26 Nei primi dd 1300 la cilladina di Terlit:ci era alla mercè dei neofiti di Trani per un debito che da 300 on<:f'era ;;alito fino ad 800. In una crdola dei regi~tri Angioini. alla data del 7 gennaio 1317, si Jeige che i ciuadini ,li Terlizzi prende\ano spesso ad intere:be dai giudei di Trani, ,.otto l"obhliio <lei vincolo sacro.mentale di rimborsare le ~omme più gli inleressi, i quali \Cnivano ri~co.ssi con tanla umanità da comlurli ad et:cidium extremm pauputatùi. Più graH~ e drammatico il ca..~odi ~lolfella, la OJ)t'r0:.<caittadinJ. marinara. dedila alla pesca e al piccolo cabotaggio. M~ alle ,,trelle dapli ebrei di Trani, di &ri e di Molfetta st~a, inrnca l'inlenenlo <lei He chl' , iene urgentemente in suo soccorso contro le pretei:;e ec,c~,,i\ e dei creditori. l\on per questo diminuisce l'oppressione; numerosi cinadini wno co;,.trt"lti a contrarre mutui con i neofiti di Trani e e$t'rcilanti l'u$ura condan,1ala da/. la Chiesa e dalle I.A!l{Sidel Res,w :t; ma il peso degli interessi esorbitanti li impo,·erk.ce a tal punto che non ~i tro, ano più in gràdo di pagare le impo~le 1tgolari nè tanlo meno di pro\·,edere al proprio so~tenlamento. Akuni pae,,.,i !!ono ridotti in condiiione da 11011poter assohere ai loro obblighi ,e~o il Hf' pt"rchè $Unl $Ub u.suris indaeorum a$lriocti. Questi ultimi si rifiutano di accordare mora1orie, non accettano transa:r.ioni di sOrla, non concedono nessuna age\oluione; sordi ad ogni voce di pictù. insensibili alle miserie altrui, esigono l'integrale paf;amento dei loro credili nel termine perentorio da a.si ftS$8lo. Le carceri rigurgitano di debitori cri• s1iani, insohenti. Lo st~so Re. non ostante la &Uabuona disposizione ,er:,o gli israeliti, di fronle al malcontento diffuso fra I~ popolazioni è co:ilrt"llo ad emanare prov,edìmenti per infrenare le speculazioni usuraie. :\la in ge• nerale la politica di Hoberto ,-erso di ossi fu molto tollerante e non ebbe altro effeuo che quello di inacerbire l'avn:Nione ~ il disprezzo antisemi1.:a delle popolazioni. Ancora più bene,oli furono i suoi su~ri. specie Ladislao e Giovanna IL Il primo permil!e loro di dare denaro a pres1i10 al tas.so del 40 per cento, la ~nda lo ele,ò fino al 45 per cento. E' in -quffllo periodo che C:8$io, ttenuta la conferma dei ,ecrhi privilegi, !!trappatone dei nuovi, si dedicarono ai mestieri più lucr0$i aocumulando ingenti riserve di denaro, allargando sem• pre più la srera della loro influenza e creando quegli squilibri economici e sociali che pro,·oca,ano le inevitabili esplosioni del rancore popolare, come quella che si ,erifieò a Taranto nel 1411. La notizia dell'a,·,·enimenlo è con• ~gnata in un diploma reale dell'Archivio di Stato di Lecce, tratto alla luce e illwHrato non molti anni fà da alcuni cultori di storia meridionale. A Taranto, sin dai primorJi del secolo XV, la colonia ebraica era no1e,o\e per il numero e per l'attività dei ~uo componenti. Sebbene se1>arati materialmente e moralmente dal re-lo degli abitanti (erano raccolti nel ghetto e p0r1au1110 come contraea~gno la iudec" ti11cta. uno straccio di roba ro,sa.a), 6Ì erano tuna,ia M~icurati enormi ricchezze ed tl\'evano fmilo per far causa comune con la nobiltà ai danni del popolo. Pare che si fossero specializ.tali nei lavori di fortificazione, di cui mediante l'intrigo e Ja corruzione, riuscivano spes..~ ad ottenere l'appalto. Quando Ladi!Jlao. per a,er dichiarata la guerra al Pon· tefice. fu da que!Jto !JCOmunicatoe privato dell'im·es1itura del Regno di Napo• li, temendo un attacco da parte del pretenrlente Luigi Il d'Angiò alla piazzaforte di Taranto, inviò l'ordine a Gabriele Ulpitignano, milite e capitano della ciii&, uomo superbo ed inviso al popolo, di armare alcune galee per la difesa del porto. L'annamento fu affidalo ad un gruppo di neofiti, ciò che dovette rerire l'amor proprio e il !!Cntimento di lealismo dei tarentini. J\la quello clle fece traboccare il &acc:ofu il contenuto di.5umano e sprezzante tenuto dagli ebrei ,·ef'!IOgli operai e i marinai. Venuli con questi uhimi a dh·erhio, trascesero a parole bassamente ingiuriose co1uro di essi e contro la uni,·ersità intera senza risparmiare nei loro attacchi nemmeno i più degni e onorati ciuadini. La notizia di quelle contumelie si propagò in un baleno fra il popolo, il quale. senza alcun indugio. ,corse ad armarsi e {ece irruzione nel ghetto, seminando la strage ed il terrore. Gabriele Capitignano, cui stava molto a cuore la §Ortedegli ebrei, inten·enne prontamente per sedare il tumuho ed e,·itare il veggio, ma la folla, eccita• ta vieppiù <lalla sua presenza, gli si lanciò aòdo"°. lo linciò e non lo abbandonò se non quando lo vide a terra cadavere, Il Re, rieonOSoCiutgi iusti i motivi dello ,degno popolare. accordò generale amnistia a tutti coloro che avevano pr<"SOparte alla sommossa, li pr0$Ciolse da qualunque pena, cancellando qual!1iasi onta di infamia a fa"ore di tutti. anche se ritenuti autori dei crimini, e ,•olle <;he fossero riabilitati nel loro onore, nella loro fama e in tutti i loro beni. FORTUNATOMATARRESE
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