l't:tnìa ebraica, accanto ai fanori linguisuci e culturali, ha un aspetto, una maschera fi~1caparticolare. la si potrà qualificare col nome di t't"ìa ra::.::mlc. Per quel che riguarda la questione soinauca, si giunge alla conclusione seguen1e. Quelli che dicono: e Non rsis1e una razza ebraica>, oppure: e Cli Ebrei cos1it11iscono un'etnia, 11011 una razza, ~u.aocanosulle parole. Certo, esiste prima di 1utto un'etnia ebraica: l'etnia ebraica ha rappresemato una parte nella storia. 51 J)U'• anche dire, dal punto d1 \'iSta an1ropologic<>: e Non esiste una raua cbraic:i.~. nel SlllSO che l'insicmc dci carancri gmdaici non è sufficiente per mencre qucMo tipo in parallelo con altri, ai quali è ~tala conferita la. dignità razziale. )ta se non vi è razza ebraica in tal senso, \·i è un tipo razziale cbraico, che ptrm(!tte, in un grande numero di casi, di ricono~cre j?li Ebrei dal loro fisico. Occorre darne d<-gliesempi? Andrea )laurois (Henog) nella ltueratnra, Leone Bh1m nella poli-· t1ca, sono indi\·idui nei quali si mostrano, ndla maniera &)il,netta, i caratteri che abbiamo menzionati altrove. Per rnornarc alla questione d.-lre1ni• )mo. quale si manifesta nella pratica, è certo, qualunque sia la pane che ,·i rappresenta l'elemento razziale, che, a fianco d1 questo elemento, altri fattori debbono ..-sscre considerati, e, nella maggior parte dei casi, diwngono anche preponderanti. Senza dubbio, quelli che fondano certe tendenze sociali e J)Olitiche sull'app,.uter.enza ad un gruppo umano, hanno, all'inizio, vo!Jllo fare del raT.Zismo. Ben presto. ·hanno dovuto riconoscere che il razzismo era impossibile. Essi hanno fatto allora dell'e1ni~mo, continuando a chiamarlo razzismo. Anche in Germania, l'appartenenza al germanesimo non si riconosce più dai soli caratteri !IOmatici,ma anche dai caratteri psichici e linguistici, che non appartengono più al dominio della razza, ma a quello dell'ernia. Il razzismo in Germania, quale dm•rebbe essere se corrispondesse ,·erameme al suo nome, è stato condannato da un gran pezzo. cioè da quando le indagini hanno rivelato un numero d'individui nordici, infinitamente meno grande di quello che si credeva. Pc:r tale mo1ivo le cane rauiali pubblicato! (dal 1887 al 1896) dalretnologo france~e Deniker, lascia,·ano la Germania in bianco, mentre vi si presentavano dati precisi per i piccoli paesi, come il Portogallo, la Finlandia o la Bulgaria. D'altronde, se in Germania sì coltiva l'etnismo, vi si fa,·orisce, come elemento somatico, l'elemento nordico, cioè il tipo biondo con gli occhi azzurri. Ma \'i è un'altra etnìa eh.:, molto prima della Germania, ha messo in opera l'etnismo o il razzismo, come si dice comunemente, ed è la comunità ebraica; anzi si può dire che proprio l'etnismo ebraico, accuratamente mantenuto dagli ebrei, è la base stessa della questione ebraica. Senza essere, per questo o per quell'altro fattore, cosl lomano da noi come gli appartenenti ad altre etnìe (l'ebreo. per la maschera, è più ,·icino a noi del negro, per la lingua, più vicino a noi del basco, per la religione più vicino a noi d'un seguace d, Confucio, p~r la sua cucina Kashcr più vicino a. noi d'un giapponese, mentre, bisogna dirlo, per la mentalità, è quasi altrcuanlo lo111anoda noi che gli a1lpar1enent1 alle etnìc più lontane), non è meno \'ero che l'ebreo, si distacca da no,, r»er tutti i fattori considerati insieme, cd è questo che ci spiega perchf:, nel complesso. è così dissimile