pole111ica ORGOGL~ EB DD REQOO f::::.•::. e pe, lui A tr:11tare con un ebreo qualunque ci JSi accorge di questo Agli ebrei l'orgoglio ha giuocato an• l'Ora una volt:i un brutto tiro. E' stato lo ~misurato orgoglio difatti che li ha per.ius.si che ormai era super• fluo cont:nu:ire a fingere e che ormai e:;!i potevano gu.;;tare le gioie dell'eser• ciiio aperto del potere sui e goim >. Abbandon!l.ta I:,, tsttica secolare, im• prontata al principio: e essere e non apparire> gli ebrei han mostrato qual forza poMedevano, han palesalo sin dove :;iungen la loro influenui, e così nella ~oria si registra ancora una volta la rin1L"Cila di quei movimtnti diretti alla eliminazione della corrO!h·a influenza ebraica: speriamo che questa sia la volt.a buona pt"r la soluzione di un problema che non si è mai potuto risolvere perchè gli eb~i, cacciati da un paese erano ac· colti in un altro a braccia aperte. Oggi questo non sembra possa più accadere e ~ ci son pae!!i di1Sposti .:i sopportare i ~iudci che già h:anno nf':) loro territorio, è comune a.spirazione di tutti gli Stati di non aumentare il numero degli ospiti appartenenti a una rana irrequieta. incontentabile, lievito di tutte le rivoluzioni demolitrici, as.senle da ogni tendenza rinno\'atrice e costruttiva. Razza, quella dei giudei, convinta di mere e popolo clcuo >, popolo che dc- \"e regnare e lOpra gli altri» e che per questo non intende minimamente di usimilare i valori spirituali, gli usi e i co· stumi degli altri popoli. Quel che l'orgoglio sia, è noto; se in giusta misura sentito, può essere una virlÙ. e non tra le meno importanti per un popolo. Per gli ebrei è invece un difetto Il grave. Razza, quella giudaica, malata di ecce&Sività,maniaca in ogni pensiero ed in ogni azione, d'orgoglio smisuratamente piena, nell'errata credenza di C6Sere e il popolo ektlO » destinato prima o poi a diventare il padrone di un mondo nel quale tuue le altre razze dovranno a lui senso innato d'orgoglio. Basta contrad· dirlo in qualcosa, basta dir qualcosa che non torni a lode del popolo eletto e si inalbertrà. Ogni pensiero ed ogni a• zione del modesto ehreo del ghetto di Polonia o de) Banchiere Nord americano hanno questi due principi: far in modo che degli ebrei si f)arii bene; quando ciò 11011 è 1>0ssibile ollenere che non se ne parli. Nei luoghi nei quali gli ebrei son potenti. tutto è di. !!posto perch.? degli ebrei si parli bene; là dove son potenti 6i cerea di paralizza• re ogni tentativo d.i parlarne, nella incertezza di come se ne parlerà. llase di tute.a l'azione giudaica nel mondo, ostacolo ad ogni possibilità di piena sincera e assoluta duratura assimilazione è l'esistenza di questo e orgoglio ebreo :t 11! quale uno studioso, Hermann de Vriee de Heekelingen dedica un volume apparso in questi mesi in Francia - (L'Or· gueil Juif - He\'Ue intemaziona:e des focietés ~rètes 1938). De Vries è già noto al pubblico italiano per un suo Jibro (Israele pa.sMto ed avvenire - M. Tummi.nelli 1938) nel qua• le in modo chiaro. esauriente e preciso si dà a chi lo legga. una visione completa del problema ebraico. A noi italiani il volume di De Vries non fu accetto per quel capitolo dove 1,roponeva la soluzione sionista-palestinese come l'unica idonea a risolvere il jJl'Oblema ebraico nel mondo. E' da questo capitolo che è nato il re• cente volume di De Vriu. Gli ebrei di lutto il mondo, furono infatti d'accordo nel rice\·ere il volume e /uoele J>(lSl(llO e avvenire•• con una unanime sequela di stroncature e ingiurie. Cli ebrei, volevano resta.re nei paesi dove si trovavano, e mandare in Palestir.1:t solamente i più miserabili e i perseguitati tra loro per formare uno Stato dal quale auingere una cittadinanza. Questa cittadinanza li avrebbe costituiti in minoranze, ricono9Ciute e potenti in quasi tutti gli stati del mondo. La So29
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