t9li rlpeterl la tradizionale lro..se del bor• 9heH che negli anni giovanili ha apesso ripetuto ai auoi comJXJ9ni: e (o pen.o al mi♦i comodi>. Voi lo vedrete uscito di Il, l'imple9010 elegante e scrupoloso che ogni mattina cancella nel calendario la data del 9iomo Innanzi, contando i rimanenti aino al venllsette del mese, coal come in colleolo ba imparato a fare per quelli che lo aepa. ravano dalle aoapirate vacanze. Gli unici scopi deUa aua vita aaranno e dJvertirsi > per guadagnare cic} che ho perduto, • vivere oomodcnnente > e pensare alla propria carriera. Il resto viene dopo (quan• do viene). Quello che pu6 eHere Hntl• mento patriottico ed orooglio di rana Ili KOnOSciuto, se anzl raramente qualcuno nt parla. viene deriso cinicamente per le sue parole, ed il auo sentimento Ili di• apreuoto. Fra tanta miaoria morale, se al penso alla elà di chi ne Ili soggello. una aola paulone aponlanea e nobile viene nutrita, quella per oli 1port. Ma la gretta mentalità della vecchia boroheaia dirioente fruita anche quesfunico naturale entusla1mo: e lo sport la male > e ad esso al preferitce il pmNOgio e. perchà no, il giuoco del tennis da tavolo o della dama. In conH9uenza l'inenia fisica e ph): che altro la incom- ~n1lone dei superiori. contribuiscono a cnare quell'ignavia del aentlmenlo per cui non si dfllidera ph): li socrilicio per i propri Ideali patrii, polltid. religiosi e a queste nobili tendenze dello apirito 11 ri1pondo: e Mt ne freoo >, trasformando inde,gnamente il motto fascista, E pensare che dirioi.,ntl e portnli sono pii) che IOddislotti di questa educazione! • Ce ne accoroeremo in segui• to >, ci dicono. Ma come non •i poasono quolificore borohesi costoro che lormano in queato modo oli animi degl'ltaliani cU domani? Non 10no, non poa.sono euere que■tl I oiova.nl che vuole Mussolini, I giovani che dovranno presto cotliluire !"anima _della naa:lone,n<>n Ili questa l'educazione che esige li l'IOIIJO tempo, non Ili questa la di1clplino loscista. non son questi gli uomini pronti o c:oopen:::met o sacrificare se alessi per la 9r<tndeuo d'Italia. Per queato bisogna acuoters.i, comerali, agire e con prontezza. Si riiotmerò. pre•to la scuola, perchà non ri• ionnore dunque indistintamente tutti i collecJi del Regno ove l'educailone borghese ♦ oncor pii) efficace continua e pericoloaa? Qual• pii): nobile line può esistere per lo 9loria e l'onoro del nostro popolo. ae non , P'Opogare l'Idea di questa rilormo che se• ccmdo noi che coniltatiamo continuamente in quale servitù morale ai ondm inovilabil• me-nteo cadere, Ili d0importanza non minoro di que!la della scuola? Bisogna che allo diri.,zione dei nostri col1,tgi aiano prepoall uomini che ci aappiano compcendere, che per eaaere tali alano 9io- 't0ftl :no sopratlullo animati della vera Fod. lasciata, e Collegi lascisli siano 9\1 al• tuoli Convilli Noiionoli. n giovane fascista Alessandro Moro di Pa7iO ci scrive che quanto a vioore poetico D'Annun2.io non abbia proprio nulla da illvidiare a Manzoni. E noi, con tulio raf. letto che ci lega al nostra poeta e aoldato, dobbiamo dire a Moro che eoli ai sbaolla, • che non si trotta d'una questione opinabile, e che aui poeti non ci ai deve sba9liare, e nel caso, biaoono aspet1are che la J)Offi::r maturi In noi, prima di trinciare g-iudizi. Intanto gli conalgliamo di cercore nello Zibaldone quella apecie di gerarchia poetioa stabilita da Leopardi, nttla quole potrà aentire o copire che cosa dobbiamo cercare in un poeta. Vaolia pure Il Moro ricordare che Manzoni Ili l'autore dei cori e che i Promessi Spoal sono una dellt maogiori opere del mondo. Egli lnolta ci domanda ae per avvenlura abbiamo inteso chiamar borgheae D'Annun• ilo. e a questa domanda non Ili nemmeno Il caso di rispondere. Botta l'erolamo di D'Annunzio. Ed ora ecod che cosa ci scrive Luigi Mat• liu.ui del liceo clanlc:o Jacopo Stellinl di Udine: Carducci, Nietzsche, D·Annunzio: grandi uomini che veramente esaltano, commuovono, spirano grandi sentimenti: ma un momentol Carducci, pur col auo immenso amore alla patria, alla tradizione romana, ecc., non è 1ul nostro plano nè politioo nà sociale nà lil010tico: questo non toglie natu• ralmente nulla nè alla aua grandezza nà alla verità della nostra lode. Nietuche poi. eccelluata la sua esalta• zione della volontà eroica, dello sprezzo dei pericolo (vedi: e vivi pericolosamente>) - che del resto o voler ♦taere precial, ben prima dl Nietzsche, Orazio, riferendosi al giovano romano di•H: e vilam trepidi• In rebus agat, - ha ben poco do lare ool Fasciamo, quando alla realtà sacro della patria sostituisce il e superuomo>. D'Annunzio infine, tolta la suo poesia eroica ·ma aoprollulto le 1ue azioni eroiche. Ili il rappresentante tipico dell'ultimo ottocento; ottocento che Ili borghese, borghesissimo, ma per lui, come per Carducci, questo fatto non toglie nulla. Carlo Cumano di Lerici ci ha scritto rlngraziand~ della risposta olle sue precedenti domande, e aggiungendo: Quelle domande pe.