11DffES! DEW I fi •NNO Il. N. 14. SPl,:OIZ. IN ABB. POSTALE . 20 MAGGIO XVII L.1 DIRETTORETELESIO INTERLANDI SCIENZA•DOCUUENTJ\Z POlEUIC•i\ OUESTIONARIO
ANNOII - N. 1' SOMMARIO 20 MAGGIO XVII DOCUMENTAZIONE MARIO DE" BAGNI: CRISTO E I CRISTIANI NEL TALMUD; UN ESERCITO GIUDAICO NEGLI STATI UNITI, IRMA MARIMPIETRI: RAZZA E ROMANITA· NEU.A POESIA DI ORAZIO; OSVALDO COSTANZI: TACITO E IL PROBLEMA DELLA RAZZA; M. C. TENTONI.: LA DONNA E LA FAMIGLIA NELLA CIVILTA' AUGUSTEA: UGO FUGAGNOLLO: UTTORJA, VIVAIO DELLA RAZZA; COME GLI EBREI CONSIDERANO LA DONNA NON EBREA. POLEMICA UMBERTO ANGELI: TIPO FISICO E CARATTERE MORALE DEI VERI E DEI FALSI ITALIANI; CARLO BARDOZZI: CATTOUC[ E GIUDEI IN FRANCIA: G. DELL1SOLA: LA FAVOLA DELL"EUROPEISMO E LEONARDO ITALIANO; ANTONIO PETRUCCJ: SPAZIO VITAl.E PER LE RAZZE f'ECONDE; MALTHUS IN CAT - TEDRA. SCIENZA GUIDO LANDRA: PRECURSORI DEGLI STUDI RAZZIALI IN ITALIA; EDMONDO VERCELLESI:LA STATURA DEGLI ITALIANI; M. BORRETTI:ALBANESI D'ITALIA. PENSIERI DI lEOPARDl: LA RJVELAZIONEFONTE DI VITA E Di GRANDEZZA. QUESTIONARIO NIETZSCHE E L'ITALIA; LA QUESTfONE CARDUCCIANA; CRICCA E POPOLO; PENSlERI SUGLI EBREI, GLI EBREI Dr POLONIA; FRANKLIN E GLI EBREI ece. ece. I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO ECCO LA SEDEDELLA "DIFESA DELLA RAZZA" PIAZZA COLONNA - PORTICIDI VEIO ROMA (TELEFONI: 63737 - 62880) TUTTA LA CORRISPONDENZA VA INVIATA A QUESTO INDIRIZZO 2
l'hit''\l'tl' info•· .... •·,.io .. i ,. , .., .. ,i::;\i .. ::;\i ,\::;•· .. 1i ,\l'ff\,titt1IO °S.. ·,.io.. "\<' ,,,,\\•' .\'~i••u•· .. ·,.i""i. -son ,., ... ,. ,.., .. 1il·••tt· ! 'JUJ1li· In un apprezzatissimo opuscolo del Notaio Guasti di Milano. dal titolo "Perchà, e come si deve fare testamento··. sono poste in rilievo alcune caratteristiche delle. ASSIC11JRAZIO~I S lJLLA VITA che hanno un riflesso importantissimo sugli interessi famigliari e personali derivanti dalle disposizioni testamentarie, Riteniamo utile riportarle nella chiara e integrale esposizione fattane dal Notaio Guasti: 1) L'importo delle assicurazioni sulla vita, maturato colla morte del titolme. non fa parte del patrimonio ereditario, e non ai computa. nè per formare la quota per gli eredi. nè per calcolare se vi sia lesione di legittima. Il beneficiario potrà soltanto essere tenuto G restituire. ai legittimari, che risultctJ18erO lesi, l'ammontare dei premi pagati dal testatore (art. 453 c. comm. e Circ. Min. 30 nov, 1883. pag, 1207 Boli. Uff. Demanio e Tasse). 2) L'importo delle a:ssicurcniorù non viè"ne calcolato neppure agli effetti delle tasse di successione, tanto se maturato a favore di parenti successibili che di estranei. 3) L'esenzione da tassa pen:nane anche nel caso che il beneficiario di una poliuo: venga designato nel testamento o che con questo atto venga modificata una precedente designcnione. 4) L'assicurazione sulla vita è quindi una forma di illuminata previdenza che offre il mezzo, pur rispettando pienamente la legge. di beneficare parenti od estranei in misura superiore alla disponibilità del proprio patrimonio, senza danneggiare gli aventi diritto a legittima. nè imporre al beneficato l'onere di una rilevante tassa di successione, che per gli estranei pu1?,andare, comprese le maggiorcuioni, dal 19, 20. a11'80%. Tengasi pure presente che l'ammonta.re dei premi pagati per le assicurazioni sulla vita stipulate a favore proprio o dei componenti la propria famiglia è ammesso in detrazione del reddito :mnuale imponibile ai fini della Imposta Complementare (art. 8 R. D. 30 dicembre 1933, N. 3062). il che spesso può importare il passaggio del reddito da una categoria ad altra colpita da aliquota inferiore". Ricordiamo che le poliue dell'JSTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI oltce che dalle sue formidabili riaerve, sono anche garantite dal Tesoro dello Staio e godono del beneficio di partecipare agli utili annuali dell'Azienda. 3
è l'avamposto della stampa fascista LEGGERE IL TEVERE diretto da Telesio Interlandi non significa soltanto essere informati ma anche e soprattutto avere una guida è l'unico settimanale letterario italiano in cui letteratura, art e -e p o lit ic a s · i 11umi nano a vi ce n d a
JDangiate · \W1..\.\ \"l:,\iii"I:. \ •,__- •- ~-"·-- ·-·--- -.....(1..1..1....... • riso il riso è salute Per combattere le malattie dell'inverno RODI t PltoOOTTA INTERA.MENTI; IN ITAUA montecatini è 'Ulttdw .sicww ,d e/ficau co..bw: INFLUENZA • RAFFREDDORI NEVRALGIE • REUMATISMI
6 ~~ BANCODISICILIA ISTITUTO DI CREDITO DI DIRITTO PUBBLICO DIREZIONE GENERALE PALERMO CAPITALE L 230 000 000 RISERVE L 21t6 86S 876 81 L'ISTITUTORACCOGLIE DEPOSITAIRISPARMIO E IN C.C. FRUTTIFERO E COMPIETUTTELE OPERAZIONI DI BANCA FILIALI IN ITALIA ACIREALE - ADRANO - AGIRA - AGRJGENTO - ALCAMO - ARAGONA - AVOLA - BAGHERJA - BARCELLONA - CACCAMO - CA.LTABELLOTTA - CALTAGIRONE - CA.LTA• NlSSETTA - CAMM:ARATA - CAMPOBELLO DI lJCATA - CANlCAnr - CAKNETO LIPARI - CARlNl - CASTELBUONO - CASTELVETRANO - CASTROREALE - CATANIA - CAffQ. UCA ERACLEA - CEF'ALU' - COMISO - CORLEONE - ENNA - nUME - FRANCAVILLA- FRANCOFORTE - GANGI - GELA - GENOVA - GIARflE - GRAMMICHELE - LENTINI - LEONFORTE- l.ERCARA - LICATA - LIPARI - MARSALA - MAZARA - MENFI - MESSINA - MILANO - MlLAZZO - MIUTELLO VAL DI CATANIA - MJNEO - MISILMERI - MJ. STRETTA - MODICA - MONREALE - MARO ....! NASO - NICOSIA - NlSCEMI - NOTO - PALAZZOLO ACREIDE - PALERMO - PALMA MONTECHIARO - PANTELLEJUA - PARTANNA - PARTINICO - PATERNO' - PAffl - PETRA.LIA SOTTANA - PIANA DEI GRECI - PIAZZA ARMERINA - PORTO EMPEDOCLE - PRIZZI - RACALMUTO - RAGUSA - RAMAC- ~:o-8:t_o~0sA~v~~~~~AT~:;~5~g;:~ CA - SIRACUSA - SORTINO - TAORMINA - TERMINI IMERESE - TORINO - TRAPANI - TRAPANI (Borgo Annuruiato:} - TRIESTE - TROINA - VENEZIA - VITT01lJA - VtZZINt. FILIALI IN COLONIA E NEI POSSEDIMENTI TRIPOLI D'AFRICA · RODI · COO
