La Difesa della Razza - anno II - n. 10 - 20 marzo 1939

zione ltonceae, cominciando dalle italiane. Il popolo italiano insorse contro l'•Hrd• to francese, contro i patrioti • giacobini I• toliani, e qu•sti in1ieme con I lrancesl lo• cero sll'09e del popolo Italiano; • con l'e• versione feudo!• legoliu.arono d'aver lol• to al popolo oncho la come sotto lo lin• gua. e misero anche la nazione !tallona le• galmen!e olla mercè del denaro; perehà di lotto ce l'avevano messa fin dal seicento, spee10lmen10 nel meu.ogiomo. Se volete sapere qual'à lo sorte del popolo. dopo la Hestourmion• leggete in Mostro Don Ge>sualdo di Ver90, l'a• sia delle terTe comunali, la sollevazione del contadini, e come e perehà \ borghesi. la• eendo.i carbonari, prendessero lo direzione dello sollevazione, e lregasaero la povera g~n1e Ouesto è Il simbolo della storie d'Italia, fino al :8-49, In cui la bor9hesia tam nel disegno dì lare l'Italia repubblica lrancese. li regno d'Italia non fu lotto dai bor9hesi, ma e:ni se lo J)l'esero. con la rivoluzione par. lamentare del 1876; e se quella non lu ti• voluzione lroneese, noi non siamo italiani. Che cosa Ieee la bor9hesia ilaliana, quan• do si fu impadronita del regno d'Italia? Fece Il corollano dell'•versione feudale. Allora avevo sanzionato l'usurpazione dolio terra che aveva tolto al popolo; ora cacciava il popolo dalrllolia, disperdendolo por il mondo, e consegnavo l'Italia o pochi uomini d'oliar! e al socialismo. Se non comprendiarno questo, non com• p;t-nd1omo la no.Ira rivoluzione, non com• prendiamo che quuto à la rivolta del popolo all'ollgorehia Ai reazionari. Sl. all'ul· timo figurino dei re<nionori, il aodalista e comunista. Mo se ei6 comprendiamo. dobbiamo riconoscere che la borghesia non è soltanlo una classe spiriluale, lontomeno quietista; ma • lo nemica dell'Italia. una nemico ml• 1i1on!e ed e/le1hva. che e-11ste ancoro, ed esisterò !in quando alla co~nte nozionale della \"Ilo italiana aaKI mescolata e conlu• so una corrente !rancese. tinehè Ci saran• no Italiani e francesi d'l1alia, perchà questi sono I borghesi, e sono la congoguenzo d\1n'educo'liono francese che dura dal seicento, e speriamo che fradici uno buona volto Emilio Guiedard1 ci monda da Mogodl• scio uno scritto che non poniamo pubblicare. perehè è !toppo cslell<>. In IOltanzo, egh soallene che non sia 11 ~ di pren• d~rsela eo:i lo borghesia. perchè da 0$$0 sono uscili anche dei buoni Italiani, e lutti ph). o meno slamo bor9"hesi. E tra l'altro scrivo: Ora la mia dogl!onza non aveva e Mn ha mo!ivo dol 101!0 umano inev11abile e correggibile di queato permanere di ■lati come voi dito bor9hesl o di formo borghesi, n:a per l'a·,er Voi dello a proposito del passato che noi, ammesso che siamo ■tali botçhesl, obbiamo SOFUIO .... ,. cart-■ia• ai 9ioi;obi.ni carbonari Np\lbblicani aocia• listi .orelicni elcote,a. lutto. tz-cnn• che quolcb• cosa propriam•nle Italiana. Oueato non à storicamen:e e sostanziolmenle vero. Equivo.rrebbe negare lo continult6 del pensiero • dell'aziono o la volontò di fare uno lo Patria Vonebbe dire che I nostri avi, nonni, padri e noi s1enl ci siamo imbastarditi e per correre con voi all'estremo limito dell'ar9omen1are equivarTebbe nego• re che la rmza, corpo fisico e anima, sia