La Difesa della Razza - anno II - n. 6 - 20 gennaio 1939

110 I e 111i ea INTERNAZIONALISMO E TRADIZIONE I semiti e le arti figurative Uno degli argomenti che s,e.nte più ripetere chi parli oggi d'una pittura e di una architettura ebraiche e della loro in· fluent.a au quui tutte le nazioni contemporanee è queeto: non esistono una pii· tura ed una architettura ebraiche. Non ttistono, nè Mno mai esi.ltite: per la ra· gione che. il popolo ebraico, data la sua eot1ti1uiione di ruu, è stato sempre poco dotato per le arti figurative. VeriMimo. S'è visto preuo ahri po• poli di razza affine che parlano al pari degli Ebrei lingue se.mitiche: per esem• pio gli Arabi, i quali, oltre a non avere avuto, come si ta, nè pittura nè scultura, anche nell'architettura dovettero la loro f1Jionomia in gran parte ai Persiani; e per di più nei vari paesi che andava• no occupando come Siria. Egiuo, Tuni• sia, Spagna. Sicilia, Ma.rocco, subivano nelle nuove fabbriche l'inrluMo delle rau.e pree1istenti, Nulla di più diveno che Ira la cubica e truoendcnte archi. tellura della Zisa, vicino Palermo, e quella, lu.8Sureggiante e fiabaca. dell'AU1amhra•a Granata; che tra lo spaziato cJ aereo equilibrio di archi nella Rotonda della Roccia in Gerusalemme, e la ser• rata, ~ntc quadratura della Moschea c:inedrale di Kairouan. L'architellura araba in fondo non fu che un aggregato di 4rchitelturc diverse. .80rte tra la Persia e Timpano bronteo dell'antro Ideo a Creta. Tenta fen.icio-cipriota da Prenffte. l'Atlantico, e rese simili dal comune impiego di certe forme. e dalla comune os• servanu di certe consuetudini. Assai di più questo si può dire per un shro popolo, pure Semita, ed in misura anche maggiore affine di razza agli El>rci. cioè per il popolo Fenicio; la cui espansione ebbe confini geografici allrcuanto ,•asti di quella degli Arabi, ma esscndo di diversa natura, cioè, come si sa. nè religiosa nè guerriera nè rivolta ad occupare terre, ma solo a stabilire commerci sul territorio d'altri popoli, non la.sciò tracce Mll'architctlura. Cli edifizii che ~i coMruirono per nccessità riluali e pratiche, ri!cntono sempre. promie,cuamente, l'influenza delle ,nuioni pre&&Ocui ei trova• vano. I Semiti non ebbero dunque naturale di!po&iiionc per l'architetlura. come non l'ebbero per la piHura nè per la scultura; e ae questo vale indi!tintamente per tutti, tanto più è vero per gli Ebrei che, come si sa, non so'lo non concepirono mai in modo originale quC:iJtearti, ma quando coetrui.rono, mille anni avanti Crilto. il tempio di Gerusalemme, dovettero ricorrere, anche per I• parte tecnica, al oon• corso dqli artigiani fenici. I Fenici, infatti, pur non essendo art~li, avevano già

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