1,1n0 MftlO laedcr li','111•, " on•o Wl lro• tello. do,,- qu .. tl s:nn<kr• per la09lle ICI 11aO c:ogno1Q. oppwe liberarla mediani. o·~en1o·. I robbtnl 099\ NOrtano piutio.lo o ll~a, la c:ognc:rto, c:he o 1JJ09(Zda. D libotromento crrriene MCOndo U cerimoniale H91Hnle. Tl'CDIX>rli tre meli dolio morte del morilo. u robbino c:hlede allo ..,edol'a .. qu .. u abbio lo■c:klto lrotelll non congiunti In 1D<1trl• monio, Idonei ad aver fiQll per 1ww:f.lCINI U Mme • l'eredlt6 del deh.inlo frolello. Chiedei poi al oognaw,, ln preaeruo dello •edoYG. M qu .. to U(I moglie del 1\IO hoieUo delunlo, " Ml 1'UOI• prendere per mo91111 o 1n....,. libotrmkl con lo •c:obcnnenlo della aocupa. S. Il c:,ognato ri1ponde c:h• llQl'I la .,uc,1 prender. per mog,He, la donno ■'c;rnic:ina al eognoto, • C.'01 uggerilnento de! robblno, dice In lln9uo 9luda:IC'ICI le ... guentl parole del 1NIO del 0.utuonomlo: e Oue■lo cognolO mio non •uole 1\.lldklte U aeme di 11JO lratello, quindi non • ph) mio cognato,. Po.do 11 c:binci e toltaeJ la -..arpa lo getta In le1Ta. 1p..ilelndole 80ptO. -■damando: e Caal li dl,ye ku-e dell'uomo che non .. uo•a .c!Ulo::zr• la IXllQ' (I IUO lrotellol •. I pr-nll alloro grl.do:no: e Chahh Hunòhzl!, (acaliato do:lla ac:orpa). • In IGl modo cognato • cognata li .. parono, lo donna re■la Ubotro • pu6 rimorilorsl con çhl let:itoce. :e~ t. ,..11,. i -..u Quando l'ebr.o .-cnnmala. I kuniliori coca• mettono al rabbino di fore una pubblico orauone in ~- "Pril:1:1endo Il nome dell'inlermo e pr-.gondo il Siqnoff che 911 renda la .alule. S. il male • 9ran, li ~ nell'oro• &Ione ol mu!Cm:i.nlo del nome dloll'lnlermo, euendo al> CQNlderolo un rimedio e!Ucoc:e per non morir•, 9laechl, M à determlnoto c:he muoio, ad enmpio, A.bromo di M•. mulancbl il no.me, dloono gli ebrei. non 9Gl'6 più n9gullo il decreto di morte di Abromo di M• •• (ZUNU 1'11'1'6. Sptroto rebt.o, od onta di quato ,trota• 9emma --..o(Jltcno per Ingannar-. I' Ang-1o che ho ln mono Il cS.c:-relo di1'ino, I 'ridnl di 0090 9ettono tu11a l'oc:quo m·• attinta n.i. Yoai. fole COllumOJUO è ooturolmenle MgUlkl on .of9ono •eri e popr{ q\lOl11erl 9ludoic:i ed • ortqinata da uno ,uperstl• 1lone codillcata nello IIHIO e Talmud,, ,., çondo c:ul lo morte earebbe un anoalo dello • mol<kh ham6vet • c:he uccide 9lt uomini oon una ■pada lmbofyuta di Ilei•, la quo:le nrrebbe poi rlpuUta dcd 1uddelto • malbc:h • nelle caa,e 'tidne, [C"C"O oome Il e Tcdinud, Il io molle1'0dore di q'"'la 9rot1- fa. •ola (tratloto cHobodmam. eop, I): cL'An• gelo dello IDOfle • pieno d'oo:hl. Nell'ora dello morte dell'uomo al pone al capo del let1o, 00!1 una spada .ioderoto In mono, • uno goc"Cto di fiele pende da eNO, Quondo l'lnlermo lo Yl<le, trema, apn la boco:i L'An9elo, al1oro, 911 1paro• la gocda di fiele in boco:i. Per quella o00da !"IJOfflO muore, • per elfetto di e■-a, il codcnere puzza e di.,.nla glolk> •. Il eada.,.re del 9\udeo •lene 101'010con ooquo coldo nello quale i Jiljllluolidel defunto lmineroono I pl:edl piang-endo • ■in• gh~do. i.. un9hle delle mani e del piedi del c:odcJ'loereeone p.ilit. 1CNpoloea• mente, gtOCC:hl un'oltro 1upent.idone •uole che qualunque ebreo muoia fuori di Gerueolemme. dorn, nel 9iomo dello TUurr•• &ione dei morti, ac:o,,ando oon le unghie o poço a poco la ten"Q, gi1,m<Jere lino a C.nualemme, o,,e toltanto potrà ri10191r11, Con quMIO persuoalon•. molli 9iudel In pollCllo laaciarot'IO precetto ai ligli di mon• dare le PfOPl'I• OMO o G■ru.alem-, por non _,. c:wiretti a KO'ICll'e la i.no, nel giorno del <Jludi&lo uni•el'90le. Quando la C!CIMO cooten.eni. Il oadcr,ere 9iunoe (Il çbrdtero, il becdiino Ullpugno un C.'Oltelk>• 9quarda 01 parenti più proeeimi le veatl, dC11lo porte del c:uore. Lo oaHa viene quindi Inchiodata, e droondata dol pon,nti Mite volle, Lo !unzione oon.11.ate nel girare Intorno al feretro ed à duamo10 • Ga Kophòth "; per çompierici, • n--..0• rio che preNnti alano olmona died uomlni. Tomatl a caeo. I po.retntl 11 )arano occu• ratomeni. I• mani, ~ndo di -r-. 1#1mondi per -re 11Qti al hmende di un delunlO. Ouelll pl(a proui11:1Iper Mite giorni ■ledono a lem;i • man9!ono un uo110 con pane e botvono una ta:ua di •ino. 0u .. 1o çibo, per comandamento deì robbinl, non lo dHono oompra,. col proprio danaro, ma deve ellffre pro•Ytdulo o ■peae d·oltrt. Il c:he lo ad •-1 ploc.re. Dopo <nere man9ialo • be•ulo, redtc:mo uncr preghlero per l'anima del defun10, det1a • Kocliach•. La .-.diano in lingua oal<MO perd» credono c:he 9li Angeli non Intendendo que1lo lln9ua, an&lc:bl inten.,ettor!o, la laac:lno andare dlreuamenle a Dio. BRUNO BIANCINJ L'int•rno di WIII em<:!90911 pcmljlliflc:i, durante un uffldo Mrcro.
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