uscilo del tutlO puro • trionfante dal. tro• 44 voglio dei aecoll o da quello del Risor9imen10. Oueslo à un parodouo polemico il quale minaccio come molti paradoasi di divent01e una c-onvlnzione storta ma comoda per ehi non ragiona, non perchè à troppo natu,ale. ma à borghese 1939. Bor9hese 1939. dice Guicciardì. Ebbene, coro Guicciardi, una nazione pub imba• atardire anche facendo una la Patria, che non à ptoptlamenle il coso dell'Italia. H r.on vogliamo conlondere Il decennio piomonteao e itolionlssimo, c-ol quorontollismo che lo pree.de, e con lo rivoluzione <:!el76, che gli suecode; ma uno nozione può lm• bost01dire anche laeendoei una patrio, se la la per uno sola classe; imbo.alardisce. facendo fine della nozione una claue. E del resto, non dobbiamo che ripelere quan, lo or oro abbiamo detto dello alato di ser• vizio dello bor9hesla e riguardo allo questione di Roma e Parigi. Gulcelardi se lo von-6 leggere e dirci con tutta la aua Iran• cheua H davvero abbiamo torto, e slamo quei borghesi 1939, ch'egli dice. A. Ri.r.zo!i, Impiegalo della Corte dei Conti, ci ma."'ldo queslo opportunissimo lettera: Molli che aerivono o dlsculono sullo borghesia. quando devono lradurre In un e• &empio pratico lo propria leorio od opini~ ne. si rivolgono allo bulOCra:zia. o11a elaue lmpieg-atizio, per trorTe do essa U protolipo del borghese: l'lmplegalol . E c:os1 sentirete espreasioni come queate; e l'impiegato eleganto' e scrupoloso che ~ gnl matuna c:cncella nel calendario la do· la del giorno innanzi, contando i nmanenli sino al ventisette del men>; gli scopi della suo vllo; « vivere comodamenle • pen• ■oro olla propria carriera; Il resi<>viene dopo (quando viene); quello che può essere sentimento patriottico ed orgoglio di rana à sconosciuto; se anzi egli raramente ne porlo, viene deriso cinicamente per le sue parole, ed il suo sentimento à disprezzato>. E c:oal di seguito. Il e<UO dcll'impioçato borghese sta divenlando Il luogo comune di tulle lo dissertO?ioni e discussioni aullo borçhesio. Non vogliamo negare che nella elaue lmpieoatizia Vi alano elemenll che preson• tino le corotterisllche bor9hesl bollale dal Duce alla Il Assemblea Quinquennale: e 1pìrito bor9hese, spirito cioè di .addislazlono e di adattamento, tendenza allo seel• tlelsmo. olla vila comoda, al carrierismo>; ma questo non 9iustilico il follo che dalla classe steaaa si debba trame J'e30mpio ti• pico, il prototipo del bor9hese. Mi sembro che cosl facendo si menomi il decoro, il prestigio di uno classe. la quale, so pur racchiude ancora nel suo lnsle• me qualche elemenlo impuro, à, però, nel• la suo massa Imponente loscisllsslma e perd6 allatto bor9heae. Quanti 1mpleg0U hanno combattuto e vinto nella Grande Guerra. quanll hanno immolato la piopria •ila sulle colline del Carso o sulle rive sacre del Piave, quanti hanno partecipato olla Marda 3U Romo o latto parto di reparti di anolto, quanti in• lino hanno partecipalo allo conquisto dell'Impero o parteepano tullora olla guetTa per il trionfo di uno Idea In lerro stranierai Si sono visti lmpi090t1 dimetterai dal ser• vWo per non aver potuto ottenere Il prescritto nullo o.lo e partire volontarll Del resto dove inizio e dove ha termine lo clou• impiegatizio? Forae che nel Partito, nelle