lnv1d.ie e c;ontrosli r•Hro ph) lardi dilli• ole la loro at11vit6 hnanz1aria, ma c;on~ aciutola ~n•. fllippo li S.llo uliliffl lo c:olloborauone dltQl'ltalianl, Ionio che en• ttarono con au~uo nell'ommlnlatro.zion• pubblica Nel 1334 Hnne lalitulta a Pari91 una londo-zion• di 15 borte ptr atud•nli Italiani, che preHro all09910 in un edilizio del Mon1• Saanl•Hilairo. divenuto più tardi Colleg-10del Lombardi Dal XIV secolo ai in1z1a 1I prooHao di naiurallzzaz.lone d•I Lombardi, Nel 1328 uno d1 •■-i, fronc.aço della Porla dlvl•ne borghHe di Pangi. Tra le lamigi1e notu• rali:uate eh• ebbero maggior dilll.lllone in Fronoa aono da rlcordan1 9li Spilame d1 Luccc che In vari periodi prMero parte notevole alla vita lra.nceH. Altra lamlglia lucchese eh•. pure dal XIV aecolo, ebbe larga d1.c.ndonzo e corich• lmpor1anti, fu quella del Cauinot. Intanto anonivano le 1r<Uformmlonl del 00900ml a Clermont-ferrand I Calciati in Chanchat, in Borgogna 91i Scaglia in N1colet, • coal Yia. I Lombardi ai fusero più rapidamente del To.oonl. ptrch• questi, commerdant) di tessuti, li app09giavano alle loro aooetò Aceon10 a queati nomi che ravvivavano con lmpu\ai ordinoh e larghi l'economia lrcnc:eN. vi erano artisti, filoaoff e sd•n• dati che recavano la luce dell'intelletto Italiano Dctl 1253 al 1271. San Tommaso d'Aquino con la aua caUedra di teol09ia creo a Pari9i un centro europeo di aoplenza; San Bonaventura v'lnaltQna teologia e hlosofia; quHta atoua matena lnaegnano A fOMi• telli, Giovanni da Parma, Remigio da FiNlnze, Rolando da Cremona. Nel 1311 Francesco Caracaolo, napoletano, diviene Nlltoro dell'Unlvorsltò. Dopo di lui molti altri Italiani furono oa1unti al rettorato. L"lnlluonza italiana ai uteao aua.J anche nel campo d•llo medi• cina. P•r merito del noatri medici, I ~ greaa1 notevoli latti dogli arabi, poterono penetrare In terre di francio. Tra I modici ph) celebri ai ricorda l'Aldobrandinl di Siena, 11quale acriaae un lmporlanto e Trai• lato d'i9i•n• • di puericulhua> L'Aldobrandinl fu anche modico di Son Luigi. Quando il Papa tn:uferi la aua aedo ad A-rignone, altri num•roeiaalml artiali, decoratori, pittori, lndu•triaU • banchieri ila• lianl andaoono a atobUirai In tena di fran5G:n Tommaao. I aoldati di Filippo il leUo colturano lonilacio VID (dal codice chigiano del Villani), ';J AllltQoriG della grammatica con allieri. (Romcr: BibL Vaticona, Codice Urbinati 329). cia, rimanendovi anche dopo 11 natobihrai della sede pontilida a Roma I contrat,ti tra I Gu•lfl • I 'Ghibellini furono un altro motivo di emi9rmlone, per cui moltiaaime lamiglle l1aliane al atoblhrono in Provenza. Anche I rapporti della Casa d'Angib con l'Italia lavorirono il traalerimento d'italiani in francio. Tanto che al tempo di Renato d' An9ib al di e.va eh• la aua corte era diventata una piccola Italia, Numeroai lurono anche I 9enov .. i che •i andarono a atobilire nelle regioni provenuill, dovo erano auo:i conosciuti per I loro utili ""izl di novi9atori_ Tra lo fa- :niglie più ~lebrl. aono da ricordare I Dorio, la cui Importanza nella vita franceH fu lun9a e not•vollsaima. fu coal che le opere ed U 9ualo del Rinosclmonto poterono largamente penetrare in tona di Francia, portati da italiani. e A partir• dal XVI teeolo - acrive il Martial - non à pii) una i:nml9rmione ila• liana ma un'inondazione>. Nel '500 aono I San Severino, i Tnvulzi, i Ran9on•. gli Oralni, i Gondi, gli S1tou:i, che hanno orchescovad.a, comandi di m~ lizie. cariche diplomatiche Specialmente i Gondi, furono numeroeiaatml e la loro aziono ai aviluppb a corto • ~=~~n~ti ulfid e comandi por molto go• Ogni lami9lia richiamava con aà una folla dt amld, protetti, ••rvllori, che in.aediah nella nuova lena, avevano aucceaso, ptr 1'1n9egno e per l'abilitò. Il ISCOrappreNnlb l'apog-eo dell'attlvllò italiana In terra di Frcmda. Tutte le prolasa.ionl intolleuuall. arti.atiche. manuali, erano eHrdtate in netta prevalen..'\a dagli italiani. Sul finir• del aecoio XVI, l'immigrazione ai allonua, per poi rldu.rai aucc.uivamento trascurabile. Il Rinascimento avevo dato i auol !rutti ed li genio ltallano aveva ancora una volta fallo opera dì civiltà. Le frcnda. con queato vi9oroso iMHlo di gente italiana. poteva asauro•re alla sua elevata di9nilò di Nazione. In qufftl ultimi anni, il auo declino <t.. mogralico ha avuto di conseguenza una nuova apertura all"1mml9razlono atraniera, con la quale, da parto degli oroani governativi, ai tento in ogni modo di riparare allo decadenza delle forze indigene. Politica di panico, porchà altrimenti aarebbe incomprenaibile quoata disordinata immisalon• degli elementi più. eterogen•i, da9li ara.bi. ai RltQri, 09li ebrei Anche gli ilaliani che a centinaia di mi9llaia popolano la lerTO di francio. NCCU\• dovi anoora il contributo doll'ing09no • del lavoro, ven9ono attirati con ogni meuo verao il ca]derone razziale della Repubblica Og9i tutlavla che da noi ti intende ptÙ che mai il valore del noatro patrimonio biol09ioo, le coercizioni pii) o m•no larvate della politica naturaliuatrioe lrcm~te aono destinate all'inau~aso. LINO BUSINCO 17
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