LA RAGIONE PRIMITIVA la ragione è ocmia dcli. natura, non g,à qudla ragioneprimitiva di cui si serve l'uomo nello stato naturale, e di cui pan«ipano gli altri aniimli, pa· rimcoti liberi, e p,rciò n«essarwneotc aopaci di coooscerc. Questa l'ha posta nell'uomo la stessa natura,e nella naturanon si trovanocootraddizioni. Ncmico della natura è quell'uso della ragione che non è naturale, quell'uso =ivo ch'è J'l'OP"° solamente dell'uomo, e dclruomo corrotto: n<mico della natura, perciò appwùo che non t naturale,nè propno dc-ll"uomoprimitivo. GRANDEZZA DEGLI ANTICHI In somma coru.idcratc&li antichi e i moderni: vedrete evidcntancntc una s;ndazionc mcontrastab,lc e notal,ilissima di grand<zu, semptt in ragion diretta dcU-antidliri. Comincia(>dodagli uomini di Omtto, un palmo più alti do modem,, come dicea quel francese, e dalle piramidi di Egitto ecc. disccndctc alle imp..- nobthssimc e pandfosis.simc, a.i lavori immensi, alle fabbriche, alla solidiri delle loro oostruzioni fatte per l'<tuniri { cosa propria anche dc· tempi bassi, e fino al cinque o 5'iccnto), alla profondissima impronta delle monete, aU'eroi.smoe a tutta gli altri gtntti di grandezza che disting\lOllO i greci, i romani ecc. E poi venendo ai tempi bossi e gradatamente ai moderni,vedete come l"uomos, vadasensibilmente impicrolcndo, 6ochè giunge a qucsfultimo grado di plCCOlcua generale e individuale e d·,mporcru• in cui lo vediamo oggidl. In maniera che l'eterna fonte del grande (come del bello) sono gli fClll· tori, le opere d'ogni sorta, gli esempi, i costumi, i sentimenti degli antichi; e degli antichi si pasce ogni anima straordinariadc' nostri tempi. Oic segno è qu,sro? la ragione ingrandisce o impiccolisce? la natura era grande o picrola?
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