La Difesa della razza - anno II - n. 7 - 5 febbraio 1939

manifesti e ·i clandestini Il fatto invariabile che l'Italiano ~ it2li:mo e l'Ebreo è ebreo, non può negarlo neanche Santa Madre Chiesa; contro la quale non mi scrr.bra però il caso di infierire se con ragione mistica si preoccupi delrianima di un Ebreo come dell'anima di un Italiano. Per l'anima st,1 bene, sia.mo uguali con J'Ebroo come col Negro, e tutti redenti dal Signore; ma come uomini di carne e d'ossa, ognuno al posto suo. La politica fascista ver:;;ogli Ebrei è guerra. da noi non provocata. Essi pote,~ano certo meglio curare i loro interessi avendo fiducia nel Fascismo e collaborando lealmente con gli lt1liani; hanno preferito aver fiducia ndla democraz.ia e nel t:omunismo: fin;;..nziarcl'una e l'altro. Hanno sbagliato i conti. L'ltali.1. :.tVC'\'.1 le migliori intenzionj verso gli Ebrei, pur sentendoli stranieri; il Fascismo era stato con essi perfino generoso; da pute loro, non da parte nostra, sono cominciate e continuate a lungo le ostilità. La O,iesa o1mmette anche le guerre cruente, difensive come questa, e anche ciuelle di giusta conquista. Se non fosse cosl, perchè i sacerdoti bcncdirdJ>ero le bandiere degli eser<iti dc:i popoli cri• ~11:..nia,nche quando rombattono contro ~Itri popoli cristiani? Oun• <jue, prO(eg&I\pure l:t Santa C.hies., l'anima dell'Ebreo, 1m quant~ al corpo tSSO r1er.rra nella sfcu d1 compctenu dello St.ito; il Fa, ocismc-hJ diritto di p~e~rci con misure difensive dall'ostìlirì. ebraica. La politica fascista che taglia le unghie agli Ebrei non impedisce l'amore verso il prossimo, nel senso cristiano. Il pietismo, bollato a fuoco, è ben ahu cosa; è connivenza con rEbreo in generale, ed in particolare con la sua politica :t noi avversa. Oltre al fatto che per gli Ebrei meritevoli prowede la di.seri• minazione, non si poteva pretendere che una legge difensiva, con• tro un pericolo collctti\'O, si prcoccup.1ssc del singolo caso che riesce simpatico a Tizio od a Caio; si è preoccupata dei o.si pietosi prC\·cdibili in articoli di legge e non poteva fare di più. Si ebbero forse tanti riguardi, all'epoa che m Italia comandavano gli Ebrei, \·erso le proprie1:à ecclesiastiche, verso i frati e le monache? Si hanno forse ancora tanti riguardi verso i non Ebrei, là dove tuttora comandano gli Ebrei ? Veniamo ora all'ultimo elemento VMiabile, cioè alla vigente definizione ufficiale che stabilisce çhi sia ebreo. Quelli che ancora non credono alla razza italiana, \':\nno mostrando certi nasi, certe iabbra, cC'rtc srinte, di gente anagraficamente ari:ma, e vi chie<lono che Ji,·crsiti ci sia fra loro e gli Ebrc; riconosciuti i:ome tali. Ma gli aspetti fisici sono ancora poco e il loro danno è solamente estetico; le qualità morali sono più pericolose e vi i: fior di gente che passa per ariana, il rui contegno sociale, professionale, politico, la rivela per gente ebraica al cento per cento. Come potC\'a il Fascismo trovare una formula, enunare un.i legge, c.1.pacidi identificare l'Ebreo cb.ndestino e, peggio ancora, l'Ebreo ignaro? Certamente non poteva farlo, almeno in primo tempo; tuttavia non ci stanchiamo di accorgerci e di ricordam che gli Ebrei clandestini e ignari sono innumerevoli: oltre tutti quelli che grs.d:.ialmcnte si sono infiltrati tra gli Italiani, anche sotto nomi non sospetti, olttC' quelli in regola con l'anagrafe m..1. che ignorano la rnu ebraica dei loro trisa,•oli. vi sono i prodotti cbnici ddl'adulterio e del concubinato. L'Ebreo agisce da ebreo specie qu:mdo si n.1sconde, e da ebreo si comporta anche quando ignora di esserlo. Il Fascismo, che è ri,·oluzione in marcia, che ha creduto utile: difcnderSi dall'Ebreo maiiTI'CStot,ro\·erà mezzi adeguati p<"r scoprire e bollare. se OC· corre caso per caso, anche l'Ebreo clandestino e l'Ebreo ignaro Come, privatamente, non è difficile scoprirli e identificarli, non sarà impossibile riconoscerli con debita procedura. Sarà invece, io credo, facilissimo, pcrchè penseranno gli stessi Ebrei clandestini cd ignari a commettere tante, ma tante, cbreate, 6nchè persino i ciechi e gli O(tusi li distingueranno. Per ora basterà una paziente e vigilante attesa. Gli F.hrei clandestini e ignari credono di a\'ctla fatta franca: sono i responsabili msggiori pttchè, senza il loro appoggio, gli Ebrei manifesti non sarebbero mai riusciti a dominare e sfruttare l'Italia, nè avrebbero os1to mettersi contro il Fascismo. Dur.mte la spedizione di Libia, la gnnde guerr.1, lo sviluppo del Fascismo, la campagna d'Etiopia, le sanzioni, la guerra di Spagna, gli Ebrei clandestini cd ignari hanno volta a volta gongolato, irriso, fatto il broncio, creato inciampi, diffamato l'Italia proprio come gli Ebrei manifesti, e peggio. Come loro essi non pensano che a far carriera e far quattrini, sono borghesi al più allo gr~do, sono oggi i più ferventi pietisti; avvelenano anch'essi moralmente e intellettualmente la vita italiana; non hanno entusiasmo per il Fasci$!00, non lo sentono-e non lo possono sentire; non hanno per il Duce quella venerazione e quella gratitudine che solo gli Italiani di razza possono avere. In attesa che abbiano l'estrema imprudenza di compromettei'si, è utile far loro comprendere che sor,o idcnti6cabili e che difficilmente sfuggiranno impuniti .se oltrepasseranno i limiti. Un'attiva e costante vigilanza sarà specialmente utile OlC'ntrematurano grandiosi eventi, nei quali gli Ebrei clandestini e ignari vedono soltanto una possibile OCC'asionedi perdere quattrini o di far quattrini, di imbrogliare la nutassa e uscire per il rotto della cuffia. Finchi: saremo in guerra con gli Ebrei manifesti, sari pericoloso a\'Ct fra. i piedi, mascherati da Italiani, gli Ebrei clandestini o gnari. Gli Ebrei manifesti, anche se non Italiani, come Ebrei sono perfetti; gli Ebrei clandestini o ignari sono pessimi italiani e pessimi ebrei. Gli Ebrei \'Cri, gli Ebrei talmudici, ormai li conosciamo e sappiamo come difendercene; occorre procedere al rico• noscin1ento pubblico degli Ebrei cl:andestini o ign:ari per imp.arare a difenderci anche da loro. UMBERTO ANGELI 31

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