ni. Vi sono altresl collezioni d'ogni parte del mondo. Nella sala delle colletioni americane, figurano due « allat • dell'epoca della seoperta dell'America, donati da C.Ortet a Carlo V e da questi alla famiglia Medici. Si tratta di due idoli, oltre che di gr:mde ìntcrcsse, d'ingente ,·1.lore. Notiamo inoltre: maschera di alabutro-- ,·ude; collezione americana degli indigeni del Gaco, di cui fa parte un grosso e pre--- gc,·ole nucleo raccolto da Guido Boggiani, ucciso nel 19()6 dai Ciamacoco; collezioni Maz.ui del Perù precolombiano; mummie, crani deformati e trtpanati Ndle colleiioni asiatiche è degno di rili~·o un grosso nudco dell'ex Musco in. diano fondato d1.IDe Gubematis. Altre collezioni importanti sono quelle della Cina e dd Giappone, donate da Giovanni Bianchi, primo commissario civile italiano ad Assab nel 1883, e dal colonnello medico Eherea Freund. Nelle sa.le dedicate all'Oceania, esistono nuclei raccolti dal cdebre viaggiatore ingl~ Cook, ucciso alle isole ~ndwich, durante la sua tcru spedizione, alla fine dd ·100. Hanno rucolto ed inviato collezioni oceaniche gloriosi viaggiatori italiani quali 8«- cari, De Albertis, Soria. In un'ampia ed ariosa sala è raccolto il materiale antropologico, etnologico, paleontologico pell'Eritrca e dell'Abissinia. . Gli Abissini, sia quelli della Colonia Eritrea, sìa quelli dell'Impero, in confronto alle aJtre popolazioni dello stcs.sogruppo, sooo più progrediti nell'arte di tessere, della ceramica, del fabbro. 22 Nell"arte pittorica, le d«ornioni gcocne• trichc sembrano di derivu.it>ne ar1.bi, al• cune delle figure umane hanno forse qualche affinità con le indù, mentre le immagini sacre si riattaccano allo stile biunti• no, che era ancora diffuso in Europa, quan. Jo il Cristianesimo penetro in Abissinia, e lasciano u.h,olta intruedcrc un c-lemcoto più .arcaico, male scpar.lbile dal fondo afri. ono. La piuura abissina di a.rittere religioso illustra testi liturgici e a.ffrcsca l'interno delle chiC'S(',non disdegnando di introdur. re, come fecero nel medio t'\'O gli affresca.tori delle nostre ottcdrali, qualche fi. gura profana e magari grottesca accanto a quella dei santi. La pittura. abissina affronta anche soggetti storici. I pittori sono per lo più preti di ocdini minori che vanno di paese in (»,CSC ad offrìre l'opera loro. In questa sezione ci sono di,·erse pitture sacre e profane, per ipirito, per composizione e per tecnica di un a.rattere primiti,·o, e prodot:• ti del gioielliere a.bissino, ouctti la,•on.ti l'.OR strumenti molto semplici. La materia prima è fornita dai talleri. Le serie coloniali qui esposte sono numerose, raccolte con rur1. scientifica e composte da oggetti utalogati secondo i luoghi dì pro\·cnien.u, coo i nomi indigmi e con tutte le altre indicarioni attt a idcntifu::arli. Tra dette serie coloniali si distinguono: le collezioni di armi, orcfice:rie e pìtture abissine del cap. Ca.suidi, del 1898; la collct.ione Bcnj-Amcr e Nahab do,·uta 2 Ferdinando M.utini, del 1902; la collezione Soria-Mochi, del 1905, con una serie di ce. n.miche, oggetti assortiti, «c.; la collezione Pelro Bacci, specialmente di o~ti di den-isci di KassaJa, Baggan., del 190'}: la collezione Bianchi fatta ad As.s.ib durante la prima occupazione italiana e do. nata al Musco ncl 1925; la colleiione .somala della missione Stefanini-P.loli. del 1913; la collez.ionc Corni, Calciati e Bracciani, dei Baria e dei Cunama del 1923; la collezione .somala, contenente tra l'altro una c.;1;pannae delle imbarcuioni in esemplari originali, della missione Ste(anini-Puccioni del 1924. Nella sala dell'Abissinia e della C:Olonia Eritrea \·ediamo tra gli oggetti princi~li: lo KUdo d'onore di pelle di rinoceronte,
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