La Difesa della razza - anno II - n. 7 - 5 febbraio 1939

L'INFANLZ'IOARGOG zionc fisica intesa come nuova e più sana valutazione dd complfflO lavoro che oggi la scuola li propone; contribuiranno a rendff chiara nei nostri fanciulli la nuova coscienza dalla qui.le non sui disgiunto l'altissìmo sentimento di responsabilità con cui la scuola deve rispondere a questo nuovo appdlo della nnionc. Calda di tono e precisa di contenuto lu la relazione del direttore didattKO Anton Giulio Cirri. Un'educazione ra.uista, $«0f'ldo iJ Cirri, ha un certo contenuto di concetti e un gran contenuto di sentimenti. Nella scuola occorrer¼dare com'è possibile e in propor. z~ al grado della scuola stc:s.sa, alcuni di questi concdti basilari; ma sopnttuuo si dovri suscitare più che possibile il .smtimento che nucc inevitabilmente da quei fondamentali concetti e che sgorga più che altro daU'intima natura stessa di ogni individuo e di ogni popolo, per l'insopprimibile amore di X e di noi, che arattcriua ogni esstte vcnunentc umano, pokM è nell'uomo - e tanto più quanto è più civile - il .senso della rorucrvnionc anche mon.Jc e perciò dcll'affemw.ionc d«isa della propria pmonaHti individuaJe e sociale. Il primo e piU evidente mezzo per stimolare e educare nel fanciullo l'orgoglio e la ticrcua della ruza sta nello svolgimento dci programmi, per~ nel loro contenuto specUIC'O iJ maestro accorto sa trovare con«tti e richiami al valore ra.uiaJe. La religione, ad esempio, l uno degli elffllC'ntipiù caratteristici della ra.ua, tanto da esstte quaJche volta confusa con questa; e anche se la religione l cattolica, cioè universale, ha pur sempre in ogni popolo forme proprie, particolarmente adermti aJla tndi. tione, alla natur1 psicologica, alla levatun mora.ledi quel popofo. ~. nel caso nostro, cattolicità vuol dire romanità,. univer. saliti del.1'1utoritàspirituale di Roma, e quindi superiorità di fronte all'intima anima degli altri popoli. I.a religione, dunque, l uno dri arattcri fondamentali dei popoli e determina spesso la cos1 DIRAZZA della loro e forma meni~», anche perchè da lale forma è a sua volta determinala: religioni superiori e inferiori appartengono a civiltà •uperiori e inferiori; la morale indh•iduale e sociale che e&&e affermano e il rito che AC:guono,M>noindici del livello spi• · rituale dei vari popoli>. Il Cirri aJfmna che l'educatore può con r.aff ronti tra la nostra religione e queU2 di aJtri gruppi etnici con i quali siamo in contatto (semiti e camiti) far sentire la nostn supcriorità di concetti morali e di conseguenze civili: saggeua, equilibrio, prudenza. E con la visione di quadri e di statue che la religione ha ispirato può far rilevare la superiorità fisica delle figure tipiche della nostra rana spesso unite a figure di altre rane. Anche l'arte che nelle più dispar2te sue forme d' csptes5ione mostra la quantità e la qualità delle manifestazioni artistiche che in ogni tempo l'lltlia ha dato, mantenendo sempre il ruolo di maestra agli altri popoli, fa radicare nell'animo dri giovani qud• l'orgoglio e queUa 6crezu che sorgono spontanri dalla cosciea:u di una superiorità continua e indiscussa anche in questo campo. Ma soprattutto evidente ~ l'apporto che lo studio della lingua di alle manifestuioni distintive della rau.a dei popoli. Il maestro leggendo e facendo gustare le più limpide, piane, equilibrate pagine dei nostri letterati antichi e moderni, e quelle dei piU celebrati autori di altre razze, riuJCirà a far capire che quella

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