~PPRESEANTITVE gura ci farebbe un Dio che si contenti di dare ,olo una ritoccatina al caos? Per la rana ital~na, l'arte non può contistcrc che nel dominio pieno della materia.. Ed è proprio a causa della fcrr-ca tradizione anistaca formulata dai nostri geni della pittura architettura e scultura e quindi dalla IH>Strarazza, che ancora di più ci accorgiamo dell'origine e dd potere maidico di queste espreuioni pseudo-artistiche di st;lvaggi, figure sduacciatc, come nate e sviluppate m un'atmos[cra dl'Segualmcntc pesante che h.a contorto le membra indiriu.andolc in tutte le direzioni, sintesi sbrigath•c delle parti dell'organismo, nanerottoli ripetizione e monotonia degli atteggiamenti e delle forme, clementi in cui domina la ddorm.az.ionc della figura umana e delle co,c. Analoga t la situazione delle rappresentazioni di dementi: quegli occhi chiari, infossati, ,<:rotatori, quelle figure con•ulsc, quel tormento dell'affastellamento e del di,ordinc sono gli indici della presenza. di un carattere comune a quello delle espressioni di selvaggi. · J1 ricoverato in un mani-comio, persona di una certa cultura, aveva la mania di partire da un piccolo numero fino ad arri- \'arc a cifre spropositate con l'elevazione a quadrato. Giunto ad altiss~me cifrc, le uiruezzava ptogressivamcnte, fino a raggiungere rapklamente un piccolo numero. Disegnava spe:sso un'unica cosa: una spirale che, da un punto, a poco a poco ingrandiva fino a volgere improvvisamente in un'altra spira.le di ritorno molto più pie. cola. li disqoo aderiva perfettamente alla mania, rappresentando le due spirali, quel!:.. grande e qudla piccola, l'aKes.a. dei numeri col quadrato e la discesa improv- \·isa. Jn generale, i disegni <k!i dementi aderiscono con molta evidenza alla loro malattia, ne formano un completamento e uua cstrinKCazionc, e sono J)rcziosi per la massa di osscrvuioni che da essi si possono ricavare. Affiora. più di un elemento di concordanta che culmina nel bisogno che hanno, gli uni e gli altri, di esprimere qualche \.-Osaa cui li spinge una e paura interna•· Le opere dei selvaggi sono spesso idoli, statuine, figure, interpreta:zioni di meravi• glie, terrori, desideri di ingnziarsi i fenomeni naturali che essi non sanno spiegarsi e che ad essi inrutono paura e rispetto. Le opere d.ei dementi, nell'allucinante assurdità dell'estcuzione. sono la din10strationc dello squilibrio mentale e del mondo in cui si sono ritirati i colJ)iti da questa malattia. Ora, anche nelle opere artistiche, o meglio pseudo-artistiche, degli ebrei domina il carattere deformante. Ognuno, anche ~nu. essere un critico d'arte, possedendo l!ia pure in misura modesta il senso dell'equilibrio e dell'armonia, csscnzia_li per istradarsi sulla via del bello, può accor-
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