:nenie i nomi cori che gl'ltalianl han Mm• ;:we tenuto nel cuore. Intendo gl'ltallani ven. Sta a voi ■mascherare, ■troncar• gl'ipocriti, I borçheal, i lrancesl d'Italia. Stroncare !utd I nemld d'halia. Battaglia in greco t • pblemoe • Accontua1• il tono polemioo della voatro rivista. La parie polemica n'à la porte ph) v1Ya, e non Yi nascondo che Mauimo Le1j lt, tra I •oatri çollaboratori. il • mio autore>; rautore di noi giovani. Dite la voatra parola Jn ogni questione che tocca da vicino la noatra rana, cadrete qualche •olta nella politica; ma la va.tre rivisto aClr6 una liO<;COlad"ltallanllò; sarà 11 giornale di battaglia di noi giovani. A noi lt linore mancato un giornale che d dicesu quello che slamo stati, quello che alo.mo. quello che vogliamo e dobbiamo essere. Che loue un ami«> e un maestro. Vor- .-.mmo che la v011tro rivisto loue questo giornale, Studente Amoldo Conrlerl Lo polemico antiborghese lt inaulticiente- :nente trottata, Arnaldo Corrieri ha ragione. Anche un lettore di Br.. cia, che ha Il torto di lard conoscere soltanto le iniziali del suo nome. souoacrivendosi P. M., cl acrlve che quanto abbiamo detto riguardo allo borçhula è aolo un preambolo, anzi un antipasto, e aggiunge: Attendiamo dell'ahro: allendiamo LI pron• zo auccolento, a mortltìcw:ione della borghesia noatrana che non a.a - nà lo vor• :ebbe - disancorarsi dalla sua origine ul1ramon1ona e che per noi lasciati non lt che un eaerdto straniero accompa1o nel suolo della noetro gronde Patria Italiano. Tutto il noetro plauso e l'incitamento a riprendere il voatro dire • ad Uluminare molti connazionali (che 110notanti) sul modo ex>I quale si dovrebbero strappare le unghie alla morale bauamente borçheH; quella morale che conHnte purtroppo a molti tl•pldl fascisti di sporgere lacrime sul pseudo martirio •broico. ~ Della bot9hHiO la vecchia Italia conoace Il concetto materia.le generico dei IIOdall- •t!, d'una parte cioà della tlff,IO bot9heaio; :no la gioventù gi6 considera punti p!ù profondi e coratterlalid. di quHla claue, e vede 11 legame della qu•atione borg,heae con la cattolica, ex>nla questione dell'edueozion•. con lo questione di razza, che a&· sommo le questioni es.senziali della nozione, Perciò à sulla coUaboratione dei gi~ vani che noi maulmamenle contiamo, per rimediare olio insullicienza di cui porla Arnaldo Con-ieri, e per andare oltre il semplice preambolo, come •uole Il lettore di Brescia. Se una c:oaa certa pouiamo atabillre, lt che la formazione della borghesia 6 una IOM di crisi del cattolicesimo. Fino o Man• zoni l'!tallo à ancoro di genuina radice cottol,ica. Abbono obbia 9iò un ceto radicato nello riYol.uzione fronc.1e. Leopardi, lo senti eh• la sua libra • cattolica. f.vli • cattolico e daulco: ■enti che queato lt la suo rau:a. Dal Rinaadmento. e per meglio dire, da Danle a Manzoni, Mnti l'Italia dONico e oottolloa. Con Carducci, Paacoll, d'Annunzio. entriamo In un'altra IQN, Per quanto grandi aiarlo quHti tre poeti, i certo prima di tutto che si tratta d'una la:&• minore dJ quella di Leopardi • Manzoni. In un certo Mnso, al trono d'uno caduta. si trotta prima di lullo d'un minor Yigore 'J)09· 44 tico. Mo Npratlulto Hnti . venuta meno la religione cattolica, lnlenotlo quel tutt'uno cclloUco e claulco. proprio