Gli uJtidcdl UCUlONl a.i •partiKoao I• dorui. di u.n Marabutto (diH9no ripreso da ., Le Tou du monde, 1889). ncrat~ l"uua c.laJraltr.,. Si com\}rende che 1 progres~i rcalinati ad una tktcrmina1a qJOCA.. rendono J)OSsibilinuo,·i 1Jrogreni. ma. in che li 1>redeterminano? Sono un punto di partenza. ma cos't che ci spingi.; a,; andare oltre? Bìsog11çrebbeammettere una ttndcn:ta interna che spinge rum:mit:ì. a. sorpassare i risultati acquisiti. sia 11errealizzarsi completamcn1c, ':Siaper raggiungere la felicità•· Una mc1afisica i111J)Crialistpai\t CO(r<-nt<'. di qudla di Nictuchc potrchbe tro\'arc ceno in psicologia delle 1lrcsumioni suffi, ciemi a fare acccltare questo postulalo: l'essere si pone innanzi 111110 come c.lesiduio di potere. E' stato Rousseau, 50t,.-natore cgualita• rio. a gettare. senza forse ,,otcrlo. le basi dcll'im1.erialismo democratico (1ua11doha SC'ritto che e essere l'unico padrone dell'Uni\ erso sarebbe la 1>retcnsione segreta di ogni essere ei\'ilc ». Emanazione diretta della \'ila, l'imperia. lismo resta legato alle forme e forse anch1.;alle leggi biologiche. ).1cntrc in Rousseau però si ferma all'origine individuale e sotto il ma111elloegualitario esaspera una \·olta di più l'homo homi"i IMpru, in Rhodu come in Gobinuu si basa Jld riconoscimento che l'espansione indi"idua. le non può essere perfetta che nei quadri t!i un'organiuazionc J)Olente. Mentre la forma primordiale dcll'impc.- rialismo e la pili grossolana e antieconomica sì riassume nel gusto della distru• 7ione (guardate i bambini non ancora raziocinanti cosa fanno appena hanno un giocattolo), la pii1 pcdezionata, o meglio r:uionalc, es1lfcssionc dcll'im1>erialismo, j'Cr quamo pi\1 a,·ido e ardente è quella 111dus1riale. E' rim1X"rialismo cui allude Proudhon quando descrive le fasi dcll'organiuuio11(.coru1uistatrice che si e,•oh•e dal diriuo della forza a quello economico, in cui la fon:a è SC'm1>liccmcnticnvilu1>pata,pcrehè l'mdustria pacifica se qualche ,•oha è un•c46 1mrazionc della guerra resta pur sempre e romun<1ue un prolungamento di quella. Gohineau dice del popolo americano (memento a Roosevelt) che e la sua na• tura ragionevole e amica delle formt.· legali gli ha fatto tro,·arc mille sotterfugi IX"r conciliare il grido dell'equità con il grido 1>iU imperioso ancora di una rapacità senza limiti•· .-\d un 1,criododi franca a\·idilà senza frc. no, sopravviene - così nell'individuo come nella massa - u11a fa5': di ritiro nel corso della quale gli ambiziosi si accomoderanno all'ordinMiO quotidiano della mediocri. tà Ma questa fase, diciamo di de1>rcssione, può essere segt1ita da una tena o la• lora da pili, pr11dcNtr"1r,tlC progrcssiu. La :s1oria della conquista dell'Impero da parte degli inglC'si. insegni. ~la quel che trowo spesso si dimentica è che un popolo, al pari di un qualunque indi,·iduo. J)(r f?Uanto l'istinto della con. sen-azione lo trattenga, giunge inesorabil. mente ad mm fase in cui terminano i de- ~ideri e di,·icn(': <tnindi, come s'è detto, incapace di "h•ere, dato che lX"r,•ita abbiamo ,•oluto intendere. desiderio continuo di c,.1>ansione e di progresso. Giunge un rnomc-111cOioè in cui la conquista passa nelle mani di altri, del 1>ii1 forte, sia una forza bruta od una forza morale. p;1ssa, in una parola, nel)(' mam del più gio\'inc. Che la politica coloniale sia la forma, forse più c,1idcnte, delle tendenze imi)(':• nalis1id1c dei 1>0polinon occorre CC':rtodi• mostrare. Nel rnodo