La Difesa della Razza - anno II - n. 8 - 20 febbraio 1939

sdtta univeraitario Rodollo 8ri9hentl, solo ;::.rchà questi, precorrendo I provyedimentl del R<t9lme, che oggi hanno corso, osò allora parlare delle in!Luen:te ebrotche aulla :ioatra ~itorla, e au parte dell'odierna letteratura Il lotto fu a auo tempo denunziato dal Bri9henti, con una lettera pubblicata su < Il Tevere>. Lo aleuo Carlini viene ora invitato. per incarico del Coral di Preparmione Politica, a tenere c:cnlerenz.e al giovani sulla cuhura della roua; e c'à purtroppo da immaginarai che al ripreHnlerò, nella stesso funzione dell'altra volta. anche ai proulmi Llttotlali. Ore bisognerebbe intenderai: dato che c•• una questione della raua, alla quale• tutti partecipano, possono ormai onestamente ammetterti coal di questo genere? lo credo di no; antl ritengo un dovere dei buoni latdtti di •~nalarll 1empetlivamente. Che à quanto ml sono proposto di lare con la preHnte. ~ Caro universitario, che ci vuoi lare? Le abitudini filosofiche ci hanno fallo lo sto- !D.aco di slruz.z.o L'Ideale nmionale • dinntalO l'asalmllmione. Che vale il dire e .aprottutlo Il lor dire daJ nottri grandi che COIQ aia un popolo ragionevole, un popolo rogionalore, ro-zlonale? .Se bastasse la buona volontà e la ragione tutti I popoli sarebbero 9randi, e se tutto consittesse nella ragione, non ci sarebbe natura e non ci ,crebbe ncnione. VuOi dire che il pericolo cono dalla nostra civiltà à dipeso dalla roqione unita con la volontà? Col"\&Olati :be l'ltallo abbia ritrovato la sua natura. consolati che queato ritrovamento sia la suo ora storica, e che il suo serbatoio aia pieno; consolati con le lettere di questi ragazzi del licei. delle università ilaliane. Ouesli 10no la natura italiana. Sta ci sentire. EMO Santarelli del Uc.o Leopardi di Macerata ci scrive dell'esterolllla che appunlo • una •peci• di ossimila%ione, e anche allrl qiovonl ci scrivono a proposllo, come vedrai. En10 Sontarelli dunque di~: L'Italia ha perdulo ph) di un ••colo per resterofllia dei suoi borghesi: dall'impero nopoleonico od 0991 non à stata che un leudo del sistema francese, e per questo aubl I pii) gravi scocchi politici. Oggi l'organlua:z:ione alatale e la dire• rione politico sono in mano del Fasciamo, ':li.a la borghesia segouito lo e sua vita>, separatamente dal resto dello Nazione. Per questa eon la impostaiione del problema :auiale 6 tornato a 9a.lla, plò grave che :nai, il problema borghese. lnlatti In questi :.ahimlanni la borghesia, estendendosi sempre ph). • rimanendo a11aceota alle idee e al oostumi stranieri, alimentando uno sottile oppo1lzlone al Regime - li pieli~mo ?fil? gli ebrei e Il li!ogallidamo te lo dicono subito - 6 divenuta un grave danno per la Nazione. • Le armi piò insidiose ài cui si è servila e continua a servirai da Hdici anni a !{ues1a parte, la cricca lra.:1ceso e giudaica, sono il cinema, lo letteraturo. l'arte. Con queate essa prolelt6 dinanzi agli occhi del :10itro ~to medio chlme,.. ed illusioni: 7ila comodo. in ambienti lunuosl. fra di- ·,ertimenti e piaceri, amori ed avventure. n ceto medio ha abboccalo: Ignaro. nella ;ton massa, ha bevulo ed ancora beve lanlO veleno. Sottoposto a questa tenace e progressiva campagna, i suol sentimen1i :\CWonali e la sua lede religiosa al sono ~deboliti sempre piò, lino a che non 6 caduto In una morale precaria. I nostri borghesi, per soddisfare quei 90Qni destati dalla cinematografia e letteratura straniere. copeggiale in gran parte da ebrei ed anlilascistl. honno sentito li bisogno di crearsi un ambiente simile a queUI stranieri, v• duti sullo schermo e descritti dai libri. e di viverci come i personaggi dello schermo e dei libri. Lo nostra cinemat09rofta e la nostro letteratura. per lo atea.so bis09no, ai sono date tutte ad Imitare lo •tranlero. Ecco l'origine dell'esterofilia del noalro ceto medio, eeterolilla in cui al debbono ricercare per la maggior parte, le cause della mentalità e moralità borghesi. Oueatl borghesi trovisano tutto: per essi à e rurale > o soltan10 <provinciale > tutto ci6 che non à nelle loro convenzioni; fuor deUe quali non vedono che il ridicolo. non ai accorgono che Invece il ridicolo à in essi; non credono utile che quanto serve a lor carriera e guada9ni. Per eui tutto cib che • italiano • inferiore alle cose straniere: cinema. canzoni. musico Jeg-gera. bolli. libri, riviste. Per essi non al vive sen%o la stretta di mano. la sc:oppellata, la ri...