La Difesa della Razza - anno II - n. 17 - 5 luglio 1939

§ ta scritto ne e I l'roloc(.,llj dei Savi anziani di Sion :t: e Nei C<N!idettipaesi dirigenti ahbiamo fatto cireolare una letteratura $quilibrata, sudicia e ripugnan• te. Per un bre,·e periodo dopo il riconoscimento del nostro regno, continut-remo ad incoraggiare questa letteratura acciocchè essa dimostri, più esplicitamente che mai, il suo contraslo con le dottrine che metteremo in cireolazione dal nostro &eg· gio elevato » (Prot. XIV). In ha.se a 1ali direltive ed in attesa... del « riconoscimento :t del loro regno. gli ebrei continuano ancora a diffondere ovunque la loro squilibrala, sudicia e ripugnante letteratura. Sono ormai ben pochi ovunque i narratori le cui opere, non rientrando nella sfera di questa produzione letteraria standardizzata a tono internazionalistico. tf'ngano ancora in ,·ita le tradizioni e i caratteri delle singole letterature; cd a tal proposito è opportuno chiarire un equh·oco. constatando che proprio soltanto questi pochi scrittori hanno dimo- ~lrato di poterci dare. magari anche attraveno la deiM:rizionc di un ambiente pro,·incialissimo, un'arte che raggiunsa valori univer$8li. Solo eui, invero, sono in grado di interpretare serenamente '"l'a• nima genuina della società, con le sue virtù e le sue debolezze; e di arrivare ad un'arte Che. C$S<CodO la vera arte uni• ,·ersale. è prima di tulio essenzialmente nazionale. Fatte queste considerazioni di carat• tere generale sulla manomis.,ione ebraica delle \'arie lenerature. è oppor111nopasfare alla documentazione; la quale. in qu~to articolo. si riferirà soltanto alla letteratura italiana, e non sarà - per OV\'ieragioni di :Spazio- nemmeno com• pleta: ogni opera di ogni scriUore ebreo - neMuna ~ndo serena e costruttiva -· potrebbe infatti. anzi dovrebbe C!oCre citala. l giudei S,·evo, Da Verona, Pitigrilli, Moravia, Loria. Grego, Scgre, Terracini e compagni inserendosi totalmente, come .ipirito e come ~tetica, nelle pratiche fi. nalità della letteratura ebraica internazionale, lurnno svisato i caratteri esscn• ziali della letteratura italiana; e sono da considerani i principali artefici della sua manomissione. in quanto hanno allresì determinato, con la loro deleteria influenza. una manomissione indiretta da parte di molti scrittori, specialmente gio- ,ani, non ebrei. Pur dal rapido cs.ame. che ~guirà, della loro produiione, rl$uherà ~n chiaro come anche in Italia la es&· sperante analh1i della narrath·a ebraica, si traduca in turibile ironia - tutta in diJperaz.ione di vivere; la società umana, esclu!a naturalmente la razza eletta .... ,•iene dipinta con un pessimismo e una unilateralità incredibili: gli uomi• ni .sono tutti rappr~ntati come abillici o psicopatici u delinquenti o invertiti; e donne essere tulle di malaHare nel:a migliore ipotesi, quando cioè non siano Je~hiche. Italo S,·evo, che rimane tuttora il più grande Ira gli ~criuori ebrei d'Italia, è .stato il primo a manomettere, con l'al• tes:giamenlo mentale ed estelico pretta• mente ebraico della sua produzione, il sano e(1uilibrio e la serenità tradizionale della letteratura italiana. I per1onaggi dei suoi romanzi rientrano sistematicamente nella vasta gamma dei mafoti di mente: Alfonso Nini di « Una \lita», Emilio Brenlani di e Senilità• e Zeno de « La coscienza di Zeno•• 11011 .sono che dei vinli, degli abulici. dei maniaci. Un e po,·ero di danaro e anche di qualche cosa d·ahro, energia e coraggio :t si au1odefinisce per esempio Emilio Brentani in uua delle prime pagine di cScnilitb; e, al pari di lui. i protagonisti degli altri due romanzi, ricono,cono, con una analisi introspeuiva veramente ossessionanle, la propria miseria cd ineuitudine $pi• rituale. Questa psicanalisi romanzata di S\'C\'O::1aràpoi il materiale di costruzione dei suc«ssivi narratori ebrei, non escluiO Oa Verona, la cui narrath 1a è $Olo in rarissimi punii più ricca di fan• tasia che di analisi. Quest'ultimo scrittore, non contento di a,ere insudiciato la letteratura italiana di questo secolo, con la ,olgarissima libidiue dei suoi numerosi romanzi, ha tentalo di ahba$8.re al lh'ello della sua produzione, ben di rado artistica. il capola- ,oro della nostra narrati,·a del secolo scorso: dopo 8\'er negalo l"amore e la f.iamigli.s.col trionfo di una bestiale sen• suosità, eccolo a distruggere anche le tradizioni, con la parodia de < I Promessi Spo!i :t. Non c'è che dire: questo giudeo dimostra d'essere nato addirittura con i «Protocolli• nel sangue: ... < ìl lato ironico del mio spirito - scrive nell'intro• duzione ai suoi e Promes§i Sposi• - quel demone che in me sghignazza perfino quando piango, non traltasciava di farmi ,·edere quanto facile, quasi indispensabile. foS:Sela caricatura di un tal gf'nere d'arte t arte dell"Ottocento) ... :,. Senoncl1è la caricatura, oltre che all'arte, fu diretta ai costumi: questo singolare Parini non esila a trasformare Lucia iu una Mimi 81uette che esercita la professione presso una cerla... donn; Pra!!ede, e Renzo nel perfetto tipo del becco contento che, )a prima nolte di ma• irimonio, cede la sposa al primo che capila. Egua.lmenle sensuale, ma di una &en• sualità più cerebrale e<Ieusperala. ci apCONFINE S- Doto qui, ul coutin•. ~-:!'.:.~- ......... ••I TOho latto COftfin•. llli •breo • •bnol Guardai• SGD9u• con la i.nt•: og111atilla•"àunnaaoc:urYO, ,.._ di capro. • il brMdo lii .,a•W cbe m"ban sr•n•ralo .. coli fa ch'io l'i;gnoro. le NDO \Ul confin•I giorno eh• Yin•. io dico: al • PI aL •breo. ~ ~ giorno - alumt - al contin• • aon poNO partirmi, ro in poltroaa. f-do in poltrona. I Sopnr la .abbia io li innalHrb ~ .._pli che bwogua coatrui.-., ~ D011 li ltCOlatai. ridicolo, animo mia. DOA puoi liberarmi; eh. tocca, • ad "9Da il con.tifte,, IO, EBREO Q... allt d"• aiglllifkotiy• poNÌ♦ _,.o •lat. lr<IIN clol YO!ume dì Eli♦ur ha Dancli " lo, •b.- ", ..tito o UYOn10 n•I l'27, DISGREGATORI D dNotr1o. b~a ch'io faccia il...._ ~ quNl'cm.ima m.i(L do ... aorridao icnmelto cinto di pompini • •iole: l'arena c<dda che I aomadi padri tra ... ~•ano a piedi nudi, IJ9nor• a:nd<n'a con loro, il SisrDoN più del deffr1o • pià del Cie1L la un'Area di l~o. il Si,pon, au. ICIKial•Cifon il deMrto. in Yoi dobbiamo fan il d...,.._ ~ ..ar Arca, tra,..rao i mart di IIGbWa. 0oae una Yolta, 'ri port•r•mo il s....._ J.3

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==