La Difesa della Razza - anno II - n. 6 - 20 gennaio 1939

ran1cmura.le di difesa del mondo greco meridionale, comincìarono a scendere in piccole schiere gli Slavi. I quali però calarono in. mwc impcincnti ai primi del VI secolo, approfittando dd disordine prodotto da una invasione di Bulgari (ancora urtlo. alt-a.id e pagani) che condus.,cro lontano in sdliavitù intere popc>- lwoni. L'impastore Anastasio (491·)18) rifugiatosi dietro le sue famQSt mura nulla fece praticamente per salva.re quelle nste regioni che furono in gran parte occupate dagli Slavi; rssi però non ebbero la apacità dj costituire uno stato, come non ebbero mai forza di conquista e si servirono delle vie aperte loro dalle anni di altri popoli per occupare pac,i deserti e indifai. Il grande Giustiniano li sbangliò, ma, occupato in aJtre vastiss.ime impcesc, dovette abbandonare a JC stessa Ja pcnitola anravcno i cui valichi indifesi gli Slavi strariparono devastando 6no all'iJlmo, dove soltan10 nel ))8 poterono CS5Crefermati. Nuove distruz.ioni produssero nel VI secolo ancol'1. i Bulgari. condotti da Zabtt Clan, e più i fcrocis.simi Avari che per duecento anni corsero il nord e il ccotro della penisola togliendo definitivamente a quelle regioni il cal'1.tttte latino e xpara.ndo cosi per s,cmprc i Romeni dai Romani d'occidente. (A. D. Xenopoi: Storit, d,i Ron,1111), Nel ,11 si veri6carono ancol'1. invasioni di forti mass,c slave che il prock- Maurizio Ct"fCÒ di mestare mentre rivolte interne ed assalti di Avari mettevano in scrio pericolo l'impero. Più tarru perdurando questo terribile stato di cose l'impttatorc Erxlio fu persino tentato di abbandonare le sorti dell'intrro pacs,c agli invasori. E arriviamo cos1 veno Ja fine dd 600 quando gli Slavi occupavano ormai tutta l'im.mcn» regione dei Carpa.ii al Capo Matapo.n, JCRU. però riuscire, per mananu di tradWOOc e di fon.a di coaiooc poliria, a formare uno sato di discrcu cstcns.ionc. I Bulgui altaici invece nel 679 formarono il primo potente impero e nelle lotte di questo nuovo stato con Bisanlio, Macedonia, Tnsaglia e Pelopooncso offrirono ancora i campi Ji battaglia (K. J. Jirccck: Slorù, d,; BNlgar,). Le de.vastu.ioni continuarono ne-i secoli seguenti nuiungffldo il culmine durante il regno del t.rcmcndo INJ, bulgaro Krum che coUe sue frequenti incursioni annimtò quasi oomplctammte la popol.uionc gr<n della Trx;a_ Solo Bumo Il che lu chwnato Bulgaroktonos per ~e riuscito a. vmdicarsi sui Bulgari con molta. crudeltà, sterminò le truppe dc.I l9ro uitimo ur Samuele, che ancora una volta a\·cva deva.stato il Peloponneso. Cosi gòl all"VJII secolo le popoiu..,; gr«h< enno Siate quasi ,totaJmmte dlStruttc dagli Avui, dai Bulgari e dagli Slni. Questi Attr...c. Ml pmcnao cU T\dato: wu1 oHerenl•. 34 . uhimi aveva.no OCCUf»lO in gran parte i vuoti lasciati dai massacri e dal trasporto in massa di popoluioni a Cosa:2tltinopoli da parte di impttatori, come fece ad esempio Costantino V Cro· pronimo che aveva voluto in tal modo sostituire i morti per una terrlbile pestilenza. L"cs;gua popolnòone greca rimasta era stata a.sso,bita e slavimta. Da qudl'cpoa data. appunto la sostituzione degli antichi toponimi classici con altri slavi. Il Peloponneso si dmominò M"''•• terra marina, molti monti si chiamano ancora Z.go. r• o Zagorion, dc-i fiumi VisJ,ilu, altri luoghi GrA-- nits• coo.6.nc( nomi che ritroviamo in tutti i paesi davò)- ;J gc,vemo da quasi un ~ abbia richiamato in vita i nomi clwici. Nella Tcuaglia si salvarono -dalla slaviuaJ.ione soli pochi centri forti6ati e un gros.so nucleo di pastori valacchi ditccsi dal Pindo, mentre neUa Bcoz.ia, nella Focide, neUa Locride e soprattutto nel Pclopoo.neso gli invasori ebbero ,chiacciante prcpoodm.nu. E