La Difesa della Razza - anno II - n. 6 - 20 gennaio 1939

UM IBI. PATRIA aura\•crso la clti$ie& usuro r.10,o.r, atlività vrcfcrila per loro conllueludine millenaria. ma sono stati compiuti, aura- ,·erso le aoeictà anonime e i giuochi borsistici de 11 e azioni. Chi faccia una peregrina indagine nel mondo delle anonime, ai accorgerà come esse nella maggior parte siano in mano di giudei o filo· giudei e come 111li in molti cui ne 1iano gli amministra· tori e conaiglicri delegati. Tale proceuo di scalata di solito paMa attraverso tre momenti. Nel primo i promotori dell'impresa, qua.si sempre 610giudcl, lanciano le azioni e guadagnano. Niente di male: è la fa.se di uca,, dc: l'indu· stria. le azioni saranno quotate al di sopra del ca-pitale nomfoale! Un giusto premio deve e&&edr ato a quei cou~- giosi, che rllChiando hanno Ebrei fondato un nucleo di la,·oro pa,l.. tinffi e Ji produzione; ucondo momento: il capitale giudaico emigra dall'impresa, le azioni passano in mano di comiti.,.e non ebraiche ed a un certo momenlo 1i diffondono notizie allarmistid1c, qualche ingranaggio amministrativo o tecnico non funziona, le ar.ioni cadono al di sono del capitale nominale. Terzo momento: le azioni continuando nella loro discesa hanno toccato un livello al di sollo del loro reale valore {quello corNpondente all'efficienza economica dell'industria), i giudei danno la ecalata alla anonima, acquistano la prev}llcnza nel consiglio di amministrazione ne discacciano clementi estranei, distribuiscono cariche ed impieghi altamente lucrativi Ai pare.nli ed in mancan:r.a ad ebrei e filoebrei. I minori aiionisti, quasi sempre non giudei, vengono depauperati nella distribuzione di dividendi di tali margini, che vengono viceversa ripartiti saggiamente fra i componenti la comitiva giudaica. Così attraveno manovre di valoriu.u:ione e svaloriuuione delle azioni, aumwti e riduzioni del capitale azionario, non anraverso l'ones10 ri.sparmio, si impadroniscono delle industrie più importanti, e queste conservano mediante due mezzi: primo, le cariche sociali in mano ad ebrei o faloebrei, secondo, le compiacc.nu degli agenti di boro giudei (ultimamente saggiamente allontanati), pronti ad aiutare in caso di bi.sogno con la loro azione cd esperienza borsistica. Ma lo stato to1ali1ario viene così duplice.mente offeso e menomato da una tale situai.ione. Lo è, in primo luogo. nella gran m&SM dei piccoli azionisti. cittadini inermi di fronte a tale plutocnlfica co"lìzione; lo è. in secondo luogo. dal punto di ,·ista fiscale. La legge 5 ouobre 1936, n. 1744. ha istituito una im- ~ta straorrlinaria progres9iva aui dividendi delle società commf"rciali e industriali eocedenli una determinala misura, il 6 ~. Comprendiamo che una parte degli utili vc:11g-ranandalo a ri.scrva - si ottempera un principio di c-om,cnazìone ulrPer guadapar•. ogni mNti•r• • buono vole anche per le Società anonime -; con~iamo logicuncute, che le cariç_he distribuite ad amministratori cd impiegati debbono C58Cre rimunerale e che corrispondano numericamente alle esigente c.fTetlÌ\'e dell'impresa; non Iro\'iamo giusto che esse., per far comodo al ceto ebraico, ,·c.ngano ecceaivamente - remunerale. A questo punto 4 può intervenire lo Stato • censire il capitale giudaico u:ionario, a vigilare nelle anonime con propri comrnlSsari (accuratamente 8alti). ad impedire che euo domini la grsnde industria e danneggi gli inte:reui fiscali propri dello Stato, nonchè gli interessi dei piccoli azionisti. Lo Stato così operando non fa che altuare la dichiarazione IX della Carta del Uvoro sollo la SJ>eeie del controllo. GIUSEPPE FORTEGUERRI

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