La Difesa della Razza - anno II - n. 13 - 5 maggio 1939

DELL'IMPERO Ad accrescere rucino.a questa figura quasi ascetica concorre il fatto che la 11ua co.scienza di appartenere ad una ratz.a superiore non gli impedì di inlcrcssarsi con acume intelligente alla vita delle popolazioni dei luoghi che andava esplorando. Bo.stcrcbbc leggere qualche pagina solamente delle sue memorie (G. Chiarini « i\lcmoric :t pubblicate dalla Società Geografica Italiana 1879) per vedere con quan10 amore egli sltldia.Me gli usi, le possibilità, ed i gu!!ti delle popolazioni indigene. Hiporto qui un periodo delle ci1a1c memorie, che, d:1 solo, bllStercbbe a dimostrare quell'interc;sau~nto di cui ho parlatoj un intcressame,110 gentile, di chi pur non \Olencl~i ~onfondcre con i negri pur tullavia sia capace di amarli. di chi infine, pur non \'Olendoli considerare alla propria 3Jto.za, uon acconsentirebbe mai 11. rarne mercato. mercato infame, cou tanto :irdore comballulo d,1 un altto no~tro pioniere: Homolo Cetsi. il Garibaldi d'Africa: e La mu~ica diletta mollissimo queste popolazioni. di modo che. quando si \Ole,a ,·ederli incanlali ed attoniti bastava che mi melleui a zufolare, nè era a dire che andassero via, chè anzi quando io ces!ava,mi J>rega\'ano di ricominciare. Ciò non per tanlo i pastori di quei paesi non hanno saputo ancora fare un (ischiel• lo qualunque». Ben presto gli es1>loratori cominciano u !Cnlire che l'azione dell'Italia nell'Africa orie111aie 11011 può limitarsi a spedizioni di !Cic111.ialied esploratori. I sacrifici di tanti martiri della acienza e della civiltà chiedono che un premio pi1'1 grande coroni l'impreu: una coscienta coloniale si va formando. tnnto che C::0$.Ì scri"c nd 1879 all'amico Ballarini. Pellegrino Maueuoci: e Dirai agli Italiani che è ora di muo,·ersi; il nome della Patria è noto nelle plaghe dell'Africa scn,.a che ci di1mo fatica di far:o conmcere, se lo faremo prenderemo prosto un posto importante>. Dovevano però p45Sarc. ancora Ki anni prima che il governo si decideue ad una 1uione militiere in Africa Orientale. I soldati inviali sono pochi; negli anni che intercorrono fra il 1885.e il 1896 non mancano episodi dolorosi. . ~la è 1>roprio da queste trtSti pagine della noslra storia che !Orgono figure gran• diose di eroi. ai quali. co11tro l'antiafdcani.smo dei peggiori. il ricordo e l'ammirazione 1>0Jlolare innaluano un altare, per trarre di là la forza per la risco&J.a. Non v'è fol"!C nelle inriammale parole dell'Oriani sui morti di Dogali un pre• sentirnenlo di riscoSN, una promeeisa a quegli eroi sublimi? e Quei cinquecento soldati. che prigionieri di una immcn"-a moltitudine non a,•c• HIIIOnemmeno ri\'Olto il capo per (:('l'Care istin1ivamente il lido lontano di Ma~aua, erano l'Italia nuon. Parlamenlo, Mini.stero, lullo dispan-e in loro. da\'anli a quest'Africa selvaggia che ,·oleva ffifpingerli, e sorpresi si di.spone\'a a trucidarli. Indietreggiare era sottomeuere la lo~o coscienza all'i.stinto di quei seh-aggi, che si batte- \·ano f>er non di\'entare uomini. Non ba.stava morire, poichè la morte era ine\'Ìtabile, ma bisogna\'a morire. colla itnpa!!ibilità di un orgoglio nel quale la morte non è più 1111a 900nfitta, con un \'alore che pro,•a.s.seai nemici quan1i arricani ,,aJe:-1.sue11solo soldato d'Italia. De Cristoforis è l'eroe di Oogali, accanto a lui. il Maggiore Calliano. il cui sacrificio detta al Pa~oli uno dei suoi più in(iammatj <'armi patriottici, che ei chiude con l'augurio di una prOMima rivendicazione, il maggiore Toselli e tante altre figure di eroi, noti ed ignoti, il sangue dei quali è il prezzo con cui l'Italia ha acquis1ato un sacro diritto nell'Etiopia. . Per lrenlano\·e anni l'Italia non prese le armi per vendicare gli eroi cadu1i, non pr~ le ar.mi per difendere contro gli inte~i delle potern:e europee i diritti suoi pili santi, ma ormai i tempi sono maturi, l'Italia riM>rta è chiamala a compiere il proprio Jo,·e.rc, è il Capo che la chia.ma. e Italia proletaria e fascista, Italia di Vittorio Veneto e della Hh•oluzione in piedi~ F'a che il grido della tua decisione riempia il cielo e ~ia di conforto ai soldati che attendono in Africa, di sprone agli amici e di monilo a nemici in ogni parte del mondo grido di giustizia, grido di Villoria!>. . Da quel momento l'C$ilo è certo; l'Italia s'è moMB; il 9 Maggio del 1936 Benito )lu:MOlini annunzierà al mondo la proclamazione dell'Impero. IRMA MARIMPIETRI

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