coel dello poesia, come della nm:lone ilaliana. Uno studente ci scrive appunto di Corduccl. Non comprendiamo percht non abbia aouc»critto la sua l•llero. • trattato o vi1101COperto, con noi e con i suol com... reti, ma eçli ate110 capirò quanto ala spia• ceYole CO!trin9erci o discorrere con gli anonimi, e ai larà conoacere. Egli dunque IIC'rive· Voi dite che la borghesia omo Carducci. A me non pare. Carducci non 6 borçhese e non • neppure giacobino. E' un grande ingegno che ha avuto l'unico diletto di avere poco ■onao dello slorio nello aua giovlneua: ma il Carducci (che i tanto Ila• liano do rimproverare nell'Epiatolorlo chi pensa e vh·• olla fr<mceM, • sapei• anche ciò che pena.ava di MommMn) maturo non è nlt borghese mli ateo: lt il 9rondluimo Italiano che oonto la Chiesa di Polenta e celebra il Tricolore (se è bo19hese Carducci • bor,gheae anche il mio camerata di Milano: Il che a me pare da etdudersi GNOlutamente). t vero, abbiamo detto et. lo borgheaia ami Carducci. Carduccianl sono alati tonti prolenori e lnHQnanti, tcmti letterati. che ancora eMrc:ltano lo critico da glomalisll; carducdani I maestri di quasi tulla la bor9healo. Carducci lt stato li maealro dei proleuorl, degli avvooatl, del proleuionlatl, del deputati, come ogqi lo 6 Croce. Come lt slata lert quarantollista. Yittorughlana, e tutta e 90 Ira >. co•t • oggi ldebta, filo.alante, tutlo commento estetico, la nostro lnconcuua bo19heaia. Ma Carducci ero un poeta ed è dilficile chiamar borghese un poela, Sol che Carducct non 6 li noatro poeta. Se leggi lo Zibaldone copiaci che non l, Carducci, 2 inutile c-9rccre altre ,o. gioni. LeQgl lo Zibaldone, e capisci che t Leopardi Il nostro poeta. [oli ti dice quello che d occorre. che andiamo cercando, 1'1· 101ia che vogliamo, che siamo. Leopardi lt con noi. Del reato, Carducci lt legato o quel periodo del 1876, che lu la peggior crisi del Hn110 dell'holia. [9U non cl lt cosi vicino, Leopardi lt inYe<:e in noi. Altro che vicino. Questo lt la lol"%0daaaie-a della nostra poeaia. questa la ragione che il daa1ico • il solo noatro moderno. il vivo dell'llolia. Lo atHIIO studente anonimo ci scrive; Giorgoio Almirant• dic. nel numero 6 che l'estetioa di B. Croce non si poua con~ pire In una scuola lcudsta • razziata. Ma io ao che l'eatetlca di B. Croce deriva da quella del Vico e dal pensiero liloaolico del p!ù grand• studioso che il Vico abbia CJYUlo,F. O. Saneti•. Come •i spi.ego questa contradi:tione (ed 6 uno controdi:tion• polchà •• non à Italiano· Vico chi i Ho• liano?). Vico lo puoi trovare In I..opordi. che lo conobbe, e non ci si dedicò. C. lo tro•i per congenialità, è il 01&0 di dire per fono di ra:ua. Lo puoi tro•are in F. M. Galanti. in Vincenzo Cuoco (hai letto Il Platone In Italia?), in Cesare Balbo, In Fa.colo; lo tro•l In Manzoni; ma in Croce e De Sanetia no. Questi aono grandiulmi slu• dioal di Vico, grondlAlml, mo con Vloo non ci hanno da lare che per Yia filoaolioa.. mentre Vloo i tutto pauiulma lonloaio e lorzo d'Immaginazione nozionale, che i un pleonasmo, perchlt l'immaginazione lt non altro che nazionale, deri..