la Scrittura incitava anzi i padri, i fratelli i mariti a colpire per primi (D~111., Xlii, 1-9). Se gli AmC'l'ic:ani Don si limuasscro a fare delle statistiche su una delle loro più caratteristiche vergogne nazionali, il linciaggio, .scoprircbbcToforse l'origine della bieca legge di Lynch, che ha tutta l'aria di un trapianto ebraico. Ma una diretta testimonia.nu della ferocia e degli istinti sanguinari del popolo ebreo ci è r«ata dagl'infiniti testi-che ricordlrlO la prontezza e quasi sadica gioia con cui il popolo stesso si abbandonava all'omicidio colletti\'O. La Scrittura ricorda esempi numerosissimi di tali ornefidne: tipica. quella che avvenne alla discesa di Mosè dalla montagna, quando egli trovò il popolo che si abbandonava all'orgia e alradoraziooe del vitello d'oro. Il testo parla di ventitremila motti (fu., XXII, 15, 20, 28); benchè taluni storici, fr,, cui il Pastorct, ritengano che si tratti di una lezione errata, sulla base di una \'ersione araba della Vulgata del secolo XVII, che parla di circa. tremila, numero sempre rispettabile. ~I pari nei Afauab~i. Il, 23, 25, si ricorda l'uccisione di trecento ebrei perchè colti dal popolo a sacrificare agli dei; e così (Num., XXV, 1, 13) la strage compiuta nel deseno quando gli ebrei si dettero a fornicare con donne idolatre, e adorarono Bclphegor: taluni più fanatici colpirono i rei del sacrilegio, altri li imitarono, e ben presto il sangue dei fratelli colpevoli si versò in gran copia. Il promotorè della strage:, non solo non fu censurato, ma rice• vette in compenso da Mosè il saa:rdozio. E' da osservare però che anche in queste manifestazioni di criminalità collettiva la nota dominante è rappresentata daJla ffNda ponderazione, con esclusione di qualsiasi fattore emotivo o passionale. e in panicolare con esclusione di quella morbosa suuc-~tione che oratterizza nella moderna psicologia criminale il ,osì ·detto delitto di folla: sia perchè nella lapidazione v'è qualcosa di ordinato e di rituale che esclude un vero stato morboso d1 t"Saltaz1onecolletti va, s1a pcrch~, quanto alle stragi sopra ricordate, come i tC'Sli tengono a chiarire, si tratta di pochi fedeli .1rmati che scannano la folla inerme dei fratelli peccatori, spcno colti' in istato di d>rietà. Il secondo carattere fondamentale della criminalità ebraica è J:ito daJl'a.sc:uziae dall'inganno fraudolento. Infatti la ferocia non ,i manifesta soltanto il\ queste esplosioni di sanguinaria violenza collettiva, ma altrcsì ne-Ilapremeditazione individuale del delitto, attuato con inganno. Il libro dei Giudici è pieno di codeste spietate uccisioni commesse con freddo e pacato animo e mediante sottile astuzia. Si noti che i testi dichiarano tali fatti non solo meritori, ma addirittura ispirati da Dio; ne proclamano benedetti gli autori; sebbene gli omicidi siano freddamente premeditali, e fatti nel modo più proditorio che si possa pensare. Ricorderò solo, fra i numer0$issimi (Ci11d., 111, 14-25): « Furono dunque gli Israeliti soggetti a Eglon re dei Mohabiti per diciouo anni. Infine invocarono Jehova, che suscitò fra loro un liberatore». Era costui un beniaminita da.Ila destra anchilosata. Gli ebrei lo fornirono di doni cd egli si provvide di un buon pugnale, che nascose sotto le vesti, presentandosi al re con abito e fare di profeta. « Udendo ciò il re si alzò dal trono. Ma egli afferrò con ia sinistra il pugnale e lo piantò nel ventre dell'uomo». E allora (Ci11d., lii, 27, 28): « Una tromba squillò sulla montagna di Ephraim, ed egli disse: Seguitemi, chè i vostri nemici Mohabiti Jehova ha posto nelle vostre mani». E un altro esempio, fra i tanti, a caso (GiHd., V, 24, 27): « Sia benedetta Giaela moglie di Oicbcro Cheneo; fra le donne dei Tabernacoli, essa sia benedetta ... Egli chiese da bere, Giaela gli diede del latte... Poi afferrò con la sinistra uno scalpello, con la destra un martello da fabbro, colpi, gli ferì il apo e le tempie... cd egli cadde cun·o ai suoi piedi .. e ivi giacque privo di vita». E conclude il testo (Gì11d.• V, 31): « Cosl muoiano tutti i tuoi nemici o Jehova ». A che ricordare 'altri passi, infiniti, che testimoniano l'astuzia giudaica? Alla vigilia del grande esodo, questa è la parola d'ordine (fu., Xl, 2): « Parla agli orecchi del popolo e consiglia che ciascun uomo domandi al suo vicino e ogni donna alla sua vicina. oggetti d'argento e d'oro». I testi si preoccupano "ivamente di questa costante tendenza all'inganno, e raccomandano e impongono di non escrcitue raggir~ _!°~ connazionale (Uv., XIX, I). Questo primo sommario esame ci ha consentito di raggiungere tre primi dati della criminalità ebraio: a) la ferocia, indice d1 sensibilità morale attenuata o annullata; b) la ponderazione, collegata a deficiente emotività; r) l'astuzia, inerente a minorala forza fisica per costituzione somatica. Questi dati morfologici, esterni, coordinati coi fattori criminogeni di natura psicologica, di cui mi occuperò un'altra volta, e che saranno npprcscnt2ti dai pervertimenti SC$Sllali,dalla cupidìgia, dall'odio di ra.zu e dallo zelo religiOSo.pcnnetteranno di approssimarci alla identifiazione del tipo crimin.i.leebreo in quella cti primigenia. TANCREDIGATTI
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