ANNO Il - NUMERO J.4. 20 MAGGW 1939-XVII t!SCI! IL S li: Il. 20 DI OC,.._I Mt:SI! UN NUMEMO SEt'AMATO LIME I ABDONAMEN1'0 ANNUO LIMI! 20 AHD0/'IAJ4I N1'0 St:.."IESTMAU: • 12 ESTE MO IL D01'1'10 Direuore: TELESIO I TERLA DI Comilato di reduione: pror. dott. GUIDO LANDRA prof.dotr.LJDIO CIPRIANI· don. LEONE FHANZI don. MARCELLO RICCI. don. LINO BUSJNCO Segreurio di redazione, CIORGIO ALMIRANTE ~ -- , -4~~, :J SCIENZDAO• CUUENT4ZIONE POLEUIC4 • OUESTIONARIO 'V~ di ~~ Uaf,iaM,a, (VISITA DEL DUCE IN PIEMONTE)
doe11111entazio11e CRISTOE I CRISTIANI 1r 1'JLM11mo E' di i.J:nmioenl• pubblic:uzione, nella collerione di Tolumi dello •• Dit, »C dello Roua •·. un libro intitolato "Crulto • i cri•tiani nel Talmud", che per h1 prirn;;i l'Olla documenler6', con il tuto ebraico a Ionie. l'incredibile n"l<1ndeua dei Pfecdh to'1n1;.d1ci. L'orticolo che "gue può considerarsi un bre•P. 1011910 del 1t-n1alionale e in,•dilo , ontenuto del 'l'Olume lJa <lic1J.unoH: ~..:coli ;ilnu·no, e sottu 11ualurn1tz..: fati1wl111..,-, 11 noma<li-.1110 gin. 11:i.ico t:1.:--<'.rin: una '-lllg'(>larc 1Mrahol; prc:,M1 tutti i popoli coi 11uali ,-ntra comatto. E !a parabola è qm· ..ta: i g1ud..,·1 ur J'.. i,1ono p1:rò fonu11;1tam1.·nt1.·1.·,li1.,,,rn wn:r,di l' coniplctc del 'Ld111nd, princi- ,lmcllll· (juclla ili \'cnc1ia del 1520, che ., .. 11 IIOfla le mutil;vioni e,eKUllCsulle cdi- - 1•mi dd .. ·coli succo$i\ i, 1.· d;1I tes10 della •111alc è facik 1kdurr(', come 11.t ,1ltri li, !tri r.tbhinici. la ~ing,ilare dourina di odio • clw 1~pir,1 e dl.'tcrmin;l og-ni a1titudit1t~ \;,no in un pau,l· q11aJ.,ia1:,i, tah·olt" com_ , 1,rofugl11 e 1ara1tra p,.rtino imitati, ul 111 hn.:, i1:,simo tempo ,·i ..,j .tfkrm;mo t: , i :.I impongono, pur manl~·m·n<lo una lvro ri. gida '-t·grtg;u:ionl· ra11ialc ndl'.unl,il·nt<' ' hr,uc., ,1.:r,o I cnsuam 7 ij \cll'attnhturc J,1 cm,a d1 1.1h.1.111tud1111 Jtt g111d<1a1 hlm della loro rellg1011e, ili j na 1111,111,1ncr prc~llltt: chr I rabb1n1, 1trar1am1.:111i.: ,t quanto 111 gcner.111.' M in Clii , j\·0110. Xou p;1ssa molto. l" uk :.!Tt·rma,i(,nc si dim11stra a p•x:o a p,,c,\ 11oci,·a cd o:,tik alla n:1.zi1HHc·hi· h 1h\)it.a. la <1ualc 1.X11ninci.a1d opponi 1111adifr . nl \!liii rl·:,i:slCHta. co1111·nutagcncralmcllll' ,:,lit prime d:t prm\cdinw111i lcgi:sl:tti,-i. i•mh'ttiù delle due J)arli. Outsti prmn.-dimcn:i. :st· IK:fml·ttuno , ., ~I~, ,;t::) ,~\'i:~ll;c~; 1:s:~11 :1::,a~;;;isc1~c~ 1 ~. ,I nano comi' u:~to ,acrv ~lprattutto la 0 Gnm Scrardote d•i Scon«ritoru dinCIDZJ ll1.1'111i I' I~ (,rmara, .cmè 11compks!ò,Ocl1l ali• t...t. d•lla Le9V•· fonna _11falmud. L 11 passo del Talmud stc,-.c1 111pro1,o:s110dice ch1aranwntc che una C011\"ÌHl1Za J)ÌÙ O HltllO a"itata C più ,dl'unil·a I ;tl.Z,l ll!IHll\il che ahi1ia nl.ìllll°• chi attende alla le11ura ddtt Bihhia <IC• <;nista J)()COo nessun meritO, d11 -.tudi.i l.1 .\li,uà acquista il merito fk.'r il quale :,i è premiati, ma chi studia la (;emani acquiMa on merito clw non l)Otrchhc l'S,('r mag. giore :t. (Baba .1/r=iii, 3 a). o meno lunga, accentuano 1~rù il duali- ,mo fra la nazione o,pitak e la comunità ebraica, la quale a~sumc sempre più ra:s11tuo sopraffa11ore di uno staio ndlo Stato, finchè la situazione di,·e-nu intollc rabilc, e gli ebrei o \'Cngono cs11ulsi d,i;I ; aesc. oppure il 1>opolo insorgi! e li mas ~"era. l'na tena alternativa, 111e110irequemc, è <1udla che gli ebrei jin.·ndauo il soprav,·cnlo. come avvenne per l'Impew Babilonese e recentemente 1wr l'Impero Rus~. cd allora il paese st<:~"'• illanguidisce in pochi decenni, e per ',('mpr('. Comunque, sia che ,·engano espulsi., sia che scampino alle stragi, o sia che annien. tino il paese da loro occupato, i giud< i finiscono per doversi cercar<' una nuov.1 sede, dove il decorso della loro parabol;. - o. come ebbe a chiamarla il Passargl che fu il primo ad identificarla. « il ciclo> - :,i ripete, con una costamia cd un'idcn• :ità sconcertami, che non hauno riscontm mti,, .mcor OgJ.:i d1lk istituzioni cs,;;cn 1iahn1 ntt.: tcocratichi.>, raccoglicnòosi 1~ 11:1.:1r1jc0 c.•)m\>allaintorn. <> a.Ile.sinagoghe .. \pp1.!°. qum<l1 fondata 1'1poha.1che tra la i_il,· i':1bik .initud,nc _dl.'1gmdci contro 1 ;e, o:-.p1ti e k nwanalnh istituzioni tCO• o l(chc contenute 11Nloro libri religiosi ,...i.,ta il ll<':swche lrga l'effetto alla causa. ~]11c,1:111)()tesi fu formulata ooncor<le• n;cnte <lai ma!isimi studiosi italiani degli nhimi quattro secoli. cd il comenuto del Talmud, dello Zohar e degli altri lihri rnhhinici la '!uffragano e confrrmano inop. p1 gnahilmen1e. Tanto che J)Cr contrastarla ~li scrittori giudei poterono ricorrere solo alle pil1 audaci falsificazioni cd a<lul. 1era2:io11idei testi relati\·i. cercando affannosamente di im1K:<lirecou ogni mezzo -- dal trafogamento dei libri fino all'assassinio - la divulgazione delle traduzioni <!ei testi originali. faue da orientalisti cri- '-liani. ed inondando le biblioteche di tra. negli C\'enli di nessun'ahrn ra1.za umana. r!111ioni falt{' da ebrei. col testo convel)'altra parte. l'ebreo appar1ic1,e p1H"l· nientcmcnte castrato cd adulterato. s f~ poichè la Gcmam è quella Jlarte del Talmud d1<' c1'tlnmcn1a la ).tisnà. cd ha il niaKgior \ ,dore, tmti i commenti alla Gcmara avrann('I a loro volta il massimo rnlorc, poichè il Talmud dice: « Fi~lio mio. t>bbedi:sci alla parol:i. degli :scribi più che:- .1lla parola della Legge :t. ( /:'r11bi11. 21 b). Questa malaugurata prevalenza d.-:1Ta]. mud e dei libri rahhinici di contro alla r:ihbìa è dccisi.1,•aper le attitudini iiudaiche nella nostra SQCictà, poichè il Talmud ed i libri medesimi prcscri\'ono chiaramente e minutamente l'odio cd il disprez. zo 1)Cr il cristiano, al quale i giudei 111 \"Ono guardarsi dal far del henc, pcmt b dannazione eterna. e che devono in\'cl'l: derubare ed ingannare fl.r obbliga rdi gioso.
