La Difesa della Razza - anno II - n. 8 - 20 febbraio 1939

pcrchè « come d1vers1cr.mo dJ. questt nel l'operare, così pure il fossero nclli abiti riferisce il Dc Giovanni. Le Cosrnuz, di questo Regno tr,mano particob.rmtn degli Ebrei in un capitolo che s"intitol., « Le usurariis puniendis •· Ma è una scrollata che?~, come son passate, sul popo-- io errante, altre bufere; dopo di che, attta,·erso una lunga e temporeggiante alternativa di tolleranu e intolleranza, di restrizioni e concessioni, arri,•a il periodo del loro più intenso sviluppo siciliano: quello sotto sii aragonesi. E' il periodo in cui - sopportati o mal sopportati o 2ddinttura invisi e comb.lttuti - incombono con un allignamento fo,midabile, che roco col vertice la rovina dell'isola: nel 1492 Ferdinando il G.ttolico, infatti, li scaccerà c.lalla Sicilia inesorabilmrote. Se tutt1 la Sicilia, la terra dl Ctrer<, ?.ttirava gli ebrei, pcrcM vi trovavano da far buoni affari, Trapani, fra le sue città, era una delle più attraenti. Il suo imporna, volendo evitare la prcmiscuità coi cri• stiani, aveva ordinato che gli ebrei abitasSC"roriuniti fuori dalla rinta, facendo sorgere così l'istituzione dd ghetto, non soltanto a Trapani, ma in altre parti del mondo; istituzione confermata sucrcssivamente da Martino, da Ferdinando I e da Alfonso. Da un censimento voluto da re Alfonso nd 1439 risultò - mentre gli ebrei affer• mavano che i cristiani fossero nove volte più numerosi, e questi invece sostenevano nscrc quelli la sesta parte del popolo - che su 1400 abitanti 200 erano israeliti : così la propon.ione fu a.occrtata definitivamente per ordine del re. ~I resto, i sovrani non intervenivano soltanto a regolare i npporti degli ebrei con i trapanesi o con lo stato, ma la stessa lOmunità degli ebrei. F~erico III dovette nel 1363 accogliere una protesta port,ilt.t1?li d.t due Proli e tre Sindarhi contro gli isr.,e- . che non ,olc\'ano osservare gli St:ah:ti tantissimo porto dai numerosi na"igli, la degli Elt1ti. (Era il Protato una magistr.tsua inespugnabile fortczu, che ancora in- 1ur,1.di dodici persone, che governavano nalza sul mare l'antica torre della Colom- ..!._tt ~ ogni trimestre, in un anno, e che bara, che vide la sconfitta dei G.rtagincsi; ,,cni,·ano eletti in maggio, mese più adatto la pesca del corallo, l'abbondanu dei pe- -.3.lla distribuzione dei commestibili; mentre . sci, la ricchcua delle saline e il prestigio _ i Si11d:uhi era.no i difffl50Cidei diritti della del suo popolo .austero e lavoratore, costi- comunità e fungevano da ambasciatori tuivano un luogo particolarmente vantag- presso il re. Gli Fletti erano i dodici più gioso. saggi chiamati anche i « dodici uomini Scesa prob.tbilmcnte, come abbiamo dct- probi • senza i quali neanche i Proti po1e• to, da Segata, la comunità ebraica s'era vano prendere decisioni). abbarbicata alla città, situandosi vicino alle La facoltà di giudicare gli ebrei, dap• mura, come dimostra una contesa sorta nel prima giurisdizione del Pontefice, era pas-- l48~ a proposito di chi dovesse (ar la s.u~ poi ai re di Sicilia, i quali, a seconda spesa delb manutrozione di .quelle mun: delle circostanze e dei tempi, emanavano se i cristiani, a rui di fatto apparteneva la norme direttamente o ne conferivano il pocittà, o gli ebrei, che le godevano delusi• tere, secondo i cui, a s«olari, a ccclesia. "amcnte da quando Federico Il d' ~rago- !otici,agli ebrei stessi. Ma Federico lii, che 8 a\'eva già tanti grattacapi per le continue ribellioni fomentate rlai Chiaramonte. e per le occupazioni angioine, non voleva evidentemente averne anche da parte degli ebrei, e prese la questione di peno. Ordinò dunque che il Capitano di Trapani avvisasse tutti gli ebrei che si guardassero dall'o~ porsi alle ordinazioni dei magistrati, non solo ma, ripigliando le disposizioni di Federico Il d'Aragona, istitul la famosa ro111/arossa ci~ un contrassegno formato da un dischetto di panno rosso precisamente a guisa di un regio sigillo di ftima grandena che gli uomini dovevano portare sul petto a un palmo dal mento e le donne sulla veste bene in ~ista: obbligo controllato con la più rigorosa severità da un ,11J1od1 dt'/la ror,lla ro1sa che provvedeva anche a farla apporre in proporzioni visibili sulle boueghe confuse fra quelle dei cristiani. Il re era come si disse, esasperato dalle dif6coltà che gli derivavano dalla infiltra• zione siitematica degli ebrei negli affan pubblici. Espertissimi del u.ptr intervenire a tempo, da buoni usur:ti, erano riusciti in un'annata di camtia. a SOV\'enirela citti del Mente S. GiuJiano - che sovrasta Tra. pani e che ogg:i è tornata all'antico nome di Erice - scuicando poi il prestito sulla imposta. della Gùia, che essi erano tenuti , pagare a certe nobili famiglie del luogo. A"cndo dopo questo fatto ostentato esageratamerue la loro supremazia economica. gli abitanti ne furono cosl feriti, c~ il rancore covato a lungo, scoppiò in un eccidio rimasto famoso: con le spade sfoderale, inseguendoli fin dentro il ghetto, gli ahi, tanti li trucidarono tutti, eccettuati quelli che si con,·ertivano sul momento; scnonchè, pUSJ.ta I~ burruca e soprattutto il rt·

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