La Difesa della Razza - anno II - n. 12 - 20 aprile 1939

mente di Celle Ll,gurT, emìgralO in Fra.nei& a Cahon 1:ier mgioni di oommttdo, dove si sp<l(IÒ e dove n.ao:11.e11 Tribuno. Prln1a di a,crn•cre (Juot.i nua hv voluto lline& ra.rmi dai nipoti tp1i re-5idenh, .. ull'ori1i1ine ddb mMlre che era france:,e, d1 nome Ma..\$11bi cd tta religl<lhiNmta COl'»c il marito, tanto eh~ il fi8ho l.c!one hi cd~IO in un colk-gio d1 Gouiti. Che 1n M"gU1to, I.eone GamlK-tta aia dh·enuto ma."800C e anlì<:kncak non lo ne-go alf.t.tto, anici è" giusto che lo .;onfcrnu: dcl rc,,to, 111te!IL"'l era un poco la 1noda del Grandi dd 1cm1JO. Chiamarlo ebreo, però t 11,cs.atto e mjtiuito, il ooti:nome Gam~tta cot:n<MllC t>fett;imcnte hgure e spec.a:1.ln\Crlle dì ~Ile I.IJ,!Ul'"Cd. O\"C ancor Cl!UI• sono omnerOloe k- fam1~II(' d1 tal nome e tutte ,.nane e attohc.hc. Con la ~1~ranz..1di Jlf"OIO l~n-c una \ Oi>tr.l 50\Clllll:t, L~mardo l(aIDOl(nino Cl chiede dun,quc una smentita .\la noa lo l,r<"l,thiamo d1 ICJQCCr\' I.a ::::::i:riw:::: f:'C)~ 11C~'::~,~~os1~~::;:t N pure erodiamo che b famiglia Gambetta •ia 1tahana non cl»"ea Ma per quanto d risulta, era ebrea Mwldal.e11u Or.uill .lh.f.UWrt, madre di l.oone Gambetta. Un leltOf'C che 111 Mtlo,,cn,·e Fra Ll)r'1lftCO e lii 1111ahfica terziario franOHcano, ci acri\'c: l'Cf'meuctr al llOllOlòCritlO terdario francesc.i.no d1 potcr Jatt-. nella ,•0111ra J>fl"8:iata Hivi- ~ta. 1111a simbolica k-fcn.tta contro 1I \'i"Spaio 1eo'°G1CO11ono i.un.- tanto dilòCui,,,_,;a mi.._..lOHC d'J.s,-aefo nel inondo. Sono cttto che l'argomento 11,'0llo 9Ct"Viràuulmen1c ad orini.tre il 1w0Mimo ,·cn;o 1a definitiva tOlu:i:ionc del 1>r0bk:ma della lb.11:u. Il ugnale di DM> (\'cdi S Matteo 24·J2). 11 fko malcdeuo rapprl'>ICnta il popolo dì brade colpito dalla dnoina g1uit1ria pel 1110 de.M:1dio e rappre,ent:.. ahresl tutta l'umanità ))1!1(:t,1.11'"1«'. Che 11fico !ilò\ 11tatod1:ll!le'CCatioino alla radice - come d1'8C l'apot1tolo S. Pietro - non c't dubbio akur10, :1ltro che non è ammilisibUe che and1'- ~a andata 111tcr.11ncntc d~trutta, al• altnmenti d'Israele non r1niambbe Oft8i M-m• meno l'om~ del noonlo. Ammewo ,1uindì che ;:: r!:1:!!nt!~L~a~tc:in~"= iti:::~~ <11,c,.toanora s, pttSientcrl alla no,nra mente come 11~m1bok, di due realtà differenti . .eh,. bene affi111tra di loro. dc~ del popolo ebreo in pruno luogo fino alla distrurionc di Gcrusa• lemme - e J)O"Cta ddl'mter.1 umanità pece.a• trk.>:. In altri tirnnini: 11pari10l!U"atleCOl'neunità :~~k: 11' =:i~a~1 1 r:1 :~r~~l':i~~t~ l>::.~Ì:,: 11,ccmtorc cd il ra1npollo. pttciò biqna consi• <k-rare l'albero sott'o due a.spetti a Ìil_(uredn·cne ra1)1,rC11Cntandoesse l"Umanìtà m ls.rack!: e lsrnc.le nell'Umanità o r~lio ancora, adope,- rando le steme llil.role divine. la J:C.nera:i:ionc e.terna. Cib nab1lito IQ compttnde btne come 11 cmKlctto J>Opoloeietto cmtilui,ca insieme a tutti xli altri popoli della tC'ffa il fioo limbo-- lico indicato da ~ù. Se poi l!lr.llc.ledimoatra ~~ ~,~t:~:';,1~~7:ii\::::: ,~v;:!!: mente data la CSJ>hcit.a intcrdidone divin.t) in una forma diremo e.osi dWporica, ma non più omogenea com'era al 1cmpo di Tito impcratON!. va% 0~1: ~r::ri ~~~~~i~/~t~n:V: ::; mc<ht.att. citta lo avolJl:imirnto della lotta tra il male cd il bene sul ticodo1>piamcnte simbolico, ergo, sul