In 7.olHlr (I. .z5 b) tro\iamo infaui il pri.ct"!to --(.::;:-mml·,a !i:111..c <ldla :rad111101h.lid <111;11 poniamo il 1esto orij!inalc ebraico: :i-e,:i;vc',:,::)r1S,ritttc, r"'N icip' ',:i C'NEli . · · t"l)Cl) Coloro che cercano di far del bene ai maliani non risorgeranno nell'altra •ìta Xel Talmn'1 poi (/Jt1ba lx1/ra, 54 b) i diriui <li proprietà del cri,.,tiano -.uno e<i-.ì c(,mi,krali: t...,:, i::lic:, e:, r:::riJ:, 10:,J r:i:i:i::lr~:i::lP'tnc:i c1i::licc:itttcra,;vra:S,':,:lic' N '"!tttcf:,;vNi:iv Tutti i beni del criatiano sono come il d ... rlo: il primo di noi che li occupa ne è J>Qdrone. Per poter in9annare i cri.ltiani è per meuo ad un ebreo !arai pa.uare per CZU.tiano. Ed in Sc.:bm,1/l1aqanot (6 <l) è indicato il modo di i11i:-a1111:ir.~.;·.u11a ~crnr,oh di C•)'-.:Ìu11a ii ma~i,;trato cri~tiano: 1::1:i, 1 :vc ,,;v:, vicv criiN ,,,:i,', rin in1i:i1 1N iNi' N',t, i:itttn,c, 1,v:,', o:,', ,ri,c e,',:, ac',ttt 1Ne,,:, 1Ni'NSvc::lS:i ci',:,· ,,,;v', ,n 01 1:, ,n,,:i' Se il magiatrato criatiano• obbli9bcrb. i giudei a giurare di non fu99ire e di non lar tuwire alcun ebreo dalla città, i giudei at... i potranno giurare il fa!10, penacmdo fra aè che non lu9g-iranr.o per OCJCJei non faranno f1199ire alcuno per OCJ9i. 9
IO .\la il cn:i;llano non dt,·'csscrc solamcntl'd1:i;prc1.zato, th-ruhatc, "d 1ngannato, ma d('n· t'.,~cr,· 1-l,ltri1t11r.t qun,i11;1to: ('().,i III Sd,,. "" /.trorl (1~,, ~i kgi,· C1~1p:, iipv Nit'' i::l 'V.: n,0,~p:, ,,pv~ o,:=:, ro '::l :,oiN:, 1J0 ,vo cri,,:h, :i,,,J :i::l"p:, 'JEh :i,,n flN nN 01,:::io 1JiiJNIV:) il~ cS,:v:,o r,,E),',;,:,, C'l)tvi;, or, 1or,1 r,1E) 1',p:, r,,,n ,,e:, 1S 1N:i :,j,:,tt,:, 7''3' ;,',l)r, fNl rii,~pr,-,~pi1 Dallo DCDdlo, l'iani.lito de..-e ce,core di ••eilere 91i aterpi dallo Tigna. ~ ■radic:or• ■-cl Htirpare I crl.tio:n.i dolio t•na, poichl non può ... e,e doto o Dio Benedetto mo99Mlr l•tiaio che quel• lo di odop,ord o stenniaore 91i empi ed i cristiani do queato mondo Spegnendo W Yito ed u«idendo il ai abano rilUcital gradito clllo MaNtà Di• -.,.no come colui che lo un'oH•rto d'1n• censo 1 111 ,-a~~" 1•rt:n·tto rnorn.t i111111.1 iorm,1 111,.. ,., p,I, ,r,1,l,lt, , s·,, "' Jlf\.:O:ts.;, 11d ,, 11< o 11! \lain1011i1k 1llilt-01 /cm11. X. ;). unr1 dl"I r;1hhi111 l'HI a11to1nuh. chianwto I' /q11il,1.{, •1· 1 ~1 ~, ;,11:t mnlita;,i,,1,, (li 111··1 ' 1-,~,·n1i11 ',l) :,0,pr, ',Nitv~ 1'tt' ìOt:l n'Ji1~ ,h ,,oN 0'?1im ri,o,N ::lC'l' 1S10N lJ'J'::l o"i:i ,:,:v '1J 01poo i::li)) iN 'Nii, 1i::l'tv' ,,;:iv, NS :-i,,nc:i c:::::iipo, lJ~iN::l Oo•e g:li i.aio•lili pre-.,0l9ono collo fono. proibito od ognuno di noi loadare 1,111 aolo criàtiano. anche .. egli loaMi umo1to per eaao ha noi. o Yi lo ... di pa1S099io andando do uno città al l'altra per ollari, poichl non 9li. dobbiamo parm•ttere nemmeno il pos 099io, I '01Hu coturo H:,,m,,. d1 i:111 è t>J"-' 1111v \ti 10 1 hl,o ,:111,l,ù,, n.1-. .11111\· e ,·um1M.:nd1a1•11 qudl11 l"ontro 1 ,ri,'.uni. nl 1\ ddirio dq:h -.triuo, 1 chr,·i 1'· :ak. 1h pn·co11iu.1r1· il tri1>11fo di I r1d, • ,,. "il( nlfl ilurW'I la ,,,\_,.•:11i,, 1; H:011;1 17.,·11•1 /:am,m,,._ Sd"/lim) I>. 1 hr\ \ C\ 1111 ._ 11,111, I.' 1.11-10111 r , n:c e· lo1c1lt mh:n•lt·rc IJJ1C1.3,n· 11011 ,,olo il n ~- e<11nlllr i ckgli d,a·1. ma 11 v,·nco.o 1.ipph s,111,,1.. ,l.dl;t. 1,,.rm,111c111.afra uoi di 1m\i\id11i eh._ )'f,l• ti,-auo rum,·:, rdii;iom dd moud l,1 1p1.1l,· pn:~rrin· J"o,J,o li ;.:1·1wa• 11m:i.no non d1n·o, ,·d 111,a mnr;,lc- che i.· 111 :.pena 0J)l11.,~1nonc all,· lrgg1 1tah,11w t-:d il pencolo i· tamu ma~rt, t.d 01.:, tanta mai:-;: •,n !IOT\t i.:ho111Qd,1 1,.1nc- Uf)slra, r. ;uii:., 1'111~r;:11.'lmcnto tltl Talmll<I 110n IOlo t· lilicrn, ma -.. ~11111i,,."t.1,,.11,· ,.• " 1,,iòllt 1l,·1 pro l!"r.ulllnj ddk ,,11<,k rahhiniclw. la 111ù ,1h;1 ddk c111ah. 1111ia R<1ma, ~111111indici m.1H-ri1· di 111.!u,, • h; 11011 m.;no ili ciuqm ,k,lic:.tt· ;ti Tahnu..!i1.m11. MARIO DE' BAGNI
Unesercito negliStatiUniti Le lotogra.li• riprodotte in qu .. ta pa9ina docwnentano la or9oninallone, n<99li Stati Uniti, di un enrcito ebraico. c:hic:noato NaJ Judo. L'or9cmiuatore, di c-u1 •ì ..-eci. la lologratio: 111ollo. 4 JoMpb Ot.lDcu Heher. Cli ÌKl'llti. dìce Il mcm.iffflo da propa9ooda, do,-,.bb-4,ro ottra••no il Noi Judo or9aninar• un nuo•o Stato, in una delle u,ne controllate dall'Americ:a.. Al'TOnno gli laattti da orvoniuaH tutto. dalla coatNtione delle etrOde. al Nr •iuo di polala • di pattugli• • al N-gOIQff NrTilio militare. I Yolonlcni ananno i•lrulioni ,,-r Il Nnillo milìlaTe territoriale. no•ale • d'a.,.i(uJone. Nel nuo•o Stato ogni -oldoto a•rll uno CCDG, quattro acri di 1.,-reno che eono au.Hid~ti lii coaformitla al JW09nlmma del Naj Judo _J * RECRUITI NC T"'(• ti.Al JUOA rr,o.,.•'"Ttrnt ,... ,.o ..... :,n,'"c; .,r ,hl<boditd young "'',. a,..f womrn ,,,.. ,n9 to io;n • JEWISHARMY ol SOLDIER-SETTLERS fo, ,,,,ko '" ., •u•w '"dl"~r+dcnt J,,w .h s,dt-~ .., +r,n th• Ami tte•n Hf'mi\phN" * \t-, .. K,.~ .... 11 ... ,:11,1d11Of N>tf'lq i.p .. •-q ........ ~•'-•' ·" • .. • ) , •• ,...,.,., •"'1 ..;,.:.,,., ,,. ••r••-rf',.,.., r-,·,J,, f ,.,..,. J •, f 1. .,, • ..... ,o,,adl.,.,,kt, Q Vo .,,.,,....,, -~ .., • •· r.," • • "I.., r,,. ""' ,. lf'-..-,,,,. f1,·,· t,,1,ni"l·l +f'l O •'J'•(;,1''"'' • ,..l-, t ,, •.• ,..,.. ... ,,c. •• •'•9" ............... ~ _,. .... , ... ..,. .J' .. '•'t" .... f1 ... , ...... ,. .(' 'l ~ fl • _ Lt,,,,., I ,.11,, jl r I t•, i • 1W - Ull DÌ fllllDE.lllll\ll Slllff l HAil lllll fAl Ziti UllllllS IMIfUlll lllRSI IIARSIISIIIUL lUIIQ '1 flllll\lSWlEI Slllll •• WU1il I 1st WllZ Dut 11•1s1illEI $111U ... L La conzone, xrtuo e muaicota da Lou._ BenuteU1. del pericoloeo centro ebtcn0o antl• lc:uo1ta di Lo. AngelN, dtce Mardate, NaJ Gh.adel deU. tene atrcmiere, ONtn&i\e per TOi UA0 11-TCI pcttria. auo•• !attoria. 11u0Yl campi. Marciate, mm-date pr..to già .. od,o.o i. -paM -U. Wted6,, GNmro del aoodo ce-. M ..,_ superbo e -.. ~..,.._ Il
RAZZA E NELLA POESI \''è certamente differenza ira l'a!-::,o.1luta. imransi.~C"nza del n~cchio Catone C' le couC(zioni del poeta Orazio. Basti ricor<larc <1uanto dice Cicerone nel libro l delle Ttuculana.: Disp1'1alioncs :i.llorchè parlando del tardo S\'iluppo che cb1>c in Roma la 1,oesia, ricorda come questa foss..: tenuta in 1«0 conto dai conscn•atori, primo dei quali Cato· ne, il quale e fece colpa a Fulvio Xobiliore d1 an-r condotto M.-Co JIO<!h nella pronnc1a >. In rc;dtà Fuh io :-.;obiliorc non conduss<' poeti nclla 1>rm·incia, ma un solo JH)tta: Ennio. Quel poelas nH.'S!>(l al plurale da Cicl·ronc, che riporta un gmdizio lii Catone, sta a dimostrare come llttcst'uhimo nutrisse disprcuo per I poeti. E' onio dire che a questi estremi 11011 ).:Ìllnsc Orai:io. n(· potc\'a giungcr\'i chi, come lui, si sentì Sacerdote delle ).lusc ~ fu tan10 ctlnsa1>e,·olc dcll'o1>era sna da pott:r con giu)to orgoglio esclamare: lo /io t:rcllo un mo,mmcnfo pi,l duroturo del bron:o. (Libro 111 • Canne 30•). Xo,,ostantc le di\"ergcm::c, che devono aurihmrsi al carattere di\"Crso d<:i due romani e alla tJiycr:,ità del tempo in cui , i,,tro, tro,·iamo che tra cli c~si punti di contallo n~n manc,'1110. Cau,n,: rinnegò lutta la grecità con un ri~on· t·ccn!lÌ\"O, m;1 i moti,·i chç lo :-.pin• -.1·rn a ciò, cc , ogliamo intlagarnt• k c.1.u "t', non ,,0110 poi lontani d,1 laute conce• 1ioi1i che 1ro\'Ìam<• nei ,·cr,i del \'enosino. H;1~t;1il eonironto di un pa:iosodell'ora• Zhlt1t' di C1tone in fa,orc della l.<:gge Op· pi;1, ri:)ort,tto nel 34• Lihro ddlr Storie di Ti10 I,i\io. con il Carme 4·• del Libro JJI• ddk Odi di Orazio. Dici! Catone n<"l luogo citato: e Lo Stato di, il'nc piì1 florido di giorno 111 giorno: ccso fa continuamente nuo, i llrogre.ssi: ha già distc<;O 1I suo dominio :sulla Grecia e snll'.\sia, pae~i opulenti e pieni di tntti gli incentivi. che possono ri• sHgliarc le pas!-i,1ni: noi abbiamo gi.ì posto le mani fino sui tesori dei Re. Ma ap• punto questa opulenza è quella che mi at• terriscc e che mi fa tremare per la Rcpubhhca. Temo che le spoglie dei ,·inti ci sia• no funeste e che, da rapitori di lame ricchenc. ne di,·entiamo gli schiavi :t • .\ qucs10 brano dell'Orazio1;c di Catone Gu•rri•ro lati.no d•I (V .. c. a. C. (sopra) - ia riscontro un p.. 1.sso del citalo Carme di Legioa<rrioromano d•lla fin• d•llo repubblica Orazio: 12 Pindoro, Oro:r.io. Anacr.ont• (parll~C'.a:'!