e, per conseguenza, così difficilmente assimilabile. D'altra parte. proprio la cousen·azione ,·olontaria d1 questa ernia razziale cosi distinta, fa dc-11\:brco l'etnicista e il razzis1a pili antico. Gli altri, come fa benissimo osservare C~hnc, oggi non fanno ahro che opporre il loro ctnismo e il loro razzismo, all'ctm:,mo e razzismo ebraico. Se rebreo 11011 l'a\·e:,se cohi,·ato per primo, ques10 mo,·i1111.:n1n0on :,i sarebbe risvegliato altrO\·c. Gli t·~empi illustrano talora singolarmente una tesi. lJn fatto rcceme mostra che sono gli ebrei, Jl('r i primi, a dichiararsi non assimilati. Tutti sanno che Enrico IJernstein ha rimandato, di recente, k ~ttc di:corazioni al go, erno italiano. I fa forse. come francese, preso l'occasione per esempio dalla guerra d·Etiopi.,, che numerosi franee:,i hanno disappro,·ata? ~o, il MIO gesto, a lui francese, ma d'origme ebraica, è slato suggerilo quando Mussoli11i ha emesso decreti non contro franct·si, ma contro italiani d1 origine ebraica. Cito quest'esempio, che potrebbe essere moltiplicato, per dimostrarè il buon fondamento della tesi costrutti\'a. chè sto per prcsentani. Prima ch'io m'inoltri in questa seconda J)artc, è necessaria un'ossenuionè .. M"è accaduto di parlare di una soluzione della questione ebraica ad un uomo di destra, col quale, d'altronde, mi trovo in ouimi rap1>0ni c, senza nominarlo, riporto qui la sua opinione perchè la credo quella, cosciente o incosciente, di numerosi a,,. ,·ersari d'una .soluzione pratica della questionc ebraica. e lo sono - mi dicc,·a 111 sostanza - contro 11miraggio d\m territorio agli ebrei. perchè sono condanna1i ad errare fino a quando saranno COn\"ertiti, e noi non dobbiamo far nulla per mutare questa condizione>. Qu.:sto non è che un sentimentalismo biblico, o un sentimentalismo senza altri aggeui,•i, ed è evidente che, se si ha di mira !"interesse pratico della Francia, è difficile discutere con quelli che mettono questo se1Hime11talismo alla base dei loro argomenti. Qual'è l'interesse france~ nella questione ebraica? Q11es10interesse è multiplo e il soddisfare ad uno dei suoi as1>e1ti può essere contradiitorio col soddisfare ad un altro. ~la il primo interesse. per la nazione francese, mi sembra la sua li• berazione. la più completa r,ossibile, dall'etnia ebraica. Quando qualcuno disturba in casa d'altri, che cosa si fa? Lo si mette alla porta. La disgrazia è che non vi sono strade tra le nazioni, e che tutti gli edifici nazionali si toccano, senza spazio lib:-ro. Si sentirà gridare: e Morte agli ebrei! , ; ma 11011 è che un grido di piazza. La Germania, anche la Germania, che ne a,·e,·a la possi• bilità, non li ha, per cosi dire, uccisi, dOJ)O rultima agitazione. E lo stesso Ataturk, al tempo dell'ultima tirata di comi con i Greci. ne aveva ancora lasciali in dia 1400.~ - dei quali, verameme. ha ripulito il suo territorio 1ler esJ)ulsione (io non ho nulla contro i Grt>ci, ma si può ammirare Ataturk, da.I punto di \'1~1att>cnico. per la sua operazione modello). La questione, dunque, de\'e essere esaminaia razionalmente. Introdurrò la questione richiamando 1111 caso che s'è presentato al Go\'erno s,·izzere alla metà del secolo XfX: quello dcì s<'nza patria (e Heimatlos ,, come si dice in tedesco). In seguito alle guerre napoleoniche ed ai movim(:nlì ri\•olutionari del secolo XIX. s·erano riuni1e a poco a poco, nel territorio della Confedcraz1onc, 7
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