La Difesa della razza - anno II - n. 7 - 5 febbraio 1939

e che suo padre aveva trattato per il bene di Fcltre: l'climinaz.ione dell'usura e deUa corruxionc cbnica e deUe sciagure ch'c:uc seminavano fra. gli artigiani cd i contadini. Contro l'usura ebraica. contro l'ebreo ocmko rwcosto C potente, ogni legge era allora riuscita inefficace : il legislatore infatti veniva mcuo quasi sempre ncll"impossibilità di trionfatt, pere~ ricorreva csli stesso aJ credito dd giudeo, e concedendo a questo il privilegio di tcncr ba.neo si costituiva suo schiavo. · Esclusa quindj la possibilitl pratica di un"az.ionc legislativa efficace, i Frati M..inori d'allora presero a coordinare cd a dirigere un vasti.uimo movimento ~tro i giudei « mercanti di lacrime, bevitori di sangue cri$tiano ~ e fu una crociata sovrumana qud1a. che combattffl>OO i grandi predicatori cd i grandi Santi del tempo, prima con Bernardino da Siena., poi coo Bernardino da Fcltre cd i suoi compagni Giovanni da Capistrano, Giacomo della Man:-a~Giovanni da Tas.sigoano. Antonio Bellini, Romolo da Bologna, Angelo da Olivuso, Pacifico da Cera.oo, Pietro da Mollcano, Mario da Mootega.Uo, e Bernardino da Fossa. Per l'opc:ra loro, e per opera principalmente di lkrnardino da Feltre, si consolidò il massimo baluardo italiano e caft:oJico contro l'usura cbraia: iJ « Monte di Picti », che non fo .solo un'istituz.iooe finaruiaria poic.M in essa il principio dell'assistcnu fraterna superò ancora se possibile la perfcz.iooe e la vastità della sua costituzione ccooomica. I Monti di Picti, chiedendo infatti alla aritl cd all'abne. 8J%iooc dei àttadini la costi~ e la amministruiooc dello stesso apitale, finivano col riunire i partigiani delle fazjoni nemiche in un'opera comune e diventavi.no dei centri di fratemiti, dove un patrimonio comune era gestito cristianamente e quindi ocuJatamcntc e disintcrcsswmcnte, col rispetto più :ast0luto dei diritti e della proprietà di ognuno. fra il 1484 cd il 1492 Bcnwdino da Feltrc creò o riformò ventuno Monti di Picti a Mantova., Gubbio, Trni, Foligno. 36 MedclgUa: ~ dalla dnà di Pcrrio la occaaiiooe dell'ahlmo ~~ dl lrMDmdbto daF.itr...Lo 11a1do dte l9vaoc1Nbu occa.to cr qMUo di Perno • rarmcr c&.llcr lomiglio Toahcmo, eia cm BemmdiDo ~ - Assisi, Panna. Firenze, Orvieto, AqwJa, Oiicti, Rieti. Nami, Luca. Padova, Piove di Sacro, R>venoa. Pi>cenza. Campo San Pietro, Ba.s.saooC,rema e Pavia. Alcuni di essi dovettero soccombere sotto i furiosi usalti dei giudei, ma la lotta cootinuò cd il mantenimento dell'open. fu alimentato d.i. sempre maggiori sfoni fino alla vittoria totale. E sotto la vigile cura di Bcnwdino da Feltrc i Mooti di Pieti andarooo sanpre più perfezionando le. loro istituzioni fino a determinare io ogni minimo particolare il SOtgcrt di quel formidabile organismo che ~ la banca moderna, la quale convogliando il risparmio ed i depositi di tutti vtn0 le imprese produttive permise il SOt• gcre di questa, ne sostcooc l'esiJtam. e ne determinò gli sviluppi. Prima di Bernardino da Fdtrc, il prc-- stilo ai priV2ti non rientrava punto nel raggio d'azione delle banche: queste DOP etano affatto banche di sconto M dispcnuvano il capitale per le imprese industriali e commerciali: i banchieri vcncz.iani e fiorentini cnno infatti .solo degli agfflti di cambto, ai quali i clienti domandavano unicamente di pagare e di riscuottte per loro, e di sistemare gli impegni che ave. vano suJle diverse piazze mediante quel dendro di Hnrd che: veniva preferito alle