J1 U,si~n.tno. d1 (.lSJ ::,Jn~, erino, manto J1 Irene C.1.smot.i nipok deU-eroe. Furono lOSÌ numerose-lOlonu: lhC f'OIX)- 1.uono I p;iesi d1 Castroregio, Ci\11.l, farn<.:to, PlJtau, F.1suneto, Porole, Lungro. S. 8Jsdc, hrmo, Alquaformo::.J, S. Lou:nw Jel Vallo. Smt.t C.1tcrm.1 Alb.tn<:,,t. C<.:n1t.1tl, Mongr.1suno. !'x:ru Ji l.<.v,Cl·rt<.tO, S. G1.1lomo Ji C<:ru:to, C....n allcnz10. S. Mrnino di Finita, Rota Gr«.1, S. BcncJ<.·1toUll.1no, S. Sofia d'Epiro, Fakon.m. Alb,m<.1,(', Vacoriao Albanese, S. Mari.i. 8rmJis1 d1 Monu.gna, Ba.rii<.-S,. P.10!0 Albanese. S. Costantino Albanese; ed m Sicilia Piana de, Greçi, MezzoJU',O, Contessa. Entellina, Palazzo Adriano, ecc. In questi paesi .'::li Alb.inesi (1 mantUlnero p<:r moltissimo tempo estranei alla popolrnonc indigena, temibili, rapim.nti, ,pr1.:zunt1 d"ogni kg,g:e. Si gar<.-nti,ano la loro nuo, .1 p.uria ton O>,:ni mt-2:zo, finunto du.- din·nncro un fort<.: demcnto di vit,1 U\ ik t,1 C\OO()JnÌ(.l <.osi ingenti Janni perchi: ,eiii,ano numerati, o, e si trovan.no di pasS-.1gg1O, e le Unin:rs1tl do\e\ano rispondere <lei loro pJ-ga.menti fiscali. Tale stato di fatto produce\a rnntmu:: l~mentelc: nel 1509 l'Uni\'ersità di Co- .scnz.1 rilOrrn,1, a meno Jel Viterè:, al So. nano, pcrd1t: ~li Albanesi numerosissimi, .1bit.1nti nelle Uni\·ersitl e Casali della Pto- \"Ìnli.1, « f.ir<:\ano multi arrobbi », e c:hicdcv.t scnz.1indu~i di farli abitare« in terre 1Puutc )). Il '"iruè: D U_c-ode Manud.1. Qualtfo momenti dello "danzo dello rnol'ie" che da Hc:oli ..-iene Heguita dogli AlbonHi Heondo formule immutabili. S.1rtano, S Giorgio d1 Corigliano, m pro- \ ancia Ji Cosenza; Caraffa. Cartiz.zt, Amaro, Pellagono. Sambiasc, S. Nicola, Vena, Montcspinello, MalapeZZ.3e Belvedere di Sp1ncllo, m pronncia di Catanzaro; CasalnuO\'O e Pentedatulo m pro\·incia di Rcig1O Calabria. AJtre colonie si srab,hrono negli Abm:i.- Z1 1n Abbadessa, Grottaminarda, Rotella, Pe1acciato; nelle Puglie: Campomarino, Ca.s.al S. Giacomo, Chieuti, Greci, Caggia. no; nella Lucama: Castelluccio. Rapolla, 10 L<.: pnn1,.ip.1limdu~trie mi er.1no <l<.:d1t1, la pJ-:.tOri21a e J'agricohura, da,ano soddisfacente sostentamento: mantenuti originari i loro costumi, la loro lingua, le ahi. tudini, nessun assimilamento essi ebbero mai con la rau.a. calabrese-, e d'altri luoghi. Ma appunto perchè più numerosi che in ahri luoghi, in Calabria, diH:nnero fonte di perturbazione non lieve: mohis.sirru di loro anzichè 50gg1ornare in una localiti. preferivano spostarsi do\C maggiormente potevano !!arre ,·antags:io: apportavano 1mcu: d1 stabilire proneJimenti rad.ic.1'1, « rin\'enne un ripiego che lungi d:ill'attutire il male, ne accrebbe straordinaria.mente le cagioni. Si fecero prammatiche, bandi, e si ordinò che gli Albanesi non 3\'C$5t'rOpotuto più andar a cavallo con selle, briglie, sproni e sen:i:a cappello, e simili ridi\·o. lczze ». Questi contrassegni non fecero che accrescere il dissidio. Penhro qualche fa. t.>ltoso Albanese a,·e\•a con sottomissione ottrnuto che non gli fosse applicalo quello editto.
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