popolo d'b,rade, tottopo1to 1111()(:CMi• vamcn1e a due condidoni storiche di ,•ita oltremodo significative cd allarmanti. Xoatro Signore poi col paragonare I' albero tccnnogliante aJ1'11wk:inarsi dell'estate, non ha mte.o «:rto dì ripctcni in quanto i fattacci che pr«e<kranno la fine del mondo saranno più che 1uflidcntì a indica.re l'approglmarsi di quella fine; soltanto ha ,'Oluto completare il IUO ins,rgn.mcnto coll'attirare la no.tra attcn- :done sul fenomeno ebraico, unico vero mci.io capaoc di farci dÌlltingucre la causa del male dai suoi effetti. In altre parole: pcrch~ pot,es. lhmo §Cnza distrarci, rUevare e compR.n<lcre le auonì e rnrionì prodotte <lall'infc.r:ione ebraica nel corpo 90Clale. D'altra parte non •i può 1u)}PO"l'"e che il I»' 1J01o ebreo •ia i,tato J)f't'tlO $0ltanto a n}O(tcllo ,lei pe.;:c-atoric ,!ella lorotine, ahr1menti Nostro SiJcnorc ROfl a\•r('bbe ac«nnato ad una nuova attività del i.imlxihco albero, cW) che vuol dire che bi!IOgrut con,Jdera.r~ 11 momto dìv1110 !loOtlO d11<1 aspctt1 dl\·er:..i e cioc: uno po,siti\'O che ri- ,1:uard., L, con,"<nionc jtt'lll'rak: dei pecc11tori. e l'11hro RL>Jtall,·oche- r~uard., la dlSl.rurionc del ff'l(no mah-agi.>. 11 ,)l'lnl(t lbJlCttO vien dato dallo 1,rad1i:anic11tod, al 1rap1anto. dalla potatura ecc .• che s,e,condo l"mtt'rl)fCl,lllòtHl dc.I"' parabole e,-anitclM:hc \"t'nl((M'W) opn-a10 alla pianta dallo SlCl,!iO Go.il l'l 'omo l>IO ri.!iOC'tOIII veste di ortolano. come lo •idc S.ta ~laddatena 11giorno della N"fò11rtt't10l1C ctòcbedim011traatuffidcnu la 1mJ>crl08.\ ncceMllà 1kl divino lan>ro per c11rare, "'frond:i.re e· taglmre le v,a.rti annullate o in11t1h del i.imbolM:o fico Ol'Klc ,i produu. il .tuo ooinpk:to rl ..... nanic1110 ç si oth•oga alla fine un M>lo m•ilc cd un J10lo p,a~tore. !.'a.spetto ne,c.i,tl\"O in\•,c,ce VÌl'»c w~nalato dalle fot!lie anunabtc Jel hCOche appariranno !iempre alla luce della \'ttità coo )e stimmate dcli inf<-1.ionc O dCl)r.l\<alCionc ii:1udaica. Dalla c.ok,r,1.r.lOflC delle fot<lic (8'intende dalla 1>ii:Io meno malva{:'ia natura dc.Ile OIX'tC monc.lane di :~~1:~~i~, =;::.~m~i:::.r~~e:~ ,mo, la società delle 11a.iioni ecc. C!CC.) potremo ven6care l"avvkin.1.r1i lento o rapKlo dell'ora fatale che cuhnincri con la. nia.tunuione del frutto del pecçato: l't\ntkr"to. CO!itui, notisi bellC', anche se potrà et9Cre un inc:lividuo di ra:r.u arian.t llarà 1empR. però un figlio 1piritualc d'Israele. l..a mj9:1K)1)C di c1uesto infame popolo dunque. t quella di co,·are e dì partOf'ire un gtOrno la pietra dello .c:andalo unh•cn.alc, altro che MC!IIIÌa! Perdò plaudo bon tulto il cuore alla energica campagna intrapresa da eotlesta pttgiat.a H:ivista contro tutto dò che sa dì giudeo_ nono,,,tante i ptagnìstl'i e i 10fismi dottrinari d1 certa gc.nte mtesa pii:I a pcucr• ~:;:,: J:~: ,i::_,1 t:!i/~~~u~~n\~ Mlct.le lanUlngMO di nonta ci manda b. &cgUCnto traduzione <lei npllokt XXXIV •1 o.ne..,, pcrc.ht si.a dedicata alla (»Ctà e all"ipo-- crisia degli americani. riguardo agli ebriri, cd anche :1 <1uclloche fu definito il pteti.w10 dei nostri borghe11,i; 1) Dina, figliuola di Ua utc:I di casa per vedere le donne di q!Jl':lla città, 2) E avendola veduta Sìchcm, figliuolo di l·lemor Hevco. signore di quella tern, N n:, innamon'): la rapi e giacque e.on lei, abusando della vttgine. 