iamo, d vuol• un .,gh•liano, un luterano, non certo un catlolico. Abbiamo d•tto eh• noi siamo clonld, eh. l'halia • cianica. · non closs1dsta e eh• Il daaaicismo • frane.• .. ; • eh• pouiamo farci .. d. sono llalianl eh• quHla dilf•r•nta non l'int•ndono? Chi ho parlalo d•ll'otelamo del !ilo.oli? Ch• co- •·• quest'altra imbecillilò? Chi ha parlalo del paganHimo d•i poeti? Abbiamo dello che rar1e. la poesia ilallana. per tutto il Rinascimen10, • a principiare da Doni•. • conol!ca. Altro eh• poganHimo. E volei• dlspioce"i che consideriamo lo ChiHa po• drona dei auol lini. • inlallibil•. anche ff sJ trovo In contrasto col 9ovemo tener.o d.,gll uomini? DI questo volete di1piaeervl? Che ln.amma siamo • rHliamo ccltoUd? Oppure dell'opinione che un aocerdote preposto all'in1♦9namen10 reli9ioao di un liceo del r~no ademp!a m~lio al. auo ufficio, •• non ne approlilli. per turbare l'animo dei g-iOvanl, con un dluidio. aulla que1tione della rcu.ia. che egli non à legittimato a ri10lvere? Volete Insomma non aolo diaplaoervl, ma lare le carte lalH, perchà alamo, v09llamo eSffre caUolici, v09llamo che lo siano i g-iovani; oppure 10ltanto p,r poler voi .... r 1anto apiritoal? Invece d'aiutord7 Tanto ironici. Vollerriani? E che •PKte di dlapreno, di auperbla à quHta? Che raua di conolicesimo? O vi facciamo tanto or• ront? F«tunatl voi alloro:, come fortunato ai &end Borromeo aJl'antvo dell'Innominato; mo fallo sto che voi non aiete li pr•t• d'an• licam•ro:. il quale non voleva che il aanlo riceveaae quel mostro, • noi non abbiamo avuto la ventura di perderci tanto perdu• tornente da ricevere la o-razla di quella noli• • di quell'albo. Siamo d'uno ,peci•. umile • la Chiesa non poniamo non amarla. perchà à fatta di lultl noi ed à noelra. Ha tenuto duro per tutto U tempo che il reato della aocietb italiana mollava al luteranesimo della rivoluzione Jro:nceff e alla meno evidente e plò profonda dell• domi• nazioni straniere: ma il conlormismo, I boe-, cheltonl e gli apiriio.t non- le 1CUebbtoro baslali. per conffrvare l'Italia. '.ltalca ~ Franco Torchi, un g-iovane inH9nante, che da poco ha compiuto gli studi all'latlluto M09is1rale Virgilio di Milano, risponde c:on buoni fatti alle idee di taJune avanguardie liceali di Palermo, do noi pubblica:te: Eg-li dice: Permettetemi di esaminar• aatlem•. o )I. ceall palermllanl, la vostra lettera. L 1mpero Romano si eateH universalmente in tutto Il mondo allora cona.dulo e dotalo di una dviht.i, H pur non molto, avanzala rispetto 091i Unni di Attila o agli altri barbari eh• poi l'Invasero. QuHto, secondo l'allennazione di Dante, ovv•nn• quasi per dlspoaltlone dMna aflìnch• il aucc.ulvo Hl•nderal del CrtslianHlmo to... rapdo e facile. Non à però da allermare che quHlo diUonderai del CriationHlmo nel mondo romano abbia portalo al disgr99omenlo del• l'Impero medesimo, come voi avete acrilto • purtroppo 11 trowa e•PMIO in alcuni IHII di atoria. Giò al l•mpo di AU9U-Sto,Uvlo •I doleva che l'Impero appariva ammalalo del• la aua ateasa g-randeua e laborabat mognitudine aua •· Allo •facelo amtribulrb la decadenza morole dei ffVeri coatumi di Roma, avvertita all'epooa di Augusto. quando Antonio ai abbandonettl nelle bracda dell'• 9ii.ia Cleopatro calpestando la di9nltò d•lla rouo e della cittadinanza R>lQana. Alla gro:ndeua