ROMANITA A DI ORAZIO <i: I 11;:coh fecondi d1 Cl)!p,a l"'"r prima \'o- ~ •• 11l(t11inaruoo la raua c la ca..,.: l;a ru\ i• •1.1.,caturi1a. e.La quoh: fontt ,1 riH:T!-0) ,ul, !a p.11ria e Mii J)(>polu.La gi1)\;111c per h.::m• 1,., prende gu~to ;u.l imparar\: k J.tnu.- jonichc, <bila 1,rima g1v\"111t·zza m4;dita adulH·ri amori e fin d'ora ,, fogs:;i.1 :,,«ondo k ,1rt1 della l«lutionc >. Joniche ~ono dunque: qul'!th· 1l;1nzc Ja,.cin: COii J)C')CO con-.unc alla ihgmtà della matrona rum:rna cd il tono con cui Or.tzi1> k nomma Ju.,1a a far compn·111kn .. conH..· duH·,sc:ro e,;,t•n: in, I!><.' ;1, lm I timori di C.:ato11c i.'ro\110 dl\cnuti n·al1a, l\·..oli<;mo c le 1n<)llc:uc dk111chc a,\. , ,mo a,, into I rom.ani, c contro quella I" ricol•>~ sch1;1,nù ,1 ri,olt;n,1, Orazio. \la più C\ i,knte i: l'identità d1 :;cntiin,·11 to, allorcht'. ,, tratti d1 difc1:,h-rc qu.-11, che .,.,Il<) le tradi:uom della r.tn:a, -.e-.,. conlroma. un ,thm 1t;1,-.o ddl'Ora.zio111.: di ( atnnc con ;altre ,trof(' d..:lrO,I, ci:at,1 kcc-o quanto dice l'a1hn1.: ,11llc cuu, ... ,:rm:111cdel Ju.,so !>frn,ato nd ,cno ddl., ioumglia: e Infelice qutl m.-nlo )l.J. eh,· 11.cconli.,1. !;1 moglie el'fi che gli domanderà !lia che ghdo neghi. mentre la , cdril riccn.•r,· ,fa lii .11.ro, cill eh.; lJ:li stt.-...., non le ;ndi n•lu10 cvncr,k n· :,. l_!ualc ,1.1 il pre,111 <ld 110111> lo tl1c..- Or.;ui,>: t. lll\lla14 di lrc)lllc a 111 I, COll'- \Ok il mar1tn, (\a) i.i;1 ch1.: l.t chiami un mncante .,ia che la chiami 1I na,·igantc d'una llaH clh: YÌdlC J.i.lla. :,;.Jl;ll{IU, pro• 111i,:-,1 coinpr;llon: dt di~morc :,. l.'ickntità ,li t,.'()11Ct)i1111c (: tn1p1)(1 n1 ,kmc )>C.:rchèah!ii.1 h1si:,~no ò c,~rc th• ch1;ar.11ae. ,h iro11k ,-1 tait· 1d1·11tità,nou rimant· che ,l;a fare m1;\ cou~l.tl.t7i0111:,la cui im110r1;1111.1 ~ incon1t·,tal11h·: le 1h, H· ,t·1uc ira i dm.--J::rilnch n,mam '<Ollt> p11°1 ;1pp.1rt·mi che n:-,1h,pcrchè la Hrità i: <1m·• ~t;t: ,ia Or.,1io -.i3 Catone furono romani t· .. , 1111r001>11lii,;,ogno d1 prcncl~·rc p<•-.111•)· ne contro tjttt:lle foru che ,Jall'cs1crn1, (· d.tl\'intt'rno tnllil\'.tllo tli mdt:h,1lirc la for. 7.t. rom•ma. Orazio ~1 Kagliò contro l.1 c-ornu1onc d1 $lampo greco cmrata nt:lle famiglie, corruzione di cui il primo l"ffctto fu la dt'n;&talità, che l'.\ugu,to ttrcò di comhat· del e Porno30 > di Rollaello). tc:rc con la Lr.r- /11/iu dc muritmtdìs ord1- Guerriero elruK".Odel IV-lli Hc. o C. )pro) 11ibus, per mtul) della quale, come- narra Guerriero laziale del Vll VI Meolo o c. 13
Gueniero etn.aaco detrVIlI Hc. 1;1. C. Sn:ton,o: e At celibatari uom111i e donne impose ammende più graYi e, per contrario, decretò premi per i conicgati e le fa. miglic più feconde>. Appro,-ò cd esaltò Orazio la legge dell'Augusto e nell'immortale suo Carme,i saec11kirc formulò \"Ot1 perchè la proY,·ida legge raggiungesse gli dictti desiderati. Cn popolo numcioso: ceco ciò che il poeta i1woca per la grandezza di Roma: ma non b.1sta: è neccs~ario che il popolo \ c.:ngaeducato secondo l'uso romano, pçrchl! se è H!ro chi! e dai forti e dai buoni nascono i forti > (Orazio Libro Iv• - Carme .,.♦), è pur vero che per formare una maschia nazione è necessario educare fortemente i giO\ ani. In ba~e a questo principio, alla cduc.i ,:ione g'reca, che e&li nvro\"a là dO\·c dice..· (L1hro lit•• Carme 24·): e non s.'l il mal dc~tro giO\·an.: s:ar saldo sulla ~ella e n111~gc dalla caccia, :\~sai esperto, :wl che tu l'in\·iti, nel giuoco greco del cerchio, o ~c.. preferisci, in quello dei dadi. \"ictato dalle leggi•; O ratio oppone la iortc cduea1.ione romana (Libro lii" - Carme 4•): e il gio,·inctto che vuole irro~ustirsi nell'aspra milizia. apprenda 0011 lielo animo <i ::;opportarc le strettezze della povertà, e pcr.;cgu;l I Parti feroci>. li ricordo tlci soldati di Crasso. che 11d• la S\'cnl\1rata battag-lia di Carrhae <;i arresero ai Parti, non solo, ma osarono un· parcntan.1 con essi, strappò al poeta, offe. so nella -.;ua dignità di romauo, un grido di sdegno, in un carme di ,·cramentc epica solennità. E' in questo grido la dimostrai.ione del reale, com·into, orgoglio di razza oraziano, <.d è \;1 pro,·a che la lotta che abbiamo iniziata co111roquelle J)Ot<.nzc, occulte o manifeste, che tcnla11n di indebolire la nostra razza, non sì è iniziarn oggi. non ci è stata indicata da altri. ma è il don110 ritorno a quella dignità, che fu tradizione di Roma: .\lilcsne trassi conmgc barbara Turpis maritus , ix.it et hoslium Pro. curia inversique morcs ! conscnuu soccronun iu armis, Sub rcgc :\ledo ::\farsus et .\pulu~ Anciliorum et nominis et togae Oblìtu!ò .,ctcrnaequc Vesta.e, Incolumi JoYc et urbe Roma? {Libro 1119 - Carme 5•) Guerriero campano •a.nnila del lU ••e:. a. C. Che press·a poco siguiiic.:.t · Potè dunque un soldato di Cras~ \"l\'t:r~· da turpe marito con una moglie barbara e inve<chiarc, oh cambiati costumi di Ro• ma! fra le armi di nemici, suoi nuQ\•Ì parenti, un )larsicano, un Pugliese, di• 111e111ioso tto un re ).ledo degli scudi e del nome e della toga e dell'eterna Vesta, essendo vid GiO\"C e Roma? IRMA MARIMPIETRI Mo.a:ico con carro Cl9flco1o (a: Bo.c.cn, pr.,.ao Oz-be, in S-rinero)
