.7 musica quale si venlica ai noslri 9iomi; '°l ,nespliooblle perchà la musiCO iloliona. che ha 1:noravi9liato il mondo. debba cedere n pos10 ad una composizione che si pu6 solo definire ridicolo. in cui ceaso di esi• stere l"arlislico per lasciare lu090 allo 901- !oggine. Intendo dire della muaica do ballo, la quale 0991 ai riduce tutta a 159angherali e tox > e e slow >. in cui ai ode solo il ritmo condunore della balleria. e di quando In quando l'Intervento di uno cornena o di un sauofono, con voci tali. che potrebbero giò soddisfare ff los.sero lontanamente Imparentate cogli ululati. E' forse questo che resto dello musica italiana? questa à l'eredilò artistico di Verdi. di Bellini? Queato à quel che resta delle canzoni di Napoli, delle serenate aul Co· :ial Grande? Andrea Bianchi, orafo di Torino, ci scrive, ha l'altro: Chi si accinge o qualche impresa di polso; ricca di fort:a morale e di vigore tisico sente ad un cerio momento di esser e solo>. Oueslo solitudine à il prodotto di tutta una mentalitò dislallista e scettico che questa bor9hesia ha seminalo anche nel popolo, senza intendere palria nà reli9ione, :,è lascismo, e si limila, quando pure p,ende parte, alla etlerioritò e al culto dì ceri~ prefiche religiose e civili. Lo studente Contardo Paolino Moscatalle ci scrive· Moltissinn italiani peccano ancoro di li, lolroncesismo e perciò sono borghesi; per sonore questo morbo perniciosissimo à ne• cessario conoscere meglio Vittorio Allieri Questo gronde detestava tutto ciò che ero franceso e col auo fer.no carattere ho destalo l'ammirazione del suoi contemporanei: neaauna minaccia volse a distorglielo dal .suo irrer:ioviblle pensare. Guardiamo più do vicino questo precursore del nostri giorni e procuriamo ora, come non mai. di com- ;,rondere lo ragioni che lo indusaero ad essere antigafio. Il sonello che chiudo il suo misogallo, in- :omincia cosl; e Giorno verrò. tomerò giorno, in cui 1edivivi ormai gl'ltali staranno in campo audaci, e non col ferro altrui in vii difesa. ma dei Galli o danno>. Como si vedo egli presagiva l'Italia d1 oggi. Giuseppe Grieco, l'operaio di Vico Equense, ci ho scritto un'altra lettera, che lro l'altro, dice: U ho conosciuto a londo I borghesi, questi veaaillilorl del quieto ,·ivere. questi fi. !oaoli do! piede di caso. nemici giurati di 09nl ordimento. d'09ni eroismo. Se il governo fos.se stato nelle loro mani. :ioi non saremmo mai ondali in Africa, non avremmo slidato I cinquanladue :.lC'li del lomoso aeropa90 ginevrino, e per finire, 09gi la Spagna IOJ'ebbe certamente tutta :n mono ai bol11cevichi. Perchà il borghese • vile, à onlleroico. e. senta sembratlo, :nolerialista. Essere razionale, per ecçellenz:a, e,ao Ignoro. o quanto meno aottovoluta, '.e forze dello spirito. Giammai nella sua 44 animula microscopica entrerà il sollio potente della vita eroico, tenace, duro, peri• coloao. mo Incomparabilmente più bella del costruttori. Perciò il borghese 6 Il no,tro nemico Il suo ideale • l'antitesi del nostro. Arri•istO', carrierista, la 1ua più grande ombitione à quella di trovare un poslo, In cui ci sia da lavorare di meno e guada• 9nare di pii.), Imbecille 1pesao, S<:ftttlco.e pessimista sempre. à 1an10 più pericoloso perchà dilticihnente 1i svelo. essendo egli nemico d·09ni dl■euaslone aperta e amante dei si dice, dei crocchi nascosti, dove vomitare Impunemente il suo veleno. lo li ho intesi parlare durante la guerra olloplca, li sento parlare da pll.) di due anni della guerra di Spagna e dell'asse Roma-Berlino, io li conosco. [· per questo che a tutti I veri italiani dico: Ecco i notlri nemici. Uberlomocene. Noi siamo stanchi di questa gente aenza sangue e senz'anima, Vi ricordate Grifo? Arturo Grifo si • !atto avanti, ho scritto quanto San Tommaso, non ha ascoltato nessun!] delle nostre pre• ghiere. neppur quella di scrivere una laccia sola del 109!10, e noi ora siamo costretti a pubbUeorlo a puntate, e vuol ciire che al• rultima i:untata gli loremo qualche osser• vozione sulle intereasanti cose che ha seri!• to, se .arò il coso. Grilo dunque dic:.: Che cos'à borghosio? rurono latti molti studi per chiarire il concetto di borghesia. ma ossi considerarono Il problema solo dal punto di vista 1torioo-economico. Perciò taluno.cercò le trace. di una classe borghese nelle costituzioni sociali dell'oriente, nella clasu mercantile greca, negli Interstizi Ira lo plebe ed il patridato romano. Di solito •i tanno rimontare al 1ec; Xl. gli iniz:Idella lonnaz.ione di una classe sociale borghese, la quale ascende lino all'apoq1t0, auo, della Rivolutlone rrancese. T:Jlle belle nolìz:ie, queste, ma che ci lasciano un senso di insoddisfazione, perchà per noi borghesia à, magari, si quello classe sociale di cui si purla nei tralloti di storia. di economia, e di liloeofia dell'economia e