La Difesa della Razza - anno II - n. 11 - 5 aprile 1939

g~nna111c1. 1lx:nc1. Quelita 111fus1011e ù1 :,.'tll);Uedi\en,o, ma pro• Hllicmc Jallo Sll'S"<J CCJJJ)O in<loeuro1K"O, S<'r\'Ì, KCOndo Gioberti. ,, tc:mpuarc l'indole nati\'a degli :uuichi abitiuori, senza alterare tuttavia la. loro fomli,nH,'ntalc costituzioue ed il loro genio. Una testimoui:uu:a poi as<ai significatin, del , incolo di sangue e di origine oml'er:1110 a\'\·inti frn loro qnei J>Opoli è ra,•,·isa1a dal grande pensatore nel nome assumo da alcuni ù1 usi. come <1uello th Taurini nel :.u1cntrionc, Tirreni al centro e Italioti nel mczzo- ~'iorno. L'etimo di tali nomi si riporta al liimbolo giapetico del ,·i1dl11 e del 1oro, :ulora10 da <1m:llc·genti rorne il simbolo della energia congenita ,. della potenza fecondatrice della stiqJC: onde erano uscih:. Il nome del nostro JJ.acsc. da Vitalia. oonser,·a la impronta dcll'amichissima e nobilissima origine dd nostro Ji. gnagg1O. Rau.a regia ùella gran famiglia Kia1)Ctica del ramo indo• euro1k.-o. Regale la 1>ro5apia, aristocratico e mon.arcalc il nostro genio. dn1ina10 a siE:_norcggiare le genti negli ordini della ,·i1a politica e ortC!rati\'a e ad ammac~trarlc nei domini dell'arte e Mllu spìri10. Perciò al Gioberti .11t11-ari,·ano de-gni del maggior biasimo quc ~li 11alia11i 1 <1uali.ùimc1111chidel IQro pass.1.to, :wrcbl>cro \'Oluto sostttuir1: la Francia all'Italia nella ~erarchia etnografie.a delle 11azio11ie che è <1uan11d, ire alla uanom• regia ,, aristocratica un popolo inclinato d1 ~ua nalunt ;, d1litntgg1..n: ogni organismo sociale c parificare gli uomini a di<retto <li natura, sostituendo il caos dcgl. atomi all'ar:n.,nia del Co~nw» (l'rirnato. lii, p.'tg. 104). Se un primati, si ,k,c concedere, egli dice, alla ~,irpc celtica, è ((1U'llo di a\Cr seminato le 1d~c politiche più insensate e le tC<lrie SO· ciah pii1 1,cr11icio~ fr;1 le pacifiche.• e ci,•ih \J01:iolazioni di Europ.1. insegnando ai principl l'arte d<'I di3110tismo p.1. g:mico e ai loro suddi1i 411clla dclk ri,ohc. ammorba11do i costumi cmpie:1do il 110iMOc-mtine111c di discordie. c.h :umuhi, ,li guerre. di spcqx:ri, di stragi e d: mine. ( Primato, 111, 79). Dunque un primato negati\'(): chè JK'r quello positi, o le mancano HlltÌ i ti•oli, da quello geografico a quello ctnogr:dico, a quello religioso. · Essa non possieùe la centralità dcll'halia. la 1111alc è quasi un • bulho occultato nelle "i~ccrc della terra, a cui co1werge il resto d'Europa e donde cs5a trac la con~iStt'llZ,1e. la ,·ila. come della sakL't tempra d<'I «P!)O pelasgico s'infor, mano <' ;o ,·il-a110 le ah re schi:me • (Prim:\tn 8 111,83). Maggiore è la sproJ)Orzionc che csist~ fra le due razze riguardo al genio nazionale ed al sangue, e che l'indole antica dei Galli e dei Cimbri, ,opra\'\'Ì\'CntC nei Francesi di oggidì, nonostante le mischianze romane e gcrma• nkhc, sottos1à ptr molti rispetti :, quella dei popoli pc:lasgi • {Primato, 111, 8-4). Non si llOS· sono certamente negare a quel popolo, continua Giobcr1i. certe c.lo1i.come la disin\'Ohura. il brio, la vi\'aci1à ccc .• ma questi pregi d1 natura assolutamente secondaria, wno co1r, , bilanciati dai più grandi difetti c (JCr cui il tem1JCramento eh~ uc risulta (; 1alc, che non se ne 1n1ò ca\'an· akun 111ilc o~trutto • (Primato, lii. t4). JJictosa è la s1crilità dei fran«s1 nelle QfM:redell'inlmaginazionc e nelle scienze idcali. mobile e lcggicro il loro carauerc; pronti ad mtraprcndcre rose ardue e grandi nell:i ,·ita pr:itica, al 1>rimo ostacolo si stancano, si perdono di animo e vi:uuano tutto in asso, somigliantissimi in c1ucsto al ,·olgo. Il nostro filosofo condi, 1de J'o1linio11edi OD· loro i ((Uali i,o:.tcngono che il genio d<·lla Francia ~ democratico e che in tulle le eosc loro predominano 5piriti e affetti tlemocra• tici, pri\'ilegio che noi non sa1m.-mo mai imidiar<:. lm•ccc il carattere prteipuo dtlla nostra schiatta. della cui inesauribile vi1alità e pcr<:1mr ,·igor giO\'anilc fa fctle la miracolo!.\ resurrezione dopo alcuni sccoh di letargo. è J>OJ:iolan·. Il :i:,o più pcrf~tto d1 (jllCSta razza. e che ncgh ordmi naturali è !a piantn piit nubik che sia nnta al moodo >, l;impc."ggìamirabilmente 1:elle 11gurc dei grandi greci e dei grandi 1omani, non meno che in quelle dc-gli italiani del i\lt::dioc\'O, del Rmascimt::111O e dell'età moderna, come Dante, Mich<"langiolo, Galilei, Vico, La• grangia, Alfieri, Cano\·a. I wliti scettici, esclama ad un certo vuoto Giobtrti, obbietteranno che è ,·ana gr.111Jig1a :,scrin-re ad una nu1onc simili 1lri,•ilcg1, quando css:1 ha smesso di esercitarli. Lò .!IO bene-, egli risponde. Non li escrci:a pcrcht ne h::.. smurito I:\ coscienza. S\·egliamo questa coscienza. negli animi. immemori e non mari· chcrà il proposito e la \·olomà di rimetterli in atto, anche se di ciò non saremo noi spcltatori. e I momenti d<"llena,:ioni ~no gli auni e i secoli>. Il \'aticinio dd grande it:\liano 11011 era nè un delirio. 11è un sopio. FORTUNATOMATARRESE

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