monete mcta.llichc. U prestito ai privati, agli artigiani, ai contadini era divenuto cosi dominio assoluto dd giudeo :stronino che imperversava atrocemente su di loro dissanguandoli, e s,enza la dun. bf.tuglia di Bc:nµ.rdino da fcltrc e 5eD.U la crociata anticbraica dei Fra.ti Mioori noi saraMlO ancora ossi al. l'usuri.io ebreo prestatore su pegno. M alcuna delle gn.ndi imprese produttive che presuppongono la banca moderna e la tae• colta del piccolo risparmio avrd>bc mai visto la luce. Atterrando l'usuri. cbn.K'a Bernardino creò in suo luogo la nuova istituzione della banca moderna, facmdo quindi trionfare sul terreno economico una rivoluzione per lo r_nmo altrettanto importante quanto la ic.vcnz:iooc della sumpa e la scoperta del- !' America. L'intensa. attività crca.tiva da lui svolta non gli permise di lasciare scritti, ma dell'opera sua che gli sopravvive ancor oUi ndJe istibWOoi che ci circondano abbiamo Wl docummtopolmù<o ptrticolatC88Ì't0 O tcoricamontc importanti,,ùno ndla e Dif,. u d,I Mo111,di Pi,1J, ronlro 11111I, in• 11mzioni mt#zotnw, ddl'inflidia » (!)(o· fmsori11mmonti, pitldliJ ronlrd fitt1trnld omnia un111/u f.JsiWiJ), scritto da un suo devoto collaboratore, il Padre Bernardino da Busti, e pubblicato nel 1497. Nella prcfllione di tale lavoro, l'autore dà la visione esatta ddla potmz.a a cui - togliendo di meno gli ebrei - dovrà ar• rin.re la baoca modem.a, se essa seguirà ooo .solo gli ordinamenti istituiti da Ber. nardioo, ma i principii delJa morale cristiana. e dice testualmente che raccumulazjonc del piccolo risparmio permetter¼ e ,on fnnritio ,on1in110d,I ,,,dito di aniuhirr lo J/Alo , 1111111 L, ri11ad.i11m1u, fino od allora diss,mtM41idalla 11t>r«iù del/, 11111,t1brtUdu » (« rnnp11blfo1m e, comm11nil4Jtmo/i,n inrol.ttr11m ,x vorAzin, htlmzirar1111t1111r•11111Miltnla1JIIAron1in11A111bJ1tnlionine1pint1111bi1 »). Bernardino da Feltrc moriva a Pavia il 28 settembre 1494, e oeg.li ultimi giotru, pur affranto dagli acciacchie d.alla malatti>. egli si prodisl>• prodisl> il suo pt· triottismo di italiano e di attolico. In una dclJc ultime prediche infatti egli prorompeva acconto: « Non s,,ui o PAvia, i Fr,uu,si ,h, ./Anno fmar, i lo-ro r,11,lllli rr in11IIIIH f IJ,Jj.,? » profctaodo cosl a quakbe mese di distanza l'invasione di C.,lo VIII. Come italiano di purissima razzae comt attolico egli fu natu.ra.lmente odiato ferocemente dagli ebrei e dai loro odierni servi sciocchi, i fra.ncai, che non risputarono neovneno la pace del.la sua tomba. A tre secoli di distanz.a dalla morte di lui, ml 1796. quando Pavia fu invasa, prima cura della soldataglia ftanCC$C- allora come oggi agli ordini dei giudei - fu di initiare il saccheggio della citti, correndo ad un convento ben tonta.no dall'abitato per devastarlo da cima in fondo, onde rintrac:. ci are l'arca d'argento in cui riposavano i resti di Bernardino da Feltre, e viobrla, spezzarla, dividerne il metallo fra i mani• · goldi autori di tanta impresa, e gettare sprezzantemente il corpo del Santo fra le rovine cd i frantumi dei mobili, delle pttdtlle, dei cori e degli altari squarciati a colpi d'ascia. Quando la bufera fu passala, quando l'ultimo francese ebbe lasciato il misero monastero fumante. i pii monaci italiani cerarono a loro volta fra i rottami il corpo del Santo, lo ricomposero devotamente, lo adorarono e lo restituirono per sempre alla vcncnzione cd all'ammirazione degli ltalitni. MAIIIO DE' BAGNI

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