dell'lmpi,ro. alle pr•ulonl del barbari, bi.tognava conlr<rppol'1'e le qua. -46 drate legioni, ma quando queate verTCnnO totalmente a coatHulral di barbari mercenari percM I Romani, ellemlnatl dal lu.aao orientale, non aopranno plò aopportare il peao delle anni, alloro l'Impero cadro:. Quindi piulloato ,di Imputare al criatian•simo lo ca· duta dell'Impero ai potr.bbe aff•rmot'9 che, ff quHla Nllg-lone si loue diffuso ph) ~ 110 in Roma e nell'Impero • prHao tutti I Romani, HIO avrebbe ,,..nata la immoralità di109onte ed ov,..bbe rlcondouo alla pri• mltiva aobrieJò di Fabrizio, di Cindnnalo, di Fabio Ma.a,:imo e d~ll Sdpionl. Quanto al credere li Rinaaclmento quale antitesi al Medioevo Cattolico risponde già lo •l•uo quHtionario del N. S della riTI.lta, poco prima di rtlerlre la vostra l•tt•ra. con• lutando un'altra lettera di uno sludente di Catania. Ma vogUo ancora ampliare queala confutai.ione citando aleunì uomini di lei• tere, autori tra l piò nod, che non lurono certamente nemld dello ChiHa Cattolica, nà da eua subirono condanne, com• del reslo non avvenne per l'intero movimento le1t•tario. Cosi Pog-glo Bra«iolinl. grande ricercatore di lesti romani cl quale dobbiamo ti e O. R•rum naturo> di Lucretlo e l'c Jnattlutio oratoria• di Quintiliano, era H• 9re1mio Pontificio e stimava quale amblz.lon• suprema dello spirito umano uno cuhura greco-rom~ttollca. Leon Ba1ti•la Alberti genio universale. il più grande pn)(tQtore del 400, era abbN'fla• tor• apoatolico ed a lui quole architetto do~ biamo numerose chi••• come S. S.bcutiano • S. Andrea a Mantov-a e la locclata di S. Maria Novella in n,..nu. Lo ateaao autore del canti oamaad.aleachi, Lorenw de' Medici, acrla,.e una aocra tal>" presentazione: ,.n Martirio de' S.S. Giovanni e Paolo•. N•llo filo.ofio del tempo giganteggiano poi S. Tommaao d'Aquino • S. Bonav•ntwo per dimostrare la lede del quali • inutile spendere parole. E' pure Lnutile citCIH acul~ lori e pi.ttori eh• tutti, senza ec«z.lonl, dai massimi al minori, al i•pirarono ad oper• r•liglo ... Veniamo ora alla seconda parte dello lei• tera plò lmporlonte anche per lo sua 01· lualitt.i. Premetto che, com• 09nl buon italiano, io aono animato da uno schl•tta ed immensa fede lasciata quale à 11:lro:, oamfflti, ed • oppunlo per quHlo • voglio parlare un poco con voi per ,:hl re alcune vostre Idee confuse. S. alfermat• che Il Fascl•mo à antitetico al CrlslianHlmo-Cattollco, allora vuol dire che vot non c,onoa,eete li Fa:acismo. Da chi sono b.nedettl I labari d•II• noatre legioni e I 909llardettl delle nostre cenluri•7 Questo non • un lonnaJismo Hteriore per• chà Il Duce, li 23 Hllembre 192◄ uscendo dalla chleso in Vicenza, prima di lnaug-ura• r• la ~aua dello VIiloria;, esclamava: e Se poco fa aono entroto nel Tempio e ml 110no Inchinato dinand all'altare, do non ho faoo per rendere omaggio auperfidale olla ,..11. gione di Stato, ma l'ho fatto per un lnUmo convincimento, percht penso eh• un popolo non p~ div•nire grande e potent•. conscio del suoi deatinl, .. non ai (IC(.'O*IQ: alla Jle.. ligione • non la considero: come un •lemento euenz.iale della vita privata • pubblico._ Meditalele queate parole di Muuollnl e ricavatene la oppoal:done patente elle voalre che partono a dà che 110 Kritto a Mosca e La ~Hg-ione • l'oppio dei popoli>. Vediamo