La Difesa della Razza - anno II - n. 9 - 5 marzo 1939

quello che più spiccatamente presenta i caratteri religiosi, così da darci l'esenpio storico forse più perfetto dello stato teocratico, m relisione, per contro, è di contenuto più tipicamente: temporale e utilitario. Le ricompense:che si promettono 1. c.hi pntiC'll la. virtù e osserva la legge, son tutte affatto materiali (D,111., XXVIII, 1-14): l'uomo buono avrà ricchezza. gloria, potenza, progenie numerosa e felice, vinccri e stermine:ri i suoi nemici, prcnderi • loro beni, Altrctnnto dicasi per Jc sani.ioni mosaiche; i mali minacciati sono tutti di natura terrma (D,u1., XXVIII, U-68): all'empio sono promC$SCpeste, fame, freddo, siccità, ulceri, malattie Khif05C', egli sposcri una donna e 'un altro la godri, costruiti una casa e un altro la abiterà, seminerà e un altro raccoglierà; i suoi figli sa.ranno fatti schiavi, opprn.si e dispersi. Questa è ctrtamcnte la causa. per cui, nella legge ebraica, diritto e religione son fusi in manien. cosl intima e romplcta da re:ndemt quasi impossibile: la distinz.iooe. Occorre poi tenere presente un'altra. circostanu. La fedeltà 1. Jehova costò sempre agli ebrei lotte sanguinose, lunghissime sofferenze, e un travaglio intimo e incessante che accompagnò, in tutta la sua esistenza, la storia di questa gente. L'idolatria fu sempre radicatissima. nel popolo (Gind., lii, )-24; IV, 17-22; VI, 7-14; ccc.; L,v,, XVIII, 21; XIX, 29; XX, 2.,, ecc.); clandestina, latente, ser~ian dovunque (Gios., XXIV, 1'1-23); spesso poi esplodeva irrefrenabile e tutto il popolo \'i si abbandonava (E.t., XXXII, 1-28). Poi, sotto i colpi deH'ira degli zelanti, .seguiva.noclamorosi pentimenti, e in massa si rinnegavano e si distruggeva.nogl'idoli (R,, XIX, 16-19); salvo poi ad essi ritomarc ben presto, perchè', in questo, dice la Scrittura, il popolo non perdeva la sua pertinacia (Gi11d., Il, 19). D'altro lato non si dC'\·edimenticare la vita avventurosa, spesso nomade, di questa raua; appare assai spiegabile, perciò, COtnC' ci avverte la Scrittura (Gios, V, 1-9) che durante ta.li turbinosi periodi Ja legge fosse poco ()SS('rva.tae si notusc un rilassa.mento generale. Di qui un vero e proprio accanimento (non è possibile altra parola) della legge mosa.icacontro tale tendenza. ... Da questi precedenti e sulle tra.ccc di un testo, si originò un instituto tipicamente ebraico, noto $0110 il nome di giudizio di zelo. 11 passo in parola (DuJJ., Xlii, 1·9) si riferisce ai falsi pro. feti, agl'indovini, e a coloro che eccitavano il popolo ad :abbando. na.rc la fede dei padri; essi dovC'\'anoes.sereuccisi e tolti di meno EbNG: IMrHn .... a.ll'ista.nte,e termina: « Se il vostro fratello, il vostro figlio, la vostra sposa, vi ecciteranno ad adorare questi falsi stranieri non vi lasciate .sedurre dalle parole, non vi lasciate prendere da compusione per loro; nessuna pietà; la vostra mano lo colpisca subito, ch'CSSl gl'infligga r primi colpi, e che tutto il popolo lo colpisca». In questo giudizio di zelo si concreta dunque un dovere, che è a un tempo religioso e giuridico: di .reagire con l'immediata violenta soppressione contro chi tenti d'allonta.nare il popolo dalla fede tradizionale; è un giudizio popolare sommario, immediata. mente cscguito, la cui concciionc è possibile solo nella tendcnu omicida, oltre che nclla p«uliarc struttura religioso-socia.leisraelita. La. fede comune è per gli ebrei, come osserva il Pastorct, l'elemento primo dell'ordine, della compagine nazionale; chi attenta alla prima., tende, di riflesso, 1. sovvertire la seconda. I giu. di2.i di zelo a lungo perdurarono; ne troviamo esempi ancora. agli inizi del Cristianesimo; uno dei neofiti della nuova religione, Stefano, dopo un dibattito avanti al Sinedrio, è ucciso in tal modo, e ne abbia.mo una descrizione viva e tragica (Aa. 11,0,1., VI, s.1,; VII, l e segg.; VII, )4-)9). Del pJ.ri t' certo che gli ebrei abbiano sentilo l'odio di raua a tal segno che il delitto contro i nemici di Israelt fosse non solo lecito ma addirittura meritorio e in taluni casi do,·croso. Basta. ricordare la sistcmatia. csaJtazione degli assassinii che è conl'cnuta nel libro dei Giqdici; e che d'altronde l'esempio di omicidi di tal gcntre era stato dato dallo stesso Mosè con la uccisione di un eg1z10 (E.I., Jf, 11-12), E non solo l'omicidio viene cos1 considerato, ma "nche la frode e lo stesso furto, KCondo il comando che ho già avuto l'occasione di ricorda.re (Es., Xl, 2): « Pa.rla agli orecchi del popolo e consiglia che ciascun uomo domandi al suo ,·icino, e ogni donna alla sua vicin.1,oggetti d'argento e d'oro». La profonda e costante a.spirazione allo sterminio fisico delle ahre nuc si manifesta in due formi: spicca.tunentc abili e crudeli: l'uccisione dei capi e l'uccisione dei discendenti. Di qui la tr2dizionc squisitamente ebraica dtl rcgicido, che ha striato di sangue il mondo, nei SC(O(i,da Eglone Mohabita ad AJcssa.ndrodi Jugoslavia; parallela all'altn del libericidio colJcttivo (ad esempio: strage dei primogeniti tgizi, prima dell'esodo; strage detta degli innocenti, alla nascita di Gesù (J\tall., Il, 16-18). TANCREDI GAm Ebreo d•l gh•tto di Vana-ria.

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