La Difesa della Razza - anno II - n. 9 - 5 marzo 1939

patriotti" nel Veneto rrtse spia«voli duuntc l"altes3 dell'inn- ~rc. acconsentiva a fare un grosso prestito al Go,·cmo che st.na per cadere... Questo. mentre sotto la min,u:cia dello straniero, in quella seduta del 12 maggio die fu l'uhim.1 5ua, il GrJn Consiglio dclibcr.,1,·al.l pro~ costitu11onc di un Go- ,crno prowisorio ri,·oluzionarìo, che do- ,cva assumere il potere qumro giorni Jop.,. con l'ingrcuo delle truppe francesi. Naturalmente, la prim:t disposizione Qncita dalla nuon. Costituzione portata d.llc baionette f r;;mccsi, era « l'uguaglianu àei cittadini•• ossia l'anancip.uionc degli ebrei. tre dei quali, Iucco Grego, Mosl Luuatto e Vita Vivantc ,·ennero eletti fra le autoriti municiP3li più in vista. Il pruno di loro. il Grcgo. d~icò le sue cure assidue più specialmente a.ll'organizznionc del ghetto, pcrchè «, 1 aleggi~ 11 nuova atmoskn ... E fu caratteristica b. sua rifonn.1. dei documenti ufti. W.li, che ,lovc\'ano esser dit.ttl s«ondo il alcndario repo,bblicano, ed in tC$1a:ai qua. li il Grcgo volle troneggiassero i due termini del trinomio, libtrrà cd Eg11.1tlia11za. La Fraftlla11i.i poi, hgura,·a :aJla tine delle assemblee della Comunità quando vi erano invitati i « patriotti » goim, e che si duudevano allora inneggiando ,crbalmente alla Fraltllanza, alla Dlfnooaw1 td alla Nazum, ltalia11a. Che gli cbr~ tenessero, d0altra p,rte e ~«ondo il loro sistema d'ogni tempo, a mantenere una posiiione a sè è poi provato da un :altro p.a.rticol:aredovuto alla fc-n1da mente di Isacco Grego, il quale ftce Jecret.ue dal « Comitato di salute pubblila • d11 le r.cmine per le cariche della Comu. ml.a ,:hr.1.1. .1. a, ,·cmsscro nclb stn.i~oga. sotto l'egida del àll.iJ/,,o r.ibhmo Abramo lon1, col prudente intervento delle truppe, e mediante il s1stcm:1 del suffragio univemle e segreto. E gli eletti doYC,·ano prendere il signific.,t1"0 nome di « Dtpw1.111 d,1/a '1azùm, rbr.i,r., :&. Con tutto ciò, eran passali quasi due mesi dall'entrata dei franc~i, m.J per un rii.ardo smgol.re la ce,1monia dell'.11bohzione del ihctto non er1 st:at.aancora fatt:a 1 Venezia, Gli era che l'Infaticabile Isacco Grego c.J il sapientissimo rabbino lona ,clC\•ano ~gu1rla in una J.1.ta Spc!"-.ialisrnm, e precisa.mente alla '"igilia del Jiµiu. no di T.amut, che se ricordav.J il crollo c:iellemura di Geru.s.alemme, sarebbe ,e. r.u!a a i:elcbrare per drammatico ,ontr.tpposto la grande vittoria ebraica or or.a.con. seguita. E la festa ebbe infatti luogo il dicci di luglio, anti il 22 mnsidoro, anno primo della • libertl » i1,iliana. Uno storico e. b1co, 11Roth, nura che in quel pomerig. g10 I.Jpiau.a nl:lsgiore del Ghetto Nuo,o, intorno alla qu.alc prestav1 SCf\'IZIO un ba1to.gbonc della Guardia Nazionale, era af. follata d1 spettatori, fra cui mohi soldati funcni. Fu mnaluto l'albero dell.J hbcrt.