La Difesa della Razza - anno II - n. 8 - 20 febbraio 1939

GLIEBREIN COSENZA Un'opera fondammtale. pe:r lo studio degli ebrei in Calabria, fu scritta da Oreste Dito (Rocca S. Ca,ciano, Cappelli, 1916), e tratta della dimor1 di questo popolo in Cala• bria dal sec. V alla seconda meti del XVI. E' un lavoro di larghe vedute e va.sta documenta. zione. Altri scritti, che contribuiscono allo studio dell'espansione e succcuiva scomparsa dcll'clemcn-. to ebraico dalla Calabria, 5000 dello Spanò-Bol:t.ni (1881), del Couooco ( 1 9 O4 ), dd Tama.ssia ( I 9 O4 ), del Paladino (1913) e del Fcrordli (191)). trprimo centro giudaico di Val di Cnti è storicamente accertato in Bisignano ( leggenda vuole che questa cittAdina si" Rata patria di Ponzio Pilato), ed ceco ancora c'è il quartiere dclJa Giudecca. Altri centri importanti erano Altomonte (oltre il )0% della popolazione era ebrea), Acri, Celico, Castrovillari, Castrolibero, Cariati, Dipignano, Fuscaldo, Montalto U(fugo, Magli, Malvito, Morano G,.. labro, Paterno, Paola, Rossano (vi enno ebrei sin dai tempi del Be:ato Nilo), Sca- . lea, e diversi casali cosentini. Molte località con.servano ancora i nomi Judia, Giudea, Torre di Giudia, Judeca, Macchia ddl'J::breo, cd aJtri consimili tO• ponimi abbastanza eloquenti. In q~i paesi gli ebrei c,crcitavano con profitti larghissimi - cosa comprmsibile date le misere conditioni delle popolaiioni, schiacciatedagli abusi del decaduto (OJ. dalesimo baronaJe.ccdesiastico - l'usura, con tasso esorbitante, che arrivava al '15% annuo o a grana due e meno al mese per ogni ducato. bercitavano ogni sorta di commercio, ingegnandosi specialmente con il piccolo traHico ambulante, ed industriandosi in ogni posto in cui fosse esistita una benchè minima attività da assorbire. Esercitavano l'arte di tingere i drappi, della lana, degli scardas.satori,della chirurgia (si ricordano Giuseppe Ebreo, fisico, ed i chirurghi Niccolò Pagano, Giaquinto di Giordano, Cristofaro Pipa); l'arte dei ram.ai e ddle fonderie (notevole industria dì Dipignano), della stampa (con 12 Salomone da Manfredonia, il 1478, in Cosenza); la cultura dei gelsi, le banche, i p1cstiti a pegno, ccc. Furono autori di un certo progresso, ad tsdusivo loro vantaggio, pcrchè acquista- 'rono fona cd influenza, e a tutto danno della vita locale, di cui assorbirono l'atti- ,·ità. E determinarono il sorgere di un movimento antisonitico verso i primi del s«. XV, per i sistemi ves.s.atoridi usura, e per gli eccidi causati da funesti avvenimenti, qua.Ji l'avvelenamento delle fontane di Montalto, Vaccariuo e Parentoro (1422). Vanno inoltre ricordati l'eccidio del Boto Pietro Cathin, francescano (1264) e il tradimento (atto a S. Francesco di Paola, da un ebreo, ta.Jedel Giudice. Questi cd altri misfatti fecero alla fine sollevare le popo. !azioni contro il giogo ebraico e (nntu• marono la potente e organiuata speculazione bancaria e industriale dei figli di Samuele. Ancor oggi, per indicare persona subdola., perversa e da scansare, il popolo di G.labria dice judiu. Nuclei ebraici esistevano in Calabria, nel 93 7-938 d. C., i quali in seguito furono assoggctbti aJle dominazioni anbo-nor• manne. (Il Duca Ruggero esigeva la decima sui loro diritti). Nel Xlii secolO essi formavano gruppi numerosi, potenti, or• gffliuati, retti da loro regolamenti. Nei tempi di Fcderigo 11 di Sv~ia, l'Arcivescovo di Coscnu vantava su di essi taluni privilegi giurisdiiionali: nel 1212, la Sinagoga "e• niva data ali' Arci\'CSCOVO Lua il Campano, d'ordine dell'imperatore, per· cM vi trasferisse il mona. stc-ro con la Chiesa delle suore cistercensi, che avevano sede in Mendicino. Poi le case limitrofe, che erano degli ebrei, vennero in proprietà della fa. miglia Favaro. Nel XIV scc. Re Ro. bcrto d'Angiò emanò un bando, disponendo che ogni ebreo, giunto all'età di lS anni, avrebbe dovu. · to pagare al foro I S tari (Registri Angioini, anno 1327). I privilegi giurisdizionali degli arcivcscòvi cosentini furono con. fermati l'anno 13}7 e vi furono compresi anche i giudei dei a.sali di Cosenza, nonchè i diritti della Regia Corte sull'cscrcit.io della tintoria, introdotta sin dai tempi di Fe- <ifflgo Il. e· nel XV scc. che la potenza degli ebrei nelle Calabrie, e segnatamente in Cosenza e provincia raggiunge l'apogeo: essi erano allora una organiuaiione « capitalistia, industriale e ·commerciale che assommò, per oltre un secolo, la vita CCO· r.om.ica mc,ridionale e rappresentò anche una forza politica •· A volte era l'autoriti regia che proteggeva gli ebrei; si emanarono in loro (nore editti cd ordini; vi furono università costrette da bi$0gni i.m• pellenti a concMCfe ad essi perfino diritti di cittadinanz.a e tutti gli onori conseguenti, come a cristiani, in cambio di denaro. Si .giunse perfino al punto di esonerarli daJ portare il distintivo di panno rosso, segno della loro raua, purcM avessero pa. gato un cetto tributo alla Regia Corte. Si giunse aJ momento in cui gli ebrei finanziarono anche lo Stato. E questa non è storia vecchia, ma è anche storia dell'ulti• mo ottoccn10, in cui si ripetettero simili ,p;,od;, Vi furono università come quella di Cosenza, che mal tollerando l'ingeffflU degli ebrei nelle cose pubbliche, fecero di tutto ~hè questi fossero compresi tra i forestieri, stllbilendo che costituissero una propria uni,•ersiti con capi (detti proti),

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==