La Difesa della Razza - anno II - n. 16 - 20 giugno 1939

che era vie:ata a, cristiani; 4) tquiparat1 a questi nei d1rini 1n forza d:lla cmad1• nanz.a otknuta; 5) unili fra loro e con gh ebrei degh altri pac!iÌ sulla bue. d1 vincoli di sangue e di religione onde essi forma,•ano nel 1,eno della popolazione locale un nucleo compatto, un cuneo nel tronco ariano, una cinadella nella c:itti appoggiata alle altre c11tadelle ebt2iche sparse: negli ospitali centri ariani dd tempo. Che questo stato di cose, che cnstituiva un \'ero e proprio affronto alla cinadinanz.a trentina, non po1csse a lungo durare, era ine\"itab1lc. A pr~ip1tare la situazione sopraV\'ennero le prediche: di S. Bunardi• ne, e l'ucc1stOnc ri1ualc del piccolo Simone t;n,·erdorbcn compiuta dagli ebr;:i il gio- ,·edì santo del 1475. Vivevano allora nella ciuà una tren1ina di ebrei distribuiti in tre [amiglie i cui capi erano rispettivamente Samuele e An. gelo, che eK"rcitaYano l'u,ura tenendo hnco di ptgni, e Tobia che faceva il ~ed1co. Tali famiglie erano ori;oinar-ie, ri1pcttinmcn1e, di Norimberga, Verona, Magdeburgo. La loro condizione di prh•i• lcg10, la loro ms.uiabili1à e il loro paras1i1ismo avr:vano creato malumore e dettnninato qualche indindualc reazione. Fra Bernardino esortò dal pergamo la popolazione a non comunicare con essi, e accusò Tobia e Brunetta, facmina eiusdem gcntis ,·a(errima, di entrare nelle case e d: ingerirsi ndle questioni dei cristiani. Egli estese l'accusa anche ai principi e a tuni coloro che li diCcnde,·ano, ai quali "~ a rispondere: e Quanti mali v'apporti que!ita ,·ostra bra,·a gente ,·oi non lo ~pc:tc, ma non passerà la Pasqua che co• storo vi daranno un segno ddla loro bontà•· I loro beni ohrepassa,·ano i 20.000 fiorini renani, somma in KfUIIO ricavata dalla confi1a e vendila ~I loro patrimonio. Quando si pensi che il valore d'acqu1 sto del fiorino renano equivaleva all'incirce a 200 lire attuali (un cavallo aveva il ulorc di 16-18 fiorini), t facile calcolare che la loro ricchezza parassilariamente accumulata uol, per testa. infinitamentt maggiore della mcdi.a ri«hcna di ogni singolo cristiano, e precisamente nella proporzione di circa 15 a 1. Ed t altrettanto facile considerare quanto dissanguatore fosse anche a Trento il pa~i1ismo d>raioo. Dal pro«sso riguardante d beato Simone t pure trapelato come l'usun esercitala specialmente dall'c.brco Samuel" ,·crso i debitori cristiani fosse spie1a1a. 3) La leggende di San Simoni no Avvenne che la sera del 23 marzo q75 scompan-c un bambino di nome Simone Lonfcrdom ddl'c1à di 39 mu1. Fra fkrnardino accuMl senz'altro gli ebrei d'.nerJc, rap110 e ucciso secondo il n10 giudaico. e Quanti fanciulli, - egli prcdicna - credete voi sian morti per la mano di questi scdlcra1i. quali poi li loro padri. et madri h.\n s11ma10si sian affog-ali, ov,·ero per qualche ahro accidente smarriti?•· Il vesco,·o lhndcrbach, che da prima si era mostrato au.a.1 set"ttico dinnanzi '.\ (aie accusa. istituì ,I 1>rocessoche si concluse con la. condanna a morie <l1ben 15 l!"brei, Se tale proces~ avesse riguardalo dei cri- ~tlani, esso avrtbbc a,·uto scarse npcrausaoni fuori dd Tremino e nessuno dubit,:- rtbbc dcll'onutl dti giudici; ma poichi c~to riguarda,a gli ebrei, lutto il mondo d1 allora. d~I papa alrimpcra1ore, fu mcs. so in moto dalla solidarietà e dall'oro ~iu- ~.11co, ciò eh.: ebbe tuttnia jk:r eHeuo d1 rorre piil che mai in luce i ,·tri caratteri <!t'I iiudaismo, e che ques10 formna uno 11ato nello e topra lo staio. Ora che ;a storia ha dcfimtl\·amente fatto luce !iulla questione degli assassini rituali d<:i bambini comm«-Hi dai giudei in odio ai cri• stiani e per liberarsi dai p«cali, in obbedienza al principio che il sangue di una vi1tima inno«ntc assorbe i peccati di chi compie il sacrificio, anche rauassmio ritual'° di Trento non può più csstre mes~ in dubbio per il semplice fauo della sua stranezza. in oontrasto con i risultati stcs• ,: d«-1proccuo. Quello che il padre B«-nedeno Bcnclli e il 1acerdotc Giuseppe Di- , ina hanno d1mo~trato per quest'unico ca to di Trento, altri l'hanno dimoS1ra10 per centinaia d1 caM. In un'opera classica sull'argomento (e L'uccisione rituale presso i giudei a, Swiatoslaw, Bdgrado e S1ùrmcrVerlag. N'orimbtrp) lo studioso Eugcn Erwin Brandt ha storicamente dimostra10 l'autenticità di ben J3.l usassim dtl :cnerc compiuti da.i ,t1udei. Ecco i fatti. Dopo il rapimcn10 del piccolo Simone i sospetti della popolazione indussero le au1ori1à a procedere -i una perquisizione nella casa dell"cbrco Samuele. La pcrquuiitOnc riusci ,·ana. Il sospc:- to popolare rimue lutta\"ia ~1 ,·i,·o cht mohi cittadmi si dicd«-ro 1I turno a far la tuardia inton10 alla casa dcgh ebr«-i, nel timore che usi tcntass«-ro di libtrarsi del1:;.lt's!imonianza della supposta uccisione. Ed :eco che ntl pomeriggio della domenica d 1 Pa!l(lua gh ebrei stessi denunciarono al Podc-!itl il ntroumento del a.1Ja,·ert D ro.bbino A~ dello dloClltia. - cli Sopbei. 13

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