-eren%a, i complimenti, I titoli, Indici tutti d'ipocrisia. Il the delle cinque. l'abito di società. la modo parigina per le donne e quella americana alla 9a9à, alla <bob> per oli uomini. Ecco in che consiste la mentalità borghese: un cumulo di convenzionalità. ipocrisia e legogerezza. Per questa mentalità tanto ristrella ed oltremodo attardata. tutto ci6 che trova ri,contro nella tradizione e nella storia 6 aorpaasato. Non sanno, o non vogliono compr-endere che il Fascismo. che si baso easo atesao •u ragioni storiche, vuol lor viv•re la 1radit.lone In quanto porta avanti e spinge al vero progresso, vuol restaurare il cottume ncuionale e la immaginmlone. Ci prendono per misoneisti e non si accorgono di essere proprio essi I passatlstll Noi v091iamo trarre questi benedetti bor• 9heal dal loro male. - rinnovare l'ambiente, incidere sul costume, riformare reduccuione. eallrpare. per primo. ogni traccia di importa-zione straniera. Cominciare dalla ilalianiucnione del linguag9io, soprattutto in quel campi ove volontariamente ai à ricorsi a vocoboll stranieri: moda, diporti, non tralasciando le lnhg'ne degoli alberghi, dei cinematografi. nà le marche di tanti prodotti. Restringere la lmporlat.ione cinematogra. lico. con severi criieri spirituali e non solo economici. Pori limitazione per lutto quella leneratura straniera priva di valore artistico o comunqu~ contraria allo spirito !05cista, llaliono e cottolico. Bonilìca. parallelamente, del libro e della stampa Italiana; non piò gialli e polidegchl. non più romanzetti d'amore. concepito alla borghese. tu.Ilo lntri90 e piacere; band? agli inconcludenti romanza d'appendice, a quelli a puntate, o quelli gioii!. mentili. che vedi In vendita nelle edicole, o quelli. da pochi centesimi. desunli dalle pellicole; bando ad ogni imitazione di generi letterari non nostri, e protHione ai nostri autori genuini. Bonifico: della stampa, specialmente del settimanali per roçonl che costituiscono la stampa <inlantlcida >. contro la quale da tempo vi • rivolta <Giovanissima>; e dei numeroeissimi settimanali che trattano auai 11cinema e l'amore. sempre concepUo alla borghese, pieni Hppl di novelle che apparentemente sono pauabili, di fotografie di artisti e di donne In pose equivoche. che alimentano lo mania del <Divismo >, facen• do sorgere le prime forme di eaterolillo. Ed anche nel oornpo artistico c·è mol,o da lor1. Gli ebrei, col delinearsi di un popolo neutro, intemailonale, ollenuto dalle diverse bor9hesie, unilormale dagli ebrei stessi, dettarono le àireltive di nuovi lndirini artistici, che rifuggono da ogni tradidone. prendendo •peaao da tutti gli stili qualche elemento. Ne venne fuori un'arte Ibrida, neutra, commercialiu.alo, la sola ace9uibile ai semiti o alla borghesia. che ho perduto Il senso artistico nazionale, ed è lnc:apac. di ogni vera attività classica. Il «nionallamo dell'architettura, Il futurismo, li delormitmo, J'espreulonlsmo delle arti llgurative. hanno interrotto la nostra tradizione artistica ed alterato 11 aenao estetico del nottro e.te medio. Vediamo chiari I funesti effetti della est• rofilto anche nel compo della musica, specialmente leggero. da ballo. aJtrettanto per le cantoni. Musica sincopata. con inlluenz:a n<t9rolde • delle musiche indigene degli lndios. Icone plò o meno cloroformiucmll di Broadwai, balli •compoati e lascivi. di provenienza americana. La colpa è di tutti e di neuuno: della lolla, dei direttori di concerti, della radio, dei fabbric:o:nli di dischi. Ma il merito sarà di coloro che. sen%a atlendere p,ovvedimentl. cominceranno col riportore la lolla alla musico. oi balli. alle canzoni tradlzionaJi, popolari, dimenticate. o modemamenle Italiane. Compositori )»r musico da camera no abbiamo numerosi e valenti. Canumi poetiche e che a te, o italiano. sembreranno piò belle <- ti saranno carissime. sono le nostre di Napoli e di Sicilia, di Piemonte e Venezia. dell'Umbria, della Toscana. Balli nostri tradizionali. balli co,-.ografici aono quelli di Sardegna, di Roma. di Napoli, delle Venezie, del Piceno Però coloro che sono i veri borghesi ignorano tu110 ci~ e soltonlo perchà 6 < roba passata di moda> disprezzano ci6 che deve essere nostro org091io. Non à vero, che in tempi modem, non ai possano conservare tradizioni e costumi tradizionali. Guardale il popolo tirolese, quello bavarese. e lontano, il giapponese. coal modemamen1e dinamici e veramente civili. che aggiungono a questo lo forza della tradi%ionalititl Per cominciare anche in quosto compo. proprio I dopolavori delle città dovrebbero Insegnare I balli tradi%ionali ai loro frequentatori: v, ai:.sicuro che una volta vedutili li vorrete imparare e Imparatili vorrete ballare solo quelli! Chi sarò il primo di 101i dopolavori? Certo il ph). italiano e fasdstal Ancora duo parole: sullo e snobismo • altro aspetto della esterofilia. A lutti coloro che v09liono euere seguaci delle mode • dei costumi lltanieri, che parlano alla francese. che non possono fare a meno del <lei> e del , perdon > che la pensano < demagogicomente •· che hanno tradito Il plò vero patrimonio, quello di easere ila• llani, a costoro bisognfllrebbe tappare la bocca, perch6 non agiscano e antiromanamente >, E per cominciare davvero ad incidere sul coslume, perchà non abolire l'abito di società? Perchà non anaccore decisamente il fanoletto al taschino. la cravatta con lo spilletta, il colletto inamidato, il tocco alto delle donne, ed i loro belletti? A Enzo SantoNtlli fa fili» lo studente di ragioneria Leopoldo Minola di Stresa. Egli scrive:, E' Intollerabile che proprio in Italia. si debba anlstere ad una degoenerodone del43

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