Tll<.- I a. I ,rzo dc, p:_ a n:i.:::c:ile -i n ~► etta u·. J • "do ona d, m1enzion•. Comr14 o cho I p:-o blerr.".I rou: :do non do\·eya hm.1~rs - men:~ l!.J• •mf'Tlto ,:o_ e~ ò-.."l'e'fc :ti t roce,:noe Gnche quo o rwl Qioso e-i t 11 • du, u:-i:1 -fdle e<1<ise della dccod.,n.zo et;: I !irr:..-o 01!11a;::~:..nto la e3"0lanza ~ Il ~ftb che cltcra-10 l~ento • moro:Den il ILS:On::-amo, rendo .do Q I 1:r.puo m :lQ ■a:d~ d1 lronlo aQil altn yc,rml d1 d:HOlv, ,;r,;; • centro 11 i;,oricolo delle :n ..:adom b:·•-::rich. Anzi dif•1 che ■hJ'.llQndo Taa1 aot:O questo ni.;ovo pur:1-, d1 nst,;; a ch1a • nn•~ oero lieun1 asp.,tti della ..ua r,el'SOf,o !:•,~ d s!.'.>r1co • a1 porrc-t>be 111più no·t1 llmi11 u concetto del Mmpre ncon:l-1to PI m11.:.... tac;.; :.:Jn • delki NH·hlO: d♦, •- Q1ud1z., Giò nell O<Jn<:0~1ura.11<:~1110 noi 98 pane 1 problema ct.Ua razza E no10 c?-.o I c:r;. 1u•;;i tu senna ui. .ode dd suoeeto ~•. nato d-:tllr1Bnlar~la, pen:hc, nch1ac::ito d Oom1-.:an~ g•lCMOdl ., sua olona, zr: - m ateriosamente. • poro, d: 'leleno Ora. due punti O■M'n:;;:1h IIOnOd'l no are nell .J vi :, di Agrio:,la. su uno de, quoh rulli Qh alo. rlci so:io d'accordo, ma neuuno ha lino ad ora scorto I •:illtfllo d ~Cito l..4xiando alme- .. le lod:. -ai Tac.lo o! òelu:"ilo Agn cola alano eso9,,rate o m•no. ,icmo o n:, comspondenli alla r.clla, ab çh1. ,- p;:;.''l ol nostro a:9~onto è J, p,:r• 1.n J1c-vo che A,;~~-ota YleM ~r::•::,t., come ..,~ autenbco d•I :0t:1ano, e-ho .Jovrf:'bbe ean-re 1I rnod•llo sul q.,1.-ile lor91,1ro, : c-1ll<Jd,n1,.e al ·,oglla salvo ;·Jmperc,. A~c!M e Aork:,la neUa roalla r:on !u come Toc:ilo ce ~ ffn1a. cl6 ncn toqhe c-he lo scrittore p,.. s•nlo il 1uo 1deal& d1 bp0 remar.o anltco. come ammvr:imenlo • ::)()dello li R,:,ma·1I del suo lei:npo. In AJ:1cola aono ;.1r.1 ca. rot1er. batct. moroh. poljtiel del nro rozrano, ,I cu: 11po andava Nmpm p,ù •compa, rendo per clpa ,te-i corrottl eostwru. per la mescolanza dello- ol<tnU. che alterava ne pro p,ù la per~1hì llUC'Od,i1 ~o. e perciò quolla 1,.oro!e ♦ POhttca Ma un altro punlo d, capitale impe mao lt il discono che eqh m♦U• In bocca a C,:,1gaco. capo degli 1r.tortl. Caled-:,ru. • O o-.. do10 v°' loT$e che I romar.1 s.aor,o nella gu&rra co1I valoros.l come sono la1civ1 1n tempo di pace1 E.. , ~· lan· bo d< :,. aire di-cordl,c • · deboleu, tH .:- c:- Mnlano come g; :,O dell, F?Pfl 'IJPt Il loro esercito • un'ae1:0uo9lio d, di••n1i popoli che • te::. IO ,. doli r p&· :tò e •i afa..:ccrò voi non er~iate Gc 11, 1 Go:: (\'o;voqnoso a dir:sll i m-.11, Br•:')nni r~r TACITO E IL PROBLEMA DELLA RAZZA versc·1do aar:gue pe: lol!nu don! r•:mot e ■10:-io a ~:» l~atl da una ■,ncera dUpoclziOne ,fcn!mo >. Ouesro sprezzante 91adiz,o deU'1n10tto Calqaco ,u I ... rcito romor.o e la chimet di volta. per dir c:osl. d<>Iper~1ero ,j Tac to In relc:tiono al no:oitro a19omc-: L1ntento di Tadto ò chi"UO; un insorto c:a ledono- ba potuto di~o q..ac_. aspra •wilà aull"e~ :-:cr.- e .QCè ,r.~~ "l d: d1verai ~poli•• c.- da qi.;oalo (: - - zion• lrao, coraggio. Uri caledon1 h"l •ap che la lona delrese,c,to conaltr• pnr:. ceni♦ neu·omoçienoilà • Mnl♦ perl~to d UMte PIÙ lor1e po~ pJ6 com•-,•:i:. eua non oaisl• nel! onro:llo d,.I Rom :-i Tra~ontava .-funqaf> 'o:cogho ,j I e C" :oai.anus &tH:1 > dM era i N►f'HÙOM che: · e .:l, ttc:'l di R ~ Bcubaro p"'9ionlero (rilievo dell'arco di S.ttunio Severo).
C<ffolier• romano òtl principio dell'etc\ imperiale quel• 09:·u YoilG che era Tenuta a conte con altn popoli h aYeYa t:aslormab. romaniuatl. non alterando il 11po del proprio c1ltadmo. ma modtheando quello che aveva fNO 9099e110? Ecco i.I bmore di Taato che. avendo duara co.cicnza dei suoi tempi, non poleva non proiettarla nelle opere, • non poteva. pera4. non ... re ad un tempo ■lon00 ed ammo,uto~e. ammonitore n••r0 ed aspro, ■corçi•ndo che runica via della salvezza non ero vista I.Jà meno eniaro a appare ti problelll<:I eh razza nella e Germania • che MCOndo Lo archetipo Horsleldeae aveya quealo 111010 e Comeli Taciti de origine •t ■itu GermanoNm •- Do queata titolo detrope!'lllta. ... condo gh 1tud10.1. ■i ricoYa che eaaa era. nell"inten:uone d•ll'aulore, un·e■pos1:z:1one ge09ra:hco dello Germania d1 allora. Il con• tenuto ,t..., dello ■cnno kl<:lhano, a Pf9· scindere dal hlolo. i apparentemente 900grolico; ma se lo scopo di Tacito Ione alalo .ola:mente questo. pur ... ndo ulili .. uno. ac!'llbbe stato in londo non de,gno della grandena di quel grande ,torico_ Il Mom mHn, che ,·ede nella e Germanio > un la YotO Yeramt>nle 9eogroh00. eaagera e na• Iulo ca.\ 11:nporton:z:a dell"opeNlla. nn:z:a contare che d~lorma anche il caran•re em,. n•ntemente storico di Tacilo che non si aa• !'llbbe Q>nlenloto dt 1.:00 Mmplic. -pc»lt.1one geografica, ,e no~ loue 11010 e.rio che, pur non e1phclla~1enle espreuo, uno scope pò alto era Y1:1bile 1n tulb i c:opttoh dello sua operetta. :~ apPQtYe nel Sl8 Nel gennaio d1 quel' ~1nno mon•a Nen-a mentre Traiano, el•tto- Imperatore, ancore nmane•a per qualch..• ttmpo 1n Germania, don si tro•ma dall'o'l!l, ')) come legalo del- ! 1 proY1ncta Germon1c,1 r.,aperiore. Certo pr•. occupaya non poco I ·J-i11:o dei Rom01\1 11 bllo eh• un lmperat::1,, detlO In •uo aa,- f'nt.O, 1ndugiau. toni> • •omore per pren• ltl d•r• pot _ dc,- onda. S1 cape•a bem..... 1Oche Tr.:uano g1ud1cavo di .omma ed urgente 1mpor1an:ta le opere d1 lort1hca:t1one che appreatava 1ul Reno • sul Danubio, po1chi pi::.ponHa ad ..... 09n1 altra au ... vllG ed ogni oltra tt>nsidercmone Ora. Mbbene molti altri acr11ton, precedenh a Tacito, OYe... ro senno aul popolo germanico, lt;llaYlO I Romanj di ollo,a poco ne c:onoaNYano. • tanto più se ne P,eoccupaYano in quanto •apevano che In tondo le legi1on1 romane non aYeYanO mat domato d~I tuuo quel popolo che ora appanYa o»I mmoc• oo.o do preoccupare lo ■teno Traiano, le cui opere d1 lortahca:z:ione potevano appa- """ anche- uno nnunuo ad una h.itura espansione detrlmpero. D momento poh11co era dunque Iole che sembrava nenaaario uno sctlllo. •ia pur breve, come quello d1 Tacalo. che faceaM cono.cere al popolo ,o. mano le ••re cond1:z:ion1 • la natura da quello germanico . S. questo fu lo so:,po 1mmediato che Tacuo 1.1 prefJaM n•I comporre e nel pubbhc:ore il suo opuscolo, non b1.ogno per6 credere, oon alcuni •ludioel, che eno loue puramt>nle i.nJormobYo e ai hmilaue all'•I· lello da f'0991ungere in quel del•rmmalo momento. Ad un fin• più allo m1r6 Tacito Volle anche In questo operella moetra:re Il suo pri.noJ)l,o. che °°' la pnma lori.a dei popola consi.ate nel manlenere Nmpre vive ed lnteg-re le proprie qualità tisiche ed et1• che, pnmo e più aaldo cemento di unità • di. conootdla. Si aggiungo che per Taa10. che YiYiulmo OYHa il MIUO deUa mise.ione di Roma, Il popolo germanico l'QpJ)l'Hentava un lnleN&&e vitale, che egli YOle•a mo.I.rare, tanto più che quello rul■IHa allo pen• trazione romana e ne oetacolOYa l"eapan• slone. Tult0Y1a il problema