C>r9<mi:uazl1> nl dipendenti, nello Milizia, nelle Forze Armate. nelle Or90niz.zozioni Sindacali non vi sono impiegati? E tutte queste Or9oni:uazionì. comprese quelle Civili, do dove allingono il loro per• sonalo? Dolio generazione che lo GuetTa e lo Hì• voluzione ho combattuto e vinto, dalle nuove genermionl che crescono nel elimo rivoluzionario, e perd6 ontiborghese, del Hegimel Ed alloro il prototipo del bor9hese ml sembra che sia più logie-o trovarlo altrove, o cioà nel commendato1- panciuto, arrle• chilo ehi so come. nel dinoeeolalo gogò lncaramelloto, o Ira tonto 9ente che non ho me.r.zi di lorluna, non ho professione, non esordio mestie,e e vive olle spalle ed oi margini della .aocietò. Se à vero che ogni ciane ho I suoi elemenli bor9hesi, non à vero che questa o quello classe è bor9hese, poiehè lo bor• gheaia, e-omo giustamente giò altri ha. rile• voto. e non à una classe economico. ma una classe spirituale, una mentalitò :t. Coal •cri'le Riuoli, e a noi pure sembra un luogo comune quello d'andar cercando i borghesi solo Ira 9l'implegoti, un luogo ~ mune sbaql,ato e obu..aalo; mo p,ir quant:), riguo:-da lo d03&e spirituale dobbiamo rimandarlo o quanto d ha dato oc:cosione ,:ii dire Grifo, Mario Mirilmerl ci scrive che nel ISSS-86, o proposllo di un libro .acrillo da tal Gui• dellì e lntiloloto cPro Judoeris> (ed. Treves), la e Civ1ltò Cattolico> pubblicò divorai 0111• coli, dai quali egli aggiunge di aver strol• dolo i :1eguenli brani: e Ouonlo il cristianesimo trionlanle 90110 Costantino Magno sia atolo equo verao gh ebrei l(lmpre pcrtinoel nel loro odio contro il erialianeslmo • l'Impero Romano, ...E perciò si poasono gli ebrei definire. deterlores omnibus barbari• come li ehiar:,ò l'hnperotore Marco Aurelio; secondo che narro Ammiano M01celllno, ci• 1010 dal Barnnio al n. ~ dell'anno d1 Crfato 178: « Ilio (MarC"U8Aurelius) c:um Poleahnam transire! Aegyptum petens, faelenlium lu• daeorum et 1umultuanllum aoepo toedlo per• cltur dolentor dlcitur exclamasse: o Marcomannl, o Ouadi, o Sarmotael Tandem 0li011 vobis deterl01es invenl. Cioà: e Allraversa!'lda Marco Aurelio lo Palestina, per andare in E9itto. nololo dal puuo del giudei o del loro sl frequenti tu• muhl, dicono che o.aclamaue: o Marcomar.• nl, o Ouodi, o Sarmatil fìnalmenle ho tro- •tato gente peggioro di voi>. ...Gli ebrei, quelli che perseguitando Mmpro o poi primi il cristianesimo (Stl'C()ndo che ora seguono o lare) Ili attirarono per• ciò con1ro quelle che ora •i dicono reazioni, eho 911 ebrei chiamano persecuzioni. e non 90:\0 3tate 1nal, nè sono, n• saranno presso I erlslianl che leo-ittima e noce.asarla dileeo .. ,.-E poi d dicono Il difensori degli ebroi) se aboiom.o lotto di dire e di rlpelere che lo legge presente 1abblnloa • talmudica non à la Mosaico santo e divino, ma un'lnven• zlone aotonieo luna lmpaatoto di golloggini, di superstizioni e specialmente dì od.io contra lutto Il 9enere umano non ebreo. L'ebreo oeservanle, ora oome prima, in Prando ed In lta11a. non meno che altrove, à per legge obbligato In oo.adenzo o non considerare com• suo proa.almo e fratello che il solo ebreo. Tutti gli altri, e spedalmenle I cri• stlanl, l'ebreo à obblioato In coadenza od

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