La Difesa della Razza - anno II - n. 8 - 20 febbraio 1939

'A~TE negli Auiri, il popolo scmila che riuscì a ripetere più a lungo la ttrie di •@vessioni e di conquiste, dure,,oli quanlo la ,·ila di daM:Un ~. nelle quali &0hanlo i Semiti potevano concepire lo .iato; e formalO!IÌ. 1ia pure in modo jntermiuente, un im• pttO tii!Ìro Ira il Mediterraneo e il Colfo Penico. a, nnne alfine che qu~lo popolo ,·enissc a conlallo. più o meno immc• diato,con due ahri di r:uza fondamtntal~nle dhena dalla 1ua. i Crtti ed i Peniani. Come è noto qudti due ultimi, pure geograficamente tanto lontani. ct.Kndo l'uno e l'ahro Arii erano, in gran parte, della rwdttima razza. Mentre. Ira i aobri e forti montanari dell'Iran, ffle poi erano dHtinati a fondare l'impero pcniano, e gli abitanti de.Ila sollostante :0.IHOpolamia, il conlrulo di r.uu, di 11Unità, di carattere, era enorme. Oopocliè Ciro. il genero50 rr dti. Persi. ditcNO nella @rande ,allata, e po~ da n&a, KgUCndo. lugo lt ,alli tru\t~ruli. il cor,o dei fiumi che l'avrebbero condouo fino in Siria o ncll'A1i1 minore. stabilì, ddinitiva, at11k, il dominio d~li Arii tu tutto il 1erri1orio ch'era il.Ilo. giì ptr tanto tem1>0,.oggetto ai Semiti, le cose mutarono Ì>rO• fondamente. Non più quel continuo si.eterna di crudeltà e di nuie, didalo ad f'M"rcitiKmpre in molo, da una c-11tàall'uhr:1. o a go,·ematori stabili. d1e ,,j ti accampa,·ano. con le loro truppe, conlt 1u terreno conquistato, ma un go,·erno ttgola"' 8'clato a tre capi J>f'rogni pro,incia. un io,ernalore. un l".'apo Particola.re della audta di Venere, arte ionica (V o. C) della guarnigione, e un l'>C:gtttario di &talo, che si controlla ,ano•a , icend:a. QuCéto era il sislcma clcll'amminislrazionc gi.i al tempo del primo Dario. Egli ,i a~iun.K. no,ità a.s..~luta in tutto il mondo antico ( ripresa poi dai Homani. :-u iiala pila ,asta) rausilio d'una 1'te uradsle. ~rrctionatis"ima. co11 ~la• zioni di fermata, N>n cambi di caul!i. ron pietre miliari, b cui arteria principale, da Sardi sull'Egw. ,hoceiHa, ~guc11do una grande dcproqionc naturale. sulr[urrale e aul Ti,:ri, c di là. risalnulo l'altipiano, 3iunge\l ad Echatàna. l".'apital<'dd1'1 ran. :Si cos1i1ui\l. in.eomma:. per la prima ,oha. un ~rande &lato di tipo ariano; rano cioè pe, durare. e»rndo gou~:rnalo i;ta• l,ilmenle. e non esposto ogni momento a &membrar"i e a "parire. per le contmuc ,~xioni. da cui nL-.ct"\lnO le -.ommos.."(, Un graruli'l~imo mutamenlo ,·i fu. al 1e1111>0"lr•.. o, nell'arte. L'ard1itellura e l'ornaim:nlnione. arianiuando-.i. ,i 11piritualii urono. Alcune idtt furono pr~ dall'As.."iria: ma con una nobihà. con una sobrietà, con un aapore, l"'IOl111arnc1a111enuo, i. Quella pesantc-ua di ornati e di hongie dhenne ,:ruia aerea; quella ubbriacalura di colori 11icalmò di molto ,enemlo 805li• 1ui1i. •1tli smalti dei grandi "aloni. tobri rÌ\~limenti di bronzo e di marmo. il marmo d"una qualità r09tla. che ;,1i tro,a\l sul· l'ahipiano iranico. Tullo il groviglio dei mostri, delle palme, dei mo1i,i sceometrici. che decora,-• i pa,imcnti a.s.siri. ditde materia, a8inand09.i e umaniuandO!i. a quella deliriosa indu8tria dei lal)f>t"li.che rimaM- famo~a in lulla l'anlichità. e conlinuò oltre. Alcune idee furono anintc dircttamenle dall'Egitto: per esempio la irande 11ala SOfllenutada colonne. Cli Egiziani ,,-e,ano 35

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