3) Per lei si arrovc.ntò la 1u.a anima e con caru.::r.e comolò l'almua. -t) E andato da 11uo padre J-lcmor, dillll': 1~>'1~~':~n~=:~~ r:i:::~~~ i figliuoli era.no uacnti e occupati a p.uccre le pecol"Clli t:aoqut, finché •1uelli non furono tornati. C.) Quando Hcmor, padre di Sicbem, u.td rw parlare a Giacobbe, 7) ecco che i 1uoi figli tornavano dalla cam}WI• gna. e udilO 9uello che era avvenuto. furono molto ~t1 perchè Sichcm aveva agito contanta igriomini.a contro lwacle ed aveva com fflC'NO una turpe adooe violando la figlia di Giac:obbe. 8) Allora Hemor pMlb ad e.Mi: L'anima di Sic.bem, mtO figlio. ~ ornW congiunta II voatra figlia: dategliela in motr:lic: 9) e uniamoci con ecambicvoli matrimoni: dateci le vostro figlie e 1poaate le no.tre fan• dulie; 10) e abitate con noi: ,•oatra t la tcrra, Ja,-o,. rate. commerciate e J)OIICdetela. fra't~\liAJF~r-.:o:~=t~~:v~lJ:!r:u~~r~ \'Oi cttdcrete; 12) aun1tntate il pt'Ct.ZOmaritale, ·chkdete doni e vi darò volentieri quanto chiederete purch~ mi diate in moglie q11C1ta fanciulla. 1~ i\;~!:TG~~n=tt~~:. :r.ione ,!ella sorella: ~:~ ~1C-~': :\:\~:! d~i!: noi riteniamo ciò cosa illecita e abomine"ok: r5) tuttavia potttmmo fare aUl"an:t.a. alla oonditicme che ,•i facciate l.imìk: a noi, circon• cideodo tra voi tutti I maschi: 16) allora 1Cambi~mo le VOAtre o le no1tre figlie: e abiteremo con voi e faremo un J>Ol,olo IOlo: 17) che 1e poi non ,'OfTCte circoncidervi pttn• dc.remo la nostra fanciulla e ci rìtircrcmo. J8) Piaa1ue la loro offerta a Hemor e a Sichcm BUO figi.io: cn: 9~.::oil tt"~'7o1i~:,!t 1 ;re:~~:'c d~ILlu~=~~ ciulla cd egli era il bene-amato io tutta la fami• glia di suo padre. 20) Entrati nella porta ddb. città parlarono al popolo: 21) Questi uomini 90no gente pacifica e vogliono abitare con noi: trallicheranno nella contrada. e la\'oreranno la terra che, spaziosa e va.sta com't, ha biqno di coloni: •pose-remo le loro fanciulle e dartlmo loro le no.tre tigliir. :2) C'l un !IOloOltacolo per un bene li grande che circoncidiamo i JIO!itri muchi. imitando il loro rito. 23) E Mranno no8tre le loro ricchcue. (lii armenti e ot1ni loro u·cre: conditc:endiamo IIOlo ~~lO. e abitando insic.n1e. faremo un popolo 24) ACCOMCntirono tutti circoncidl'odo tutti i muchi. -25) E.d ecco che nel tcr-zo giorno, quando il dolore delle feri1e è molto acuto, i due tigli di Giacobbe Sìml'One e Levi, fr.Uc.111di Dina, ar,. mati di spada cntrarono amlclMvolrnwlte nella città e u..-c:isi tutti i muchi. 26) trucidarono l-lcmor e Sk:bem e libera• rono la loro 90rella Dina dalla casa di Sichem. -27) E quando questi furono utchi, irruppero ,ulle ,ittime gli aJtri figli di Gi.acobbc e 1poglia• rono la città per vendicare lo stupro. 28) Rauiarono lo loro pecore. gli armenti, gli asini e distruuero quanto era nelle cuc e nei campi; :19) o tl'U!ICl'O anche ,chiavi i loro fanciulli e 1c loro donnf'. Il IIN>NNhno nulllero che uNclrìl. Il ~ lllagglo Narìl. lnterallleute dedicato Al PROBLEMDIELL'IMPERO e avrà un'ampiezza e 1111a rlll<!hezza tipografica veralllente eeeezlonall Direttore lflpouabll• t TELESIO JNTEBLANDJ St<nnpolorl: Soci•til Anonima lalltuto Romano di Arti GrcUeh• di Tummln•Ui & C. • l.a:r90 Cavalleog•rt 6, Roma

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