La Difesa della razza - anno II - n. 7 - 5 febbraio 1939

Statuette -1pt. telio:o:.r1ùUD► ........... •-<-) ESPRESSION Cn s,clng'li6, ai 1m~OO d1 un vecchio 1ronco d1 lqno che la cortt111e u·e,·a abbandonato sulla. rin d(I grande fiumr. Se: lo portò 10tto il braccio come un ladro dietro la a.panna e cominciò a inciderlo con l'ac«1ta. Quando ne ebbe tolto la Kona.. cominciò a ,calpcllarlo. Continuò tuuo il giorno C01M preto da un sacro furore d1 tcnninarc la sua opera. Ogni tanto, alzava gli occhi verto il sole e si affrctt.a,·a. !'rima dd tramonto aveva 6.- nito. La gara in velocità con il IOie la aYCva vinta lui: prima de:I tramonto poc~ uportt ~la luce una statuina, le braccia incroci.ne auaccate al petto, le pmbc tutte d'un pezzo, i bulbi ckgli occhi enormi in due ca.vitl profonde, il cranio massacrato <!a colpi a rapprescntaztOne dei capelli: una tuta orrida. Piantata la statuina inna.n.ri La capanna con gli occhi ver,o il tramonto, riordinò gli arnesi, raa:olsc in un grosso la.KM>sulle spaUe i rottami di legno lc.gandoli con teneri fusti, andb a restituire tutto alla corrente e s.e ne andò a dormire. Era IOddisfatto come per csscr,i liberato di qualche: cosa. l...astatuina era li, avanti la capanna, fuori di lui. P,r notti, qu,1 selvaggio aveva avuto l'incubo d1 una visione: una testa informe che lo guardava. Tempo prima, incidc.ntalmcnte, aveva rinvenuto un cadavere: quello di un compapo da lu1 ucciso alcuni giorni prima.. La rapprcwntuioM ddla statuina c.ra stata pro,·ocnta da una foru a cui e.gli aveva complc.1amc11tesoggiaciuto: la pcr1Uasione inconscia che, a fissare in una csprc.ssione la visione che lo torturava, ne dtterminassc il distacco. E infatti, appma. com1•iuta J'•ra, era tornato sereno. Liberandosi ddla brutta e molnt11 vision,, 1.;vitando che l'immagine potesse venire di none a ricordargli il delitto e a rimprovcrark>, 1i era, in un certo scn.90, liberato della colp.,. Creando un'esprusionc. ra~ pres,cntatin, aveva ragriunto il duplice sa:,po di tom;ir'- tranquillo c. innocente. Non si confond.,. la necu,itl di uternare quakosa dì questo stl\'agg10 con il cosiddetto bisogno di dire cost urgicnti che hanno gli aniJti in C'('n<"re.Molto e molto lontana i l'arte., ben d1,c-no il c:omporta.mento dd pixta. L'arte. ~. pc.r noi. un fatto co,cientc. innanzi mito, poi scrio e , olith·o, destinato alla creationc d1 monili: noi crediamo In un Dio capace di ca• ,·ar fuori il mondo dal caos. Oi lrontt a queste rapt>r~IC'ntazioni dc.formatc- di 1c.lvagg1. O(H r,(b.liamo, tutt'al più, esprimere il nostro intercuc, mai il pv,.siero di trouci di ffOllte all'arte. come a qu.alcuno ~ p.,.rso. E' 1e.mbrato che il non poter dominare il meno, 10ggiactrvi. ridursi a tentare di 1.sprimerc. e appena», ribocc.111do la materia allo stato grc-no, a,, icini ad un sen,o addirittura meUifisico di Ypore artistico. Ciò r eoffo c- falso. Che f,. • . .,. ~-

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