La Difesa della Razza - anno II - n. 12 - 20 aprile 1939

b.illerinette e mu.ikanti d'orchettrin:t. 1eimmiottare sui pakoacenki e altri luoghi pubblici ed uiehe innand ai m,cn)foni dtlb. radio. Noi che abbiamo un.a lingua ricca, cml melodK)Sa, ll(Nl dobbiamo vola' udire IU certe bocche 11 gorgoglio di vocaboh non nostri, che danno, a chi li pronun:r.ia, beando&i del 1uono che ne ~. l'aspetto ttupido di animali pn»- .stnii al letargo e che producono In <1uei J>"'PJ>a• galh che a.acoh.a.no ed avsm>vano altrettanto st ~~=ta:c~~neno di ettte iruq:ne di Mf(mio quando 1--,no eMtte eiipttate con pa• role 1tAhane. ~(),f,a,a,~ Franoo Tarctt,, imqcnante, d1 Milano, dni- ~;::ial~he~~t~d~G~!:1,~ ~~ec~al,.:~'r. cammo tempo fà. A t1uesta f'Ulpo11ta noi avremmo quakhe O!WiC'rvuioneda fa.re, ma as~tiamo che la JX>Mafare lo 51.es,o Tan:hi, considerando ciò che 1nanK>andati dicendo wUe filoeofie. Ed ecco ciò che Franco Tarchi ci ,crh~: Mi rivolgo a te giovane oper.aio e non credo che 11 abbia a rincreaic:ere lìe u!O uh camcrattllCO e fuci$tmimo tu ntl ri.s1>0ndcrr-, anche 9e non richk-$10, alla 1ua Lettera. St:n,a aver studiato fìloeoti.a. an,i odiandola. hai H.J».to una brillanti-.sima 1ooria filoeofica L'Italia ha b~no dì uomini d"uione, è \"ttO, inlatt.i • Il 1-'uc.smo t aiione • e non fìb;ofia. Il Duce ntl d~ di Udine dtl 'lO .ettembrc 1922 affermava • Non tono i programmi che mancanoall'ltalfa. SonoKli uomini e la volontà•· La no,nra Patria era allora l'ltalietta auvile vcr,o le grandi ro;tenze appunto percht vi erano al governo uonuni di p.irole e non oomini attivi, l'ttcht dh·enilillè b gn\nJe Italia odittna OC()()NC la Marcla 1u Uoma: un allo di potc-nu. e di ,-obiti, occonero la suerm d'Africa e la rt'A1tenu a.Ile ,annoni. Come avremmo potuto com~ <1~ta gig.tntC!ICa impf"('SI\ in A.O. ac c1 fo.irno fermati a fìlol,o(are ,une dUfìcohà, wlle II08tre pol>ibilità di resistenza ad un lungo aMK!io di 5l Itali? Dopo un lungo ragionaR'IC'ntoedbcuSlJ.KMU ancor pifi t.edioM!avremmo fOf'!llC c:onclu!O; come molti b«ghe:M parolai ed !~t:~\,;!:.!e~~la"fn~~bi~=~ ~ tro tale coa.liuone. ).fa al govttno d'Italia t un Uomo d'arione e il popolo compì con uoo ,tono di ,·oloutà b. vC"ramentc romana guerra per l'Impero. Il popolo italiano non ha problemi da ivi• s,cerare, ma agitc:e:: pttnde 11 fucile e va volontario, doo.l l'oro e le redi alla. ,...,tria, ae t necet- ~~i!~ringc, quakhe buco della cin1ura, ma Quelli che ,"tdono il popok, itali.ano agitato da acnthncnti e problemi fìka>6cl non l'hanno mai acc(llilalO, 1i IOno te:nutl In dlsperte e IIOftO i borghesi questi, coloro che mai andranno volontari. lfa non attribuire ~uesti ,c,ntimenti agli studenti, anch'e11i IOl'IO giovani d"uiooe, anche cai hanno la.,ciato i loro studi, come gli operai il kliru lavoro. ~ imbracciare il fucile, «I 111utl da veri fMC.i.st1. il ~':'1:!~:~e 0c0!!1:-':unc;icl~r~.: troppo e noo agi.,ce. noo fargliene un.a colpa, :!:n!:':!!:8~~ilk\o~~:~e =~·=::::a~ reao hof8hese il kliru modo di ~iooarc rinchiudendolo in tchC'mi razionalistic.i e fìlolo6ci, t"°';u~i c:o~ la ct":~iooeauiC:: rr-1 ai docenti ebrei eliminati. OCCOfTef'('bbe al'ICOr.l uare l'olio di ricino che l'QC.hiari.rel). bero loro le Kk,e ofl'u.cate ed annebbia.te dalle teorie di Spinoa e Mani:. t·reud, ed Eimtincbe non per nulla IOOOebrei. o di ROUMC:acuhe col IUO Contratto IOCI• poneva. il germe deU"emancipe:done giudaica. V«ti quindi che quieste ultime propaggini ~~1:°~npi!.:n~~ eeJe: r:! dl90endenu. ariana, aia.DOimputabili di molti em)f'i e (>«!