del rapporti Ira Roi:nanl • Germani ~ •L riduceva MmpUc.m.enle a quello m1htaN:. ma più speaa). l!lente a qu:111lomotClle. e perciò non a.J.., era neceua11O ~ t Romani conoec.ue:o 1 Germani. ma ancor più necea■ano era che cercaaHto di ngenerare la propria vutù. pole~ <l'l'e•ano •1cmo un pencolo quanto m01 91OYe • urgen1e. [ TC1010CTedelte eh• nessun incitamento a ngen•rara1 polene •••re più forte che 11mo.tro.re le cause rj. polle ond41 il popolo germanico poi .... esaere cos1 forte da rea111ere au·1nhl1rcz1one de, Romani • cos11tu1re una uria minaccio d•U·fmpero. Ora una delle cause dt quella robua1eua Tacito r1tro•a n•ll·OY•r I Ger monl mantenuto integro la loro sl1rpe. Nel ◄• Cap. egh di.ce IHtuahnen!e < ipse eorum op1niorubu• ace.do., qui G<!trman10• popu. 101 ahu alia1um na11onum conub1u 1nlect011 propnarn et 11nceram et tantum sui 11m1lem gentem exaht1ue arbltrantur. Unde habitua q1.1oque oorporum, quamquam m 1an10 homltlum numero. idem omn1bu_.,» S• cons1denamo che nei tempi d1 TaC1to, la nlaaciat•t.t.a d•1 c»aluau. l'inhltra::z:1one 91b da te~po i:uuat<u, .::ielle 109911. onen• 1all. la ~H-colont.a con elementi barbanCI, tendevano a trasformare aempre p1ò I CO· ra!len dei Romani. comprend•remo tulio il 1.19n1lica10delle poebe parole di Ta<:ito. eh~ nel 1uo laconico ■hle, nspecch1<n"0 la fono e la aeverità del proprio 1enhmento Que11O pureu:a della r:JUO bcubaric:o era oò CM conservcn-a l'alto • robusta corporalura. d1fott1. seguilo Tac1to e mo9na c«p0ro et lantum od lmpe1um valido» L'olla atatura del resto. • nota1a anche da oltn scnllori Cesare dice < ing•nh magn1tud1ne corporum Germanoe >; e noro e ud 1\la 1mman10 corpora (Germanorum) quo eront ma1ora. flO m091• 9lad11s l♦rroque poluerunt ». R problema ckllo rcnza. dunqu•. p,,r quanto nguardavo 11 hs1co. eia do Tacito chiaramente posto. anche i.e non omp1Omen1e 1volto. 11che non avrebbe potulo lare per la pmpott.lone Ira le Tane parli d1 uno scritto, in tondo mollo breve. • per la 1ua steua naluro dì xnt1O1e eh• a, comP1aceva di pochi penoc:b ma nei quali 1'1ntell19ent• lellore avrebbe ■apulo acorger• I 1nllmo pensiero dolio acrit:ol'II. Ma Tacito nell'oaMrYOie I 1nl"9ntà d•lla r<rno 9ermanica colse anche l"imporlania morale dfll problema e volle, parlando dei malnmom, •· per du-la con lraae moderna. dello pohtioa demogralic:o. n•elore c:n Romani un"altra cauaa della loro debolezza la sca:rao no scita dei hgli, uno dei paù chian 1nd1:z:11 della deciaden:ro di un popolo. Nel cop XIX dice e Numerum hberorum finite a1.:t qu•mquam e• adgnoti■ necare flag1llum hobelur, pluaque 1bt bon1 more1 Yalenl. quam alibi bonae l09n >. Quel e Ji. mre , Ya 1nteao nel precuo aeruo dl h.m.1• tare 1I numero del lt91i, o coll"esporh op. pena noli, o col non lame nascere che un numero li.m1tafo; ed e oli.bi:, • chiaramente nlento a Roma. doYe Augusto OYeYa emanate molte leg9i appunto pe, dare sviluppo olla politica democ;,,ralic:o [ ora Tactto ricordc:na con amareu.a cbe le buone )9991 a Roma non Yalewano per I con-o111co.tum1. mentre Ira quei popoli ba1bari, il aol buon co■lume val...-a plÙ delle buone 10991 Se, d1.1nque, il problema della raua Ya 1nlff0 tn un sanao più am~o da quanto qualcuno intende, e ciot Integrità li11ca • morale, da ir.anler.ere col dare NmP,e m09g1or SYi• Jupi;-e o.I carattere nanonale, od eY1lcue perc-;ò conlalli con oltre rm:z:•. poich• .ola• irer.te coal la na:t.lone potrà euere più bile laicamente e moralmente, certamente 7 :::i-:-ttone 'l'id• l"importanza e ne dette chiari cer.nl In più punii, facendosi band11ore dì un prindc 1o quanlo mai. romano. OSVALDO COSTANZI
LADONNA EL FAMIG NELLA CIVILTÀ AUGUSTEA l,,m.111)11.r1IR,t Jdl.1 -.ton.1 rom.in.i. nc-11.1c.1u.1lc. d1,~r.1L1,111,n,n c. s:h ~r.1nicri , 1 h.anno prt1c.:,lul1, è.-,t.1L1;1Jopcr..1t.1,on pcx.1lx· nc,-,,olc.n.u ,pt-..1c ndlo -uuJJO d1 uno Ju pc;-..oJ1 p,u tQmpk:u, J, c.-.....a. flmpcro. (jJ1 -...unon fr,1,n..c.~1 etl 1n.i:lh1, ~o ,odJ1sb,11 ndl'.1m~r r,o. prio OJL10n.alc ,li okrc.: ""-'ti ,l.1ll.1. l,ul,.iri<:, po mc-rito ,lc:1L1 poJerou opcr.a lulomZUtfl,.c J1 Rom.a lmpt"tulc. w sono \Cn.a 1T'IC1lfC,1,tf.,,nn.1.11aJ ox.uurc. 1, ,clor1.1 00 ( c.~.m. f,tlO\,mJo..1 .1 t.tll uopo J1 o_i:m l'i~antt 1)1 c.1u1~r'-trO le famo•,<: ,tori<: r01n.1.nut<: \l1llc. ,,q,:ol.atc.·a<: J1 11uc.,t"c.1j.c.hc unto f',l"-Olo h.1 fornico Jlk hnU,SK' 1Tl.lhlnc ,l<-,i..:11... nuora J.1. ~npuzo c-1 JI -~•,ti cqu1n),1 Jcllc. fo•· rorro .l\ 1Je,; J, .uomi au1t1 ( hc l.1 d<:pr.1,.1210nc. l';aJullc.-rio cJ il ri L1sumcnto Ju , m~oli fam1li.1nfossero rc.bti, ,.1.mcntt <litfm1, ,111 .I.ili.a ultima et.i rt·pub. bl1,AR.I, Ì: ,os.a JJ Jffl. 1Tk.Uln1. non sc:-nai pt:· r,) le pru,lrot1 nserH:, ,h(; 11no~ro buon stnw (" IJ nostr;a e;os,.irou ~1on,.1 u w.s:J,.>ert• -...0110 Coll"lmptro si .1n. nun\1.1 un p10fo0Jo rinno, Jrncnto non lo(Jlo polit1lo nu rnor.ilc fa~ mcttenJo r.1..!11.c: su ,1, un suoto s...on- ,olto J;a lunt:_hc-IOlt<: <. .1n,ou u1~1Jo Jd s.in~uc di Ces.1u\ n fa nhomc tuUo il ~- tosuolo rcpubbliuno Jd ,a.,h10 mtf!"gro ,c. stumc-. LI Rf!"pubbl1l.l, lutt'.iltro d1c mort.1. ruc-mpuu .11trJ\l'f"..O I.i .-m.ic-sr:. dc-li.i p.i,<: rom.1na,. in.1u.a,,t.\tJ; Ja Au,a.:usto le sue .1b-- b.iuu1c energie. . .1n..1. lh<: ne JH\.I ~ossi t: ril.1S<.J.t1 ,inrnli. (.orn<. in tutte I, e;r,,.hc f<:r\·iJ.imtntc:- l()).fruttri~i. l"uomo d1i~ .1lb Jonn.1 l.1. suJ ,uopc:r.u,onc-. E .;omc qul\la toop,:-r.i11one (k>,t1-\C" s,ol,s:tn1 fu n1oNIO JA Au~IO ,tc»O, '>I.I \00 prC\.Ì\I termini J1 I~~. Slit <.on r,-..cmp10 ,·neni<: J1 qu.<::11., di<.· più tormposc .111'1dl.1lc Ji (b111u rom.1n.1 1mperi.1k: ln 1.1. ,'-t1 primi .JOna Jel ,u\l r~~fkJ Au.':1,1\lopromul..,.ù 1n p1tno ;1,. lOhlo 101 \nl.1.to I(" tre l.1.nlO)(: lcR~'. I) h U-: J,. 111..IY/IJm/11 &1,!t111b11J, o.>n lUÌ si rnslrtnl{l\.lno 1 :rn.. inhr· Jt-11".1rntoc.ru1.1 .1. ,po-.Jrs1 cJ J prolili1.art comb.ittr-nJo ,0)1 11 1diD.lto e-IJ ~ml,ti. Il) la U.v /,,h, d~ .JNllcr1iJ, 1.ht' mm.11ui.n;a ,dl;t Spcl6,l tnk J , ùele cJ al suo lOlll• plill l'ni/10 C la lOfl• fiS1.:.ap.1ni.1.lc delle sostan1e, mrorre ohhlt1,:;a. n il marito a drountiarc b re.1 a1 tribunali. e fofU.