anCOftl lo Concilia:rlon• tra lo S1ato llallano ed U Popato, dal Duce voluto • condotta a termine, <MIia quale si compie quHl'anno il O.C.nnale: ricordate ancora il discorso del Duce ai parroci premiati nello IICOf'a0 anno per la e Battaglia del Grano> e sono sicuro che vi ricr.derete sulle ~ ,tre idH . Non !acclamo infine del materialismo di ffntore ebreo e comunista ld♦ntUicando la Patria con Dio. La Religlon• Ca1tolica • universale, lo dice il nom•. non annWla i,.rl> rld~ di Patria, • G.sò Crialo steaao pianse sulle sventwe della aua pcrt.ria adottiva: G.- rusalemme, e riapoH un'altra 'Volla ai mN• al del lariHl che lo intef'1'09(1Yano H doversi versore o no U tributo a Roma; e Dal• a Cesare, quel che • di C.SON e a Dio cib che.di Dio>. Non neghiamo quindi il valon peculiare della n011tra raua romana, d°' l'amor patrio, ma non per quHlo opponiamoci alla Relig-ione Cc11olloa anch'Hao peculiare deg-li italiani. prcrtichlamola ani!, appunto come Italiani • lmclatl. Siete poi tanlo alcuri eh• la Chi•sa Cattolica sia comW'listolde? J..ev9•t• un J)OCl0 il fascicolo e Vito e Penaiero • del geMcdo 1937-XV edito dolio UniHraitb: Cattolioa del S. Cuore di Milano• tronrele bollate a scmg-ue le Idee e le aspiraziOIU comuniste • bola-ceviche. ia.~~ Lo acritto di~Franco Turdù d Mmhro: uno riapoato ben fondata ed esauriente. Non al> biamo nulla da aggiungere. Ma lasciamo che TWllo Chlarionl completi la fonte di Franco Turchi, per quanto riguarda la con• ceiione rellgloaa del Duce. Tullio Chiarioni appartiene al Gul dalma• la R. Vucauovich di Zara, e ci acrtv•: Per cib che concerne l ro:ppor1i tra Il Faadsmo e la Rellgion•, oltre ai numerosi accenni sJ)(lm ln tutta la Dottrina del Fmd· imo, Muuollnl ha parlato chlaram.ent• nel cap. S della t parte; e .I lasciamo • una concezione rellgiOIQ, in cui l'uomo à vedulo nel auo immanente rapporto con una 1~9• auperiore. con una vo!ontt.i obiettiva che tra.cende l'individuo particolar• e lo eleva a membro con.apevole di una aocielò spirituale. E meglio ancoro nel c:ap. 12" della Il parte: • Lo Stato laaclsla 110n rimane lndiflerent• dì fronte al fatto rell9ioao In genere • a quella particolare rellg-ione positiva eh• à il oallo!idsmo italiano. Lo Stato non ha una teologia, ma ha una morale. Nello Stato lasciata lo religione viene considerata come una delle manllHtazionl piò prolond!f dello apirlto; non viene quindi aoltanto rispettata, ma dil•sa e protetla. Lo al(lto fasciata non cr~ un~ suo e Dio > CO*I come volle fare a un cer1o momento, nel deliri eatremi della Convenzione, Robespierre: n• cerco vanamente di ccncellorlo 'dogli animi oom• la Il bolaceviamo; il fasciamo rispetla il Dio deg:11 osceli, dei a.anti, de.gli eroi • anche Il Dio ç09\ com·• vlalo e ~alo dal cuore ing-enuo • primitivo del popolo>. Dove si vede che Il Duce annovero- la tradizione Cristiana nel numero di quelle tradizioni londamentall che egli pone (cap. ~ della I parte) tra g-li elementi iormatlTl del popolo Italiano. e~ ,d,'_, ~- Ed ora voi •ludenti )a.date che entri nei voa1r1 di1100ralun operalo. Sta1elo a Hntire. Egli apn I• linealt• • la nnire una nnlata d'aria buona. Respiral•la. f:911 ha diciannove anni, ha fa1to mohl mNtierl, adeuo • operok> dell'imJ)JHa A.V J.S. di Caatellom-
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