«iudiri della gkweot-6 atude:nte9Ca. Ma 51))()1anche che questa reagi9ce ormai e che aru.i concorre ad abbattc-re ogni wUeità dtUe MQaAbe di dontioare larvatamente ancora nella tiCUQla lucnta. opponendo&i a& parole dei pro(f'9()1'i quando quaiti dimoatrillO idN contrarie alla cooceaione dtl popolo italiaoo. Condannare biq:na con e11i tutte le falle doltrine fìio.otkhe, però non t da condannarsi in blocco la ragione, 1enu di essa, non si può 111lre.non si pub coatruire. t grande il lavoratore che coatruitce, ma t pìfl Fnde ancon. colui che con la mente ha prev"ta la coatruzione e l'ha guidata. COll fu grande merito e ~t:e!11:1:~~i~l~t':toj.l 1 :~~~: pii:I Kranc.le ancora l'opera della mente del l)uce che ha previsto e dire1to ogni cosa. Ognuno nccupa il suo pm;to nclk> 1tato: tu operaio offri l'opera dei tuoi mu9C01i, io in,o- ,;n.a.nte ekmentare educo i raga..ui italiani e fuclstl, I tuoi ed i mlci supcr'°'1 dirigono e coon.linano la nostra opera e •1ue.ll• di tutti gli i~:: 0de~u~!:ong~coi:,tr~=~~:m~ tnnare la sr;rande:r.u. della nazione. Quanto all"ine&ùtenza dì antitaii 1.rareliitiooe !11i:::.:u1:;:ie~~o~~•t~~~"-'d(':':: ~~:~ 1 • ~!!:, ~to'Tk'!r!!:a. ~~ a:tessa ha, in tutti i tempi con i auoi canoni radiati !Jici 1 : ~i~~-~:IT;i,:u~r~ :~~ 14•lugHo l,S,S.S• Cum nimis ab8urdum), di u·ere doolfttici. a::hiavi e balie cattoliche; di ea,ere occupati nei pubblici impieghi, e stabilendo la .comunica ~ i cristiani che si (~ curare da mechci ebrei (canoni 38-43 del Concilio di Oetierff.). Infine il 21 mano IQJ8 una dedaione del S. Uffi..l.toaboliva la ,ocietà Amlol d'I.,...._ e miNCCiava di tcomunica CJ8ni 1eritto che ava8C k) ICOl)O di mantenere que1te abbominevoli amic.i:r.ie. Noo cttdo Ai debba aggiungere altro a dimo1;:trareche anche la Religione Cattolica ha vi• alo nt"gli ebrei l dÌM)futor-i di opi ordine e 1pe- cialmente dC'.lle na:r.ionistabilendo coù dei principi rauistici. Tullo RJcol, operaio ddl'istìtuto Ha1nuzini di Rorna, cl •crh'e: Premetto che IOllOun operalo e che di coo- ~ mia cultura f! modatiMin1a. ae me .lo ~tt~':~~:f1,!a":: ~ t~e~peC:.e~~t~t e :ire~:to~ noi quei romani che non oonoecevano altro clJe il tu e che davano del tu a Caare, 1111e1toprovoca la mia domanda: io de9kleren:i sa~ con rn:c,diooe pen:hf! il W aia un errore e ridicolo; 10 ho un vago 1e:ntore di ciò, ma non 90n buono =-~~=~:io:~ :1z.~n:'j~":i1a 50 Ju torto di iodiriuarsi non alla JlffllORa cui ai rivolge, bc-nsl a.Ila aignoria di 3uaita penon.a. !:::it°.!u~i,::,= ;:t~~ ti~ :e':'~ :: ;:r1~1!:::r: =\:,,t:.ci~ ri.u:arci a una penona come questa Ione multipla? Se i romani adoperavano .ok, il tu. J>C'f'• cM non lacci.amo altretanto anche noi? lo credo ai poar,a parlare con rispetto e mantentte le diatanu anche parlando e «:rivendo col tu. adoperando ciot un Tu con T malu,cola. Ho torto? Ti MIVmolto grato_, vorni rispondermi. de~:~.;; t mjl=~~-=ioaJ~9: che ai tntta dì un'afrettu:iooe ridicola. Fìdati di cM> che veramente .enH e non andar «rcando ~o7a!:°!:u Ea11•i:a~tc!';: :::ff~':t!:. dandogli anzi la con90laziooe d'lncomiociare a aentire d'a,'tte un popolo, ooo un.a .:,ciet;à di cmi.netti. La plebe romana, la pib eroica accolta di uomini che abbai. maJ visto il 90le; la plebe romana. che fece e compi al tempo ate.o l'oper& f:'~f:~.u;:i: ~~mA::a = rimuta patrizal.. aattbbc rimasta se.natoria. non arebbe dh~ntata la ,-tria del mondo; la pkbe romana diceva tu al tribuno, al duce, all'imperatore, e non le pu,ava ptt il capo che ci ,'Okwe la lettera maiulCOla. Se i plebei di Roma la penMvano eold, ci p()IMlamo fidare. caro Rioci. Noo ti pere? 