&odoquoti non \Ol('b(' o non pott">S<:, obbhg;au ,I PJ,· drc ,1 portare 1'.1c1.usa, .1utorin.mdo inoltre qu.1.lsi.u1 cmaJ1no a i.1rs1 .1c,us.itore se 11 padre od il marito non 1.omp(Jero il loro Jo. \Cft'; lll) !J U-cJ11mp- '"""·' ,on nu s1 lt:ru,.t J, impc<lire 11 m.1l0 uso delle ri(. ,hcuc. .argm.1ndo 11 lu.s.\O delle fam11,1!1c aristoc.ratkhc Che uli leggi (()<;,;c. ro ouantc scnu .11.lcu. na euc:i:1onc cc lo pro- \'a il f.ltto che lo stesso Augusto, unto fd,,c come principe quanto sfortunato co~ patire, Jovè scn irsenc coni ro J;a figlia Giulia e b. nipocc Giulta Mino. I'(", I.i pnnu rc.kg.tta nclr isola Panda.tana, l'altr.t nell'isola Tre. miti a ca.usa d, una condotu. sregolata che egli come padre e come principe non po. tè e non dovè tollc. Prculse sul J>C'Ukl· pio la rnzionc ,()llS('r- , Jtrllt', toll.1 rcsuur.Jzionc dcli.i famiglia quaJc l.1 parte s;ana del popolo romano la <.oncf!"pi,•aancora malgrado le <.01wulsion1 Jcl. l'uh1nu. cti repubbl1. L'obba;licmHftto d'aDG dCISolr (rilieTO del lii ..c. !J· C.). 17
IS Queste leggi add1tnano un tipo di perfezione femminile (hL era incarnato m Li, ia, moglie d1 Augusto. Infatti Ln·ia rappresent;i,·a l'ideale muliebre in tutta fannonia delle qualità don'\CSUche sia. che fosse intenta a filare insieme alle ancelle, sia che SUJ!• .c::crisseal marito consigli di prudenu c di magnanimità (l'epi::,0J10 d, Cinna, ndla ,ers1one di Seneca, <e ne dà una C"SJ.urien1c J1mostra:uonc). Fedele conipagna Ji Augmto per lunghissimi mni, e sua com1gl1erJ. di CJ.r.ilterc ,,rii<.-. bcll.t .i.oche nella vec:duaia, punto espanSI\J. coi familiari. ma piale,olc più che non fossero le anuchc rrutronc. espresse, in un'epoca. in cui i ,:i.lori mouli minaniavano di essere tu,olti. la riaffemuzione possente ..le\ nxchio ed .., ,mc~ro wstumc familiare. che, operante in lei per f.iu.lc ata, ismo ~- ..:: ~ r:Klhiude'"a il segreto ~ella pcrpctuiti dell.t r.1z:u rom.ma_ Sebbene. 1 , !'!:':"- ~ m app.1rente 1..ontra<ld1zionc on la su.t cti, ella non r.tpprcsen J:,. ....,.. t.l\.1 un esempio art1fìUo~ che le elucubrazioni retoriche di Au1,:u sto .l\ eun tentato di crit,'Cft: .\ modello di ciù c.he più non esi. sten, ((om<: fa malafede degli storici Yorr~ farci credere); l.i- ,1.1, gio,a :1 np<:terlo, rJpprcscnt.n.\ il tipo romano genuino chc.· trm ,., a un;a 1mriadc di .tltre r.tppresent;ant1 in una miriade di altre f.1.r111glic popol~ri più o meno ()!;Curema rntte conscn·atri(i delle E~~i..;:;lacre tradizioni. li tedesco Fricdlander in una po<leros.i opera storil.0-.1nheolo1u « Usi e l.OStumi di Roma Imperiale» e prttisamente nd o .. nolo« l'elogio funebre presso I Rom.rni » ha ri,cndicato .td una 1c.c più ,kgna il ,alore delle innumerc,oli donne, che troppo este per tram:1.ndare ai posteri un nome romanzesco. men.trono ·oscur.1. es1stenu non lasciando altra tractia di si: che delle pietumulari sulle quali i mariti ,edovi hanno fauo delle loro ,irun elogio semplice cd uniforme. Epitaffi che untano la fedeltà ':,,more casalin.i;o, la purcu.1 dei costumi, l.1 wlerzia e l.l qu,1itl di buone alle..-atrici ddb. prole ice ancou il Frie<llander L)lc ntl t(.'mpio del Jio ~ann" si l\J. una \l.1tua di bronzo rapprcscnt.tnle ( ,lia C"..Cliliamo,c:li<·J1
1.uqu1n10 PnStO cJ. au ..mto :ad O!hl :si lOnx,,.a,.1.no.con lur.t ~"(•. lou. 1 fos1 e b. ,ono... ch1.t Ji !ci. !xi 1~,momanu dello SI0tll0 b. tino Columcll..1, il FricJbnJcr nfrukt lht Ll\·ia kOrUU. Jilk più illuslrt m:uronc si rcn, ..1 .t deporre ;ii piedi di quel Stmul.kro Jd. k: offtnc ,otnc: m O.· us,onc J1 t,lfunc fl\OJ• rcn.Lc .tnnu.tli Qudb. \Ulu.a c.r.,. ,1,J. J,tn,1 .alk Joonc lo.nt I.a upprcxnt.t.t I on c.· dcll·1JcJlc kmmuulc e ~ p,ui l qutl' idc.-.tlenon J furono solo lt num.>- n, Jd buoo ""'f'O ,,n. fi ti<:o, ma molte: .1.ltn: i donne moJdl.itt.: ..u qodlo stcs5'0 \IJmpo, lrl <.ui b storu h.a ,oluto tr.im;i,nJ,1,to (e p<·r lx-n .1hrc r.t_l!mm) il nume.: J, L1n.1. 1..-bclb u.idizionc \1 pc-rpe1u.1 nei tempi 1mpc.:ru.l1 perdi(' Augu)h) la ,ol. le rinunuu. 1n 1ur1.1. b ~ schittttzu. ri, U\u,mdo md1ctro le lOrrn1t1 pcn<.·rtitnu dK mm.1uu,.mo ,I, tr.i,ol~crla. Non si dcH: inoltre J1mc.-nticuc lhc.: l.1 mc.'fltJ.ht.ll001pk1.1.c:J c:qu1l1buu. dc, Lum, mhm;a il :wprcmo i;ontcnulo pal•tM>-rd1- .&,:10SO dc-lJJ. b.1n1Ali2 oltrt ;a qut-llo puumentc mJ.ter1J.foh\O Roml. mn.i.llò sulralt,ue della Pa1ril. I.i ùrtù fommimk t: J ~u(")IJ. lhioc. I.a .~.uJ.ni.i:a della sul 01S1lnU. toll'.1.fhJ.1.n: .i.lk Vnuh I.i.<Of'lioC'n.t21oneJc-1 fuo..o s..kro c- <ol p<>rrl lc- nlhlc....1m1: Jnm1tl a tutelJ. Jello Suto e delll. F.tm,glia. ,-.. Aui,:usto, fel1{<.·resuuutore delle consuetuJmi ,11.1., 1du:, ,ulk runuO\ere ·<1ud!J min.tuu, e: non col solo rii.:ommo Jdl,1, lt~~ • ,I<. mlr1t1nJ1\ ordimbu~ •• nu 1.on unl. fl\J.lu1.u:10nc- lot.ak l' rrobtem.1 soc.iJ.le materno. Egh mostrò 1.ome tutt.1 I.a N.u100, l \t'SR ... ons,dcruc. b. m,1,1c-rmt.l..ome su<> ,:tlore <OC..~~1uiak t O ~~,::a;: 0 ~·M.·mplice C\JX'l.hmte 2110 a garantire un ... erto 1 '~!. • Un:i pt'Olt'>51onc: bn;a 1n onore Jc_c:lt Cx,•• solC\J. t~lr « non i: <OSÌ belb lC>mC' lo spett.acolo d1 un uomo e d1 un:a d1 molta prole qulndo s1 , Nano lOO tutti I loro 61,:/1uniti m UnJ. ,·oh.a <omprts0 qu,1lt lMtro merget11.osi_c:n,fiu~ I fJ.tmli.ue nf'lla. palihcJ. d1 Augu.s.to, possiamo sp1cguo proprio alle famighc- egli J.rfidò una miss,ont lOloni 1,,1\1h~z11nce 1.omc compleumeruo JC'll'opcra s,oha d;ilk I nudf'i di toloni che: l.i.scinano I:. propna t .. -rra }l'(f m Z0nC' uso~t:atc: J,1, un;a prd1mm:are aziOOC'bdfu:a. ,.1no col loro compatto u,,ctto familiare, b produuonc: bnccu ptt l"agucoltura e d1 nuo\·i soldar, pc:r la madre Così la famiglia, la gunde (.unigli:. conucr21J. dai n bia..s:lta su (c:mu Cnltt1 dllCiplinativi e: sul s.ano prlfl!ip10 MJ coopn-wonc: dei d1X sessi, a$SK:Urò1I trionfo dell · • Roma; ass1oitò la pc:rpc:tuuione della Raua trasrnett dell'esJ>211.sionee de113 conqui.st:a, per rc:alizz.are in pitnÒ l'univ 1111del suo Es.sere.
