Traafldione del IIGDIJU. I httori della circoluione del sangue sono principalmente !oltre il sangue) il cuore. le arterie. i capillari e le ,ene. La buona *ienz.a funaionale dipende dalla forza del ouore e dalle difrtcohà che CMO de,·e vinctre nel suo lavoro: per ora non è dimostrala alcuna particolare ele11ivi1àdi razza delle mala11ie acule del cuore. Più importanle è l'aspetto del disturbo cronico del lavoro del cuore ne) nO!lro te.ma: infatti in molte condizioni. 11i richiede una aumentata efficienza cardiaca., richi~ta di luoro aumenlata che va a 9'C,llflilodelle energie di ri&cn-a del cuore. Nell'israelita, cssendo<:i una maggiore tendenza all'ohe• sit.i. è minorata la pouibilità di una buona dScienza funxionale del cuort-. perchè, come aapplamo, negli ebrei si creano singolari dilicolti di circolnione. Se aggiungiamo che in quelli eog• getli con notevole frequenza si riJcontra il di.abete, ci rendiamo conto come il cuore aia meno elastico alle nece.Mità. dalo che, come gli altri organi, anche ce.so rimane danneggiato nel suo troMmo dal diabete. La più facile arteri0$ClerOiSi nei s,cmili rende molto meno ~dente il cuore perchè ,e le sue arterie sono menomate il cuore è nutrito male. N"on solo: ma es.sendo frequente la artcrioecleroai in quostì individui, il cuore è sollopo9lo ad nn maggior lavoro, .,erchè ci vuole più fona a far paMare il saniue nei vai induriti; e il facile aumento della pressione del sangue negli ebrei rende più dif&cile il buon fonxionamwto del cuore. Per quello che riguarda le arterie dirò che le malattie crolii• che (poichè per le malattie acute pare non eeiatano differenu) colpitcono in maniera deci.-.amente prefereru.iale gli cb1ti rispd• to agli altri popoli. Qualunque aia il mccca.nim,o di queste malattie di arterie, si ,crificano ,-cmpre delle condi1ioni per le quali 16 ai ha un netto peggioramento della cireolaxione di alcune parti dell'uomo fino alrimpo,Mi.bilità di servirsi di un braccio o di una gamba, o di tutte e due. A rendere grave il fallo concorre in maniera indi&cuua la sua incurabilità. A buon conto, un am• malato in queste condizioni ha bisogno di lunghe degenze: il che vuol ~ire uomini almeno r,an.ialmente inMrvihili per "me!.i e per anni. Poco si sà de.i capillari e ci sono molle inoertcue. Le malattie delle \iene a prima vieta sembrerebbero inlereMarc la rana degli ebrei meno delle altre, in quanto che sono pre• fere.nziali delle peraone che debbono stare in piedi e camminar~ molto: ae pensiamo però che per il prodursi di alcune disfunzioni delle ,·ene ha importania la diminuzione di una certa fon.a della e vis a tergo», che Nulta dal buon funzionamento del cuore, delle arter~ e del movimento muecolare, si vede che in persone a malattie che oe;tacolano il molo, questa fon.a è diminuita e la fonz.ionaliti de.Ile ,·ene peggiorata. Insomma, i soggetti di raua ebrea più di quelli di ruu italiana sono cspoe,ti ad alcune malattie: specialmente delle arterie periferiche e del ricambioj questo Cauo inoppugnabile è un'al• tra conseguenza della divenità di ra.ua; e da CSM) deriva un corollario, cioè: Jia ptr "'«ioni inlri~ oU' al~ro circolatorio (aopraUullo cuore. arterie periferiche) sia ~r r4«Wni tslrit&Jtt~ aJ.rol~ro Jksso (obesità, diabete, ipertensione, ecc.I l'Urtulilo è in comli:icnt: di m.inort t:J/ic~n:a rùpt:UOol ti.po ilolko. lnfaui. qualunque eia la condizione menoma.nit:, unic:t. o plurima, il soggetto in media uri in condi.z.ioni di inferiorità della c-.ircolu.ione nella rapida ,·ita moderna: in poche parole sarà un individuo al quale la vi1a moderna fa venire il fialone. BRUNO DELLA MAGGIORE (De10.U.F.dl.._)
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