-6 non m'hanno procurato sollanlo Il piacere delle vostre aple• ga:zioni; in quesli giorni infatti ho ricevuto - non so da chi. nà da dove spedito, man, cando il nome dello 1pedilore ed esaendo illeggibile il bollo postale - un opuscoletto di propaganda ~speranlisto. cui Ili unita uno fascetta a stampa della Federazione Espe• runliala llaliana. La laaceua Ili lntere-.ante e degna di con. aiderazione, poichè ci la sapue che la Federazione Esperantilla Italiana Ili e aparter.onta > ad una Federazione Prov. Fasc:llto Enti Cullurali, e por di pii): si lre,gia del seguenle mollo latino: e Unoua nova aigno,• Romana tami.,n animo>. Perfetta ortodossia dunque, Politica e razziale. Ma se - come Ili probabile - l'appartenenza ad una Federazione Fascista r1salf.l ad un·epoca anteriore allo recenti provvidenze razziali, ad un·epoca in cui oli ebrei erano amme"i all'eterclzlo di attivltò culturali in assoluto parità con gli Italiani, es.sa appartenenza nulla prova; o prova tutt'al pi\l quanto lavoro di risanamento rimanga ancora da compiere e che le buone leggi in d1loaa della Renza a ciò provvederanno; giacchà voi stesao avete luminosamente dimostralo come l'Esperanto aia di purissima lapirazione ebraica, anche ae resto il dubbio che lo Zamenhof fo11e ebroo. Nè basta a cancellare un tal pe-cca10 d1 orloine la oratuita allermotione cU Roma• nltò, oapreasa dal non bello, ma sonanti., mollo !olino. Esso anzi rassomiglia troppo al cartellino contraffatto di una merce •ca• dente, In concorrenza sleale con quello ge nuina - secondo la tradizione giudaica: Ci vuol altro a p,ovare che l'&speranto è Romano d'animo! Universalità ci vuole; ma universalità Romana, non e universaleco • eaperanti1ta; cattolidtà, non intemmionollamo; virilità piena, non e neu1raleco >I Nili ci ai vengo a dire che una lingue neutr-3 non olfende I aentimenli nazionali, ed Ili un ponte oettato fra I popoli. Di Hntlmenll na:r:ionali eua oflende per lo meno I nostri, che ■ono sentimenti lasci1ti. imper:laliati, cattolid, Romani. Li ollendo appun10 perchà Ili neutra, perchà Ili brulla, perch• Ili ortiliciale; perchè • Insanabilmente grottHca, anche ae ventiselle fran~sl Accade• miei la proclamano un e capolavoro dì logico >. U ollende sopratutto perchà tende od insinuare l'ide-a che Roma abbia bisogne d'un inlerp,ete, e d'un Interprete enunco. Quanto ai ponti Ira I popoli, Roma li aveva gettati duemila anni prima della pas• serello del don. Zomenhof, e con ben altro maoi■tero; e vo ora ricostruendo quelli cho rovinarono durante I ••coli tristi. U ricoatruiace da 1111le, ntamente, ma sicuromenle; e non ammette ausiliari barbara, o borbariuanti. L'attributo di e universale> che l'Eape• ranto si anooa è una contradizione in termini terminanti con il e Romana tami.,n animo> del cortellino: bisogna essero o Romani o esperanti1t1, perchà la lotta d1 Roma contro l'anli-romanesimo è anche contro i neutri di questa apecie. ~~ A!,'14,- ~ 'Ginetta DaU-Crto ci acrive. inlormandoc1 di Zomenhol e della aua idcta inllma. Ello 1crlve del creatore dell'Esperonto quanto segue: Posso dirvi molto sicuramente e precisa• mente che il fondatore, doti. Zamenhof, era ebreo, ebreiuimo, nato nel gheno di Bieloatok, vi:;1uto sempre nel bel mezzo del ghe!10 di Voraavla e sepol!o nel cimitero ebraico, pure di Varsavia. Ebrei furono lutll i suoi primi e principali seouaci che diffu• aero resperanto in Russia e in Francia, i cui cognomi, ebreissimi, furono Cozim1r, &in. Pru,, Einstein ccc. Lo Zamenho! non solo creb l'esperanto, ma diede agli es~- rantiah un ideale, r" idea intima>. cioè uno specie di internazionalismo pacilista, di marca, s'intende, chioromente i.,b:olca. Anti nel compo steaso degli esperar.tlsti, aorserv lotte fra quelli che accellavano l'idealo dello Zcmenhol o quelli che sos!enevono soltanto la necessità della dilluslone della lin• guo. Naturalmente il governo toriala per• seguitò gli esperan1isti per li., ideo che pro• pugnovono. E· inutile anche due che oli ebrei ai servirono molto di questo rnov1menlo per avoloere lo loro attività nei vari stati di Europa, Do:ll'Asomalc Katolik" llalyan Kihseai d'lzmir (Turchia) riceviamo un'altra lollera di Padre PoraHi dor:ienicano del Piemonte Egli dice: Mi pregate e di voler ap:egare• con che cosa mi è sembrato di veder confusa quello prerogouva inalienabile di cui ho parlato •· La mio osservazione alludevo a quel periodo In cui Voi parlando dell'avanguardistc e cresciuto nella lede di Roma> dicovc 1e ch'egli e non ha Il l!O.pello che Roma nacque cattolica ed era caltolìca prime di di• ventare cristiana e che perciò poti\ 1~:,drir.- 45
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