La Difesa della Razza - anno II - n. 12 - 20 aprile 1939

lare; la dis~rsione invece si compie: putic:olarmmte attrncrso la cute e paniaknc:nte attn.vnw i polmoni. Il corpo umano perciò vi\'C:in una specie:di rq11,ljbriolmnùo, che: varia in rapporto all'a.mbicntc:. tras(c:ttndosi un individuo in ambic:nte a tempttatun. più dc:vata, l'organismo dirc:ndc: il suo equilibrio diminuendo la produzione: endogena di cal0tt, cd aumentando inv«c la dispcniont. Istintivamente perciò si diminuscc: il lavoro musc,ob.tt, (si avrebbe: secondo qu2nto unmcttc: Sottani, una diminuzione del metabolismo baule); e si ccrchc:rcbbc:di neutralizzare l'«ccssivo calort con l'uso di bevande: gtlatc:, di bagni freddi, mentre l'organismo si difc:ndcrcbbc:con la sudorazione, e con la pigmentazione ('utanc;1, La colorazione scura, la 1in1ar,lla, come si dice comunemente, che: il bianco assume nci climi caldi ~ una delle: funzioni protettive contro l'irradiazione: solare: della più grande: importanza, in quanto :1ssorbc i raggi rossi cd infrarossi che sono la parte calorifica dello spettro solare, impedendo la loro pcoctraziont nei tessuti profondi, da cui la denominazione: di filtro cutaneo, di ornbrdlo dell'tpidcnnidc. Pigmenti del tipo mclaninico che:si tronno nello strato blulc: ddl'cpidermidc: adempiono la €unzione di assorbire i raggi luminosi senza rifletterli; la melanina \'i si trO\'a sotto forma J1 grilnuli molto grossi (possono raggiungere le dimensioni di O,S micron), dn.• si tro,•ano nel protopl:asma e: non nel nudeo e circondano quest'ultimo a modo di cappuccio. La. pigmc:ntuione, la capJ.cità di OSC\.lrared,iciamo cos1, i propri tt'!,'UOlcntivaria da ra..ua a ruu, da. indi\'iduo ad individuo; a <tucstaopacità corrisponde entro certi limiti la possibilità di aedi. m;1tazionc ne-i pa.csi caldi. Essa ohre che impedire, come abbia.mo detto, 1:apc:nctraz.onc dei raggi calorifici nei tessuti profondi, determina un accumulo di calore negli strati superficiali del derma e di conseguenza i riflessi nervosi che si scaricano :tttta\'c:rso il simp.atico, che dctc:rmintino la sudoruione. PerdH: la pelle influi disperda più calore: bisogna che sia più riscaldata, che aumenti cioè l:1vascolariuaz.ionc, e sia più pmneabile, cioè meglio condunricc del calore. Quando la trmpcratur:i ambientale supera i }7. centigradi, mcuo di raffreddamento e la sottrazione alla cute di calore mediante l'e\aporazione di acqu2 che sotto forma di sudore: Ngna la suptt• fice C"Ut.tncai,nfatti con la sudorazione e l'evaporazione del sudore ,·iene:a ere.arsi tra la cute e l'aria ambientale uno strato di freddo con cui la pelle sta a contatto diretto. Nella IOltacontro il caldo l'organismo può, come abbiamo detto, ridurre: al minimo la tcrmogc:ncsi, la produzione ciOCdel calore fino al limite: del riambto ba.sale (1600 calorie giornaliere); non potendo discendere al disotto aumenterà la termoregolazione: fisica, con aumento della termodispenione, sia attraverso la pc-Ile che attra,·crso le: mucose:. Allo stadio medio di riposo l'uomo evapora in media nelle: 24 ore attr1vcrso le varie vie 1100 grammi di acqua, corrispondenti a 640 calorie. Ma anche la sudoruione non dovrà ohrepusart determinati IUlliti in quanto con il sudore sono eliminate grandi quantità di s.Jli soprattutto di calcio, e la sudorazione continua cd eccessivache si ossc:n'1 ai tropici può dctcnnirwc a causa della dcmineraliizazionc che c:ss.a. determina altc:ruioni del sistema nervoso, poic:M l'equilibrio elettrolitico calcio-potassio dd sangue si altera, dcter. minando ipercccitabtlità del sistema nervoso vegetativo e conseguenti turbe digcsti\·e, endocrine:, circolatorie. A tali squilibri dC\•t essett imputata la anonnale distribuz.ionc della musa StOguigna in quanto prcva.lendo in supc:dicc rv:! circolo cutaneo, sca.ncggia nella rete: vasale profonda; da wi dc6cicnte funzionalità dello stcmaco, dell'intestino che si trasforma in sindromi, dispeptiche, cd in diminuita resistenza. deU'apparecchio gastroenterico ai fattori morbigeni cd a.Ile infezioni. Ma nel complesso problmu. dc:ll'acdimatu.ione un'altra componente ha un ruolo di primaria importanu, ed ~ questo ìl fattorc igiene, la cui efficacia nella diminuzione della morbilitl e della