Una nprou. df:'I cauttcrc più 11pw.:o della rnu ebraica - la ,tcic d1 1,:uadagno i data in modo incqui\·ocabik- dalla r«cnte stat sul nun>c-ro dc-gli cbra esistenti nelle pro,·moe. Essa ptrmette d1 st.abthrc come provincie cconomicammtc all'av n quc:llc pro,·incic cioè delle quali ghi centri a Joi>a popolwonc ttm.po riccht d1 commttci, mdu (Mtb.no, Roma, Gcno\1 1 F,rcru:c. b. popolazione chuica scgm per simc. non solo, ma come u.11 nu posti d1 ,tt,1 premmcnu ndl'ambi «onom,e commerciali cd mvnobil Dalla st~s.a sl;ltistica si è potut COfllt' 1n altri 1.cntn d, proporz1 più lim,wc cd aonom1c.lfllffltc gia11 (Fcruu, P1SJ, An.:o,u. a:c.) te t·bu1Co ragg1ung;a ugu;ilmcnte o ,ate. Ciò scmbrcrtbbc 1n 1.ontrasto cc, principio che ha m opu t l'az.1onc cd il pens1tto dcli, pro.ç:n Ma poche e logiche cons1dc:uz1 ftc1ent1 a sp,cg,m:i questo fm romc- Pis.t e come An..:on.a. C' 1.osi cin.i. 1..tpoluogh1, pur (onsc-nmdo tu ghi d, alta import;mu ncll':.unbsto J nazionale, in tempi relati,·amcntc r« prescnt,1.ronoahrettroh lffltn mcru,ntil ntnt1nim1 non ,olo l1m1t.namcn1eall'I m Europ:a e nel mondo 01 (onscgucnu, come ciu:ì nelle qua naro arnuiu più coptoso ,hc altro,e, (ici giungcn.no a Ji,·dli aw1 clC'\.&ta, non mancarono d'accorrcn·1 J.a ogrn p.1 intanarnsi d1 soppiatto. Ne demò l pre che da li a. poco, da ospu1 m.:ah1St1 rati con pldi e disprcuo, essi di,ennero centuton delle maggiori ncchettt locali mnsibtl1 manoHalori di qua commeru Interi quartieri ospitarono solamente ( glie di mttcanti, boctega1, banchieri e usurai ebrei. Non ulscro a frenare b. loco ltn1.1 nu formidabile penctra:uonc 1n o,i;zn1Ktcorc n:onomico nè , proncduncnti che d, ,·olt.1.1n ,olu. i reAAffih la cosa pubbhc:a adottarono oo loro riguardi nè l'od60 ddle popoluioni 11.1h.1nc 50h· gfl:te ;alle loro egoistiche mmc. Il giudeo, sorta d1 tafano 1estard1ss11no,sopporta qualsiasi umiliazione ma resiste, rimwe Pur di coruernn: 11 suo bmo, egli si 211U((aalle cose app:aremnnente modcsie, p1{C0!e, ms1p,16onti, Poi, con progressi,·.& m;ano,ra, come il ragno con la mosca ìmp1gliata nell.2!su.21pr sile r<le, usorbe, anira. SUgJ:t: quel poco o 10 che può rapprcsent.ire un #:Uadagno, un naconto, un bieneficio alla propria a.ssett Contraria.mente a quanto si sarebbe po credere, il giudeo ~ per nalur.:aattac<1to a ghi dove è ,·iuuto lun81mCflte. E' d,lrici un giudeo abbandoni la conu·.ad.21,il t1C «ghetto» do\'C ha fissato la proprialrd apc:rto la. botteguccit, esercitato anche 11 umile mestiere. Più difficile ancora. ed immagina.bile, che se: ne nda dal p:ala.uo l.:a villa che s'è costruito, in tutto contr1.st quanto si ,'Orrtbbe far credete, nei luogh ""'"'· .. EJ nxo I.a f.&!,:10nC delb. .1lt1.umu.pc-rlcntu.Jlt R•ud.JICJ.nelle cinà delle qua.li ::tbbiamo più ~ • -prJ. p:ub.to. 1 Ma la. più l.ampante ,erità che la statis11,J l~J>OJ>O'aziooecbr.1ica 11'1 lta.lia ci dite è quelle pro,·incie a. ur.attere esdu)1\unentt temente rurale, non un solo 1:iudeo to b. propria dimora nè ha sost.uo per po ddla terra, magnificae prctiosi fa. è nnto delle r.anc forti, s.anc cd ele. aurae nè ha ma1 attratto l'esoso giuuale non possiede una propria ttadiziont b foru sJMritua.le fisica per dedictrsi roche rKhiede risorse v1,e e s,·ilupcostanu, abneguione e fede nell.:anaterra, le messi, i r~lti potranno s,·ee in lui interesst soltanto nell.a. J»,rticob.re
huwonc di rmdiu fond1ana. Solo da p.i,dr il giudeo prowcdcri al go, eroo della terra; contadi.no, mai. 1 Ecco ptt~. oltre a poche ahrc, ndla Pt\Jt vincia d1 L11tona non s1 conta fortun:at.1..rncr# un solo abiu.ntc che non sia d1 pura e scb.ict&.a nzu itali1na. Il nessun contatto, neppure il minuno,. c.ol mondo cbr,iUco fanno della g10,·aniSJmu provincia che solo Mussolini poteva ere-are, ~ e~ l'a\cvanc, inutilmente tentalo Ccsan e pai&! re e ditt2ton, ~I territorio riscattato alla mo~c millenaria..,uno dei vivai piU gmuini e (c:lici dtlla DOStnv1ta.lissima ruu.. La (dice convivenza di gentt' accorsa pr~ soc~ da ogni oostn regtonc. cW Vmcto .if; Sicilia, dalle Puglic al Piemonte, con la forte popolazione luialc-0mpana prttSistmtc, hanno (nonto rorig1nars1 Ji mille e mille (am1ghc nelle quali ~ prescn1e la outtc:ristica genum,1. e 6s1ologic.ltntntc più armorum.i Jdb nostu te. Kmbrcri improprio 11 termine SC' ptt 14 parte ddb P'°' mcia roinodentc con l'agro redento s, duà e.be: 1n cs1.ste e funz1oru, go,crn.uo J.dl"i.st11u10della fam1gha, un aulmhco \'I· , aio Jal quale h. nos1u ru.u auingc quot1dia. rumcntc nugnifici e numC"rosiesanpl:m Sotto rame.o Jtt1omma1ore del la,·oro c.onc.<. p1to ed auuato con la sa,·1ez.u ronuna che isp,r, tutti gli an1 Jel Ca.po, 1n un·a1mos(na di <Omunaou sana e (eltte della 9ualc t luce ),1 f<."tk ll<'lla loro nobile missione, 1 rurali d1 Linom .. Ja pcrfcui solda11 qual, s1 <ons,Jerano, hanm: prestamente 1udouo 1n atto il conundJ.men1c J1nno e mussoJini.mo J1 kUCSlerc e molt1pl1, care il loro numero. LI. ~andc cJ uni..a h.m1gli.1che alr1ni.uo po• polna la stcnnmata J,stni Jdl"Agro si e fu. t.tONU OAA1 in mille e mille ,1hre (ami~lic., 11uan111111,·amcntedc~ delle alte uaJ1tion1 prolifiche dei rurali 1u.lia.n1 Il contadino u:ncto ha c.ondouo aff~ure I. gio,1nc figha del e.olona ln1alc e la bruna )1 ciliana t md.ira spos.t al fone picmoncnc. lt1hm1 anzi tutto e sopunuto, ed 1uh1ru nel scn • 50 na.s10 del signifiu10 Slorico, , rurali accor)1 da ogni parte a profondere J'cspmmu dd loro p.a1riarcalc attaccamento all,1 terra nell< distese purg,uc dalb. nuJana e dai mium, mor t1ter1, hanno C.C"lnt'lllato c n , , trllol1 d1 ,1,;1uS1t e felici unioni la fratell1nu dcriv.1ntc J.111.t uniotà Jdla DOMra rana.. St per l'Ck:duo dello sucnziaro qucsl.1. poc11. <.a manifcst.1.21onc della nostra uniciti ru.zial, potcn upprcstnbre un campo di osscr. u.iont e d1 rtlcvn,one imolit:uncntt 1ntcrcs.santc, per noi, per tutto il popolo italiano quc:su dimo stru.1onc pratica dclii sostanu ~pmtuale della u.lll assurge all'importann Ji un (cnommo J1 S<fl:JiStt.t 1ta.Jianità. ncl quadro di una C\·oluzionc. poli1ica e sociale raAAiun1a ~ohanto Jal Fascismo I nsultah pratici, e quindi numcm ..1, ~ri, vinti eh tale fcoomcno ctnologaco, sono d'"aJ. trondc tali da suffragarne la completa riuscita, la r«cnte clwifia dei q~imti di natali!~ nC'icapoluoghi di pro,·inoa nC'i p11mi no,c mcs, del 1938 a.ssc-gna ,il primo posto a Littoria. Per ogni millt abiunti, nel suddetto periodo, Lit. toria ha registrato quakhc rosa come cinquant.i n2.SC1tc 1 E' endmtc che la nostra ruu, nclb pco,•in. eia di Littoria, è ben rapprcscnt.ita e che l'a1. tributo ad essa dì « vivaio • trova la sua giu.st100llionc nei fatti. Contro il torvo a.g1ursi della nua giuda.io., nei tempi dimostn.tui ina.pacc d1 un solo gc, sto di gooct05ità, sta la virgilWU serenità dell,1 nostra razza attiva e feconda. Scrcn.iti cht dcn,·,1 anche dalla ccrtC'ZU che la fatica di oggi e d1 domani genttcd UJ1a,icchcua sull.1 quale, , i. gi~ l"autontì. dc:Uo Sc:ato, nessun giudeo potei mai allung.a.rc la mano. UGO FUGAGNOU.O 21
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