaua non fu che il fatto, \•aie a dire l'occasione che alla psiche isrudila del Revere fornì la possibilità di manifestarsi; o, in altri termini, il e 1);ltriota • Revere concepì ebraicamente l'indipendenza italiana, la concepì. cioè, in funzione d'int_c-rcssi_cbraiçi. e Quando si dice - prosegue la Rassegna - che 11 Revere è in alcuni suoi aspetti, l'lleine d'Italia, non si dice una cosa vana,. Il che costituisce una spropositata <'d immeritata lode per il poeta Re\'t'rc, ma costituisce altrcsi un preciso ano d·accusa eontro il patriota, essendo quello di Heine un esempio tutt'..altro che insigne di patriottismo. r. questo punto l'arroganza ebraica prevale; e la Rasscg,ru gioca alla memoria del Revere un pessimo servizio. Occorre dimostrare che la e coscienza ebraica, del preteso patriota e non ebbe mai un attimo di onenebramento >; giacchè i lettori israeliti, dalle precedenti lodi all'italianità dello scomparso potrebbero essere stati tratti in inganno. Ma non temano: lsrael è in grado d1 pro,•are e luminosamente, che Giusq>pe Rcvere era un e ebreo eo1winto •• un e ebreo nell'anima•· E la prova è data dal seNOTE I) Gi\UC'p~ Tordli; Ricordi politici . 2) Nei e N~1i • (18)1) - }) In clPenone c Ombra. -4) In cOsiriJe,. 1 {1879). ,) Prefazt0ne :a e Persone-e Ombte • . 6) Jncrodu:tione •J « Lorenzino • • 7) ,Pttf.t.:t1~ a « Pn<one e Ombre •·

guente sonetto, da lm intitolato • L'arco J, Tito> ~ pubblica10 nel volume « Osinde > nel 1879, « quando neppure lontanamente m Italia si parlava di sionismo e di risnglio nazionale ebraico•: Tito v.pcwcm I L'infame clade Che la pontificai Sol.imo a1'efH E di mNtizia .. oolm 00.,.r,.. O.' miei rna99iori l'ilari C"Oatrade Sull'tffco tuo che poco cielo Unade Mo.tra le mie tribii NrTe • cml)eru; Ma un altro orco •u quello il 1'0lo oderN Che per furor di tempi i:nai non eade Gli l 1'01'00 del peDIPer che 1'inc• i marmi I brom:i anda • aino a Dio ai leYa. A quel Dio cb• al dolor 9Claa1'a un tiglio, L'arco bionkztor dlii bWC,O Niqlio Che alla mio achlatta miniatr<na l'cnmi Onde or le MOOlarion.te &.grHa. Ecco un saggio di patriottismo, ma la patria di Reverc è la Pales1ina, non l'Italia; la capitale è Solima, non Roma. Anzi, l'halia e Roma fanno la parte - se così è lecito dire in questo caso - dell'Anticristo; sono il bene individuato ostacolo che si irapponc alle aspirazioni patriottiche del poeta; sono i simboli ddla tirannia e dell'oppressione, di contro al desiderio di libertà dei giudei. Roma, in sostanza, è il centro dell'odio ebraico, dell'odio di tutti i secoli, che nell'Urbe imperiale combatte il prin• c1pio disciplinatore e legislatore del mondo antico, e nell'Urbe caccolica il principio unificatore del mondo medievale e moderno. I versi di questo preteso patriota giudeo, che ad un tratto tutto dimentica della Nazione in cui ,,ive e di cui apparentemente condh•ide le idealità. e impreca - con la voce aspra e arrogante della sua razza - contro Roma; questi J>Cssimima significativi versi sono una indiretta conferma della sentenza del Talmud: • La nostra redenzione sorgerà non appena Roma sia distrutta •· Si potrebbe peraltro pensare che quamo dd Re\'Crc scrive la « Rassegna mensile d'lsrael >, appunto pcrc.hè scritto nell'intento di magnificare la sua fede <braica, prospetti in maniera unila· tl'rale e perciò da,,orevole, la sua figura. Ricorriamo quindi ai testi stessi del Revc.re; e vediamo quali elementi di giudizio si VoSSOnotrarre da un rapido studio della vila, dell'indole, delle opere di lui. • L'eterno proscritto•• vien definito dai biografi il Revere, vc::r le sue continue peregrinaiioni; e ,·'t chi non esita, per tal mo• tivo, di paragonarlo al Foscolo. Vediamo dunque i motivi di talune fra _queste 1>eregrinazioni. « Nel 1~9 - scrh,e Alberto R6ndani, nella biografia premes.:;a alle O1)CreComplete del X-ostro, biografia, si noti, scritta 111 tono encomiastico - il Re,•ere era a Venezia, ma lril"'no doqurntc r i,rqa,il'to, disturbava Manin, il quale lo espulse dalli città, prov• vedendo però con tutte le precauzioni possibili alla sicurezza dell'amico pcrchè non cadesse nelle mani degli Austriaci•· La notizia è di singolare importanza, perchè dipinge, di fronte all'ebreo ~lanin, abile e accorto politico, l'ebreo Rc,·<re, reso inquieto e troppo oompromenente dal torbido intellettualismo cht germoglia negli individui della sua razza, quando le faccende pratlche non li assorbono interamente. Dopo aH"r soggiornalo per qualche tempo a Roma, il Revere si trasferì a Torino; ma « nel 1855 - prosegue il R6ndani - sospetto di cospirazione repubblicana, fu mandato dall'Azeglio a confino a Susa>. Qualche tempo dopo, lo iroviamo a Genova. Spontaneo trasferimento? Così farebbe credere il De Gubcrnatis, che scri,·e: • Per vivere fu costreuo a rivolgersi al cowmercio e ridursi a Genova•· Ma il R6ndani corregge: « Veramente, credo che a Genova fosse, con garbo, mandato dal Governo insieme con altri patrioti un po' pericolosi per irrcquielei:::o di ttmpcrumtNlo. Ad ogni modo, in quella città tratlò affari, non 1>rOJ)riodi commercio, ma dì banca, per incarico d'un suo fratello hanchicre a Trieste; e lo fece con quella oculatezza ch'ebbi a notare m lui in varie circostanze. assistilo ;rnch(' da una cer1a Fffta d•lla frotellan11ada't'O'ntiall'Areo d:i Trionfo aulla pialllla c;lell'Etoil•a Parigi il 20 aprii• l848 (da .una litografia ®ll'epoca) 19

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==