La Difesa della Razza - anno II - n. 8 - 20 febbraio 1939

NELLA CALABRIA CITRA e ptt distinguere b. sep3.ra:zionc si ten~a. r.o due conti, anche per il pagamento delle tasse. Per essi esclusivamente la città r.ominava un pubblico uHiciale, un giudice, cd una bajuluionc a sè. Jn(ine fu. rono stabilite (IO,) norme sui pagamenti fi1a1li da farsi dai giudei, nelle terre in cui avrano fissa dimora in proporzione Jflle proprietà immobiliari, che posscde- \'ano. D'altra parte, mene.resi voleva 1cnerc - io un pugno di ferro gli ebrei e le loro auivitì., le università erano assillate dai bisogni, e l'aiuto ,•mi,·a solo da parte tbrta. Prese per la gola, le univttsità en,. no cos1re1tea fare ogni .sorta di concessioni. Si.milmentcaccadde in seguito all'assedio di Roberto Orsini e Roberto SanSC\'C· rino a Cosenz.a, e per l'aiuto dato alle armi aragonesi dagli ebrei. Solo l'arcivescovo del tempo, Pirro Caracciolo, mosse loro guttra e cercò con ogni mezzo, valendosi della sua personale influenza presso il Sovnno, di cacciarli da C".ostnza. Ma gli sforzi del prelato, per ocrulte manovre, a nulla approdarono. Intorno alla metà dd XV .s«., erano in Cosenza diversi banchi di cambio e pegni, gestiti da genovesi, toscani, (Banco <lri B«-cu1i, dei Cicala «e,); ma la massima parte di queste istituzioni - numeroit in una città commerciale, come U)S("O. :ti - erano in mano degli ebrei, La severa pcammatia ~ Contra Usur.t.rios » emaruca dal Re di Nllpoli, a nulla giovò; poco fortunata (u la lo<ta impresa, per la stcua rtgione, dalla Chiesa: occorre giun• gcrc all'istituzione dei Monti Santi di Picti, per incOJninciue a vedere la popolationc sollevata del peso dcffusura. Nella stnsa epoca, sessantaquattro erat.O le famiglie ebraiche domiciliate in Cosmza: negli altri centri della provincia s1 aveano percentuali esori:>itanti, come in Montalto (su 4000 abitanti, 1010 ebrci), e lo stesso, sebbene in ragione minore, in ogni ~. In complesso, in tutta la (.a. labfia. vi e-rano da 40 a 10 mila ebrei, un decimo circa della popolazione d'allora. La alata di Carlo VIII nel Regno di Napoli, fu soltanto il pretesto per la cacciata degli ebrei : troppo pesava la loro suprema.zia morale e materiale: fu con vero sollievo che le unive-rsità t'd i cittadini, indebitati all'eccesso, "idero finalmente cusati i debiti, da cui erano stati dissanguati I quartieri ebraici furono saccheggiati : da Cosenza gli ultimi ebrei si allontanarono ndl'o<tobre del 1496. Rimase qualcuno che abiurò, e che ebbe in dono tre carlini, dopo il battesimo. QuaJche nucleo ritornò, non appena si vide un pò di calma; ma poich~ gli av,•e. nimcnti incalzavano, e si succedevano con• tinuamente provvedimenti contro gli ebrei; dopo il bando emanato da Ferdinando il <:.atrofico (UI0), ed il perentorio termine di allontanamento fissato al mano l) 11, rari furono quelli che rimasero: ormai r:antisemitismo avea prts<> piede, l'avversione era generale. I quartieri ebraici subirono un nuovo saccheggio: le sinagoghe vennero occupate dalJe.)lni,•cn.ità, ma con tutto ciò bisognava giungere alla PrammatiC2 del Vicer~ di Toledo ( I H3) per assistere alla definitiva dipartit2 anche dei più ostinati, ciò che accadde nell'ottobre del I )41. Degli ebrei rimase solo il triste ricordo. Nel '600 il loro quartiere con.servaV.l an- . cora le sue denominazioni e gli stessi toponimi. Delle famiglie ebraiche della provincia di Cosenza, quelle che abiurarono, e diventarono poi calabresi, furono le fa. miglie Guui, Forte, della Cananca, del Giudice, Marinati, Gabricli, Tricarico, de Gesù, Perris, Mondctti, Altomonte, Mari. monti, Annucci, Nitobelli, Vela o dc Vdis, qualche altra. MARIO BORRETTI -~ ~,:-' r-., :t;~ i:~t/ --- ... L'All.a.naa trioafa: sul H gol H 13

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