nella migliore ipolesi, ad impiegar,,i, come mano\ali. nrlle fu iure fabbriche delle case smontabili. Certo, a giudN:are dn quanto tuttora si legge. in alcune tra le rh·iste, si avrebbe l'impressione di \-i,crc non in uno staio cli cui, grazie alla cl1iaro,eggenza del Duce, tra i J)rimi capo~aldi sono il rispetto della propria r:11.za.l'autarchia economica, e la rinascila dell'artigianato: ma in uno stato in cui la grande industria non conosca alcun limite alle prOJ>rieescogitazioni. E' curioso che. pure non essendo questo , ero in pratica, anzi e:-sendo re,,o irnpo~s1bile dalla \igilnnza rlel Regime, quelle ri,,iste si comportino come .<:ei limiti non esistessero. Per esempio. la rh·ita « Domus >, pubblica S("mprearticoli in cui si propugna la meccanizzazione della casa. e in cui il noto ingegnere Ciocca. giù collaboralore di «Quadrante>, ,ede profeticamente il giorno in cui le case d'Italia potranno e,;i;;c-retulle costruite da un'unica officina. « Quod Ocus :nerlat > è ciò clic proprio gli ebrei , orrebbero. e, visto che si è r~o loro impossibile di giungen i, perchè permettere, ancora. rhe alcuno, sia pure inconsideratamente. ne parli? Pcrehè lasdare, alla grande massa degli ignari, questa semenza !'i!l~~ioni? In«icme all'imJ>ortazione. inutile e dannosa, del ferro. la di~tnuionc dell'artigianato, e la perdita. con essa collegata. della a1chite1tura, sono state le consegueuze tangibili del « raziomilisrno >. Conseguenze, naturalmente per noi donnosissime, ed utili. come è chiaro. sollanto agli ebrei. Essi. nel nostro paese, hanno agito tliclro le orme di altri ebrei: la cui sede. in quel tempo. si trornva a Monaco. Là, fin dal 1919 s'era organizzato il movimento: uscendo. tulio in una \'Olta. da quegli sleMi cer- ,·elli che a\e\·ano fatto la repubblica comunisla di Monaco, poi, vista fallita !:i repubblica, a\·ernno deeiso di applicare il comunisoio all'arte. E a\'evano formalo, a questo scopo, il « Gruppo di No,·embre >: così chiamato. da loro stessi. pcrchè Marco Cbagall l\o\ emLre era s1a10il mese della ri,·olta leninisla in Hu.s,,ia,ed anche quello, per loro bellissimo, della sconfitta della Germania nella Grande Guerra. Costoro, prima di tutto, si erano ri\'ohi all'arte più pratica, cioè all'architettura: a,·evano deci:-.o d'industrializzarla: sia per coerenza ai principii del capitalismo di stato, che richiede la meccanizzazione di tutte le attività umane, sia soprattutto pcrchè. in attesa che questo capitalismo potesse anerarsi, era intanto intere$(: della plutocrazi• ebraica che anche l'edilizia entrasse nella sfera del suo sfruttamento. Perciò, da Monaco, avevano lanciato il razionalismo; che. in poco più di due anni, cioè nel 1922, per opera della stampa ebraica era già divenuto noto in tulio il mondo. Questa è l'origine, ormai saldamente accertata, di quanto, da circa \·ent'anni, si è ,·i.sto nell"architettura. Quanto alle altre arti, è chiaro che la pittura e la scuhura hanno subito le ripercussioni .dell'arte maggiore-. Esse, non comportando inte• re~si materiali, sono servite, più Che altro, come terreno do\c svolgere un'azione sociale e politica: di demoralizzazione delle masse, e di propaganda dell'intern8'1.ionalismo. Sono conosciuti i sistemi seguiti, nel campo di queste due arti, particolarmente nel nostro paese: esaltazione-, incondizionata e continua, di alcuni tipì o modelli, che si propone,·ano come esempio agli altri; e costituzione di alcuni gruppi, formati dai cosiddelti e giovani>, che erano, neanche a farlo apposta, o ebrei o loro seguaci. Sono conosciuti. anche, i quattro principali di questi gruppi: uno a Roma, uno a Milano, uno a Torino, e uno a Palermo, tutti tra loro collegati, che !i sono oggi sciolti. in conseguenza dell'azione anticbraica del Regime. Ma non bi!ogna credere, per questo, che la loro azione non continui, sia pure nell'ombra; nè che C5SÌ abbiano smesso, del tulio, la loro azione più dannosa, che si è noha. purtroppo. a danno dei migliori. G. DELL" ISOLA IO
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