come se tutto questo non butusc, i pirati andalusi che nd1'82◄ fooduono Wl sultanato a Candia e lo mantennero per più di un secolo. saccheggiarono più volte le iJole e i porti della Morca. Intanto l'impero d'Oriente tentava invano sotto Irene e Nice• foro di woggcttuc gli Slavi. La sottomissione riwc1 invece ..U'impcratrice Teodora per meuo del geocn.Je ThcolctiJtos8ryenn.tOS che neU'849 li ,•insc e sog. giogò: solo nelle uµ del Ta.igd.o, i Milingi e gli Ozcriti conservarono uns certa liberti pagando uibuto. Nel 1040 i Bulgari, ribellatisi, arrivarono devastando fino a Tebe. Poi i Pttcneghi tartarici gilln.$tt0 in Tracia e nel 106, i loro affini Uli e Cumani saccheggiavano crudamente fino a Salonkto. Dunnte il xn s«ok> Roberto il Guiicardo devastò Tc,- saglia e Macedonia e Ruggcr~ assalendo i porti della Grecia propria, portò in Italia lunghe schitte di prigionieri. Nel I 186 V•lacchi e Bulgari sopravvissuti alla distruzione del primo impero. si ribellarono ai Bizantini fondando il Il impero bulgaro. Il loro zu Caloianni (1179-1207) pc:r vcndicani delle osciliti bizantine. inficrl feroccmcnt·e sulle genti della M,accooojà e dcll'Elladc oodc fu chiamato RomaioktOOclS (Upenski: UI '°""'"· V'"1, d,I suo#do i111p,,o b11ltt1ro). Quando, con la quarta crociata, la Gr«ia divtnne pacs,c fcu, dalc, l'influsso dei signori in maB&ior parte italiani e francc,i, fo JS$1i notcvO,e (W. Iorga: / Uli11i 11,JPdoµnn,so). La rcpub. blica vmcta occupc.\ molte i~c e parte della Morca, vi C'Ollrul castelli e porti e vi esercitò una grande inJluenu cuJturale che ancor oggi appare ne-i costumi e ne-i numerosi termini italiani della lingua grea. moderna. J vari cognomi italiani che si odono in queJJe regioni dimostrano una notC"Yoleimmissione di sangue nostro. Nel l.H2 coll'apparire dei Tur<hi si inizia un nUO\-o periodo. La stridente diveniti di C05twni e di religione rese impossibile la fusione e più feroce l'urto: la prima conseguenza fu la devastazione completa di Negroponte. . Alcuni anni prima al seguito degli aJ11101•vari catalani cnno di,asi i primi gruppi degli Albanesi. Da quc:I momento, ora di propria iniriativa col loro re lbopia, ora chiamati dal despota Manuele Contacu1ioo perl popolare il suo dacrto dcspota.to di Misithra. ora al seguito o sotto la protezione dei Turchi. ora assoldati come truppe dai Veneziani, gli Albanesi discesero nella pc:rusola dcll"Elladc e vennero a colmare i vuoti luciati fra le popoluioo.i da11e innsioni continue. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi, la Grecia divenne campo di battaglia tra i Turchi e gli stati adtiani. Quando Andrea Doria attaccò i Turchi nelle acque dell'Egeo, questi fcccro strage degli abitanrt della Morca che si erano ribellati e devastarono le isole. Lo stesso fatto, ci~ il massacro di .popoluiooi favorevoli ai Venezjani da parte dci Turchi si vcri6c6 aDChc dunnte l'impresa fortunata di Francesco Morosini, tanto che Vmczia, oca.ipindo Egina e il Peloponnoo, trovò un pac,c quasi dcscrto e dovette ripopolarlo chiamando genti da ogni parte. ~ Nel 171 l nuova conquiSb dei Turchi e nuovi massacri. Durante il dominio turco bastttcbbc ricordare le stragi compiute in Epiro da All Tepeleni poscil d; Gwiùia e quelle ddle truppe cgilianc acconc in aiuto dei Turchi nel 1826 ('ORtro i ribelli greci. Da questa cors.a anraVttSO b storia risulta cvidtrite che la ra.ua grca ~ quasi scomparsa. E' rtmasta. la lingua tuttavia bcnchè notevolmente trasformata da. clementi turchi, italiani, ccc. (G. Fr. Hcrtzbcrg: s,oru ,l,IL, Gr1t'Ì• tLJ/o ,r,nnsi ,1,11. ,,;,. Anli<A fino JI',;«• fr1Sntl1) soprattutto gn.iie a.ll'inOuenu superiore ddla o,;,.,. Ortodoo,a. GINO LUPI

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