aentei.smo per lutto ciò che è lavoro agri• colo, una profonda dh•ersità intima si contrappone che oltre a distinguerli nettamente li separa in due complCMi p!!.icologici opposti. L'ebreo e lo zingaro hanno in vero qualcosa di molto differente l'uno da). l'altro nel principio cl1e dirige la loro vita. L'uno: avidità di guadagno e di ricchez.z.a,presunzione di popolo eletto, una legge, principii di pureua di raua. dogmi, tradizioni. L'altro: un ideale di liber• là primitiva, un bisogno di sfogo e di movimcnlo, la spinta di un passato non di donrine, di leggi e di cosiituzioni ma di 110lanatura. - L'uno, un popolo che ammassa per dominare; l'altro che mendica per vivere. Se gli ebrei hanno dimostrato per secoli una grande fon.a di reazione agli ambienti divenissimi che hanno cercato di ass..imilarli, gli zingari hAnno resistito se:nza alcuno sfoggio ai tentativi europei, e, oggetto di viva repulsione da parte delle popolazioni fra cui vivono, sono ancor oggi ipieni di vitalità, padroni 86601uti della purezza e de! ~:aueri della &lirpe. L'etnografia tzigana è pcrvua da mo• tivi conduttori precisi, che ritroviamo CO· stanti; e mentre gli ebrei nelle manifestazioni più istintive come nelle tradizio• ni si conservano ragionatori circonvoluti - e ogni loro espreMione sboccia allora contorta o uservita a una legge, a un principio di stirpe o a un fine immediato - gli zingari, tutt'al contrario, derivano la propria triatuu e la propria malinconia direuamente dalla natura e dal loro comportamento. Fra gli oggetti dell'etnografia 1%igana - due sono usolutamente principali - 36 Tip,o 9itcmo (Cordo•a) uno assurge a particolare valore etnologico per la ricerca de1le origini dell'attuale loro sistema di vita: il comune paiolo di rame, simbolo di fraternità e di unione presso popolazioni nomadi dell'Asia, cosi come è il focolare prC:560quasi tutte le popolazioni sedentarie. La !'.toria di tutte le genti turche allo stato di nomadismo ricorda con frequenza il paiolo e il suo significato simbolico. Mentre i famosi conduttori di orsi che ballano per le piazze dei paesi, o le vendilrici di fiori, o i lucidatori di &carpe vanno rapidamente scomparendo in ogni paese, la categoria dei e calderai> invece è tuttora in piena attività di lavoro in tulli i paesi dove gli zingari sono in numt"ro considerevole. V.cehla aingara: (Fnmda) E' necessario aggiungere che gran pardella loro attivilà ha per oggetto la la· vorazione di metalli (ferrai, mani!ICSI• chi, .stagnari, etc.), ma queste attività eo· no materialmenle, cioè economicamente e storicamente, subordinate a un'ahra più elevata, più ricca, .di maggior fucino: la lavorazione del rame. La tradizione tanto profondamente radicata che lo zingaro cerchi l'oro e riesca a fabbricarlo, non è che una prova del fucino che t1udi lui hanno i metalli in genere e il rame in particolare. L'altro oggetto intorno al quale con• verge metà delle espressioni della vila quotidiana sia individuale che sociale degli zingari, e che perciò aMurge a elemento di &ignifica10 e1ziologico, è il violino. [' famosa l'attitudine innata, unica al mondo, di questa razza per la mu.sica,che e.i caratterizza sopratlullo nell'uso ehe fan. no del violino anche persone che non conoscono affatto le note, mollo spesso ragani senza educazione e senza ordine. Se gli zingari cominciano a sonare una canzone ben difficilmente riescono a fi. nirla; divagano, si perdono senza volere, istintivamente, in una nenia s,enza fine. Specialmente i ragaui fin dalla prima Clà amano la musica e i loro insepara• bi.li violini, così difusi in 1alune contrade dell'Europa danubiana, che tratta.no con una disinvoltura e una cura che stupiM:ono, e che suonano in ogni occasione, sem• 1,re intonati a motivi di profonda meJanconia e di tristezza. VINCENZO DE AGAZIO
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