La Difesa della Razza - anno II - n. 13 - 5 maggio 1939

li (IUCsta ~tessa RI\ ista abbiamo tr:i11a10del COllCtltodi na:i:ione in senso biologico, contro la mania tr9riua• tritt che ne fa i1wccc un ,·a.go prodotto di oomunanzc Slorichc, linguistiche e rdigiosc. A tale concetto ci si de,•c riferire studiando il grande fenomeno della coloninazionc giac. eht' eùo a11parcstoric:t.mcnte in stretto ralll,)OrlOcon la coscicn• u nazionale, ciOt' razzista. cki ooloniuaton. Quanto phì si ra f. forza questa coscic111:a tanto più un popolo è ~pinto a colonitzare: e il colonialismo conseguirà un aspetto dcrinito~ clc,·an. dosi a ,·ero e proprio sistema, allorchè quel popolo avrà raggiun• to il punto massimo dell"unità nazionale. Il fenomeno coloniua:i:ionc deve esscrt perciò riguardato come csprcuione della razza, come una delle più importanti espressioni, poichè si estrinseca in paesi lontani, fra genti di• nrsissime, rin:lando alla inesorabile critica storica lt capacità fisiologiche, intellettuali, spirituali, economiche, il priestigio e le ambizioni di grandezu di un popolo. L"intimo ncsso tra cosdcnu nazionale o ranista e attività colonizzatrice assume un profondo car.-ttere di storicità quando si consideri in un t1uadro d"in,icmc la politica coloniale italiana dall'unificazione del regno ai nostri giorni; politica che, prima del Fasci,n10, non ebbe una continuità fatth·a e tanto meno una uoluzionc, ma p.irticolari 1nomenti, tristi o licti, a seconda che \'enis~ me110op1H1rerifiorisse il !iCIISO della dignità na:i:ionale. Ad onta delrc,ordio, non intendiamo affatto sciorinare i panni sporchi di quel 1).lssato coloniale che su tutti i g!ornali ita. liani è stato in questi ultimi anni ric,·ocato con esasperante: monotonia da scrittori troppo 1,r~pati di anribuirc, per zelc politico, al p.t.ssh·o tutlo quanto era stato realizzato prima del 19:u e all'atlivo tuno il resto fino ad oggi. Pochissimi im•cro hanno intravi.io nelle !ortunosc ,·i«nde della politica coloniale anteriore al Fascismo l'ansito della razu, di quc1l'i1ala gente dalle molte vite che cercava, sfa pure a tentoni, una sua via ol• tre i mari dopo scc::olidi oscurantismo dovuto alla mancanza dell'unità nazionale. L'immagine di un'Italia ancora agli inizi del suo risorgimento politico, quasi pupilla in una Europa dif• fidente e ericcaiola, che tuttnia manovra un efCrcito a migliaia di chilometri di distanza fra genti e terre s.conosciute, predomina ne.li.anostra prima campagna africana. Dopo il disinganno di Tunisi dc.11'81e il rifiuto di intencnire in Egitto con l'Inghilterra nell'lb, dopo l'occupaziont di Massaua nell-Ss e quclla di Saati che su,citò infine il risentimento dtl Negus Giovanni, quell'episodio di disperato valore senza spc• 10 e e fu ali e= quella gloVecchia plata ••l pn-,. dl Hetra:r. 1ss1ma klttaglia combattuta in nome di tutta una ch·iltà che fu Adua del '96 hanno per noi v"alore di rinascita, non di arreslo: SJK'• cialmente oggi ehc il simbolo d"lla patria è staio riportato su 1\d11a ed ohrc, fino agli e.stremi confmi dc11e ture dei Negus, suoncrebb. 11uui SJlrt·ge,·olcper lo svirito del· la rana il parlare: ancora di 11n"l1alia annientata in quegli anni lon tani nella sua intima dignità d1 naztOne. Quel nostro ooq,o di spc.·• di:i:ione (lungi da noi ogni fantasia letteraria) bene signirica Ìn• ,·ccc: che il dinamismo italico non si era s1>entosotto il scnaggio straniero e che la raua a\'e,·a ,·irtù tutte iue, una µarola sua, tfa far ,·alerc in Africa. E sc le aspi. razioni degli anti-africanisi:i furono punroppo esaudite con l'ordine di rimp.ltrio delle lrtll'l)e dcc.n•. tato proprio il 9 maggio (18'>6). data passata ot,:"gia :11ignif1carc av,•c:nirncn1ipiù prestigiosi pt'r !"Italia, la ,·occ th Cris1>i,solitaria t'd accorata, è rimasta nel 1e:mpoa testimoniare !"idea 1,rofond:il· mente ,,irile del sacrificio di ogni ncc'euità interna cd esterna al buon nome della nazione, qu:mdo gli e,·cnti lo impongano. J.>omi. nato o meno da interessi mediterranei più che coloniali. fautore o non della. 5pcdizione eritrc::a, Crispi lffltÌ, ritornando J>er fa s,c. conda ,·olla al potere. che il JJOStodella gcnte italiana non IJO· teva essere. che: in quc:ll'Africa bagnata di tanto generoso sangue:. Siech~ S('mbra oggi che: l'orgoglio della razza si fosse accen• trato in lui. Oc.I resto, già. cbl 1889, in un suo discorso promm• ziato a Palenno si sente il vanto di aver efficacemente prov• ,·eduto all'istruzione italiana dci fanciulli residenti all'estero: e Italia, si grida dalle sponde del Mediterraneo e si risponde dai Jliù lontani Occani; fanciulli, a migliaia, benedicono nella nostra lingua questa Italia: domani. fatti uomini. saranno es.si altrettanti strumenti della nostra ricchezza>. Non è in tallla csuhanza lo stesso principio che a,•rebbc do,·uto più tardi indurre il Fascismo a difendere la nazionalità dci fratc:lli di Tunisi! Quanta aderenza abbia il colonialismo italiano con la cosci!II• za nazionale ~ 1,oi dimostrato dagli anni che seguirono la prim;1 fase della nostra espansione africana. Ne.I primo dc«nnio di questo Meolo voci- di fcdchà nazionale, che erano state per lun• go tempo soffocate: dalla demagogia socialista, risorsero ,•ia lt'ia più forti dando all"ltalia un altro ,•olio. Di questa trasfor·

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