'V~ C. G. Formou e G. C.Uchl-lnglott l'h. C. ci banno -=ritto da Floriana (Malta) tra l'altro quanto que: . I matrimoni fra r.aue diVC"ne- ed in ,pecial modo il matrimook> coo raue infC'flOti- produce delle creature moralmente e fisicamente deticknti: qUC"Sto t nato com)>rovato piena• ntentc dalla kienza moderna, ma cionon011tan1e i figli nati da simili matrimonii restano d-rlle creature umane e conxrvano 1utte le vitti\ e le doti di tutti gli altri uomini: doti e virt6, sì dj~=te~dr:ki:i u~~~idi"'=: ai trovano io una cttatura umana di niua pura «I o~nea. In poche paroleaonodti bastardi, dti muu. ca.sta. dei deticknti. ma crnture ~:':::'di:,:e:la""'::!1':: 1~J:~~ b:~~ l'i11""10 dC'.lle ,11:landoledella 1timmia. Saranno ancora pii\ infelici le creature poru,te al mondo da pervone inOHtate col sistema Voroooff: 11e l\uctlto do~ avvenire si avrà b pià orrida e macabra caricatura dtll'umanità e della raua aria in 1pccial modo. cJu~le~-r':iJ:':J::1.. i~::.z: 0l~~b~~:Ì: giovanK'nto .ervin.i del r,rgno animaJe conte d, qu-rllo wgctale. Eliminiamo l'ultimo, ciot il regno vegetale. poi a 1tan,o dell"a.ltra obte- :r.ioneci prcwe.niamocol dire che finora la 1tien,a, quella 8CN. e cristiana, ,i~ vaba di questo me- :::, J::ct~u:r:~·=~i:~ = :':!;iaJ~e~ ttnte pratitare 108tanu animali J)C'rle vMlonli ~ =t=~re, dalu~n: i::";rte~~=~i un'animale, la. <~ poi 11 lntc-gn. col corpo umano. Qu,r:sta prarte animale non può non COWitn-are, e per 00 trasmettere nel corpo umano e ntlla di lui 1>r01e, il fun:r.ionamento bn.itale e anima!C'ICO doode viene e dove nac.:1ue e crebbe. Questo deve nt'CeltSariamente creare uno •1uilibrio ftC'Uea.ltre J»rti del corpo umano p,:n:t-6 • nemo dat quod non habet •· Per finire bi901na anche OMetVare che il ai$tema Voroooff - come tante altre teorie create da ebtti - bencht praticato da lui, non ha mai dato finora I l'ÌIUltati che il • bomba- 1tico reclame • ha. dato a sperare. looltre il metodo Voronoff non ~ Italo accettato dal mondo tckntifìco benJ)CM&nte. Infatti agli In• ;:'~~~ri~t~°::~oi~iato ,=! ripal'Va da.Ile mele e dai pomodori ~idi. Menue a Londra alcune • Deceocy Sodeties • - de.Ile 110ektà puritane di • decenu • - hanno fatto tutt1t la preuione po.ibikl sulle autorità per far s.l che <1uc-.At~endaieero a Voronoff il pi6 diUicile poMibUe. il di lui 90S8kmo nella ca=oir1.':~ di due na,ioni democndche, dove la difeu de.Ila raua, specialmente in Fran• ci.a, llOn ha importanu, ma dove al contrario viene O&teggiata nel modo pill duro e c,,perbio e qt>e8lo ptt merito degli ebrei e del grande 1tuoJo di ebn.ìzu.ti. t vero che l'Italia t tanto ik:ura di 96 che ha luciato libc-ro a cin::ob.re indisturbata.mente k) ileMo Trobky, ma Il caso Voroooff f! molto diffc-.ttnte e merita una apt!Ciale atte-n:r.ione per• cM potrebbe anche anivare a creare un certo J)f09Clitismo. S&ttbbe p-rciò molto in~ wo le com:nti politiche e fiio.o6cbe che l'Italia ba creato e •vilups,ato in questi anni duri e g~ del t·uc.mo, di far fare il blpglio a qunto ebreo e di indicargli le frontiere. Avrà J>C'f' il mome.ato la Palestina dove potrà fare quanti inllfftl =: ~I~ d~_!ti i::::::r.":t :=1 t:: tanto bi.qoo.

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