morta.liti ~ dimostrata dalla storia di tutte le colooit. La nostra Africa Oric:nt-a.Jep, ur estendendosi dall'equatore alla linea isottnnica I r, e quindi secondo la dusificuionc astrono.. mica si cstcndctcbbc: in un clima prevaltntcmcntc: tropicale:, data la sua conformuionc orogr2fica., la JUavicinanza 2gli ocnni, e lo spitvt: dei monsoni e degli alisei, ha un clima che subisce profonda mutazione: da iona a zona, cd anche in una stessa località da stagione a stag;one, dal giorno alla notte, il che può es.sere: considC12to come una Jequela di stimoli a tonalità diverse, che csc:rcitano un benefico influsso sull'organismo, sollt sue funzioni metaboliche, fisiche, psichiche. Se nelle viciname: ddle coste abbiamo un dima equatoriale e in alcune regioni dell'interno un clima strettamente: tropicale:, ,•i sono da considerare: gli immensi altopiani in cui prevalgono con• dii.ioni climatiche molto affini a quelle delle nostre zone tempen.tc:, e: scnz.a che l'effetto della depressione: buomctric:a diminuisca l'erridmza. lavontiva dc:1nostro operaio, Come: giustamente ammetteva Jacono - possiamo affermare che l'arti,•ità agraria è la più idonea. a ri.soh·ere il problema della coloninaz.ione italiana dcli' Africa; e che le varie: cultul"C'agrarie: possono cs.sc,,e svilup~te in rapporto alla svariata morfologia del suolo che si presenta oltremodo fertile. Es.sa infatti legherà il colono alla sua terra, a differc:nza.ddlo sfruttamento delle: risorse: minerarie: che: pur npprcsmtindo il movente per una rapida e imponente: immigrazione, sarà in genere una coloninuione temporanea di sfrultamcnto, destinata ad esaurirsi. Inoltre: bisogna considerare che-, come abbiamo sopra fatto prc:. sente:, per acdimatuionc: dobbiamo intendere l'atti"a reazione del. l'organismo umano a determinare e rei.liuare nuove corrdazionì funzionali e sociali e nuovi riflessi condizionali. Noi pa.rliamo infatti di acdimatazione qu3.ndo il clima non esercita più funzione: di stimolo sull'orga~ismo umano, e quando si stabiliscono nuovi riflessi, i cosiddetti riflessi condizionati di Paulow a cui sono strettamente legate le nuove abitudini ed il nuo\'Otc:nore di vita. Tali COO· dizioni si vc:ri6canocon faciliti. sugli altopiani, o,·c:,come dicevamo, si prcsmtano condizioni fu'Ol"C\'Olissimcper una colonizzazione di lavora.tori italiani e precisamente come auspicava lo Jacono di lavontori della terra. Nei bassopiani che rappresentano una minu. scola zona dc:ll"lmpcro dove non giunge l'a.zionc dei monsoni, il lavoro dd lavoratore italiano non potrà in genere raggiungcrt quclla eHicienu e continuità che cara.tterizzano il suo alto rendi• mento poi~ il lavorio di tc:rmorcgolazionc:imposto all'organismo dal caldo «ces.sivo riduce in gran parte la capa.citi.lavorativa dell'individuo. Con tutto ciò vi sono esempi di laVOt2toriche immigrati nei bassopiani vi trO\'ano (a\'om·oli condizioni oltre che di \'ila, di la\'oro, come di famiglie italiane che: vi si sono acclima. tate anche dal punto di vista demografico. Net programma di acclimatuione della rana italiana in A. O., occorre non trascu.rare il fattore sanitario, poichè tait questione: non ha solamente aspetto cd interesse individuale, ma anche un valore sociale, in quanto riguarda la possibilità di una colonizza. zione permanente per la nostra rau.a, scnu che la questione demografica t la saJute collettiva ne siano danneggiate:. Occorre ~rciò inviare sugli altipiani - tra gli Italiani non ne: fanno difetto - uomini con cuore: e polmoni sani e resistenti, individui che: abbia. no la possibilità fisica di affrontare gli scarti climatici e batomc:. trià determinati da.ll'altitudine e dalle oscilluioni della tempera• tura in modo da costituire i primi nuclei r:uz.iali, la cui sicura acclimatazione: influisca sulle gcncru.ioni successive. Non esiste alcuna difficoltà di acclimatuione nel roccioso Tembien, nell'arido bassopiano occidentale, nella infooat:a Dancalia, nelle verdi e ridenti plaghe dc:U'Ascianghi o dei Grandi Laghi per questa StOa e forte: rau.a italiana, pioniera e colonizzatrice in ogni tempo, J3. secoli ormai temprata ad acclimatarsi nelle zone più diverse della terra. GIUSEPPE LUCIDI

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