iclismo è ahrctt:uno giusto il contrario: \'i t»uò essere anofelismo senza malaria. L'importànza che Ya assumendo lo studio delle zan~arc per tutte le conseguenze pratiche che hanno questi insetti con la patologia umana. rende evidente la necessità di non trascurare il fattore anofcli'co in qualsiasi organizzazione di lotta antimalarica. Le caralteristiche degli ambienti nt"'i quali si sviluppano te l,H,·c e quindi i tipi di raccolte idriche, la com1>0siziom•e la temperatura dcll'ac<1uae dell'atmosfera, la morfologia e le modificazioni hiologichc delle larve- in rapporto all'ambiente. i dati sulla biologia e diffusione geografica delle speci ano{t'lic:he dell'Impero sono tutti problemi di grandissimo interesse perchè direttamente in rapporto all'epidemiologia della malaria. Pt'r questo, uno dei compiti più importanti da affidare ai medici dell'Impero dc\·e cssuc quello di stabilire rinvcntario delle spcci locali di Anofeli, di compilare la carta delle raccolte idriche lanigenc, di creare in una parola la e geografia anofelica •· Sino alla conquista le: conoscenze sulla fauna :mofelica dell'Abissinia erano manche,•olissime. c pertanto da questo punto di "ista si pote\'à considerare rE1iopia quasi del tutto inesplorai.a. L'elenco più completo cht: si possede,·a era quello dello Scott, 5eCOndocui le speci ano!elic.he della regione etiopica erano in tutto cinque: l'A. ,na10-itianus; .\. (Pscudomyz.) gambitic; A. (Cellia) phar-ot1uis; A. (Ccllia) sq1mmosu.s e A (Myz.) dcnit•illoni. Questo elenco era basato su rict'rche condotte sollan10 in due zont'. Una di queste era Bahrdar all'estremità sud del Lago Tana e l'altra una zona circoscritta con cenrro Addis Abeba. Dopo mi anni le speci anofeliche accertate in E1iopia 5000, salvo errore. le seguenii: A. 111aun"tianu1; A. (Pscudomyz.) gambiur; A. (Cellia) pliar-oeHsis; A. (Cellia) sq11amosus; A. (Myt..) dcn,rilltmi; A. (Myz.) /10,eshu; A. (Myz.) cincr-cus; A. (Myz.) pr-ctorirnsis; A. (Ncomyz.) crystyi; A. (~Jyz.) gar-nhami; A. (Myz.) dtholi. Questa lista potrà naturalmente aumentare con l'intensificarsi delle ricerche. Di note,·ole importanza t stata la scoperta dell'A. (Myz.) dllial~ che era considerata una spccit' non africana. Per la morfologia di queste spcci si h:-nno dati abbastanza completi. Invece poco si cono,ce delle caratteristiche hio1<-gicheche hanno ta maggiore importanza per l'epidemiologia malarica e per la lotta antianolelica. Delle spcci sopraelencate gli anofeli sicuramente vettori di malaria sono l'A. gombioe, che rappresema la specie africana più largamente diffusa e più temibile, e l'A. /uncsliu. Per tutte le altre spcci 11011 posscdi:uno ancora dati ben chiari rclati,·arncntc all'importanza patogena. Rimane ancora dunque un ,•astissimo campo li rjcerche che do\'ranno SCf\•ire di base al piano di profilassi malarica. Per intraprendere questi studi è necessario che· i medici siano preparati e al corrente di nate te ricerche anteriori e dei risultati acquisiti. L'opera di J)OChi s1>ecializzati non 1mò bastare a colmare in hrc,·e tempo quella grande macchia bia1w:ache era rap• presentata dall'Abissinia nella càrta malarica del mondo. E' dunque indispensabile che i medici coloniali siano in cond1i:ioni di poter determinare le speci anofeliche e compiere studi cd esperimenti su quelle il cui ciclo evolutivo t' la cui biologia sono ancora ignorati. Xdl'insegnamc1Ho universitario rentO· mologia medica e la malariologia non hanno quasi p0sto; questa lacuna potrà benissimo e,5cre colmata dall'Accademia Coloniale che nel preparare i funzionari e i medici alla vita dell'Impero dovrà tracciare il programma dt'gli studi che debbono essere compiuti e incoraggiarli nel desiderio della ricerca scientifica affi.nc~è mc.~lio sapendo possano meglio ALFONSO PETRUCCI P.:,lpa •plenica con parauiti inchui n:ti ta9ociti N•i l•lli d•i fiumi durcmt• lcr •tagione HCOCIe n•ll• anfrattuoa.itèti del t•neno accidentato •ubito dopo le pi09g:e, •i formaoo d•lle poue di acqua sta9ncrnli eh• coatitui,cono l'ambiente idKle ,,.r lo ...-iluppo delle larva di onof•le
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