La Difesa della Razza - anno II - n. 6 - 20 gennaio 1939

LA TRAGEDIA DELLA RAZZA GRECA E noto onnai che i mo• tivi per cui il Governo Italiano conduce energica• mente la campagna per b. difesa della ruza sono molto gravi. Non si tratta ,oltanto di mantenere caratteri somatici o fisiologiò, ma soprattutto di conservare quelle qualitl intellettuali e morali per cui il nos«ro popolo si è affermato, in va.rie epoche, nettamente superiore a tutti gli altri e ha dato ~ii in rutti i campi, espressioni diverse di un'unica ruu Ora ~ evidente che nella nostn stirpe fossero eatr1.ti in prevalenza altri ei('fflfflti, la civiltl latina webbe finita e non avrebbe dato nè i grandi trecentisti, nè il Risorgimento e tanto meno il nuovo impero di Roma. La storia ci offre esempi eloquenti della necessiti per i popoli di conservare pura la pro pria ruta, per c005ttVarc la propria civiltà. Come mai il popolo arabo che nei primi sccoJj dopo Maometto aveva un impero che si estendeva dall'India all'Atlantico, grande non solo per foru d'anni ma ~ sviluppo di civiltà, ha perduto completamente non soltanto il potere politico, ma mchc quello ddla superioritl intdlcttua.le? Questo fatto che sembra inesplicabile è molto chiaro qum~o si pensa che i conquistatori arabi furono solo un'aristocruia poco nu• merosa che finl fondendosi nel mar~ ""'tn11m delle popoluiooi dell'Asia e dell'Africa a cui diede religione e lingua. Principi e nobili si circondarono di schiavi, per lo più di ruu inferiore, e spesso le schiave divennero favorite e madri di ba.sta.cdi e mulatti. La religione poi, non faetndo distinzione di colore, H mise allo stesso livello e J,1 razza inferiore ebbe il sopravvento ~ più nurncros.&.Ancor oggi si vedono in Libia, nelle scuole islamiche tenute dagli .im11n, i bambini neri acanto agli arabi, senta distinzione per~ accomunati dalla medesima religione. Basterebbe l'esempio della sparizione della civiltà araba per prova.re la n«c5$itl di intcnsi6cuc la campagna per la difesa della nzza dopo b. conquista dcll'lmpcro. Ma la storia ci offre un esempio ancor più evidente, e per noi più interessante, dcUo stretto legame tra stirpe e civiltà e della necessità di mantenere pura la prima ~ si vuol comcrvare la seconda. Chi considera i due popoli che hanno cttato e sviluppato la civiltà dassi0;, ti' latino e il greco, osserva un contrasto che a prima vista sembra strano: la civiltà dì Roma si è sviluppata rinnovan· dosi continuamente e oggi è in pruno piano in Europa. mentre la civiltà greca si è esaurita nell'antichità e, dopo il torbido periodo bizantino, che in verità non si può derivare direttamente dalla civiltà classica, è rimuta molto lontana dal suo splendoi'c antico. La spiegazione di questo contrnto non è difficile. Gli invasori che scorruurono per ritalia o l'occuparono prima e dopo il 476 erano i più civili tra i barbui e molto pochi in confronto agli abitanti dc.Ila penisola. I Longobardi, un po' più numerosi degli altri, ma non tanto, erano già cristiani come i Goti, e presto divennero cattolici. Quindi non solo non distrussero le pope>· Jl.Uoni d'Italia, ma subirono l'inftusso della Chiesa che, adattando alle nuove esigenze la civilti romana, contribul alla fusione in cui prevalse per caratteri e per numero l'elemento la.tino. Le invasioni degli Unni in un tempo anteriore a quelle degli Unghcri assai più tarde benchè abbastann violente, non interessarono brevemente che una parte della pianura padana, dovendo entrambi i popoli combattere in altre parti d'Europa guerre di motto maggiore importan.u; qudla degli Arabi io Sicilia fu il contributo di uno scarso popolo civile e riguardò soltanto una parte dell'isola (M. Amari: SIMÙ, d,i M111Nlm,,,,iin Sirili11). Ma se la nuione italiana potè mantenere e mantiene i suoi caratteri di ra.ua latina, non cosl fu per la Grecia in roi il popolo era molto più sarso del romano e subì invuiool di ingenti rna.ssc di ferocissimi barbari. ~ t Occorre notare anzitutto che mentre le <onquist romane avevano latinizzato tutto il nord dell'attuale penisola lcanica, Bisanzio, l'Ellade continentale e il Peloponneso erano rinwti greci. Ini1ia.ndc.i le invasioni bazbuiche quella disgraziata penisola divenne il campo di battaglia dapprima dei popoli germanici e poi soprattutto degli uralo-altaki e degli slavi. Dopo una breve invasione dei Visigoti ·che 3iuo.scro sino all'Ellade e dopo che gli Unni ebbero Jatdinate le fortezze del Danubio distruggendo molte popoluioni latine che c:ostituivano 33

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