La Difesa della Razza - anno II - n. 5 - 5 gennaio 1939

cietà delle Nuioni, da loro creata e con· trollata, ormai di felice memoria. avreh· be lutelato i loro diritti e prole.Ile le loro male.falle. Pi3no eccellente che avrebbe &01trat10 una parte di ebrei a quci paesi do,·e con• tro di loro erAno in allo mUure di separs1ione, e nel tempo lles!O non avrebbe turbalo coloro che ,tanz.iatj in pacai ebraiuali, o aemiebraiz.u1i, avrir:b~ro conservato le cellule ebraiche, protette da ogni ritorno offen9irn dei e goim • dalla Società delle nu.ioni. 1upen1ato ebraico massonico. De Vriee in presenta dell'aocoglienza falla al suo libro dagli ebrir:i di tullo il mondo volle ,piegani perchè gli ebrei 110n \'olessero saperne della eua opera dirella ,oprellullo a far con<>Krre il proLierna ebraico, nel desiderio di agevolarne la soluzione sionista integrale. Nel cercare questa spiegazione è giunto a quetla conclu$ionit:: che l'orgoglio della razza eletla, non voleva che un non ebreo si occupa.!M delle cose degli ebrei. Il risultato de.Ile indagini è 11ato ordinato e raccolto in un volume assai interessante e che coslituisce una formidabile docurtlffltuione perchè è co.lituito da citazioni tralle e9elu1inmente. da autori ebrei. Bemard Luare giudeo puro sangue al quale si deve un fond~ntale studio sull'anti.remiti.mw, ha acrillo: e Dinnanc zi all'unanimità delle manifttluioni di « anti.semitismo è difficile ammettere coc me certuni sono portati a fare, che tali e manircstuioni furono dovute a guerra e di religione; nè bilogna ,·edere nel:a e lotta contro gli r-brei la lolla del polie teismo conlro il monoteiilmo, la Trinie li conlro Jehovah ! Tanto i popoli J>O· e liteisti come i popoli criJtiani hanno e comballulo non tanto la do1tri.na di e Dio ma l'ebreo. e Quali difetti o quali viii hanno proe cunto all'ebreo quetta generale 011ic liti? Perchè mai egli fu di volta in e voha maltrattato e odiato dagli. Alea30 e Hndrini e dai Romani, dai Persiani e e dai Turchi, dagli Arabi e dai popoli e cristiani? Perchè ovunque e tempre sic no ai nostri giorni fu un H&ere inauic mi labile>. e E perchè fu inaMimilabile.? > si chiede La.zare. e Perchè è e5elusi,·o ed è e,clusivo perchè è orio&lio.r-0 •· Non 9j mC11COlanoagli ahri popoli gli ebrei appunto per questa coecienza della loro i!uperiorità: per loro sarebbe un di.sce:ndere l'unirsi ad altre genti non destinate un giorno a dominare il mondo. ma ad esaere dominale. Hitengono gli ebrei, ricorda del resto Margherita Aron, che sola.mente in loro sia la \·crità a,s,soluta. Non ammettono di potersi sb3gliare e quando ,i tratta di ricon05Cere una 01>inione contraria e di rdipe.narla, il sen,o della giustizia che pure hanno eeaHo nei rapporti tra loro, 9e0mpare e lascia il posto alla indignazione. e all'ira. Quealo orgoglio ecceui,·c ~ esistilo aempre. Sin nell'antico testa· mento &e ne trovano mo:te tracce e il Talmud conterva e aviluppa molle ddle antiche enunciazioni: e Ovunque ti trovi un ebreo, ivi egli divenlerà padrone dei padroni>. e Tutti gH ebrei sono figli di re>. e Voi ebrei siete da chiamare uomini, gli altri popoli del mondo non sono uomini ma bestie•· E le cituioni potrebbero proseguire. Nonostante qualunque apparenza contraria dovula al suo contegno, l'ebreo di regola ha un intimo di1preuo per tutto ciò che non è ebreo e che lo circonda. Tutti i popoli della terra gli sono ne• mici e complotta perpetuamente contro di ttai. Oue.rva De Vrics: e Per luno il tempo « nel quale ai sente inferiore in potenza, e egli dissimula e lo si vede comparire e protetto da p~tori o da preti, pronti e a difendere la sua causa; e.gli invia ine dirii.zi al Papa, ai segnala per la aua e carità, si fa dÌ$1inguere. come sostegno e al trono. I\b non appena.si sente forte e e quando per e.tempio diventa presie dente del consiglio. egli si ricorda di e quella auperioriti che è la sua pili proe fonda com•inzione e chiama cinquanta e ebrei ai ~li di comando là do,·e gli e ebrei rappresentano una minoranu ine fima ri&peno a tutto il popolo•· Parole che sembran scritte per la Francia di U<>n Blum! Se i libri sacri hanno tracce incqui• voche di questo smisuralo orgoglio, arfe.rmazioni indubbie. della ,•olont.ì. usoIuta di domin3'rt il mondo ai tro\·ano in aulori ebrei di tutti i tempi. Da Flavio CiuMp~, il giudeo che tcri.sse la stori• di Roma al tempo della distruzione del Tempio, al rabbino Gaster, dal celebre avvocato Bedarrida e Teodoro Henl, da lnae.1 Zangwill a J0&eph Ka.atein, da Sa11rnel Roth a Beniamino Oi.uaeli, è un coro univoco riaffermante questa scie del dominio del mondo. espressione di un irragionevole. e &misurato orgoglio. L'orgoglio giudeo attinge i suoi moth'l unica111tnleallo apirilo giudaico. L'chreo abilante. in Inghilterra sente l'orgot:lio non in funzione dcll'imperialiJmo inglese ma della credenza nell'awenire <kl e popolo eletto>. e Colui Ira noi che aJ,pella il paete e straniero la sua Patria e agisce di con· e ~gucnu, rinuncia ignominiosamente e alle n09trc bimillenarie ri,·endicazioni. e Colui tra noi che tra noi chiama il e paese alraniero 1ua Patria, oom.me.Ue il e peggiore dei tradimenti riguardo al noe tiro popolo•· (Jakob Klatzkin) e an• cora: e bcnchè qui nati o naturalizzali e non siamo affatto inglesi. Noi 9Ìa.rn0 e di nazionalità ebraica. Ebrei per rana e e ~r rede noi non siamo ingleei (The e Sunday Chronicle. 26/9/191S). Ma la testimonianza più eloquente 1>rovieneda un ebreo salito in Germania molto in alto, e che rbbe la sua parte nella e&l&!trofete.dcacadel 1918, Wahhe.r llalhenau: e Nel mondo tedesco vive una e raua straniera e isolata. Uomini ve:1titi

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