\ intorno al qu1le gli ebrei, deliranti d, gioia, balluono tenendosi per mano. Poi, le porte del ghetto furono tolte dai cu. dini e, portate in meno alla pi:lll.1, spez. ntc a colpi di scure, alimentarono un grJn fuoco, intorno al quale ebrei, francesi e <' P.Jlriotti » ncommci,1.rono a ball1re la Carmignola. Quindi, fu la ,,oha degli OC;l(ori: l'inc- ,·itabile lsacco Grego, capo onn.Ji della '< Municipalità •• entasiasmò tutti i giudei, compresi quelli che non c.api\'ano una pA· rola di ciò che Jice"" in meuo al f1'2.51uono dei corrdig1onari « patriotti », e la stC'SS:l sorte toccò al cittadino Raffaele Vi. "•nte, che celebrò la fine delle pn1u111:1011; e l'alba della 11110&1.:t t d. Più tardi un altro ebreo ancora, il Mas. s.a, presidente della « Scuoll spa1:nuola ». per conto della « Società dì pubblica istruzione», tenne un discorso «patriottico» rivolutionario proprio nei locali deUa scuola spagnola-cbra1ca gremiti di folla, ed i m.a.ggiorcnti si rc<:arono hnalmente ad un ricevimento in casa Vivante per celebrare la fine del ghetto e l'iniz.io del regno giud.JiCO. Passate tili feste, la situuione non si protrasSC' d,e per :altri quattro mesi ancora, poichè il trattato d, Campoformio dette il Veneto agli Austriaci, i qu1li non furono .affatto Jel parere che si do\Cssero riconoscere diritti ci,·i. li di nessun genere 1i giudei. E d'altro canto, il popolo, '-he non a,·C\·a mai \'Oluto Slpere di tante no\'iti e di tanta insolenza giuda.io, proce. deue presto ad alcune spcd1z1om punifae, spcci:alrnen1econtro i ghet1i di Verona e di Pado,·a. Cambiato l'ambiente, 11 disin"oltuu giudaica ri. tenne opportuno e prudente dars, a commo,cnti nunifc.uaz.ioni di lealismo "erso i nuovi padroni austriaci, e render loro 0m.1.ggio in solenni cerimonie celebrate nelle sinagoghe, cenmonìe e manifestazioni che-, se non ingann:arono nessuno, si ripeterono però per quasi un decennio, cioè fino ad Austerlitz., quando il Veneto fu annesso al Regno d'Italia. Col ritorno dc-i rran,ni, remancipuione dc,eli t:brc-i ri.1ppJne, e le nunifcstaz.,om J1 le,1.lismo ricominciarono, ma non più ,uso gli austriaci, bmsì ,·erso d Be1uhar nais e \·crso rlmpcratore stesso, tanto m pubblico che- in pm-ato, ugg1ungendo I.i.li effetll che Giuseppe Tre,·cs dc· Bonfili fu il primo ebreo italiano elevato addmttura a.lla nob1hl col titolo di Barone «;,, pr,. "110 dt1 grandr un,z, d,z l11i rtJ1 alla tilt,¼ td allo Sia/O ,.. M:a una nuO\'.J alulen1 si prep.1.rn.1 per 1 diriui civici, o come essi dicono, per il « p1triottismo • degli ebrei. Caduto Napo. leone, fu ancou. l'Austria che ntornò ed abrogò la ci11.Jdinanu agli ebrei finchè rimaSC'a Vcnaia, e-cioè fino al I 8(,6, salvo l:t brC\'e insurrezione del 1848, nella quale i giudei ebbero ~rte notC\·olissima. poichè- di rnn ebratca era Daniele Medina (detto Manin), giudei I due mmistn J..to. ne Pmchcrle ed Isacco Pesaro Mauro1,."00ato, giudei Abramo Llt1C$. Samuele Olpcr e Giacomo Tre,·cs, detcnlore quest'ultimo <icl primato nella , otnione. E giudei er,mo poi i quaranta che furano C"Sili.atdia.lb. città per a,·er preso pute !1.ll'infflrrczionc MARIO DE' BAGNI Oa-nie1e Mania. 39

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