-ondo dallo al•SfO Ione d'immaginare e conc-9pire propria delta lingua. Hai !etio la Scienza Nuova? E allora dim.mi lronccunente che te ne Hmbro di dò che De Saneti• dice di Vico, Non Il pare che la loccenda" sia un'altra e più groe.a? E che te ne pare del concetto fondamen1ale della &Iorio letteraria di De Sonctla? Hai mai considerato, specialmente riguardo al C1nquecenlo. quanto il concetto sia diverso do quello di Leopardi e perchlt? La storia della leneratura italiana di De Sanctis lt un'opera memorabile. Ma il concetto prop-iamente cianico e nazionale dello lingua • letteroluta italiano credi che ne sia stato ro:lfortoto? Bada che la maggior lona della Francia lt deri.-ata dall'aver tenuto lerml i prlncipii propriamente lrance.s.l di quello lln9ua e letlero· turo. Considera che senza CfV'er OYUIO nlt Michelangelo nt Dante, la Francia ci ha dominato per due HOOII; eua • stato Il vero slraniero In Italia. non l'Auatrlo; e ciò per forza diciamo cosl di principil letterari. Guarda come sono concepite le storie lenero:rle lronc.sl, e poi oonsidora il ooncello della storia di De $aneti■, c:on■I• doralo ool bi110Qno di cercar• il principio propriamente Italiano della lingua e poesia italiana. Non li dico altro, ■o non ch111tu 19990 il Francesco De Saneti• di Vinconzo Ca:rdarelli. t un capitolo del libro intitolato • Parliamo dell'Italia• (Vollecchi). Leggi questo libro. Cì troverai, riguardo a Cavour, parlicolari che li possono diapiac.re. Cerca di capi.re, non gludicxrre. di :apire anche quello che li pub urtare, e 110pratlulto cercavi il modo di Hnlire l'Italia. t di Vincen«> Cordarellt, gi~ che ci slamo, leggi un altro libro, Intitolato e-Parole all'orecchio > (Carabbo). Fra l'altro, cl troverai uno acrilto sullo Zibaldone, che ti aiute..6 a capire li di.-•r.o concetto ch'ebbe O. Sanc:tla della letteratura. E conoscerai un gronde acrlttore Italiano, cho ml paro tu non cono■oa. Quanto a Croce, egli à il maggior pen• satore che abbia l'Europa, diciamo il mondo, e •orrel dire che chiude un'epoca. kl qua.le il destino dell'ltalla esige che ala aeppelllta. e lo quale rester6 aenz.o Yoce, sa..6 finita ck1nero, quando Crooe OYf'Ò terminato l'opera sua. t Il maggiore dlacend•n1e di Erasmo da Rotterdam, 6 lo colonna dell'Europa erasmiana. dell'umaneaimo eroamiono; lt m09glore di Heg•I. • tutto Il auo lavoro • stato di ridurre Vico un precuraore di Hegel, un fondatore dello 1toridamo dialetti«>; ma queato adenza storico t lutto dlolettJca del pensiero e dell'm:io:ie, mentr• Vico lt il Ul0$0IO della 'lingua e dell'lmm09inmlone claulco, e la sua steasa lito.olio • tutta opero d'immagl. na:z.lone, un •ploo urto proprio ron I presogl cxrrteaionl • gluanaturolistl di Hegel, un urto del dcnalco contro lo dvillnm:lone, che doveva snalword e dominarci. Anche un poema ai pub tradurre In te,mlnl rotlonall, salvo a laacior luori Il m-ollo; mo ridurTe Vico a H-oel cl Nmbro ridun-e 1'1· taUa allo sua perdizione. Vale a dire che non si tratta di uno contradlzlone di Giorgio Almirante. mo di un enore tuo. Giorgio Alm.lrante. che pure ha fatto le st .... acuole tue e &09ulto Io steuo lndiri.no, ai • .alvalo In tempo, Tu Invece cl Ml casoato, Non per difetto di. natura, mo per difetto d'lnionnazione, E chi non c'i oaacato? 2 dal 1876 cho I J)l"0gramml delle .cuoio italiane e la ooaid• detta cultwa lcr..-orano per li Re di Pruuia
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