stesso, attra,·c.rso il quale i po1)()1siono \'CIIUtiin J)()SSC'SSdOel. le loro colonie, e dall'amministrazione di quute si possono riconoscere le loro particolari e precipue tendenze domininti, e soprattutto 'quella concezione. della vita - che comune.mente noi chiamiamo. in una parola, ci\'iltà -· alla quale informano, CO• me una mèta ultima ed ideale da raggiun. gerc, la loro attività. Conflitto di abi1udini e di idee, anche quando non è confliuo armato, la coloniz. zazionc giustappone., e comunque oppone, due società, due ei,·iltà, due concezioni \!all'esistenza in generale. molto differenti tra di loro. E' questa constatazione che - in periodi, come s'è visto, di e depres• sione » - ha suKitato appassionati dibattiti non soltanto sull'opportunità, ma sulla lr-gittimità della colonizzazione. Nd XV11 r secolo, ad esempio, Diderot inclinava a giudicare illccila la domina• zione dei bianchi e le forme schiaviste della colonizzazione anteriore. Nel secolo XIX• il largo S\'iluppo delle imprese coloniali ha avuto a\'\'ersarì di ogni ordine, che si possono raggru1>pare sono il nome di anticolonialisti. La colonizzazione è comunque un fatto economico e politico al tempo stesso. ComC' fatto economico ha a\'uto dei sostenitori e dei denigra1ori. C'è stato chi ha affermato che non è sincera se non con(cssa ipcname111c. 1 suoi scopi economici t se non pcnle mai di '\•is1a i propri interessi, e chi - come I. B. Say in Francia e Ri. chard Cohden in Inghilterra. tanto per citare i piU noti - riteneva proprio e soltanto come fatto economico, le colonie, dannose per la metropoli, Cè stato al contrario chi ha affermato che lo scopo dell'espansione coloniale non deve esscrc il profitto commerciale, ma l'ampliamento della 1>0tenza1>0liticae delb. sicurezza. Per molti studiosi contemporanei infine l'idea di una missione educatrice passa dal rango accessorio nel szualr-era stata tenuta sinora, a quello J>rincipale. superando tanto l'intenzione r-conomica che quella politica. La colonizzazione di,•ìcne così. senza allontanarsi dal 1>erscguire i suoi fini pratici, che interessano principal• mente i coloniuatori, secondo l'espressione- del Cardinal ).lercicr. e un aw, coll~t· ti,·o di carità•• un do,•erc piuttosto che ur. diritto e rinno,•a totalmente la sua con. cezionc piazzando al primo ))Ostodelle sue preoccupazioni il compito di civilizza• zione. Passando dalla s(cra puramente religiosa ;i quclfa 1>0li1icae pratica si sa come q1;csto co;icetto abbia d«"gencrato al punto di scnire da pretesto alla teoria socicta. ri.t del e mandato i,, E' nei rapporti tra me1ropoli e colonia che si realizzano praticamcnle le teorie. Si può cosi ll.Ularc di un sistema cen1raliua!ore che conduc•: generalmente all'uniformità cd all'assimilazione ammini. strati,•a. Il sistema opposto conduce a sua -.-olla ad un'autonomia più o meno larga secondo i casi : la colonia funziona come uno S1ato cd ha tutti i caratteri costituti\'i di uno Stato, tranne uno: l'indipcn• dt"11za.All'imerno stesso della colonia i rapporti tra Governo e popolazioni indi. gene sono si può dire regolati secondo tre grandi sistemi: 1) a.ssoggeuamento; 2) ass1mil:uiont", 1>er l:t quale si considera la colonia come una SC.'tllpliccprovincia e si applica ai suoi abitanti, con qualche modi(icazionc, lo stesso trattamC'ntO che agli abitanti della metropoli; 3) associazione, sistema imc-rmcdio, grazie al quale gli in-
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