La Difesa della Razza - anno II - n. 5 - 5 gennaio 1939

(ugge. viene ferito e ricoverato, coo uno stnttagemma, nella casa dell'orologiaio ebreo. Tra lui e Noemi nasce l'amore. Quando il padre della ragazza si accorge che i due sono amanti, scrive una denuncia al comandante nwo dc.li.a citti, svelando la presenza del gioV1ne austriaco, denuncia che giunge al comandante nello stesso mo• mento che costui ha l'ordine di evacuare. Un vecchio che ha portato la lettera si addonncnta in anticamera; al risveglio, stupito, trova il conwtdantc austriaco al posto del russo. Il colonnello austriaco ave. va saputo dal figlio stCS$0 delravventura, e dopo una discussione, l'aveva lasciato libero di fare come più gli piacesse, anche di sposare la ng.uu, per quanto ciò comporti l'abbandono della divisa. Ma apprna legge ta lettera, esclama: e Questo ebreo mi dà l'esempio: per salvare la figlia non ha riguardi per alcuno•· Richiama il 6glio: se sposerà Noemi, egli fari fucilare il padre di lei per alto tradi.mfflto. Il giovane va a riferire all'orologiaio. Quando egli si allontana, Noemi, che u-cva inteso e compreso, muore. Il finale trova appunto il giovane che s'allontana e il padre con la 6glia sulle braccia che sale le scale, in atteggia• mento qua.si mistico. Il film è l'apologia della raua cbnjca, che dà rcscmpio a quella ariana, e non v'è chi non veda, nei modi come è presentato il caso di Lcopoli, ora in mano agli austriaci, ora ai russi. un'ironia che vuole sommergere rutto ciò che è ariano, la guerra, gli uomini, ridotti a deboli pedine di un giuoco del quale ad essi sfuggono le mosse e le ragioni. Ua momeato del film ffllDc... non IJ1unto i.a llalio: .. Eecole •· di LoUW. Volray. ON.ia: dNti.oo di una rCD:Ko in decadenza. Sul contruto tra il mondo ebraico e quello arabo esiste un vasto documentario, e La terra promessa.». prodotto dalla cua cbnica Urim. fondata in colJabocuione tra la Kercn Hajeuold e la Fox Movictone, diretto dall'ebreo Juda Lemann, con an• zoni originali ebraiche raccolte e composte dall'ebreo O:1.niel Samburski. Il film mostra il contrasto tra il modo di vivere arabo, presentato misero e primitivo, e quello ebraico, pracntato (ebbrilmcote moderno. Scopo del documentario è di propagandare l'idea della cessione della Palestina, terra promessa, agli ebrei e della superioriti di costoro. Molto interessanti $000 quei film c.hc mostrano l'operato dei bianchi in tene lontane e specialmente in Africa. Ma non son. pre questi film hanno riprodotto l'onestà. o la vittoria del bianco. I film del regista Van Dyke, per esempio, mostrano o le mascalzonate dei bianchi a danno di popoli ancora ingenui e ignoranti (Eskimo) o svolgono il tema della deadcnu del bianco sotto altri cieli, per ncmpio nei mari del Sud (Ombre bianche) o in Africa ( la voce del s.angue). Ali' opposto, per for. tuna, moltissirru film hanno (atto buona propaganda al bianco, vittorioso del clima e delle diffidenze della gente di colore, sia che si trovi tra tribù nettamente ostili (Nagana). sia che poua lidarc sull'allcanu di alcune di es.se per domarne altre (Boumbo) Molte volte i film hanno esaltato l'eroismo dei bianchi, come quello degli inglesi in India nel film e I tre lancieri del Beng.la » di Hcnry Hathaway, come quello dei francesi in Africa nel film « la Bandera » di Julien Duvivicr, dove si assiste all'eroica rcsistcnn di un reparto della Legione Stra. nicn.. Questo organismo tu trovato sempcc nei film un'csaltuione veramente esagerata: anzi l nata tutta una letteratura cinematografia. al riguardo. Merita un ricordo particolare il film e Atlantide» di G. W. Pabst, tratto dal romanzo di Pierre Bmoit e già una volta (atto da Fcyder, dove si assiste al disfacimento e alla ingloriosa 6nc Un altro momento non meno aigD.Uicath•o dello .,...., 61m Nr..coie-. di alcuni bianchi e causa dd fa.scino di una misteriosa donna, Antinca, 6glia di un capo .tribù tuareg e di una ballerina (r:ancae, e che vorrebbe simboleggiare il fucino di una Africa molto ronunticiu.ata.. Dì fronte i.Ila grande massa dei film di guerra, il cinema italiano, su duecentocinquanta produiioni sonore, non ha opposto quasi nulla, proprio come se l'Italia non u-cs.sc fatto la guerra. Nè i problemi di contrasto tr:a le raue l'hanno mai interesnto, per quanto qU11chc iniiiativa ci sia stata, non arrivata in porto. Alla massa non meno vasta dei film africani e colonia.li ha opposti alcuni film, cinque o sci, oscillanti tra una esasperante ingenuiti rap. pracnrativa e una perfetta mediocrità t«nica, 6no all'ultimo, il recente e Luciano Serra, pilota» diretto da Goffredo Alcsnndrini, che ha invece costituito una gra• dita sorpresa per tutti, sp«ii.lmtnte per il pubblico, e che può considerarsi uno d~ pochi 61m italiani che comunichi un'emozione, e che sia ben impostato e compiu~ certamente il primo che risolva spcttacolar• mente un tema tanto importante. In e Luciano Serra., pilota» c'f quella stessa frcschczu stilistica di cui si parlava a proposito del più gmu.ino e western » americano, (~cua che naturalmente risente di una tecnica molto più raffinata. Non per nulla sono passati quasi trent'anni di cincm.a da i.llora ad oggi. Lo schcnu. nar. rativo di e Luciano SCTn., pilota», col salvataggio del treno •gli ultimi minuti, il dinamico progredire del ra.cconto, lino al 6nale, non è affatto lontano da quello del migliore « we:stem ,., nato, come s'è detto all'inizio, dall'urto di due rane e dalla naturale prevalenza pionieri.stia e guttricra dd bianco. e Luciano Serra pilota. » è la rappresentazione dell'urto tra l'italiano assetato di terre nuove e gli abitatori della tramontata Abissinia. Come dal e western» è nata la genuina cinematognfu. americana, noi vogliamo credere che con questo 61m e questo genere di 6lm nuca rautmtia cinematografia. italiana. DOMENICO PAOLELLA

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