dello storia, ma essa à anche altro, on.ti 6 principalmente altro. e la suo Impronta di individuazione ha carattere morcle, pii.) che economico e sociale. lllum,nl a questo P\mlo la parola del Duce olla Il Assemblea Quinquennale: e Spirito borgho• se, spirito doà di soddisfazione e di adatta=nento, tendenza allo scelliciamo, al comp:omeaso, allo vita·comoda, al carrierismo•. Si tratta quindi di una categoria spiriluale. E quando in certi periodi della storia una parte del popolo economicamente detinibile borghen, r&agendo alla grellezz:a delle forme coalitulte e insufficienti, tende con larghezza di vedute. con spirito di Iniziativa, con senso di lotta o di saçrilido verso uno nuovo e più alto torma di vivere civile, questa parlo del popolo. dal punto di vista mo,ale. à tutt'ollro che borghese. Allora che 6 la borghesia? Non uno classe economica, mo una classe 1plrltuale. uno mentalitò. e ci fu - pii.) o meno - In tutti I tempi, Dico pll.) o meno perchà ci sono periodi della storia in cui predomina la tendenza al quietismo e sono I periodi di decodenia. di negaz.ione del pr09rH10 civile, periodi In cui si perde il senso della missione storica dell'uomo e 1i pone al Cflntro del mondo l'utilitarismo Individuale e conservatore. Ma ci sono anche dei pe-- riodi in cui à il popolo che ha la coscienza della proprio missione slorica e J"'I qu-.;•:-: coscienza lavora. ere-a e marcia, e quando un popolo mcrcia coloro che v091iono stare lerml si mettono contro la storia. e non pc;, sono non essere travolti. Eooo perchè non c'à un vero splri1o borghese durante la lor• mozione dell'Impero di Roma; ecco ir.-:9Ce, perchà c'è nel decadente Impero Biz.on1ino. Ed à borghese la classe dominante in !tal!:: dopo la formazione dell'unilò, perchà dice di amare lo libert6, e invece non ama che lo poltronerta. Che se avesse avuto vero• mente a cuore lo Hbert6 avrebbe allontanato l'inlluenza francese la quale era ad un tempo cc:uaa ed effetto di questo apirito bassamente borghese. Con l'Ipocrita ■euaa che l'Italia era gio•ine e che bisognava lare prima gli llaliani, la borghesia, rimasta ol oomando, 11 chiuse nel suo guido. lnal• tiva. vile, rinunciataria, lasciandosi soffiare Tunisi, ossequioea alla Francia anche quando ci ostacolo a DD9ali e o Tripoli, Poi si scoten~ lo tempesto della grande guerra. ru detto che il nostro intervento a lianoo dello rroncia fu l'ultimo olocousto deposto dalla borghesia sull'altare del predominio lroncese. Ciò ml pare errato. Vano à dire quale sarebbe potuto eaere il nostro de• stino con un Intervento o favore dell'Au1trlo. E' CQrtOche in quei gioml di vigilia la borghesia, quello di cui noi parliamo, e che à formo di vita e di concezione di vita, fu per il non intervento. L'Intervento lo volle il popolo, quello che lavorava e 001 brao;:io e con la mente; lavoravo e amava lo Patria. Ne sono sim• boli due uomini: Musaolini e D'Annunz:io, uomini nei quali non sci ben dire dove linisco il lavoro di pensiero e Incominci quello dell'mion•. Nel crisma di sangue il popolo riacquistava la coscienza di H. Sorg• cosi la Rivoluzione ralclsta; la quale à veramente una rivoluzione, perchà fa appello olla 1pontaneitò e alle originarie fon:e morali e fisiche della nostro gente: ed à rivoluzione anche perchà essenzialmente dinamico e oacenslonale. Nel clima fascista il germe della bol'9hesia non resiste: muor•. Abbiamo detto tulio d6 per chiarire il concetto di borghesia. A questo punlo si affollano gli altri problemi, e~ ,dei, ~ rausto Falò del liceo Leopardi dì Macerata ci scrive che I collegi sono una fa~ brica di borghesi, o 11(1l'altro, dice: Bisogna prima di tutto lor comprendere come è concepita la nostra educazione e lo nostra disciplina do quel dirigenti cui agli altri mali si aggiunge quello dell'lncomprenaione. La prima viene Impartita aecond::> un programma di subdolo convenzionalismo, la seconda •lene fatta ouerva:re pii.) secondo intereasl per10noli che uoondo regolamenti liasi; i mezz:Idi correi.ione sono identici sia per il giovane di 20 anni, che per il bambino di sei anni, con la sola diflerenz.o che se per questo, per dime una, può essol'e efficace e stare al cantone> durante le ricr&atlonl, In quello distrugge quel senso di personalitò e di dìgnllò che ha indubbiamente cominciato a sentire. Al bambino che trascorre in coUeglo la suo fanciullezza e la suo gioventl.), viene a mancare in primo luogo l'affetto dlii familiari del quale, massimamente nel secondo periodo. sente l'Imperioso necesallò, ed al posto di questo. unitamente alla con•lntione che i suoi non 11 curono di lui, nasce la lalsilò, matura l'ipocrisia, aumen1a lo egoismo ed il timore dello lroncheua. si forma quello spirilo di adattamento proprio del borghese. Domani ~r queslo egoismo
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