La Difesa della Razza - anno II - n. 9 - 5 marzo 1939

ru~mici. L'odio alla terra e alla natura, la rilullan,a all'aratro t allo ,·nngn due strumenti inconciliabili con l'alli,ilà del mrrc-anlf' M'aturiHtnO dal fatto SC"mpliceed e, idente delh mancanza di patria e di focolare. Nemici dell'agricoltura Ct!i aono 1>latidi conseguenza. nemici dell'archilellura. cioè della r11...~ ,tahilc di pietra. !\on a,cndo da difondere nè campi n~ focolari, la raaa rhraica non ha mai potuto a,t'rr ca1>itani ed e-erc-iti. L':irtc di tutti secoli ha tramandato le K:mhianze eroichc e "UJ>f'rioridei condottieri italici. Le caratteristiche ~omatid1e e mora I i dei temperamenti nati J)f'r il comando risaltano in pieno dai ritratti romani alle sculture dd mcdioe,o. dai bronzi del rina5eimcnto alle pitture mo• deme. Le effigi dei condottieri hanno tutte un legame e, ide11te che ,a d,ti Romani al Duce: la grande am1>ie-ua cranica, lo ~,iluppo frontale. la profondi1à dello 'l~uardo. il la~lio del mento (' della bocca: un comple5ò"Odi clem("nli ,a"-li cd armo• nici n('llo ~1e;.~o1e1111>f0o.rmanti qua"'i l'architt"ltura ..o. matiC'a di una rana. Pabendo una lircH• r•~"'~na d<'i prinC'i1>alicoudottieri clell11 rana 1laliana, tro,iamo tra i primi Scipione l"i\fri<'llno. L'uomo ,i ....ulo con un 1>en!iero ~olo ed irrcducihile: debellare Carta- ,2ine. li cranio ampio, la fronte u-i111. nobile-. ed acuto lo ~.ruardo dagli occhi marini. la hocca di un uomo rh<' race. la lf°"ta<:aha da coml,attenle africano. G;ulio Cesare a-i.$0mma irntte le qualittl del capitano e del l)Oliti('O.\ei ~uoi ritraiti ..i \Nle l'uomo che non è ~ohanto, 1-011)(· !'Y-11111,ne, 1111 ,.oldato. ni:1 anche il co ..!.rullorc di un impero. I tratti d('I ,oho ,110110 c,identemente più delicati. for:-e 1ali dall<' ori,tini <' da un'educazione più nobili: c'è un com• plNO d'idtt ,0110 la •111a fronte e non un pensiero unico. Sri. )liOn(' non <"hh<i-n fondo che lo -.copo di ,incere Annibale in J,attap;lia, Ce-are- quello di co~truire l'Impero di Homa con Il' armi e lf\ 1,olitica. Da lui dcri,·ano. ~"ai :iimiglianti nelle grandi lintt. ,\ugu•to. Tiberio. Claudio, Traiano, .\driano. \larco \urelio e Co-.1anti110: ~randi ,ohi di domina1ori. opiuno dei f1Ualia,r,iun«e una fron1icra alla patria e fttt •or~crc opere im• 1w-rilurenell'Urbe. \iene la noue barharka e bizantina. Santi. pon1cf1('ie ,~o, i pft'lldono il J>~to dei capitani. \ella penisola ,i iniziano le conl~e dei rnohi in,a,ori, conlro di ~i figure lumincxe di Scipione l'Africano. 54ntitii. .:-or~ono a p1cnderc la difeM delle cillò e delle ~enti. JI mcdioe,o porla i Comuni. San Franc.-..co d'A..si"i ra-tih1i~ce di~nità e ,alore alla fede. Soldato e combattenle anch'egli. a..,ceta emaciato cd inspirato. !i rhela uomo caJ)acr di tra.sci 11are folle di credenti. Spaziosità della fronte, dolr. JHOfon. diti dello ~~ardo, pol<"nZJ della predicazione. E' il fondatore del più ,·asto ordine reliKio-:o. un e-.ercilo d'uomini <"lll>acidi ogni ~acrificio, po,eri e pili forti della ricchezza. 'jpinli a 10"· care terre lontane pericolo't' inesplorate per portare hcnefici e fart altri gregari •pirituali. ;\uchè San lkncd('llo da \orf"ia fonda un grande ordine ,oho però ,en.o un'aui,ità IJiÙ '-('ientifica e culturale. San Bernardino. i,rt'dilena fa,dla di Dio pacirica1ore di città :ieomoht' dalle lolle eh iche arrha a ,uperart l'in€luenza degli uomini politici del tempo :,UO. Donatello alza a Pado,·a la ,1a1ua NJU<"-lrt'del Ga1ta111('la1a. J,'('ffige rhela palese.mente la pcf"li~t('llla dt'i c-araueri romani e latini nel condottiero quallrocenl~. I.a nobiltà ddla raua italiana trou qui, i un& traduzione insig:nC': il ca1>ilano ha lo ,guardo , i, ido e lun,:imiranlc che trapela la fcrmcna della dec-i-.ioneoltre la dirittura della ,ita. l.n jl'ra11defronll", il ta,:lio dd mento e l'ampicna del cranio danno indi-.cutihile --en-o di forza morale e intelliEtenza. llherso da [r&!-rno da '\arni. Federico di \fon1efC"hro Duca d'Urbino ha ,olto d'umani ..ta. Dal clipinlo d1 Piero della Frane~• egli apparl" conciliante l'uomo d'armi tJ 11 cultore delle arti, Gian Calcano \"i~o11ti, Si1i• /1.mondll\lalat("'lla. Braccio ~--ortchraccio(' \icolò Pie<'inino ~0110 anch'e-~i di una fi:;011omiaeloquente e temibile. Il \"t"rro«hio con il brouzo in!lupera10 di &rtolomco Colleoni ra1)1m•-.e111ial -.olda10 romano che torna dopo tanti ,ccoli a folgorare il nemico !iui campi di hauaglia. Si può a,e,olmcnle ~tahilire un parallelo tra Scipione e Colleoni per que,,,ti loro -.emplici t forti lineaml"nli che lro,ano molte ,ohe 'lQmiglianza. Il Col. leoni cosi ,ho e fremente anche nell'ope:ra d'arte. non na'('ond,· la Jll"~i,tcnza dei carallcri romani. Tre politi('i 'W>mmi.Lorrnzo de' \ledici, '\irolò \lat"hiaH·lli e Fra11Ce6COGuicciardini. Lore,110 ,rande equilibratore delle , ittndc d'halia. abile r (M'll.W!o\O. acrorto e profondo. \lichelan• ~clo piu degli altri dà una ic!Ublimazionedella !lillafigura. '-('OI 1>endonel marmo il jJC'nsalOrf'drlla Rina"-~nza. \icolf) imect" nei ritratti che di lui liiicO~t'nano appare ,empre quello d1e fu: ""ile r morda~. nato a lntc<""iarf'di-<C,ni di una ~tuJ)("nda ,·a-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==